Testualmente il compendio al
catechismo recita “469. Quale pena si può infliggere? La
pena inflitta deve essere proporzionata alla gravità del
delitto. Oggi, a seguito delle possibilità di cui lo Stato
dispone per reprimere il crimine rendendo inoffensivo il
colpevole, i casi di assoluta necessità di pena di morte
«sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente
inesistenti» (Evangelium vitae). Quando i mezzi incruenti
sono sufficienti, l'autorità si limiterà a questi
mezzi, perché questi corrispondono meglio alle condizioni
concrete del bene comune, sono più conformi alla dignità
della persona e non tolgono definitivamente al colpevole la
possibilità di redimersi.”
Ogni commento mi
sembra superfluo.
Riguardo le altre questioni
poste, sono il primo a riconoscere che ci sono ottime
persone all'interno della Chiesa. E'
l'istituzione Chiesa che critico e alla quale non
riconosco alcuna autorità e autorevolezza morale. Su
questo mi sono espresso in modo chiaro e inequivocabile.
17 aprile 2007 0:00 - NESSUNO
Grazie, Sergio, hai detto delle cose davvero belle.
17 aprile 2007 0:00 - NESSUNO
Come Lei ha già detto da quale parte:Non c'è peggior
sordo di chi non vuol sentire. Si goda la sua sordità.
Passo e chiudo.
17 aprile 2007 0:00 - Enrico Falcinelli
Caro Sergio, fin'ora abbiamo parlato dei cattivi.
Vogliamo provare a contare alcune delle brave persone che vi
sono nella Chiesa? Oppure costoro, in quanto brave, non ne
fanno parte? Come deciderne l'appartenenza poi, quando
se, affrontandolo con l'occhio del credente cristiano,
si sta parlando di una storia che non appartiene a noi ma
siamo noi che vi apparteniamo? Potrebbe spiegarmi poi
cosa intende e a cosa si riferisce con quanto afferma
dicendo: "Se la Chiesa vuole fare qualcosa contro la
pena di morte, cominci a cancellarne la previsione dalla
propria dottrina: quando avrà fatto ciò, e chiesto perdono
a Dio per aver sbagliato, potremo cominciare a parlare
seriamente."?
Il taglio tout court di
NESSUNO è un po preconcetto (senza intenzione di offesa);
non sembra che cerchi veramente qualcuno da cui avere un
buon esempio! Peerché se ne lamenta, quindi?
Saluti.
16 aprile 2007 0:00 - Lucio Musto
X NESSUNO
Si, mi sembra. Ci "sarebbe"
una bella differenza se lei si "esprimesse" nei
suoi interventi conformemente alle teorizzazioni che ha
fatto in questa sua ultima e che condivido in pieno.
Se avessi rilevato tale conformità, non avrei avuto
motivo di intervenire.
Cordialmente
16 aprile 2007 0:00 - Sergio
Falcinelli ed Er metico ricordano il Padre Nostro...
OK, dicono cose molto interessanti e per alcuni versi
condivisibili ma perdono il contatto con la realtà. In
breve, anche a rischio di apparire banale e semplicista,
ricordo un vecchio adagio popolare che calza a pennello per
l'istituzione Chiesa: "predica bene e razzola
male"; così è la Chiesa, Papa in testa. Le
parole si lasciano scrivere e pronunciare, sono docili -
anche quando uccidono - non contestano mai, le parole, anche
quando incitano all'odio. Sarà anche letteratura
quella di Bonifacio VIII e i pizzini di Provenzano? non sono
letteratura?
La Chiesa non sta facendo nulla
contro la pena di morte e l'impegno di cui parla
Falcinelli ha il valore dell'amore di un pedofilo per
l'infanzia: oggi non diamo al termine
"pedofilo" il significato racchiuso
nell'etimo. Se la Chiesa vuole fare qualcosa contro
la pena di morte, cominci a cancellarne la previsione dalla
propria dottrina: quando avrà fatto ciò, e chiesto perdono
a Dio per aver sbagliato, potremo cominciare a parlare
seriamente.
Per il momento l'autorevolezza
morale e la credibilità etica delle autorità
ecclesiastiche è, per quel che mi riguarda, a livelli molto
bassi.
In discussione non è Cristo e il suo
messaggio e neanche il significato letterale del termine
"chiesa": in discussione è "il tasso di
cristianità" della Chiesa Cattolica Apostolica Romana
così come voluta, rappresentata e guidata dalle gerarchie
cattoliche. Che poi le gerarchie ecclesiastiche si
comportino come un qualsiasi politicante, senza neanche una
briciola del senso civico di un Andreotti, per sottrarre
membri del clero al giudizio dei tribunali degli uomini, beh
questo è troppo e dovrebbe far arrossire di vergogna ogni
cristiano. Ci rendiamo conto che questo è il comportamento
della mafia per proteggere i "membri della
famiglia"? Se questo è il "senso civico e
cristiano" di vescovi e cardinali, beh mi sento più
tranquillo a chiamare come baby sitter una prostituta
piuttosto che un cardinale. Tenetevi la vostra
"porporata chiesa", cari Er metico e Falcinelli,
io preferisco la comunità cristiana di strada senza abiti
talari ma capace di leggere il Vangelo e di trovare un
riferimento per le tante scelte quotidiane. Come
Pasolini si definiva un "comunista nonostante il
PCI", senza per questo paragonarmi a Pasolini, vuol
dire che sarò "un cristiano nonostante la Chiesa
Cattolica"...
16 aprile 2007 0:00 - NESSUNO
No, Lucio Musto, io non voglio imporre nessuna verità
perché non ne ho di assolute. Ho la mia secondo la quale
vivo, ma non mi sogno di imporla agli altri. Non sto neppure
giudicando una persona singola, ma il sistema di cui fa
parte che fa acqua da tutte le parti ma viene difeso a spada
tratta come verità assoluta. Contesto le persone che
pretendono che ciò in cui credono sia la verità assoluta
che va seguita da tutti e guai se questi altri non lo fanno
e osano chiedere il rispetto delle loro scelte di vita, e
che sono scelte che non infrangono il codice penale.
Qui abbiamo invece un'associazione chiesa cattolica che
vuole imporre la sua verità e nei suoi ministri è la prima
a contraddirla nei fatti, con azioni gravissime previste dal
codice penale. C'è una bella differenza, non Le
sembra?
15 aprile 2007 0:00 - Lucio Musto
Bravo NESSUNO!
Io concordo con te quasi su
tutto. Meno che sulle ultime parole del tuo discorso.
Le ripeto tal quale:
"Il punto è che sono
povere creature fallibili e QUINDI non possono e non devono
dire di possedere la verità e fare i giudici degli
altri"...
Scusa, sa, ma tu, (ed anche io in
questo momento), cosa stiamo facendo?... Forse che noi,
tu ed io intendo, possediamo quella verità, e possiamo
quindi ergerci a giudici?
La coerenza, almeno
quando la invochiamo,dovremmo averla noi per primi!... o
no?
Cordialità
15 aprile 2007 0:00 - NESSUNO
E intanto un santo sacerdote di Firenze per almeno dieci
anni si è fatto bambine e ragazze, ha plagiato altra gente,
ha intascato soldi, ha mantenuto la sua "veggente"
facendola passare come perpetua, e il cardinale Antonelli
solo da ultimo e per forza ha ammesso che le accuse sono
vere, e ha comminato al prete un paio di sanzioni canoniche
(acqua di rose), mentre ha invitato le vittime a
"pacificare la memoria". Meno male che la cosa è
in mano alla magistratura e si spera che per le vittime ci
sia la possibilità di un qualche risarcimento morale e
materiale. E' una cosa seria. Sono state rovinate delle
ragazzine e ragazze ora donne sui quarant'anni (e quante
famiglie?), e una denuncia fatta a Piovanelli quando era lui
il vescovo, Piovanelli dice di averci creduto, ma di aver
fatto solo una reprimenda al parroco perché, poverino, era
un caso singolo.... E questi vorrebbero insegnarci a
vivere? Ma cambino mestiere! E nessuno mi venga a dire
che anche i preti, poverini, sono creatrure umane e che
sbagliano. Questo l'ho già detto io e tanti altri, e
non è questo il punto. Il punto è che sono povere creature
fallibili e QUINDI non possono e non devono dire di
possedere la verità e fare i giudici degli altri.
14 aprile 2007 0:00 - Lucio Musto
E qui mi pare di stare a Capri in tempo di mareggiata!...
i due splendidi faraglioni che si fronteggiano e
sembra che si accompagnino, ma ognuno parla per se guardando
il suo orizzonte lontano, mentre le onde schiumano e
s’incazzano tormentandone la base per cercare di
abbatterli a colpi di buste di plastica ed altre mondezze
spinte dalla corrente.
14 aprile 2007 0:00 - er metico
Ooops! Mi perdoni Quinto, ma mi è scappato di darle del TU
nella mia ultima quando le ho dato sempre del LEI
precedentemente. Ho fatto confusione e... vede, quando
si dice l'umana fallibilità... vogliamo perdonarla?
Ma probabilmente lei, come uomo di mondo non se la
prenderà per questo, così, se vi sarà occasione, oltre al
TU potrò offrirle anche un te, o meglio un caffé! (per me
decaffeinato, grazie) Saluti cari.
14 aprile 2007 0:00 - er metico
… E allora, se le interessa il confronto, caro Quinto, con
coloro che si interessano al messaggio di Cristo, ecco,
questo è un confronto. Personalmente, siccome per me
è vero che c'è stato Cristo su questa terra e che è
qui ancora ogni giorno della nostra vita, (si chiama fede)
non posso fare a meno di mettere in "comunione"
questo che dico, per condividerlo. Questa comunione si
chiama Chiesa, perché è la forma di comunionalità umana.
Se il termine, che è etimologicamente corretto, non ti
piace, chiamala in un altro modo. All'estero,
Chiesa, si dice in tanti altri modi, ma il significato non
cambia. L'importante è che si faccia esattamente quello
che ha detto Cristo. Se ti piace questo, come affermi,
allora esula dalle considerazioni personali ed applica alla
lettera il Vangelo: non puoi sbagliare. Vedrai che ti
ritroverai… in Chiesa! Provare per credere!
Eppoi, se avrai compreso il Padre Nostro, come preghiera,
dovresti arrivare anche a perdonare quei quattro poveracci (
quattro in confronto ai tantissimi bravi cristiani) che in
tutti questi secoli hanno tentato di rovinare la Chiesa e
non ci sono riusciti! Ringraziamo Iddio di questo, perché
possiamo ancora sperare in Lui!
Ti saluto, caro
Quinto.
14 aprile 2007 0:00 - Enrico Falcinelli
(Un piccolo consiglio pratico: forse è più comodo stampare
tutto e leggerselo con calma!)
Re. a Sergio e a
tutti:
Quale sarebbe, caro Sergio, la novità in
ciò che mi dice? E' stupefacente, nonostante ciò
sia quotidiano, come ricadiamo da sempre negli stessi
errori: Cristo nella storia, ha senso proprio per questo.
Non vi sarebbe alcun senso dell'esistenza storica
di un Cristo-Robin Wood, che ruba ai ricchi per dare ai
poveri. Roobin-Wood, a parer mio, è realmente esistito,
solo che si chiamava in altro modo e quanto si racconta di
lui è frutto della cassa di risonanza della fantasia mitica
dei popoli di quelle contrade. Ora, le avventure di Roobin
Wood sono sui libri di narrativa e servono a far passare
qualche buon quarto d'ora di spensieratezza a quei pochi
giovani che traggono ancora beneficio dalla lettura di
questi romanzi. Ora metta la vicenda di Robin Wood a
paragone con la vicenda cristiana: Cristo deluse il popolo
che aspettava un messia combattente. Gli stessi discepoli e
gli Apostoli non di meno, si illusero d'esser alla fine
condotti alla liberazione sociale e alla Terra Promessa ai
loro Padri, eppure dovettero ricredersi. La novità,
tuttavia, c'era, e talmente grande da non esser
immediatamente comprensibile da quel popolo testone.
Ora, siamo molto diversi noi, dopo duemila anni? Eppure
quella novità portata dall'evento del Cristo, ancora è
viva e aspetta coloro che aprono il cuore, non la mente.
Ma andiamo avanti. Premetto che per seguirmi, dovrà
considerare - almeno con uno sforzo di fantasia se non di
fede- che Cristo sia una realtà concreta e che abbia
adempiuto alle sue proposizioni.
La novità di
cui ho parlato, fece presa sui primi cristiani che furono
proprio in maggior numero pagani, perché liberi dal giogo
della Legge mosaica. Non avevano tradizioni ferree da
difendere e non erano soggetti ad alcuna conversione,
perché il paganesimo non ha questo potenziale umano (non
posso soffermarmi a spiegarne le ragioni sociali e
psicologiche: servirebbe un altro forum. Posso
descrivergliele a parte, previo accordo, se lo
desidera). Avevano una mente più libera, insomma e
meno sogni sugli occhi. In principio (entro il primo
secolo) furono in maggioranza greci, asiatici dell'Asia
minore e romani (non mancarono i giudei!). Ad attirarli fu
il messaggio di libertà nonostante il giogo, di premio
nonostante la morte, di ricchezza nonostante la povertà,
proposto dai primi Apostoli. Tante furono le persone
semplici ma altrettante quelle di cultura che furono subito
coscienti del significato degli insegnamenti di Cristo. Il
peso della sottomissione alla schiavitù e la miseria a cui
troppi erano sottomessi ricevevano autentica panacea
salutare da quell'insegnamento: la genuinità della
prima evangelizzazione fu così accolta e numerosi furono i
martiri a testimonianza dell'accettazione di un evento
troppo fresco ancora, per poter lasciar posto al dubbio.
Non sono le incertezze a riguardo che ci interessano,
ora, ma solo il senso della storia.
Caro Sergio,
non siamo cambiati noi, oggi, che auspichiamo giustizia,
libertà (di cui in troppi non abbiamo chiaro ancora il
concetto di cosa sia!) , giusta ricchezza, liberazione dal
giogo troppo pesante di una vita annichilita dove anche i
semplici rapporti amichevoli sono andati a farsi friggere e
dove il lavoro è tornato ad essere schiavitù (non per
tutti! Dovrei dire "purtroppo" o "per
fortuna"?). Sono fantasie, queste? Noi
siamo ancora come quei primi uomini che seguendo una voce
nuova diventarono diversi, ovvero, si
"convertirono" perché trovarono
nell'evangelizzazione qualcosa che corrispondeva al loro
"cuore". I bisogni avvertiti da quegli uomini sono
i nostri stessi, e così, i desideri. Nulla è
cambiato. Ora le ripeto. Dov'è la novità in quel
che lei mi racconta? Sembra quasi che mi abbia considerato
uno sprovveduto, un'incosciente. Crede che abbia
dimenticato un Papa come Bonifacio VIII nelle mie
riflessioni? Però non posso nemmeno negare che le sue
Bolle Papali siano autentici poemi di fede e letteratura
religiosa, perle di dottrina cristiana. Lei mi dirà che è
frutto di ipocrisia: io le rispondo che preferisco pensare
all'adempimento dell'ispirazione dello Spirito
Santo, per il quale, il Papa, al momento della riflessione
dottrinale è considerato infallibile. Infatti, la dottrina
della Chiesa, anche sotto Bonifacio VIII non è venuta meno
e continua a sfidare i secoli, anche se nel frattempo lui ha
fatto di tutto per distruggerla! (Se non lasciassi posto
anche alla fede, nelle mie considerazioni, potrebbe
sfuggirmi il "reale". Per me, è aperta la
categoria delle possibilità, nel rispetto del mio ruolo di
ricercatore)
Ora, in proposito di quanto appena
detto, pervengo ad un altro concetto da lei toccato: lei
dice che Cristo è di tutti. Secondo me, noi tutti, siamo di
Cristo! Infatti il signor Quinto si preoccupa di
difendere la Chiesa dagli uomini neri (mi è sembrato,
almeno) quando invece noi non siamo in grado di difendere
nemmeno noi stessi! Se dipendesse da noi, la Chiesa
non esisterebbe più, perché, come hanno mostrato quei
tanti eventi a cui lei stesso si riferisce, noi da soli
saremmo solo in grado di distruggerLa, altroché
difenderLa! Ora le mostro un paradosso: stia bene
attento. Conosce il Padre Nostro? Bene: esso è l'unica
preghiera che prende la sua letteratura dalle parole vive di
Cristo. Esso da solo è un piccolo compendio di vita.
Ora, andiamo al passo che cita, nel suo pregare Dio:
"…e rimetti a noi i nostri debiti, come noi li
rimettiamo ai nostri debitori…" . Ora, il
paradosso non è banale, per quanto, ripeto, quotidiano. Lo
spiego: in realtà noi stessi - con il nostro
comportamento, le nostre ambizioni di sovranità
dell'ego, la nostra mancanza di fede e le nostre
incertezze, ecc. - se vogliamo esser realistici e coerenti
con qunto in realtà facciamo, dovremmo pregare: "… e
rimetti a noi i nostri debiti come noi NON li rimettiamo ai
nostri debitori…"; questo perché, in realtà, è
esattamente quanto facciamo, rinunciando all'origine,
cedendo alla sfiducia, rinnegando la Fede come atteggiamento
ragionevole (anche la ragionevolezza della fede
richiederebbe un altro forum), facendo altre mille chiese
diverse e con proposizioni somiglianti più a noi che alla
Parola di Cristo, cominciando a non perdonare nulla per
finire inevitabilmente a desiderare di buttar giu tutto per
ricostruire… e ricostruire cosa? Qualcosa che
riconoscerà l'autorità di riferimento ad un
"cardine (perché non esiste istituzione umana in cui
non ve ne sia uno), che si reggerà in qualche modo sulla
vacuità delle leggi così come era instabile ed
inosservabile la Legge mosaica, che poggerà la sua
esistenza sulle nostre mille diverse interpretazioni
personali somigliando più ad una nuova Babele senza
oggettività alcuna e che finirà in identico modo, se non
vi sarà fede? Ma se invece la fede c'è, non
c'è bisogno di ricostruire nulla, perché già è
costruito, ed è esattamente nella misura e nelle
caratteristiche che spiegano il perché della necessità
della venuta di Cristo tra noi: la nostra miseria umana!
Tra l'altro, questa dinamica di distruzione
e rifacimento è tipicamente umana. Fa parte della nostra
propensione "mitica" ed è ontologica. Anche per
questo servirebbe un forum intero per parlarne e a chi
interessa può leggerne a riguardo su pubblicazioni
esistenti e numerose (sono cose provate e conosciute).
Mi affido alla sua intelligenza, perché ne ha, caro
Sergio. Personalmente non ho interessi particolari tranne
che tentare di comunicare un'esperienza, che è poi
quella cristiana. Questo è il mio dovere, come persona
attiva e impegnata in maniera concreta. A questo titolo le
comunico che la Chiesa sta facendo molto, a fianco di
Amnisty International a proposito della pena di morte nel
mondo e siamo impegnati in tante altre iniziative
internazionali, oltre che locali, di cui i giornali non
parlano, perché non fanno il giusto gioco di chi intende
manovrarci come burattini. Quello che i giornali e la TV
dicono del Papa e della Chiesa, nonostante sembrino
magnificazioni, sono diversivi, per far apparire la Chiesa
tale come appare agli occhi di chi poi giudica,
comprensibilmente, come sono abituato a sentirmi dire.
Non dimentichi (o forse non ho mai avuto ancora
occasione di presentarmi così con Lei), che lavoro in
Comunicazione Sociale e certi dinamismi, come certe
tecniche, le conosco molto bene. Le confesso una cosa, a Lei
e a tutti coloro che leggono: non guadagno molto, perché
obietto il dover partecipare a comunicazioni che spesso non
approvo. Sfrutto il mestiere, invece, per portare agli altri
quello che mi sembra giusto. Vivo una volta sola, in questa
terra e, in buona fede, vorrei farlo nel modo che penso sia
il migliore, dopo aver riconosciuto Colui che è stato il
migliore di tutti.
La saluto caramente.
14 aprile 2007 0:00 - er metico
Io le cose, Simona, le so diversamente, ma non ne parlo,
sennò ti darei la soddisfazione di dirmi che ho torto!
T'ho capito, fringuellona!
13 aprile 2007 0:00 - Simona
Molto chiaro QUINTO commandamento !!! ...
... NON UCCIDERE !!!!
... er metico su questo QUINTO commandamento siamo tutti
molto d'accordo .... ma sembra che alcuni (IL
PAPA che non dice nulla sulla PENA DI CAPITALE)
spesso, volutamente o non volutamente, DIMENTICANO
questo prezioso QUINTO COMMANDAMENTO !!! ...
Quindi... Chiesa o non Chiesa ... IO
SONO PER LA VITA DI TUTTI GLI ESSERI VIVENTI CHE RESPIRANO
IN QUESTO PIANETA SENZA DISCRIMINAZIONE ALCUNA
!!!
Il pregare conta si .. ma se
chi prega poi si dimentica del QUINTO COMMANDAMETO e ... a
che servono le loro preghiere ?? ....
A NULLA !!!
Non so se mi sono spiegata e se son riuscita a posizionare
gli STRONG nel posto giusto !!! ... :(
13 aprile 2007 0:00 - Quinto: Non uccidere
Ben detto, Er metico. Anche se ti esprimi in modo un
po' tortuoso (io cerco di essere più lineare), credo di
aver compreso quanto scrivi e, se non ho frainteso, siamo
d'accordo.
Prego, credo in Dio, credo nella
bontà dell'uomo, credo che l'uomo non sia mai una
bestia o un mostro, credo in Cristo, non m'interessano i
Santi, m'interessa il confronto tra quanti credono o
riconoscono l'eccezionalità di Cristo e del suo
messaggio. NON CREDO NELL'ISTITUZIONE CHIESA.
Credo ci siano tanti ecclesiastici meritevoli di stima; non
ho stima per il Papa, Ruini e Bagnasco. Credo che i
"cristiani" debbano tornare a essere Chiesa,
Comunità di fedeli, senza la mediazione del clero.
Insomma riesco a fare a meno della Chiesa istituzione e
penso che Dio non sia poi così indaffarato da non potermi
ascoltare se non m'inginocchio davanti a qualche ricco
altare presidiato da un arcigno soldato che pretende di
essere un suo ministro. Sono stato chiaro?
13 aprile 2007 0:00 - er metico
Si, però, signor Quinto, dal catechismo per la comunione mi
ricordo che Gesù e la Chiesa, anche se magagnata, sono la
stessa cosa. E' passato del tempo e può esser che mi
sbagli. Ma se fosse la stessa cosa so che quello che resta
da fare è pregare, in quanto l'andazzo positivo è una
grazia e non un nostro eroismo. Dica la verità: se le
interessa questo nostro povero Credo cristano, lei dovrebbe
essere uno che prega. Lei, prega? Io sì, e quando lo faccio
chiedo che mi sia fatta la grazia del perdono per coloro che
sbagliano. Perché, ragionavo tanto tempo fa, sempre
al tempo del catechismo, che di Chiese ne potevi fare quante
te ne pareva, ma sarebbero andate tutte allo stesso modo,
per la miseria che anche lei si porta addosso (io dovrei
dire "anch'io" ma non lo dico; sa com'é;
si ricorda Toto quando diceva:" Oggi tocca a te, domani
tocca a lui...". Però, per quel che ne so, quello che
intendeva è toccato anche al caro conte Antonio! Così, tra
quei miseri, ci sono anch'io). E' per quella che
dovremmo pregare. Se eliminiamo qualcosa (tra
l''altro divina) e la rimpiazziamo con
qualcos'altro, giurereste che questa volta non vi
sarebbero magagne? E come le scongiureremmo? A suon di
legge? Credo ci sia da rifletterci sopra e più che
guardare la Chiesa come istituzionee, dovremmo riguardare
quella che è la nostra cristianità! Seppoi, per lei,
fosse solo un gancio per muover sterile critica, tutto ciò
non conta, perché non vi sarebbe fede. Saluti cari.
12 aprile 2007 0:00 - Sergio
Caro Falcinelli, suvvia, rischiamo di imbarcarci in una
disputa filosofica. Disquisire intorno al vero, al
reale ci allontana dall’oggetto in discussione. Non
ho nulla da giustificare. La fede non si discute, la fede si
vive. Dio, i valori non possono essere dimostrati,
vanno vissuti e in lui e in essi si crede o non si crede.
Ogni fede religiosa è la risposta che, attingendo al
naturale sentimento religioso probabilmente proprio
dell’essere umano, ciascuno elabora per tentare di
risolvere il mistero della vita. Che rimane pur sempre un
mistero, quale che sia la risposta, poiché non è
dimostrabile la “verità” di ciascuna risposta. La
Chiesa di Cristo è nata UNA ma strada facendo è diventata
MILLE. Nessuna può vantarsi di essere quella vera ed
originale. Ciascuno è libero di valutare “il tasso
di cristianità” proprio di ogni Chiesa. Cristo non
è un’esclusiva di qualcuno ma appartiene al genere
umano. Ovvio che i vangeli sono un dato oggettivo ma da
questo dato discendono molteplici interpretazioni. Quella
della Chiesa Cattolica è una di queste; a mio avviso quella
che nei secoli ha con più disinvoltura tradito la parola di
Cristo. Non devo dare spiegazioni di ciò: è scritto nella
storia. Tortura, pena di morte, violenza, razzismo,
schiavitù… sono solo alcuni dei tanti comportamenti
criminali e anticristiani praticati e legittimati dalla
Chiesa Cattolica. La Chiesa Cattolica è una sorta di
mostruoso Giano bifronte. Da un lato crudele e
totalitaria autorità politica, dall’altro istituzione
religiosa. La seconda sempre vassalla della prima. La Chiesa
è fedele a Cristo come lo può essere una puttana; già in
questi termini si esprimeva – all’incirca – Dante:
sono passati settecento anni. Il potere politico,
esercitato spesso con cinico disprezzo della vita e della
dignità umana, ha sempre prevalso, e tuttora prevale, nelle
scelte della Chiesa. Se c'è da sacrificare qualcosa, è
la missione ecumenica, pastorale, evangelica che soccombe
sotto le necessità del potere politico. Tutto è ammesso
pur di non inclinare la forza e il potere della Chiesa, non
più comunità dei fedeli ma logora istituzione politica che
chiede obbedienza per se stessa. L’atteggiamento
della Chiesa nei confronti degli ecclesiastici che abusano
di bambini e adulti ne è una prova: coprire, proteggere,
tacitare… Quinto: Non uccidere ha ragione quando
traccia un parallelo tra Togliatti e la tradizione della
gerarchia ecclesiastica. Inutile ricordare che Franco
è stato insignito della più alta onorificenza
ecclesiastica riservata a un laico. Inutile ripetere
che non è certo dal Vangelo che la Chiesa Cattolica trae la
propria “etica sessuale”. Inutile rilevare che la
Chiesa cattolica è una voce autorevole nella misura in cui
a essa fa riferimento un miliardo di individui. Come
Berlusconi è autorevole perché una moltitudine di elettori
a lui fanno riferimento; ciò non impedisce a Diliberto di
affermare che “Berlusconi ci fa schifo”. Io non arrivo a
tanto perché non riesco a provare schifo per alcun essere
umano ma un conto è riconoscere che qualcuno è autorevole
per tanti un conto è affermare l’autorevolezza “erga
omnes”, ancor di più se poi si parla di autorevolezza
morale. E qui è il punto: autorevole in che? Il termine
autorevole richiede sempre l’affiancamento di un termine
qualificante, diversamente non significa nulla. Da
cosa la Chiesa Cattolica deriverebbe la propria
autorevolezza morale? Dall’essere interprete dei valori
cristiani? No, di certo. La Chiesa non solo ha spesso
sostenuto e praticato comportamenti che oggi fanno indignare
la maggioranza degli uomini ma ha anche mutato nei secoli le
proprie posizioni morali dimostrando di non essere
interprete di “valori assoluti” ma sempre di valori
relativi. Perché dovremmo obbedire alle autorità
ecclesiastiche se esse hanno nei secoli sbagliato? Perché
la Chiesa dovrebbe essere “ascoltata” quando pontifica
su cosa e come i politici devono legiferare? Ha forse il
Papa dimostrato di saper fare buon uso del potere politico
“diretto” che fino a ieri ha esercitato? Il degrado
morale, istituzionale e civile dello Stato Pontificio prima
dell'Unità d'Italia è descritto nei libri di
storia. Una dozzina di stati membri della federazione
USA possono vantarsi di non aver mai previsto nel proprio
ordinamento la pena di morte; lo stesso non si può dire per
lo Stato Pontificio e ancora oggi la Chiesa ritiene
ammissibile la pena di morte. Alla Chiesa Cattolica
non spetta alcun “primato” etico. Possiamo dare
tutte le interpretazioni che vogliamo alle norme,
recentemente riconfermate e chiarite dal cardinale
Ratzinger, alle quali deve attenersi un ecclesiastico
“informato” di comportamenti delittuosi commessi da un
prelato ma certo l’obbligo della segretezza non fa onore a
chi pretende di essere un riferimento morale. Fa
semplicemente vomitare e indigna ogni coscienza umana la
rete omertosa di protezione che è stata tesa a difesa dei
prelati accusati di abusi sessuali anche nei confronti di
minori. Qualcuno ha addirittura sollevato il dubbio
che Ratzinger sia stato nominato Pontefice per sottrarlo al
rischio di un processo in USA per aver ostacolato la
giustizia. Il potere sa essere cinico. Non mi interessano le
illazioni e i processi alle intenzioni. Mi basta osservare
che il comportamento delle autorità ecclesiastiche spesso
non è trasparente (il caso Firenze è su tutti i giornali)
e rispettoso dei valori civili e cristiani. Mi fermo
qui e credo di aver chiarito la mia posizione netta e chiara
nei confronti dell’istituzione Chiesa.
12 aprile 2007 0:00 - Quinto: Non uccidere
NO er metico, non mi interessa l'immagine della chiesa
pontificia. Mi interessa la sostanza del messaggio cristiano
che la chiesa ha ridotto a pura esteriorità, liturgia,
simbologia. Dietro questa immagine fatta di santini c'è
il deserto morale. E' un fatto che le gerarchie
ecclesiastiche, con a capo il cardinale Ratzinger, hanno
recentemente (2001) offerto ancora una volta copertura e
protezione ai sacerdoti accusati di abusi sessuali.
E' un fatto riportato dalla stampa, e non mi risulta
smentito, che Ratzinger divenuto papa sia stato beneficiato
dalla immunità riconosciuta dagli USA a ogni capo di
stato. Non so se Ratzinger abbia fede, solo lui può
saperlo, ma per quanto mi riguarda il suo comportamento è
poco cristiano. Al suo cospetto Andreotti è un eroe
della cristianità.
11 aprile 2007 0:00 - er metico
Oh, signor Quinto è commovente come si preoccupa
dell'immagine della Chiesa. Fortuna che ci sono quelli
come lei a ristabilirla! Ringraziamo la Provvidenza!
11 aprile 2007 0:00 - Enrico Falcinelli
Ne può star certo, caro Dott. Kild, non so cucinare!
Sta caldo.
11 aprile 2007 0:00 - Quinto: Non uccidere
Non c'è proprio nulla da sorridere! La Chiesa
antepone l'interesse politico, la ragion di stato, a
quello ecumenico. Tacitare tutto ciò che potrebbe
arrecare danno all'immagine dell'istituzione
Chiesa. Come Togliatti copriva i misfatti del regime
sovietico (perché indebolire l'immagine e il mito
dell'URSS si sarebbe trasformato in un vantaggio per le
forze conservatrici; questa la pietosa giustificazione dei
comunisti) così la Chiesa copre i misfatti - abusi sessuali
e pedofilia compresi - del proprio esercito di clerici.
Il fedele vittima di un ecclesiastico deve agire, nel
rispetto delle gerarchie ecclesiastiche, all'interno
della Chiesa. Nei superiori del clerico-delinquente troverà
grande conforto con l'invito a tacere e le sue
confessioni troveranno sepoltura perché il vincolo alla
segretezza è totale. Così volle il cardinale
Ratzinger, in piena continuità con la tradizione della
Chiesa. Sì, proprio quel Ratzinger, indagato in USA per
aver ostacolato la giustizia, oggi Pontefice di Sacra Romana
Chiesa, al riparo da ogni incriminazione grazie
all'immunità che gli spetta in qualità di Capo di
Stato.
11 aprile 2007 0:00 - Dr. Kilder
Lei Sig Falcinelli con sincerita' non fa nemmeno il
brodo di gallina. Dr Kilder.
11 aprile 2007 0:00 - Enrico Falcinelli
Caro Sergio, vorrebbe prendere qualche esempio pratico delle
scritture evangeliche a cui si riferisce per giustificare
quello che afferma? Altrimenti mi sfugge il problema. Mi
perdoni, ma nonostante qualcuno si lamenti di quanto e di
come io scriva, intendo ancora soffermarmi con lei, se le fa
piacere. Se la cosa la irrita, me renda presentein modo
esplicito e smetterò di risponderle. Non soffro di alcuna
mania persecutoria - come sembra asserire il signore che si
firma Kilder - ed anzi, intervenire mi costa tempo da
sottrarre ad altri impegni. Riguardo la questione del
Vangelo, il primo passo va fatto nel considerare che non si
tratta di un qualcosa che si riferisca vagamente alle nostre
sensazioni e libere opinioni, ma di documentazioni concrete,
oltre ad altre prove accessorie, che intendono essere la
precisa testimonianza da parte di alcuni uomini di una
esperienza umana vissuta, così laicamente concependolo,
senza voler affrontare almeno ora, l'importante
argomento dal sapore teologica di "scruttura
ispirata". Se prendiamo in considerazione il
vangelo in questo modo, ha senso discuterci sopra per
trattare dell'oggettività di quanto vi è scritto.
Le ricordo, per ora, solo questo. La Chiesa cattolica, come
lei afferma altro, non è l'unica Chiesa che si
riferisca a Cristo, però è quella originale, dalla quale
nel tempo hanno preso vita i vari scismi, protestantesimi e
apostasie. Potrà sembrare più idoneo al suo pensiero
il modo di pensare e di interpretare di altre Chiese, ma per
non ragionare così a "pappa fatta", ovvero, per
usare la propria libertà di ragionamento fino in fondo,
partirei nel voler arrivare ad esprimere un'opinione
ragionata fin dalle origini per riconoscere tra gli eventi
le cause di tali differenze tra le Chiese. Solo
conoscendole si può avere un quadro più completo per
esprimere quello che sarà molto meno un preconcetto.
Riguardo la fede... be', cosa ci sarebbe di irrazionele
nel credere ad una testimonianza, se poi essa è suffragata
anche da altre esperienze che è possibile fare da chi lo
desidera davvero e che vengono invece ridotte da coloro che
vogliono tagliar fuori tout court il problema? Una
mente veramente libera credo sia quella che riesce a
raggiungere una coscienza del reale più vicina al vero. Per
far ciò occorre l'impegno nel voler sapere come sono le
cose, ancor prima del desiderio che tali cose siano come noi
speriamo che siano. Affrontare qualcosa al di fuori di
questo metodo, che poi è il metodo riconosciuto
scientifico, porta a seguire delle immagini. Mi spiace
sempre sapere che vi sono persone intelligenti costrette a
seguire immagini del reale (quindi un reale che non è tale)
quando sarebbero perfettamente in grado di godere della
libertà individuale cominciando dal pieno sfruttamento
delle proprie umane facoltà intellettive. Se le
interessa, con amicizia, la saluto.
11 aprile 2007 0:00 - Gianni
Mi sembra una cosa incredibile, ma veramente la denuncia
contro l'ADUC è opera del sig. Falcinelli ? Gianni
10 aprile 2007 0:00 - Enrico Falcinelli
Poco gentile Dr. Kilder, dica la verità: cosa si aspetta
che le dica? Me lo faccia sapere. Sono disposto a darle
soddisfazione. L'età dei bisticci l'abbiamo
superata da un pezzo, almeno io, lei non so, se consideriamo
che non la conosco. Se invece intende dialogare, nel
modo che più le piace, me lo faccia sapere. le dedicherò
con piacere un po' del mio tempo. La saluto, con
sincerità.
10 aprile 2007 0:00 - Simona
Accidenti Dr. Kilder ... hai appena sFalciato il catto
Enrico sFalcinelli ;)
Bravo !!!! ... Mi
complimento con lei :) ... manco la Ber(Mè) ha osato tanto
:)))
10 aprile 2007 0:00 - Dr. Kilder
Ricordo ai frequentatori del Forum che Falcinelli per mezzo
di Don Noto ha denunciato ADUC. E siccome e' una
persona psico-labile continua a frequentare il forum come
una sorta di libidinosa fissazione "scriprorium".
Lo ringrazio per questo, che da lustro ad ADUC della
democraticita' di questo spazio libero. X quanto
riguarda scriptorium, non so che cazzo volessi dire, ma
anche io voglio godere nello scrivere parole difficili.
Dr Kilder
10 aprile 2007 0:00 - isaia kwick
X Topesio Hai detto giusto, sono in stato
confusionale. Isaia
10 aprile 2007 0:00 - Dr. Kilder
da: Enrico Falcinelli Notate questo messaggio
di Falcinelli Data: 7 Aprile 2007
Gentile NESSUNO, per quel che ne so, l'amore non è
totale assenza di odio. Questa forma, ove non vi sia
odio ma nemmeno amore, si chiamerebbe "atarassia",
una sorta di ignavia, insomma, il che è ben altra cosa!
Comunque grazie della dritta! E'
facilmente intuibile che i due termini difficili di questo
messaggio, ma soprattutto l'atarassia, il sig Falcinelli
cerca di spiegarla con un'altro vocabolo ricercato come
"ignavia", questo per dimostrare che lui e'
superiore a tutti noi, ribadisco che il soggetto in
questione e' drogato, perche se veramente volesse
spiegare a noi ignoranti che significa atarassia lo farebbe
con parole semplici, no! Ma lui ce lo spiega con ignavia, e
continuiamo a non capire che cazzo vuol dire. Lui
asserisce che atassia e' il termine per esprimere una
condizione di un individuo privo del sentimento di odio e di
amore. Ebbene il termine usato in filosofia, gia' questo
la dice lunga, e illegittimamente usato dal Falcinelli per
rendere l'idea di individuo senza amore e ne odio, si
riferisce alle passioni, l'odio e l'amore non sono
passioni, ma sentimenti, che provocano passioni certo,
siccome Falcinelli non e' intelligente e la sua vita si
basa su copia ed incolla, tra le sue passioni c'e'
quella di fare delle figure di merda, non per usare a
sproposito termini che nemmeno lui conosce, ma per
arrogarsi il diritto a salire in cattedra.Per quanto
riguarda ignavia significa pigrizia non ci trovo il
nesso. C'e' da dire che vi sono dei
dizionari, ben tenuti nelle biblioteche del Vaticano dove le
parole possono avere differenti significati, questo lo
dicono anche alla Devoto Oli. Quindi mi scuso con Falcinelli
se ho sbagliato fonte. Dr. Kilder