Premessa: 1) ci si può dare
tranquillamente del "tu" ("caro lei" era
soltanto una battuta, forse un po' insipida, da
affiancare a "caro leo"), ma mi viene spontaneo
dare del lei alle persone che non conosco. Non lo consideri
una mancanza di cordialità. 2) sono un libero
professionista (avvocato) che non si strappa i capelli
perché ogni anno il numero dei colleghi aumenta:
attualmente siamo circa 150.000; 3) ho amici farmacisti
(titolari e non); i secondi non sono affatto contenti di
restare tali. Partecipano ai concorsi da decenni, superano
con il massimo le prove, ma sono regolarmente scavalcati dai
titolari, per i quali il punteggio per servizio è
incomprensibilmente maggiore; 4) per quanto detto nel
punto 3) non ho alcun astio verso la categoria dei
farmacisti e non nutro nessuna invidia, non avendo
aspirazioni in questo settore; 5) ho verificato
personalmente che, quando un collaboratore diventa titolare,
i suoi parametri di giudizio mutano radicalmente: passano
dall'attacco più forsennato agli ingiustificati
privilegi dei titolari alla più cieca difesa degli stessi.
Il che equivale a dire che una donna è puttana soltanto se
va a letto con gli altri; se invece viene con me è una
candida colomba. Fatte queste premesse e venendo al
suo discorso (apprezzo anch'io il tono disteso con il
quale espone le sue argomentazioni), vorrei fare alcune
considerazioni. A)"...L'investimento in
locali, arredamento, computer, laboratori a norma etc è
altissimo ...". Chi le dice che gli altri non abbiano
voglia di fare gli stessi investimenti? Ognuno si regolerà
come meglio gli conviene. B) Il discorso sui farmaci
provenienti da Cina/India è una evidente forzatura del
discorso. Lei sa meglio di me che sono stati ritirati
dal commercio tanti farmaci blasonati che procuravano più
danni che benefici (i nomi li conosce e non sto qui ad
elencarli). I farmacisti non hanno alcun potere di controllo
al riguardo e si limitano a venderli fino a quando non
arriva un contrordine. C) I farmacisti non titolari
(che non sono farmacisti di serie B) auspicano una
liberalizzazione del settore. Il problema sta nel vedere se
ciò può essere considerato come un prodotto
dell'invidia o, come io penso, come una legittima
aspirazione. Io penso che abbiano giusti motivi per
farlo e che la loro richiesta di abolizione della pianta
organica sia una cosa perfino ovvia. Leggo dal sito
www.mnlf.it che il prossimo 17 settembre ci sarà a Roma una
loro manifestazione, sostenuta anche da associazioni di
consumatori. Le riporto alcuni passi del manifestino
che lo annuncia: "Affrancare l’economia italiana
da rendite di posizione corporative non è solo una
priorità d’ordine economico, ma un principio di
Libertà irrinunciabile....... Il Paese non può più
permettersi di sacrificare intere generazioni di talenti
sull’altare d’interessi particolari. L’Italia ha
bisogno di una reale svolta liberale e riformatrice.
.... Il coraggio di varare una vera riforma liberale
delle professioni che permetta a tutti i professionisti
di dimostrare le proprie capacità senza vincoli e
barriere corporative .... Durante la manifestazione
sarà annunciato l’inizio di una raccolta firme da parte
dei farmacisti per un referendum abrogativo della Pianta
Organica e per l’abolizione del prezzo fisso dei
farmaci a totale carico dei cittadini". Non mi
pare che stiano chiedendo la luna. Pensare che tutto
sia teleguidato dalla multinazionali mi pare molto
riduttivo. Questi signori aspirano a mettersi in
proprio, rischiando il loro denaro (e la certezza del 1.500
Euro al mese di cui lei parla). Evidentemente il gioco vale
la candela. Saluti.
12 settembre 2007 0:00 - leo
Egr sig francesco dandomi del lei mi costringe a darle del
lei. Premetto che apprezzo questa discussione perchè
nonostante la diversità di vedute é corretta e pacata. La
prego dunque di non ritenermi in cattiva fede. -Mi
interessano e molto i benzinai avendo un cugino carissimo
appena uscito dal'ospedale per essere stato aggredito
nel suo distributore da tre personaggi muniti di spranghe
che gli hanno fracassato la testa in quanto non contenti di
rapinarlo. -ho camminato 5 km è ho trovato SOLO il
supermercato (forse non ha letto bene). Perchè non me lo
spiega se è vero che è libera la vendita di frutta e
verdura? non vivo in antartide ma in una qualsiasi periferia
di città, provi ad allontanarsi dal centro e vedrà. -
nella mia farmacia (io lo dico cosa faccio.... lei scusi???)
il laboratorio per le preparazioni è grande quanto il
locale vendita e occupa due persone a tempo pieno.Quindi é
male informato quando dice che non prepariamo più
farmaci.Venga e le vendo il paracetamolo con un prezzo che
il supermercato le sembrerà il re dei ladri.Poi, visto che
mi chiede, il 26% (lordo)della torta, come la chiama lei, se
lo pappa per il 5/6% lo sconto asl. Il 20% restante va per
metà allo stato in tasse come iva, irap, irpef, concessione
regionale...etc. Con il 10% rimanente pago le spese e gli
stipendi compreso il mio. Le farà piacere sapere che i miei
2 dottori collaboratori guadagnano 1500€ netti x 15
mensilità lavorando 10 mesi e mezzo. Se fossero
autonomi dovrebbero guadagnare almeno 4500€ al
mese(lordi) per avere lo stesso reddito. Quello che lei
non capisce è che io sarei ben felice che loro potessero
aprirsi la loro farmacia ma non sono sicuro che abbiano
così voglia. L'investimento in locali, arredamento,
computer, laboratori a norma etc è altissimo. Le
farmacie comunali? sono state privatizzate per l'80 per
cento perchè in perdita e quelle che esistono ancora le
costano molto più come contribuente anche nel caso le
regalassero le supposte. Comunque ben vengano leggi
più eque purchè siano volte a favorire le giuste
aspirazioni professionali di TUTTI i farmacisti,
nell'interesse della salute di TUTTI i cittadini (anche
residenti in paesucoli di poche anime), e non dei grandi
capitali. Lei dice, poco importa dove compro se compro
a meno, che mi importa dove vanno i soldi. Ma sono meglio
cento negozi con cento famiglie autonome, o cento
dipendendenti a 800/1000 euro e un solo padrone? gira e
rigira è a questo che non mi ha ancora risposto. Non
siamo in crisi economica. Le crisi non esistono. Esistono
solo soldi che si spostano e ora più che mai stanno andando
verso pochissime mani. Molte persone correvano (e
corrono) a comprare prodotti economici provenienti da paesi
come Cina e India, dove non esiste una minima tutela
sindacale (a proposito, ha mai visto un girotondo
contro queste schiavitù? a mai visto bruciare una bandiera
di questi paesi?....come mai?). Queste persone felici
di comprare a poco senza fregarsene di dove vanno i soldi si
stanno accorgendo che le fabbriche qui chiudono e quei
prodotti economici costano cari se non hai più un lavoro,
se sei precario e hai dei figli da mantenere. Forse è
meglio fregarsene un pò meno di dove vanno i soldi che
spendi. Tre cose per concludere: la legge del
1937 fu fatta in fretta e furia per arginare i danni al
servizio e alla salute pubblica dovuti ad una precedente
liberalizzazzione selvaggia. (in francia questo dietrofront
si è fatto pochi anni fa per lo stesso motivo). Se si
scandalizza nel vedere profilattici e ciucci in farmacia,
visto che lo slalom nella grande distribuzione si fa dalle
biciclette alle camicie, dalle medicine agli sturacessi,
dalle tv alle lamette da barba passando per i salami mentre
valuti una promozione sui telefonini.....allora sarà
inorridito nell'entrare in questi luoghi. (per inciso
omogeneizzati e latti li vendiamo per lo più di notte,
quando noi siamo obbligati giustamente a rispondere al
campanello.....nel caso lei provi a suonare alle due di
notte all'ipercoop, credo ci sia una pernacchia
preregistrata che l'aspetta). Per la cronaca, non
sono figlio o parente di farmacisti.non ho ereditato nulla.
Da giovane ho rilevato una farmacia in un paesino di 800
abitanti, dove i turni duravano una settimana giono e notte,
dove tra debiti e, tal volta, un pò di sconforto, cercavo
di sorridere a quel microcosmo di persone perlopiù anziane
e sole (le assicuro che sono sacrifici anche se lei li
liquida con un punto esclamativo). Chi ha rilevato quella
farmacia ha aperto da poco una parafarmacia in città,
nell'attesa che questa benedetta liberalizzazzione la
trasformi in farmacia. Ha una voglia matta di mandare a
farsi fottere quei vecchi incontinenti arroccati
lassù....che si aggiustino e si adeguino una buona volta
volta al libero mercato. Crepino.
11 settembre 2007 0:00 - Francesco
E no, caro lei (caro leo).
In primis, non sono un
farmacista; quindi, il mio discorso non deriva dalla smania
di diventare titolare e di partecipare alla spartizione
della torta. Non capisco il discorso sui benzinai,
visto che spesso i distributori sono gestiti direttamente
dalle compagnie petrolifere o da società che possiedono
molti punti vendita e che il benzinaio esposto alle
intemperie nella maggior parte dei casi è un
dipendente. Lei (leo) non è riuscito a trovare un
fruttivendolo? Mi pare strano che camminando per 5 Km non
abbia trovato un esercizio commerciale di alimentari e
nemmeno un supermercato. Dove vive? In Antartide? Lei
(leo), parlando di attacco di Bersani ai benzinai e di
favore ai petrolieri, parla a nuora perché suocera
intenda. Lei vuole parlare delle farmacie e dei
benzinai poco le importa. Ma anche nelle farmacie
dominano le multinazionali: nella produzione e nella
distribuzione, salvo che per l'ultimo anello della
catena, nel quale si trovano farmacisti titolari che si
pappano il 26/27% del prezzo di vendita (per piacere non
scendiamo nei particolari degli sconti obbligatori, bla,
bla, bla ..., tanto il succo del discorso non cambia).
Provi a mettersi dall'altra parte del banco e mi dica se
all'acquirente di un farmaco interessa sapere se
l'incasso va al farmacista che ha di fronte o ad una
multinazionale. Non gliene frega niente. I farmaci
venduti nelle farmacie comunali sono diversi da quelli
venduti nelle farmacie private? Quale garanzia in più
offrono i farmcaisti privati rispetto ad esse? Nessuna.
Mi dica se allo stesso soggetto interessa acquistare
l'aspirina in una farmacia tradizionale, piuttosto che
in una farmacia comunale o in una farmacia che opera
all'interno di un supermercato. Anche in questo caso non
gliene frega niente del luogo; semmai è interessato a
sapere se quell'aspirina, nella ultima ipotesi, costa
qualche centesimo in meno. Il discorso sulle
multinazionali è ridicolo: compriamo auto, televisori,
computers, latte, pasta prodotti da multinazionali. Se
sappiamo che una concessionaria Fiat o Volkswagen ci offre
la Punto o la Golf con uno sconto di 500 Euro non ci
fermiamo alla prima concessionaria. Lei fa beneficenza e si
ferma alla prima che incontra? Se è farmacista
titolare se lo può permettere, ma la gente comune si regola
diversamente. I farmacisti titolari scomodano concetti
importanti (diritto alla salute, professionalità dei
titolari, sacrifici (!) dei farmacisiti che operano nei
piccoli centri rurali) per difendere le loro posizioni.
E' una evidente forzatura del discorso. Quando si
entra in una farmacia, prima di arrivare al banco, si deve
percorrere un labirinto, nel quale fanno bella mostra di sé
prodotti di cosmesi, latte in polvere, omogeneizzzati,
bilance pesa-persone, macchine per misurare la pressione,
succhiotti, preservativi, creme abbronzanti, acque minerali,
che non hanno niente a che vedere con il farmaco e con la
professionalità del farmacista, ma portano tanto
guadagno. I farmacisti che si preoccupano del lavoro
dei benzinai non si fanno scrupolo di sottrarre ad altri la
vendita di quei prodotti e perciò il loro discorso è
viziato alla radice. Si può ancora pensare che il
sistema-farmacia possa reggersi su un impianto normativo
ideato nel 1937? Chi lo pensa lo fa solo perché ha
convenienza a farlo. I concorsi per diventare
farmacisti sono fatti a quiz, come quelli per la patente.
E' sparita anche la prova pratica per la pomata
solfosalicica. D'altra parte, il farmacista oggi
non prepara più i farmaci, ma è solo un venditore di
farmaci. Quale difficoltà teorica sussiste perché
ogni farmacista abilitato (e tali sono tutti i
collaboratori) possa aprire una sua farmacia? Si può
pensare che il loro lavoro sia valido soltanto se operano
sotto le ali protettrici di un titolare?
10 settembre 2007 0:00 - leo
caro francesco, la battutina simpatica però un pò
striminzita con la quale hai gentilmente risposto a ciò che
ho scritto, mi fa supporre che un piccolo tarlo su come
andranno le cose in futuro io te l'abbia messo. Se
sei un farmacista non titolare o appartieni a qualsiasi
categoria del mondo del lavoro, fai bene a lottare, ma lotta
per delle regole a favore delle persone e non per
permettere a chi a montagne di soldi di papparsi tutto. Il
category killer è li che aspetta anche te, sicuramente con
il sorriso, probabilmente, hai ragione tu, su una faccia di
bronzo....che però non vediamo. Vediamo solo qualche
soldatino mandato a incassare,tipo il signor Bersani che
lancia i suoi strali su quegli affamatori del popolo come i
benzinai, che gelano d'inverno, schiattano d'estate,
respirano merda, subiscono rapine e hanno margini
ridicoli. Che uomo Bersani, che coraggio, sferrare un
attacco a una categoria così ricca è potente a favore di
quei miserabili di petrolieri, di quelle povere coop che non
riescono nemmeno a comprarsi una banca onestamente. Che
uomo! inchiniamoci davanti a lui anche se momentaneamente é
di spalle, inginocchiato a.....
10 settembre 2007 0:00 - Francesco
Secondo leo non bisogna prendersela con quelli che hanno la
faccia .... di bronzo.
10 settembre 2007 0:00 - leo
Volevo comprare una mela. Ho camminato per 5 km
perchè nel quartiere non c'è più un
fruttivendolo. Strano però, sono anni che chiunque
può aprire un negozio di frutta e verdura e non se ne
vedono...molto strano con tutta la disoccupazione e il
precariato che c'è, quale cosa più logica e semplice
che aprire un frutta e verdura. Finalmente un
supermercato. Felice entro per comprare la mia mela. Pago,
poco o tanto non lo so, esco e finalmente addento la mia
mela. Ehi....fa schifo. Adesso vado dallo stronzo che
me l'ha venduta e mi incazzo. Vado ma...chi me
l'ha venduta? da chi vado? Dal signor supermercato? Chi
è il padrone? Vedo solo uomini e donne un pò tristi che
faticano. M'incazzo con loro? No. M'incazzo
con quelli che continuano a dirci che liberalizzare fa bene,
via le regole, tutti liberi di fare tutto. Ma liberi sono
solo quelli che hanno tanti soldi e niente faccia, perchè
le mele te le possono regalare... finchè nessun'altro
le venderà più. Poi le compreranno in Cina a poco te
le venderanno a tanto, e faranno schifo. Così finirà
anche questa palla degli agricoltori che pretendono di
coltivare, raccogliere i loro prodotti e guadagnarci pure da
vivere. E veramente per le farmacie sarà diverso?
In Inghilterra il 65% sono già in mano ad un solo padrone
senza volto. 4500 € al dipendente? non è vero (anzi si ma
lordi) ma prova a vivere lì con quei soldi. Tutto
libero. Tutto costa meno. Ma com'è che siamo sempre
più poveri tutti quanti. Perchè il denaro si sta
concentrando in poche manine, sempre di più. I nostri
figli non potranno che essere dei dipendenti che lo vogliano
o no. E si scanneranno per un posto da precario che gli
verrà elemosinato. M'incazzo con chi é cosi miope
da non vedere per ingenuità o, più spesso, per
convenienza, che siamo entrati nel Capitalcomunismo.
Guardate i nostri politici. Ci infinocchiano ancora con
destra e sinistra. Così noi stiamo a discutere di queste
cazzate mentre loro ci vendono al grande capitale.
Liberalizziamo tutto. Quando avremo finito saremo
liberi di morire di fame. Incazzatevi con chi non
vedete, non con quelli che hanno una faccia. E attenti
ai forum.
31 agosto 2007 0:00 - ettore
PARAFARMACIE, fra insegne ingannevoli e utilizzo improprio
della croce verde: una pericolosa confusione che crea disagi
a cittadini e fasce deboli
In molte località
turistiche italiane, ma anche nelle grandi città, da tempo
i cittadini in cerca di farmaci prescritti dall’ospedale o
di farmaci salvavita, raggiungono degli esercizi
commerciali, simili alle farmacie denominate parafarmacie,
guidati da insegne ingannevoli come la croce verde o la
scritta “para FARMACIA”, non trovando poi quello che
cercano con forte disaggio e pericolose perdite di
tempo.
Molto spesso, infatti, questi esercizi
commerciali, denominati Parafarmacie, che non possono
esitare tali farmaci, fanno uso di insegne dove si evidenzia
maggiormente la scritta farmacia rispetto l’intera scritta
parafarmacia. Un messaggio ingannevole aggravato, in alcuni
casi, anche dall’adozione dell’insegna della croce
verde, che da anni viene utilizzata dalle farmacie.
Se il cittadino, quindi, che ha bisogno urgente del
farmaco salvavita, viene attirato da queste insegne si
troverà in difficoltà a rischio anche della salute.
Pur se la normativa dice espressamente che le insegne non
devono generare confusione tra le due tipologie di esercizi
commerciali, l’uno di pubblica utilità, l’altro
prettamente commerciale, nessun ente od istituzione è, ad
oggi, mai intervenuta. La non chiarezza destabilizza
l’utente e lo costringe ad una ulteriore ricerca e, nel
caso in cui si tratti di persona anziana o diversamente
abile, il disagio diventa discriminazione.
Altro
aspetto negativo, specie nei periodi di chiusura notturna o
festiva delle farmacie, è che anche se chiuse queste
riportano l’indicazione di quella di turno più vicina
aperta (obbligatorio), mentre le parafarmacie invece non
danno nessuna indicazione né hanno l’obbligo di
farlo.
Diventa importante e determinante in tale
contesto, per la tutela della salute pubblica e del
cittadino, che i vari organi preposti, Federfarma, Ordine
dei Farmacisti, ma anche Vigili Urbani, Antitrust, ecc.
vigilino con molta attenzione su questo fenomeno sempre più
dilagante e dai risvolti poco piacevoli che penalizzano gli
utenti e in particolar modo le fasce più deboli.
Ettore
31 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Bravo Marco! accompagnami nel giro! così alle clienti
dò anche la dimostrazione pratica di come usare le
spazzole
31 agosto 2007 0:00 - Marco
X OVVIO,
Sei un gran maleducato!!!! Ma non
ti vergogni???? Secondo me sei solo capace di vendere le
spazzole per pulire i cessi!!!!!
29 agosto 2007 0:00 - Francesco
Per OVVIO.
I presuntuosi e gli stupidi hanno una
grande considerazione di sé. Ovvio!
28 agosto 2007 0:00 - maria teresa russo
Ho letto le varie prese di posizione di questo forum e ne
traggo che i farmacisti titolari sono una strana genia, per
me incomprensibile. Da una parte, giustamente, si affannano
per farci comprendere quanto anche i farmaci da banco
possano essere nocivi,e che grande errore sia stato
concederli alla gdo; Ne potrebbe derivare, dicono, un
consumo eccessivo che porterebbe a specifiche patologie da
abuso di farmaci. E fin qui tutto normale, c'è da
condividere pienamente il ragionamento e basta.Però, poi,
addirittura uno dei loro pezzi grossi (mi pare si chiami
Siri,non mi vorrei sbagliare....)propone di concedere alla
stessa gdo la vendita degli otc addirittura senza il
farmacista....purchè si rinunci a far vendere fuori dalle
farmacie i farmaci di fascia C. Allora qualcosa non mi
torna, chi è in realtà che pensa solo al proprio
interesse? Non vi pare una faccenda ,diciamo così,
sporchina? Non vi pare che debbano chiarirsi le idee?
Signori farmacisti titolari, siete persone colte e
certamente avrete letto "Il Gattopardo". Vi
ricordate le famose parole del principe? più o meno diceva
"Bisogna che tutto cambi, se volete che nulla
cambi". Chi ha la capacità di intendere....bisogna
saperla accettare la concorrenza, specialmente quando non si
può evitare! Saluti a tutti.
28 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
No, Francesco, ti sbagli.
Titolare di una
farmacia non lo sono, e lo sapresti se leggessi gli
interventi, prima di dire puttanate, e nemmeno inserviente,
lavapavimenti di farmacie o venditore di cipolle.
Ma persona perbene si, e di molto! e se credi che il
vantarsi di questo, perché me ne vanto e come! di essere
una persona perbene, sia cosa da povero, da presuntuoso, e
da disgraziato, non posso che compatirti, piccolo spruzzo di
merda!
Non afferri il concetto?... tutto
regolare.
Ovvio, no?
28 agosto 2007 0:00 - Francesco
Per Ovvio.
Si vede che sei abituato ad
autoincensarti. Ti definisci "persona per
bene", ma da quello che che dici si capisce lontano un
miglio che sei un povero disgraziato. Forse titolare di
farmacia, ma pur sempre un povero presuntuoso disgraziato.
27 agosto 2007 0:00 - Schifato
Ovvio- luciomusto; ma quella puttana di tua figlia prende la
percentuale sui preservativi?
27 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Ci sono i sordi, ed i prevenuti ad oltranza, quelli in
malafede, quelli inzuppati d'odio invidia, cupidigia e
basta!
Grandissimo coglione, qui non si sta
parlando di Farmacisti che ti stanno sulle palle o di
fantiomatiche prebende che invidiosamente vorresti si
togliessero a loro per zucartele tu, magari ci
riuscissi!
Qui si sta parlando della protezione
della salute dei cittadini, quella che a te non te ne fotte
un cazzo, ed a noi persone perbene si!
DI TUTTI I
CITTADINI!... anche di quelli falsi come te cui più
giustamente andrebbe somministrato un pò di veleno
ratticida!... magari spacciato dal venditore di cipolle, che
poverino... che ne sa, lui?... i topi, mica mangiano le
cipolle!... non è il suo campo!
Ovvio, no?...
ovviissimo!
26 agosto 2007 0:00 - Francesco
Per Lisa.
Quello che lei afferma è chiaro come
il sole. Purtroppo c'è sempre chi è sordo ad ogni
ragionamento. I farmacisti titolari sono, come sempre,
insensibili ad ogni ragionamento ed ogni volta che si
ipotizza la possibilità che nella loro riserva di caccia
possa entrare anche qualche altro mandano all'attacco il
loro esercito. Qualcuno è intervenuto per dire che i
farmacisti dei piccoli paesi se la passano male. Non è
affatto vero. Al di sotto di un certo reddito interviene
Pantalone. Non mi pare che lo faccia per i fornai e mi
pare evidente che il pane è importante almeno quanto il
farmaco.
25 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Ora si, signora Lisa, che si è spiegata
chiarissimamente! Il suo pensiero ha delle pecche ma
ora è comprensibile anche a me, che sono limitato. Ma
se sapeva spiegarsi così bene, perché non l’ha fatto
prima?
Non polemizzo, questo è secondario;
vediamo invece dove (a mio avviso “ovviamente”!) lei
dice bene, e dove io ci sento puzza di bruciato.
Sissignore che il sistema di distribuzione del farmaco vada
riorganizzato!... presto e bene!... concordo con lei
aggiungendo che potrebbe essere addirittura considerata una
emergenza. In altri forum più specifici (e con
altri niknames) ho sostenuto questa tesi con interventi
dettagliati e circostanziati accuratamente che qui a “Di
la tua”, forum generico e non tecnico, non serve
riportare.
Sissignore che il binomio salutistico
è farmaco-farmacista, come dice lei, ma forse più ancora,
in una filosofia più moderna di approccio al male è in una
collegialità paziente-medico-farmaco-farmacista e che
nemmeno una aspirina o un antistaminico possono oggi essere
impunemente lasciati all’arbitrio del “venditore di
cipolle” che dicevo in altro intervento. Purtroppo
il proliferare di insofferenze allergiche (o peggio)
inducono ad una prudenza grandissima addirittura
(sintomatici alcuni gravi episodi di quest’estate) verso
le creme cosmetiche cosiddette protettive contro
l’irradiazione solare!
Assolutamente no invece
sul resto, sul dove, sul come distribuire i farmaci, a
pioggia, distruggendo regole imperfette, ma già esistenti
ed in qualche modo funzionanti con il nulla di una
regolamentazione “Ottima ed efficacissima” ma di la da
venire e per ora solo “in mente dei”.
“Prima” si fanno le regole nuove e migliori, “Poi”
si verifica che migliori lo siano veramente, ed “Infine”
si abrogano le vecchie. Così è la cura del buon padre di
famiglia che non butta i figli nel fosso!
Perché
dico questo? Guardi lei stessa, già su questo generico
forum di “Di la Tua”, c’è attivo un altro topic che
parla di “Levare l’obbligo del farmacista”… uno
scalmanato? Non lo so, ma comunque una parlamentare della
maggioranza di Governo!
Si lavora allo sfascio,
signora Lisa, non al “sistema di distribuzione del
farmaco che andrebbe rivisto e riorganizzato” come con
subdolo eufemismo dice lei quando decide di spiegarsi per
far capire a tutti, anche a quel cretino di OVVIO! (tutte
maiuscole ed un punto esclamativo, grazie, è un marchio e
non un avverbio)!... Qui si vuole aprire
l’armadietto dei veleni e versarlo per strada per il
piacere di qualche sniffatore e di qualche affarista, non
per rendere un servigio al cittadino!
Ecco
perché OVVIO! s’incazza e manda vaffanculo (che oggi
legalmente si può fare) gli azzeccagarbugli (che è ormai
legalmente vietato indicare) che cercano di manipolare le
carte in tavola!
Non le chiederò, Signora, se
per lei è ovvio, perché lei queste cose le sa meglio di
me, ma lo ripeterò agli altri utenti:
Non
vogliono fare il nostro bene, ma i cazzi loro!
Ovvio, no?
POST SCRIPTUM – Se un mio caro, o un
mio amico, o una persona umana qualsiasi muore per una
pozione sbagliata, un bisturi smaneggiato, o una pratica
indotta con incompetenza, devo sapere chi è il
responsabile, perché io, come tutti, non voglio giustizia,
voglio vendetta!
25 agosto 2007 0:00 - Lisa
Rinuncio a tentare di farmi capire da mister Ovvio. Forse ho
un difetto di comunicazione oppure... Ci tengo però a
chiarire al forum il mio pensiero:Tutto il sistema di
distribuzione del farmaco andrebbe rivisto e riorganizzato.
Non credo che sia opportuna una deregolamentazione assoluta,
per salvaguardare piccoli centri e frazioni scarsamente
appetibili, ma una grandissima diminuzione del quorum della
pianta organica delle farmacie è indispensabile. Ogni
farmacista deve essere libero di aprire bottega, nel
rispetto del suddetto quorum. Il binomio salutistico è
farmaco-farmacista e non farmaco-farmacia.Perciò via
libera a supermercati, erboristerie o quant'altro,
purchè sia il farmacista a comunicare con il paziente ed a
dispensare la scatoletta, sia di aspirina che di valium,
dato che tutto può essere pericoloso, se viene assunto in
modo improprio, pure un lassativo. Dove c'è il
farmacista ci può essere il farmaco. Questo è il mio
pensiero,e pare che anche la Comunità europea la pensi
così.Mi sono spiegata meglio, adesso?
25 agosto 2007 0:00 - Cincinnato
La farmacia del mio piccolo paese campa grazie a tutte le
schifezze che vende oltre ai medicinali, ma campa appena
appena. Se gli togliete qualcosa e lo date al
supermercato, che campa anche lui a stento, questa chiude, e
noi vecchi per i medicinali diventiamo schiavi di chi ha la
macchina per andarceli a comprare a Piane... che sò dieci
chilometri.
E quanti paesi in Italia stanno come
noi?
24 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Egregia signora Lisa
Mettiamo il caso che lei col
suo cutter abbia uno scuffiamento in mare e finisca sotto
rischiando di annegare.
Al tizio che la sta
riportando a galla tirandola su per la sua treccia bionda,
che gli chiede, se è un parrucchiere diplomato?
Mi scusi se non ho capito la sua delucidazione, ma a me il
suo è sembrato un esempio del cazzo!
24 agosto 2007 0:00 - Lisa
Egr. sig. Ovvio, il suo ritardo nella risposta è forse
attribuibile alle ferie estive, e allora mettiamo il caso
che suo figlio si sia fatto una brutta ferita con il vetro
sulla battigia....mettiamo il caso che perda sangue.....si
avvicina un tale, con il necessario per la medicazione, le
mostra il patentino, è un medico, non c'è dubbio...lei
che fà, rifiuta di far medicare il pargolo perchè il
medico non è protetto dalle mura dell'ambulatorio,
oppure si rende conto che se il medico è un vero medico, se
è capace di fare il medico, se si è laureato per fare il
medico, può fare il medico dappertutto? ....sulla
spiaggia, sotto al tavolo, alla coop ecc.ecc.??
24 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Rispondendo, con colpevole ritardo e
me ne scuso, alla signora Lisa, pregiudizialmente chiarirò
di non essere farmacista, e quindi di non dovermi rassegnare
a nulla di personale, e delle lobbyes vere o presunte
“nun me ne po’ fregà de meno” come si
dice dalle mie parti.
Tanto premesso. ho invece
da lamentarmi come cittadino perché, non essendo ora in
discussione la figura del professionista (che personalmente
comunque mi dichiaro incompetente a valutare, e né so
quanto la signora Lisa sia più qualificata di me),
l’unica cosa che certamente appare ovvia è la
incapacità dello stato a penetrare con la legge quei
“muri della vecchia farmacia” , come
pittorescamente la Signora immagino abbia voluto
rappresentare la “selva” di privilegi che si
sbandiera esistano a favore di questi dottori. Infatti,
come usa in questa nostra democrazia decadente, invece di
risolvere il problema si cerca di aggirarlo con panacee
ridicole e risibili. Le carceri sono piene?... facciamo
uscire i carcerati. Le farmacie blindate?... mettiamo i
farmacisti nelle coop!
Ed ora nemmeno più.
Vinta l’inclita battaglia dei medicinali insieme alle
cipolle, ora se ne apre un’altra di identica logica:
«se cipolle e medicinali si vendono insieme, è
evidente che l’ortolano è sufficiente».
Ebbene, mi dispiace per la signora Lisa, per
l’onorevole Poretti, e per la mia amica Annamaria, che
spero non si adirerà del mio dire, io affermo che la
presenza del farmacista è essenziale, anzi, addirittura
più importante dove medicamenti si vendano senza licenza
medica che non dove la distribuzione sia regolamentata da
ricette timbrate e firmate!
Il perché?... mi
sembra talmente ovvio che proprio a me non toccherebbe
dirlo!
Perché dove c’è la
“ricetta”, questa riporta esattamente tutto
quanto necessario per individuare univocamente il prodotto,
e quindi basterebbe qualcuno capace di leggere (ora più
facile con le ricette scritte al PC) e trovare negli
scaffali la giusta scatolina. Ed uno scrupoloso
archivista potrebbe funzionare addirittura meglio del
farmacista! Fra il farmaco “importante” ed
il male, ci sarebbe comunque almeno uno specialista
qualificato, il medico (contro i due di oggi, medico e
farmacista) che conosce il paziente ed ha scelto il
medicinale adatto alla bisogna!
Per i
“farmaci da banco”, che sempre farmaci sono,
altrimenti staremmo qui a discutere di niente, fra il male
ed il bottegaio venditore di cipolle cosa rimane?... La
libera ma certamente non obiettiva interpretazione
dell’infermo, la competenza della comare della porta
accanto, l’esperienza della signora compagna di
permanente che ci ha raccontato di “aver avuto anche
lei la stessa cosa tale e quale…” e di averla
curata benissimo così e così… O naturalmente la
diagnosi telefonica della mia amica tuttologa Annamaria.
E cos’altro?... beh!... anche
l’ingordigia delle case farmaceutiche, che mica
abbiamo arginato!... e se prima erano costrette a molcire i
signori farmacisti per ottenerne grazie e preferenza,
dovendo anche superare la reticenza di quelli in qualche
modo preoccupati della propria reputazione di esperti del
settore, ora saranno costrette a molcire i venditori di
cipolle per gli stessi interessi di prima, ma con maggior
facilità e profitto, perché il venditore di cipolle, non
avrà remore morali in un campo a lui sconosciuto, e di buon
grado seguirà i “consigli spassionati” dei
rappresentanti.
O vogliano affermare a priori che
i venditori di cipolle sono tutti galantuomini ed i
farmacisti tutti disonesti?... e se pure così fosse, come
faremmo a riconoscere un farmacista sotto mentite
spoglie?... Facendogli odorare una cipolla?... E poi in
base a questo diamo l’antipiretico o il sulfamidico,
l’antibiotico o il cortisonico a nostro figlio?
Signora Lisa, mi scusi l’ardire, ma lei, un
figlio ce l’ha?
Perché il dubbio che mi
viene… è ovvio!, o no?
28 luglio 2007 0:00 - Lisa
Ho letto il commento del sig."ovvio" in risposta
alla sig.marcella....che non farebbero 'sti farmacisti
titolari per pararsi il c.! Negano proprio l'ovvio....se
un farmacista è serio lavorerà bene ovunque, è inutile
che ci giriamo intorno, lavorerà bene pure alla coop. I
muri della vecchia farmacia garantiscono(o meglio,
garantivano,)solo l'incasso del proprietario.E' solo
questione di tempo, per quanto i titolari tramino e
"lobbyno" la strada è segnata, la breccia è
fatta,rassegnatevi ed arrendetevi onorevolmente.
19 luglio 2007 0:00 - OVVIO!
Un macellaio può fingersi medico, se ha un camice
bianco Un chirurgo con la falce ammazza la gente
Un analfabeta di solito insegna cazzate Le farmacie
comunali sono farmacie e gli ospedali “luoghi”.
Perché il macellaio deve vendere gli involtini in
tabaccheria??????
Ovvio, no?
18 luglio 2007 0:00 - marcella tocci
Un medico può fare il medico in ambulatorio o
,indifferentemente, nel deserto....se il medico è serio lo
sarà pure nel deserto. Un chirurgo può operare bene anche
se gli strumenti del mestiere non sono suoi. Un insegnante
può essere un educatore stupendo, anche se non possiede una
scuola. Le farmacie comunali non sono di proprietà di un
farmacista e funzionano benissimo. Gli ospedali non sono
proprietà dei medici e nessuno si agita per questo.
PERCHE' I FARMACISTI DEBBONO ESSERE UN CASO A
PARTE????????????????
22 giugno 2007 0:00 - NORLEVO
E ancora aspetto commenti sulla mia del 19-6.Intanto ci
tengo a fare una distinzione tra collega-coop e
collega-farmacia.In farmacia se il titolare vuol negare un
farmaco anche solo in quanto inadatto al paziente, lo fa in
quanto ha le spalle coperte da quello che guadagna con il
SSN,e quindi economicamente non ha grossi problemi anche a
consigliare una terapia alternativa e meno cara.La stessa
cosa capirete non potrebbe mai succedere qualora il collega
campasse solo di extra SSN.CHE poi con tutte le garanzie
economiche ancora presenti molti titolari facciano i
bottegai dando tutto a cani e porci senza un minimo di
anamnesi, questo lo so diventa dequalificante per
tutti.Quindi non ha nulla a che vedere la querelle
riguardante parole tipo ESPERIENZA-CONTROLLI-ORARI-TURNI
ecc...ecc..che potrebbero benissimo essere espletati dai
colleghi in proprio o nella GDO.Questo partendo dal
presupposto che il farm. non si comporti semplicemente come
una sorta di magazziniere del medico, ma quando chiamato in
causa sappia prendersi le sue responsabilitA....E CHI VUOL
CAPIRE CAPISCA A COSA MI RIFERISCO.
19 giugno 2007 0:00 - NORLEVO
SE PASSA LA LIBERALIZZAZIONE,POTETE RISPARMIARVI LA SCRITTA
-DA VENDERSI SU PRESENT. DI RICETTA MEDICA- ALTRO CHE
NIMESULIDE . SE SI ENTRA IN GUERRA ,OGNI MEZZO DIVENTA
LECITO E ADDIO CONSIGLIO PROFESSIONALE CHE DOVREBBE
RIGUARDARE IL PAZIENTE VISTO COME TALE.NON ESISTE IN NESSUN
RAMO DEL COMMERCIO UNA SITUAZIONE PER CUI CHI VENDE DEBBA
RIFIUTARSI DAL FARLO ,SAREBBE CONTRO LA FISIOLOGIA DEL
MERCATO .LO SO CHE MOLTI TITOLARI LO FANNO ,...........
14 giugno 2007 0:00 - simone castelli
L'argomento è febbrile, anzi meriterebbe una
Tachipirina o del paracetamolo. Ma dove lo compro? sono le
23.09 della sera del 14 giugno 2007: vado alla farmacia di
turno! magari dove sono io. Per 4 euro di incasso (10% di
IVA) e circa 1 euro di guadagno e con 3,87 euro di diritto
di chimata notturno, mediamente 10-12 chiamate a notte ...
Questioni parziali non risolvono il problema. Il sistema
farmaceutico italiano è uno dei migliori al mondo, tra i
meno costosi al mondo e se qualcuno lo vuole migliore se ne
può tranquillamente parlare. Ma credo che la maggior parte
degli interventi letti siano (molto) interessati. Troppo
per essere credibili. Le persone che pensano con la propria
testa, ad un certo livello, senza strumentalizzazione
sapranno esprimere un giudizio indipendente. Se le
parafarmacie piacessero ai consumatori ci andrebbero: i
politici li hanno invitati, la GDO ci ha investito persino
la reputazione ed un mucchio di denaro, eppure ... neanche
se concedessero i medicinali di classe C ci verrebbero.
Ciò che funziona nel nostro sistema è la personalizzazione
del servizio (rapporto umano + professionalità): gli unici
che parlano, e troppo, sono i sani, quelli che in farmacia
non ci vanno e hanno il mondo in mano perchè accedono ad
internet. Meglio un pò di riflessione, la lettura di
qualche esperienza estera, di storia del nostro Paese e di
reale conoscenza della società. Scrollate, scrollate pure
la pianta, ma non illudetevi di non assumervi la
responsabilità nei confronti di vostro figlio, di vostro
fratello, di vostro padre, che non troveranno nel vostro
disegno un riferimento amichevole e professioanle, che li
conosce, vicino a casa. L'ipermercato è una strada di
business, massifica e non rende felice chi vi lavora, non fa
più risparmiare e offre qualità media. La farmacia corner
dell'ipermercato è comoda, ma coesistente con quella
del paese ... ma se ne dovessimo sceglierne una? Quando
siete forti pensate ai deboli che conoscete ... Sottoponiamo
ad esami professionali ed attitudinali ogni cinque anni i
farmacisti titolari, mandiamoli in pensione a 70 anni e
vedrete che ricambio! Buona notte a chi dorme, si calmi
colui che non trova pace nell'invidia e parliamo di cose
vere.
10 giugno 2007 0:00 - Carlo Rossi
Peccato che questo senso di lontananza, con gli attuali
mezzi di mobilità, non venga più evocato. Poi, chi
l'ha detto che l'attuale farmacista titolare del
paesino di mille abitanti lasci l'attività per aprire
una parafarmacia in città? E, infine, secondo la legge, lo
potrebbe fare?
9 giugno 2007 0:00 - salvatore
Federfarma: abbiamo finanziato i politici
Giornalista: "Voi avete avuto uno scontro con il
Parlamento, però voi avete rapporti con il Parlamento,
addirittura finanziate sia forze politiche che singoli
deputati".
Giorgio Siri: "Certo,
certo...., noi abbiamo rapporti sia con la maggioranza che
con l'opposizione"
Giornalista:
"Siete una lobby?"
Giorgio Siri:
"L'importante è capire cosa è una lobby, noi
interveniamo nei confronti di forze politiche e parlamentari
singoli, in modo particolare Commissione Sanità Camera e
Senato..."
Giornalista: "Cioè
finanziate?"
Giorgio Siri:
"Finanziamo, finanziamo... con cifre che singolarmente
vanno da un minimo di alcune migliaia di euro ad un massimo
di diecimila euro per singolo parlamentare".
Giornalista: " Per cui voi con questi finanziamenti
che cosa sperate?"
Giorgio Siri: "Noi
con questi finanziamenti speriamo di rendere edotti i
parlamentari e di spiegare le perplessità che alcuni
provvedimenti possono crearci... essendo farmacisti facciamo
le cose con il bilancino, i due schieramenti prendono
esattamente la stessa cifra... sull'ordine di grandezza
di 250.000 euro complessivi, quindi 125 all'uno e 125
all'altro... che sono la somma di tanti 5.000,
10000...."
Giornalista: " Senta come
funziona, questi 250.000 euro che voi date ai partiti, sono
soldi di chi?
Giorgio Siri: "Dei
farmacisti"
Giornalista: "Le sceglie
lei, le persone le sceglie lei"
Giorgio
Siri: "E' certo... ma li scegliamo a livello
d'incontri che abbiamo, ovviamente i rapporti maggiori
li abbiamo con le due Commissioni, come l ho detto prima,
Camera e Senato della sanità, abbiamo qualche rapporto,
ovviamente, con organi istituzionali: Ministero
dell'economia, Ministero della Pubblica
Istruzione....no... sì c'era anche quello perché ogni
tanto era interessante per vedere gli sbocchi
professionali...
Giornalista: "Voi
finanziate i politici che fanno riferimento a questi
ministeri...."
Giorgio Siri: "Esatto, i
politici che fanno riferimento ad alcuni ministeri che sono
importanti per la nostra categoria, ovviamente....
Giornalista: "Che possono aiutare...."
Giorgio Siri: " Che possono contrastare eventuali cose
che potrebbero caderci sulla schiena o sulla testa senza che
il politico si renda conto del danno prospettico che
potrebbero fare queste cose...
L'intervista
s'interrompe con una breve interruzione sui fatti legati
al Decreto Bersani e alle proteste di luglio, poi
riprende.
Giornalista: "Lei dice il
finanziamento al politico...."
Giorgio Siri:
"Il finanziamento al politico migliora ovviamente il
rapporto... che poi non porta al risultato... però dà una
possibilità di facilità di accesso al dialogo molto più
effettiva, penso, di qualcun altro
L'intervista termina e l'autore completa il servizio
"... e con il dialogo sono riusciti ad ottenere dal
Ministro della Salute l'impegno ad occuparsi delle
farmacie che subiranno la concorrenza dei supermercati e
tutto è a norma di legge non quella del finanziamento
pubblico ai partiti perché è stata abrogata dal referendum
del 1993....
Commento: senza
parole!!!!! cristina e gianni basta con le cazzate.