COMMENTI
|<   <- (Da 31 a 60 di 74) ->   >|
12 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per leo.

Premessa:
1) ci si può dare tranquillamente del "tu" ("caro lei" era soltanto una battuta, forse un po' insipida, da affiancare a "caro leo"), ma mi viene spontaneo dare del lei alle persone che non conosco. Non lo consideri una mancanza di cordialità.
2) sono un libero professionista (avvocato) che non si strappa i capelli perché ogni anno il numero dei colleghi aumenta: attualmente siamo circa 150.000;
3) ho amici farmacisti (titolari e non); i secondi non sono affatto contenti di restare tali. Partecipano ai concorsi da decenni, superano con il massimo le prove, ma sono regolarmente scavalcati dai titolari, per i quali il punteggio per servizio è incomprensibilmente maggiore;
4) per quanto detto nel punto 3) non ho alcun astio verso la categoria dei farmacisti e non nutro nessuna invidia, non avendo aspirazioni in questo settore;
5) ho verificato personalmente che, quando un collaboratore diventa titolare, i suoi parametri di giudizio mutano radicalmente: passano dall'attacco più forsennato agli ingiustificati privilegi dei titolari alla più cieca difesa degli stessi. Il che equivale a dire che una donna è puttana soltanto se va a letto con gli altri; se invece viene con me è una candida colomba.
Fatte queste premesse e venendo al suo discorso (apprezzo anch'io il tono disteso con il quale espone le sue argomentazioni), vorrei fare alcune considerazioni.
A)"...L'investimento in locali, arredamento, computer, laboratori a norma etc è altissimo ...". Chi le dice che gli altri non abbiano voglia di fare gli stessi investimenti? Ognuno si regolerà come meglio gli conviene.
B) Il discorso sui farmaci provenienti da Cina/India è una evidente forzatura del discorso.
Lei sa meglio di me che sono stati ritirati dal commercio tanti farmaci blasonati che procuravano più danni che benefici (i nomi li conosce e non sto qui ad elencarli). I farmacisti non hanno alcun potere di controllo al riguardo e si limitano a venderli fino a quando non arriva un contrordine.
C) I farmacisti non titolari (che non sono farmacisti di serie B) auspicano una liberalizzazione del settore. Il problema sta nel vedere se ciò può essere considerato come un prodotto dell'invidia o, come io penso, come una legittima aspirazione.
Io penso che abbiano giusti motivi per farlo e che la loro richiesta di abolizione della pianta organica sia una cosa perfino ovvia.
Leggo dal sito www.mnlf.it che il prossimo 17 settembre ci sarà a Roma una loro manifestazione, sostenuta anche da associazioni di consumatori.
Le riporto alcuni passi del manifestino che lo annuncia:
"Affrancare l’economia italiana da rendite di posizione corporative non è solo una priorità d’ordine
economico, ma un principio di Libertà irrinunciabile.......
Il Paese non può più permettersi di sacrificare intere generazioni di talenti sull’altare d’interessi particolari.
L’Italia ha bisogno di una reale svolta liberale e riformatrice. ....
Il coraggio di varare una vera riforma liberale delle professioni che permetta a tutti i professionisti di
dimostrare le proprie capacità senza vincoli e barriere corporative ....
Durante la manifestazione sarà annunciato l’inizio di una raccolta firme da parte dei farmacisti per un referendum abrogativo della Pianta Organica e per l’abolizione del prezzo
fisso dei farmaci a totale carico dei cittadini".
Non mi pare che stiano chiedendo la luna.
Pensare che tutto sia teleguidato dalla multinazionali mi pare molto riduttivo.
Questi signori aspirano a mettersi in proprio, rischiando il loro denaro (e la certezza del 1.500 Euro al mese di cui lei parla). Evidentemente il gioco vale la candela.
Saluti.




12 settembre 2007 0:00 - leo
Egr sig francesco dandomi del lei mi costringe a darle del lei.
Premetto che apprezzo questa discussione perchè nonostante la diversità di vedute é corretta e pacata. La prego dunque di non ritenermi in cattiva fede.
-Mi interessano e molto i benzinai avendo un cugino carissimo appena uscito dal'ospedale per essere stato aggredito nel suo distributore da tre personaggi muniti di spranghe che gli hanno fracassato la testa in quanto non contenti di rapinarlo.
-ho camminato 5 km è ho trovato SOLO il supermercato (forse non ha letto bene). Perchè non me lo spiega se è vero che è libera la vendita di frutta e verdura? non vivo in antartide ma in una qualsiasi periferia di città, provi ad allontanarsi dal centro e vedrà.
- nella mia farmacia (io lo dico cosa faccio.... lei scusi???) il laboratorio per le preparazioni è grande quanto il locale vendita e occupa due persone a tempo pieno.Quindi é male informato quando dice che non prepariamo più farmaci.Venga e le vendo il paracetamolo con un prezzo che il supermercato le sembrerà il re dei ladri.Poi, visto che mi chiede, il 26% (lordo)della torta, come la chiama lei, se lo pappa per il 5/6% lo sconto asl. Il 20% restante va per metà allo stato in tasse come iva, irap, irpef, concessione regionale...etc. Con il 10% rimanente pago le spese e gli stipendi compreso il mio. Le farà piacere sapere che i miei 2 dottori collaboratori guadagnano 1500€ netti x 15 mensilità lavorando 10 mesi e mezzo.
Se fossero autonomi dovrebbero guadagnare almeno 4500€ al mese(lordi) per avere lo stesso reddito.
Quello che lei non capisce è che io sarei ben felice che loro potessero aprirsi la loro farmacia ma non sono sicuro che abbiano così voglia. L'investimento in locali, arredamento, computer, laboratori a norma etc è altissimo.
Le farmacie comunali? sono state privatizzate per l'80 per cento perchè in perdita e quelle che esistono ancora le costano molto più come contribuente anche nel caso le regalassero le supposte.
Comunque ben vengano leggi più eque purchè siano volte a favorire le giuste aspirazioni professionali di TUTTI i farmacisti, nell'interesse della salute di TUTTI i cittadini (anche residenti in paesucoli di poche anime), e non dei grandi capitali.
Lei dice, poco importa dove compro se compro a meno, che mi importa dove vanno i soldi. Ma sono meglio cento negozi con cento famiglie autonome, o cento dipendendenti a 800/1000 euro e un solo padrone? gira e rigira è a questo che non mi ha ancora risposto.
Non siamo in crisi economica. Le crisi non esistono. Esistono solo soldi che si spostano e ora più che mai stanno andando verso pochissime mani.
Molte persone correvano (e corrono) a comprare prodotti economici provenienti da paesi come Cina e India, dove non esiste una minima tutela sindacale
(a proposito, ha mai visto un girotondo contro queste schiavitù? a mai visto bruciare una bandiera di questi paesi?....come mai?).
Queste persone felici di comprare a poco senza fregarsene di dove vanno i soldi si stanno accorgendo che le fabbriche qui chiudono e quei prodotti economici costano cari se non hai più un lavoro, se sei precario e hai dei figli da mantenere. Forse è meglio fregarsene un pò meno di dove vanno i soldi che spendi.
Tre cose per concludere:
la legge del 1937 fu fatta in fretta e furia per arginare i danni al servizio e alla salute pubblica dovuti ad una precedente liberalizzazzione selvaggia. (in francia questo dietrofront si è fatto pochi anni fa per lo stesso motivo).
Se si scandalizza nel vedere profilattici e ciucci in farmacia, visto che lo slalom nella grande distribuzione si fa dalle biciclette alle camicie, dalle medicine agli sturacessi, dalle tv alle lamette da barba passando per i salami mentre valuti una promozione sui telefonini.....allora sarà inorridito nell'entrare in questi luoghi. (per inciso omogeneizzati e latti li vendiamo per lo più di notte, quando noi siamo obbligati giustamente a rispondere al campanello.....nel caso lei provi a suonare alle due di notte all'ipercoop, credo ci sia una pernacchia preregistrata che l'aspetta).
Per la cronaca, non sono figlio o parente di farmacisti.non ho ereditato nulla. Da giovane ho rilevato una farmacia in un paesino di 800 abitanti, dove i turni duravano una settimana giono e notte, dove tra debiti e, tal volta, un pò di sconforto, cercavo di sorridere a quel microcosmo di persone perlopiù anziane e sole (le assicuro che sono sacrifici anche se lei li liquida con un punto esclamativo). Chi ha rilevato quella farmacia ha aperto da poco una parafarmacia in città, nell'attesa che questa benedetta liberalizzazzione la trasformi in farmacia. Ha una voglia matta di mandare a farsi fottere quei vecchi incontinenti arroccati lassù....che si aggiustino e si adeguino una buona volta volta al libero mercato. Crepino.
11 settembre 2007 0:00 - Francesco
E no, caro lei (caro leo).

In primis, non sono un farmacista; quindi, il mio discorso non deriva dalla smania di diventare titolare e di partecipare alla spartizione della torta.
Non capisco il discorso sui benzinai, visto che spesso i distributori sono gestiti direttamente dalle compagnie petrolifere o da società che possiedono molti punti vendita e che il benzinaio esposto alle intemperie nella maggior parte dei casi è un dipendente.
Lei (leo) non è riuscito a trovare un fruttivendolo? Mi pare strano che camminando per 5 Km non abbia trovato un esercizio commerciale di alimentari e nemmeno un supermercato. Dove vive? In Antartide?
Lei (leo), parlando di attacco di Bersani ai benzinai e di favore ai petrolieri, parla a nuora perché suocera intenda.
Lei vuole parlare delle farmacie e dei benzinai poco le importa.
Ma anche nelle farmacie dominano le multinazionali: nella produzione e nella distribuzione, salvo che per l'ultimo anello della catena, nel quale si trovano farmacisti titolari che si pappano il 26/27% del prezzo di vendita (per piacere non scendiamo nei particolari degli sconti obbligatori, bla, bla, bla ..., tanto il succo del discorso non cambia).
Provi a mettersi dall'altra parte del banco e mi dica se all'acquirente di un farmaco interessa sapere se l'incasso va al farmacista che ha di fronte o ad una multinazionale. Non gliene frega niente.
I farmaci venduti nelle farmacie comunali sono diversi da quelli venduti nelle farmacie private?
Quale garanzia in più offrono i farmcaisti privati rispetto ad esse? Nessuna.
Mi dica se allo stesso soggetto interessa acquistare l'aspirina in una farmacia tradizionale, piuttosto che in una farmacia comunale o in una farmacia che opera all'interno di un supermercato. Anche in questo caso non gliene frega niente del luogo; semmai è interessato a sapere se quell'aspirina, nella ultima ipotesi, costa qualche centesimo in meno.
Il discorso sulle multinazionali è ridicolo: compriamo auto, televisori, computers, latte, pasta prodotti da multinazionali. Se sappiamo che una concessionaria Fiat o Volkswagen ci offre la Punto o la Golf con uno sconto di 500 Euro non ci fermiamo alla prima concessionaria. Lei fa beneficenza e si ferma alla prima che incontra?
Se è farmacista titolare se lo può permettere, ma la gente comune si regola diversamente.
I farmacisti titolari scomodano concetti importanti (diritto alla salute, professionalità dei titolari, sacrifici (!) dei farmacisiti che operano nei piccoli centri rurali) per difendere le loro posizioni.
E' una evidente forzatura del discorso.
Quando si entra in una farmacia, prima di arrivare al banco, si deve percorrere un labirinto, nel quale fanno bella mostra di sé prodotti di cosmesi, latte in polvere, omogeneizzzati, bilance pesa-persone, macchine per misurare la pressione, succhiotti, preservativi, creme abbronzanti, acque minerali, che non hanno niente a che vedere con il farmaco e con la professionalità del farmacista, ma portano tanto guadagno.
I farmacisti che si preoccupano del lavoro dei benzinai non si fanno scrupolo di sottrarre ad altri la vendita di quei prodotti e perciò il loro discorso è viziato alla radice.
Si può ancora pensare che il sistema-farmacia possa reggersi su un impianto normativo ideato nel 1937?
Chi lo pensa lo fa solo perché ha convenienza a farlo.
I concorsi per diventare farmacisti sono fatti a quiz, come quelli per la patente. E' sparita anche la prova pratica per la pomata solfosalicica.
D'altra parte, il farmacista oggi non prepara più i farmaci, ma è solo un venditore di farmaci.
Quale difficoltà teorica sussiste perché ogni farmacista abilitato (e tali sono tutti i collaboratori) possa aprire una sua farmacia?
Si può pensare che il loro lavoro sia valido soltanto se operano sotto le ali protettrici di un titolare?

10 settembre 2007 0:00 - leo
caro francesco,
la battutina simpatica però un pò striminzita con la quale hai gentilmente risposto a ciò che ho scritto, mi fa supporre che un piccolo tarlo su come andranno le cose in futuro io te l'abbia messo.
Se sei un farmacista non titolare o appartieni a qualsiasi categoria del mondo del lavoro, fai bene a lottare, ma lotta per delle regole
a favore delle persone e non per permettere a chi a montagne di soldi di papparsi tutto. Il category killer è li che aspetta anche te, sicuramente con il sorriso, probabilmente, hai ragione tu, su una faccia di bronzo....che però non vediamo.
Vediamo solo qualche soldatino mandato a incassare,tipo il signor Bersani che lancia i suoi strali su quegli affamatori del popolo come i benzinai, che gelano d'inverno, schiattano d'estate, respirano merda, subiscono rapine e hanno margini ridicoli.
Che uomo Bersani, che coraggio, sferrare un attacco a una categoria così ricca è potente a favore di quei miserabili di petrolieri, di quelle povere coop che non riescono nemmeno a comprarsi una banca onestamente.
Che uomo! inchiniamoci davanti a lui anche se momentaneamente é di spalle, inginocchiato a.....
10 settembre 2007 0:00 - Francesco
Secondo leo non bisogna prendersela con quelli che hanno la faccia .... di bronzo.
10 settembre 2007 0:00 - leo
Volevo comprare una mela.
Ho camminato per 5 km perchè nel quartiere non c'è più un fruttivendolo.
Strano però, sono anni che chiunque può aprire un negozio di frutta e verdura e non se ne vedono...molto strano con tutta la disoccupazione e il precariato che c'è, quale cosa più logica e semplice che aprire un frutta e verdura.
Finalmente un supermercato. Felice entro per comprare la mia mela. Pago, poco o tanto non lo so, esco e finalmente addento la mia mela.
Ehi....fa schifo. Adesso vado dallo stronzo che me l'ha venduta e mi incazzo.
Vado ma...chi me l'ha venduta? da chi vado? Dal signor supermercato? Chi è il padrone? Vedo solo uomini e donne un pò tristi che faticano. M'incazzo con loro? No.
M'incazzo con quelli che continuano a dirci che liberalizzare fa bene, via le regole, tutti liberi di fare tutto. Ma liberi sono solo quelli che hanno tanti soldi e niente faccia, perchè le mele te le possono regalare... finchè nessun'altro le venderà più.
Poi le compreranno in Cina a poco te le venderanno a tanto, e faranno schifo.
Così finirà anche questa palla degli agricoltori che pretendono di coltivare, raccogliere i loro prodotti e guadagnarci pure da vivere.
E veramente per le farmacie sarà diverso?
In Inghilterra il 65% sono già in mano ad un solo padrone senza volto. 4500 € al dipendente? non è vero (anzi si ma lordi) ma prova a vivere lì con quei soldi.
Tutto libero. Tutto costa meno. Ma com'è che siamo sempre più poveri tutti quanti.
Perchè il denaro si sta concentrando in poche manine, sempre di più.
I nostri figli non potranno che essere dei dipendenti che lo vogliano o no. E si scanneranno per un posto da precario che gli verrà elemosinato.
M'incazzo con chi é cosi miope da non vedere per ingenuità o, più spesso, per convenienza, che siamo entrati nel Capitalcomunismo.
Guardate i nostri politici. Ci infinocchiano ancora con destra e sinistra. Così noi stiamo a discutere di queste cazzate mentre loro ci vendono al grande capitale.
Liberalizziamo tutto.
Quando avremo finito saremo liberi di morire di fame.
Incazzatevi con chi non vedete, non con quelli che hanno una faccia.
E attenti ai forum.






31 agosto 2007 0:00 - ettore
PARAFARMACIE, fra insegne ingannevoli e utilizzo improprio della croce verde: una pericolosa confusione che crea disagi a cittadini e fasce deboli

In molte località turistiche italiane, ma anche nelle grandi città, da tempo i cittadini in cerca di farmaci prescritti dall’ospedale o di farmaci salvavita, raggiungono degli esercizi commerciali, simili alle farmacie denominate parafarmacie, guidati da insegne ingannevoli come la croce verde o la scritta “para FARMACIA”, non trovando poi quello che cercano con forte disaggio e pericolose perdite di tempo.

Molto spesso, infatti, questi esercizi commerciali, denominati Parafarmacie, che non possono esitare tali farmaci, fanno uso di insegne dove si evidenzia maggiormente la scritta farmacia rispetto l’intera scritta parafarmacia. Un messaggio ingannevole aggravato, in alcuni casi, anche dall’adozione dell’insegna della croce verde, che da anni viene utilizzata dalle farmacie.

Se il cittadino, quindi, che ha bisogno urgente del farmaco salvavita, viene attirato da queste insegne si troverà in difficoltà a rischio anche della salute.
Pur se la normativa dice espressamente che le insegne non devono generare confusione tra le due tipologie di esercizi commerciali, l’uno di pubblica utilità, l’altro prettamente commerciale, nessun ente od istituzione è, ad oggi, mai intervenuta.
La non chiarezza destabilizza l’utente e lo costringe ad una ulteriore ricerca e, nel caso in cui si tratti di persona anziana o diversamente abile, il disagio diventa discriminazione.

Altro aspetto negativo, specie nei periodi di chiusura notturna o festiva delle farmacie, è che anche se chiuse queste riportano l’indicazione di quella di turno più vicina aperta (obbligatorio), mentre le parafarmacie invece non danno nessuna indicazione né hanno l’obbligo di farlo.

Diventa importante e determinante in tale contesto, per la tutela della salute pubblica e del cittadino, che i vari organi preposti, Federfarma, Ordine dei Farmacisti, ma anche Vigili Urbani, Antitrust, ecc. vigilino con molta attenzione su questo fenomeno sempre più dilagante e dai risvolti poco piacevoli che penalizzano gli utenti e in particolar modo le fasce più deboli.



Ettore
31 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Bravo Marco!
accompagnami nel giro! così alle clienti dò anche la dimostrazione pratica di come usare le spazzole
31 agosto 2007 0:00 - Marco
X OVVIO,

Sei un gran maleducato!!!!
Ma non ti vergogni???? Secondo me sei solo capace di vendere le spazzole per pulire i cessi!!!!!
29 agosto 2007 0:00 - Francesco
Per OVVIO.

I presuntuosi e gli stupidi hanno una grande considerazione di sé.
Ovvio!
28 agosto 2007 0:00 - maria teresa russo
Ho letto le varie prese di posizione di questo forum e ne traggo che i farmacisti titolari sono una strana genia, per me incomprensibile. Da una parte, giustamente, si affannano per farci comprendere quanto anche i farmaci da banco possano essere nocivi,e che grande errore sia stato concederli alla gdo; Ne potrebbe derivare, dicono, un consumo eccessivo che porterebbe a specifiche patologie da abuso di farmaci. E fin qui tutto normale, c'è da condividere pienamente il ragionamento e basta.Però, poi, addirittura uno dei loro pezzi grossi (mi pare si chiami Siri,non mi vorrei sbagliare....)propone di concedere alla stessa gdo la vendita degli otc addirittura senza il farmacista....purchè si rinunci a far vendere fuori dalle farmacie i farmaci di fascia C. Allora qualcosa non mi torna, chi è in realtà che pensa solo al proprio interesse? Non vi pare una faccenda ,diciamo così, sporchina? Non vi pare che debbano chiarirsi le idee? Signori farmacisti titolari, siete persone colte e certamente avrete letto "Il Gattopardo". Vi ricordate le famose parole del principe? più o meno diceva "Bisogna che tutto cambi, se volete che nulla cambi". Chi ha la capacità di intendere....bisogna saperla accettare la concorrenza, specialmente quando non si può evitare! Saluti a tutti.
28 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
No, Francesco, ti sbagli.

Titolare di una farmacia non lo sono, e lo sapresti se leggessi gli interventi, prima di dire puttanate, e nemmeno inserviente, lavapavimenti di farmacie o venditore di cipolle.

Ma persona perbene si, e di molto!
e se credi che il vantarsi di questo, perché me ne vanto e come! di essere una persona perbene, sia cosa da povero, da presuntuoso, e da disgraziato, non posso che compatirti, piccolo spruzzo di merda!

Non afferri il concetto?... tutto regolare.

Ovvio, no?
28 agosto 2007 0:00 - Francesco
Per Ovvio.

Si vede che sei abituato ad autoincensarti.
Ti definisci "persona per bene", ma da quello che che dici si capisce lontano un miglio che sei un povero disgraziato.
Forse titolare di farmacia, ma pur sempre un povero presuntuoso disgraziato.
27 agosto 2007 0:00 - Schifato
Ovvio- luciomusto; ma quella puttana di tua figlia prende la percentuale sui preservativi?
27 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Ci sono i sordi, ed i prevenuti ad oltranza, quelli in malafede, quelli inzuppati d'odio invidia, cupidigia e basta!

Grandissimo coglione, qui non si sta parlando di Farmacisti che ti stanno sulle palle o di fantiomatiche prebende che invidiosamente vorresti si togliessero a loro per zucartele tu, magari ci riuscissi!

Qui si sta parlando della protezione della salute dei cittadini, quella che a te non te ne fotte un cazzo, ed a noi persone perbene si!

DI TUTTI I CITTADINI!... anche di quelli falsi come te cui più giustamente andrebbe somministrato un pò di veleno ratticida!... magari spacciato dal venditore di cipolle, che poverino... che ne sa, lui?... i topi, mica mangiano le cipolle!... non è il suo campo!

Ovvio, no?... ovviissimo!
26 agosto 2007 0:00 - Francesco
Per Lisa.

Quello che lei afferma è chiaro come il sole.
Purtroppo c'è sempre chi è sordo ad ogni ragionamento. I farmacisti titolari sono, come sempre, insensibili ad ogni ragionamento ed ogni volta che si ipotizza la possibilità che nella loro riserva di caccia possa entrare anche qualche altro mandano all'attacco il loro esercito.
Qualcuno è intervenuto per dire che i farmacisti dei piccoli paesi se la passano male. Non è affatto vero. Al di sotto di un certo reddito interviene Pantalone.
Non mi pare che lo faccia per i fornai e mi pare evidente che il pane è importante almeno quanto il farmaco.
25 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Ora si, signora Lisa, che si è spiegata chiarissimamente!
Il suo pensiero ha delle pecche ma ora è comprensibile anche a me, che sono limitato.
Ma se sapeva spiegarsi così bene, perché non l’ha fatto prima?

Non polemizzo, questo è secondario; vediamo invece dove (a mio avviso “ovviamente”!) lei dice bene, e dove io ci sento puzza di bruciato.

Sissignore che il sistema di distribuzione del farmaco vada riorganizzato!... presto e bene!... concordo con lei aggiungendo che potrebbe essere addirittura considerata una emergenza.
In altri forum più specifici (e con altri niknames) ho sostenuto questa tesi con interventi dettagliati e circostanziati accuratamente che qui a “Di la tua”, forum generico e non tecnico, non serve riportare.

Sissignore che il binomio salutistico è farmaco-farmacista, come dice lei, ma forse più ancora, in una filosofia più moderna di approccio al male è in una collegialità paziente-medico-farmaco-farmacista e che nemmeno una aspirina o un antistaminico possono oggi essere impunemente lasciati all’arbitrio del “venditore di cipolle” che dicevo in altro intervento.
Purtroppo il proliferare di insofferenze allergiche (o peggio) inducono ad una prudenza grandissima addirittura (sintomatici alcuni gravi episodi di quest’estate) verso le creme cosmetiche cosiddette protettive contro l’irradiazione solare!

Assolutamente no invece sul resto, sul dove, sul come distribuire i farmaci, a pioggia, distruggendo regole imperfette, ma già esistenti ed in qualche modo funzionanti con il nulla di una regolamentazione “Ottima ed efficacissima” ma di la da venire e per ora solo “in mente dei”.

“Prima” si fanno le regole nuove e migliori, “Poi” si verifica che migliori lo siano veramente, ed “Infine” si abrogano le vecchie. Così è la cura del buon padre di famiglia che non butta i figli nel fosso!

Perché dico questo? Guardi lei stessa, già su questo generico forum di “Di la Tua”, c’è attivo un altro topic che parla di “Levare l’obbligo del farmacista”… uno scalmanato? Non lo so, ma comunque una parlamentare della maggioranza di Governo!

Si lavora allo sfascio, signora Lisa, non al “sistema di distribuzione del farmaco che andrebbe rivisto e riorganizzato” come con subdolo eufemismo dice lei quando decide di spiegarsi per far capire a tutti, anche a quel cretino di OVVIO! (tutte maiuscole ed un punto esclamativo, grazie, è un marchio e non un avverbio)!...
Qui si vuole aprire l’armadietto dei veleni e versarlo per strada per il piacere di qualche sniffatore e di qualche affarista, non per rendere un servigio al cittadino!

Ecco perché OVVIO! s’incazza e manda vaffanculo (che oggi legalmente si può fare) gli azzeccagarbugli (che è ormai legalmente vietato indicare) che cercano di manipolare le carte in tavola!

Non le chiederò, Signora, se per lei è ovvio, perché lei queste cose le sa meglio di me, ma lo ripeterò agli altri utenti:

Non vogliono fare il nostro bene, ma i cazzi loro!

Ovvio, no?

POST SCRIPTUM – Se un mio caro, o un mio amico, o una persona umana qualsiasi muore per una pozione sbagliata, un bisturi smaneggiato, o una pratica indotta con incompetenza, devo sapere chi è il responsabile, perché io, come tutti, non voglio giustizia, voglio vendetta!
25 agosto 2007 0:00 - Lisa
Rinuncio a tentare di farmi capire da mister Ovvio. Forse ho un difetto di comunicazione oppure... Ci tengo però a chiarire al forum il mio pensiero:Tutto il sistema di distribuzione del farmaco andrebbe rivisto e riorganizzato. Non credo che sia opportuna una deregolamentazione assoluta, per salvaguardare piccoli centri e frazioni scarsamente appetibili, ma una grandissima diminuzione del quorum della pianta organica delle farmacie è indispensabile. Ogni farmacista deve essere libero di aprire bottega, nel rispetto del suddetto quorum. Il binomio salutistico è farmaco-farmacista e non farmaco-farmacia.Perciò via libera a supermercati, erboristerie o quant'altro, purchè sia il farmacista a comunicare con il paziente ed a dispensare la scatoletta, sia di aspirina che di valium, dato che tutto può essere pericoloso, se viene assunto in modo improprio, pure un lassativo. Dove c'è il farmacista ci può essere il farmaco. Questo è il mio pensiero,e pare che anche la Comunità europea la pensi così.Mi sono spiegata meglio, adesso?
25 agosto 2007 0:00 - Cincinnato
La farmacia del mio piccolo paese campa grazie a tutte le schifezze che vende oltre ai medicinali, ma campa appena appena.
Se gli togliete qualcosa e lo date al supermercato, che campa anche lui a stento, questa chiude, e noi vecchi per i medicinali diventiamo schiavi di chi ha la macchina per andarceli a comprare a Piane... che sò dieci chilometri.

E quanti paesi in Italia stanno come noi?
24 agosto 2007 0:00 - OVVIO!
Egregia signora Lisa

Mettiamo il caso che lei col suo cutter abbia uno scuffiamento in mare e finisca sotto rischiando di annegare.

Al tizio che la sta riportando a galla tirandola su per la sua treccia bionda, che gli chiede, se è un parrucchiere diplomato?

Mi scusi se non ho capito la sua delucidazione, ma a me il suo è sembrato un esempio del cazzo!
24 agosto 2007 0:00 - Lisa
Egr. sig. Ovvio, il suo ritardo nella risposta è forse attribuibile alle ferie estive, e allora mettiamo il caso che suo figlio si sia fatto una brutta ferita con il vetro sulla battigia....mettiamo il caso che perda sangue.....si avvicina un tale, con il necessario per la medicazione, le mostra il patentino, è un medico, non c'è dubbio...lei che fà, rifiuta di far medicare il pargolo perchè il medico non è protetto dalle mura dell'ambulatorio, oppure si rende conto che se il medico è un vero medico, se è capace di fare il medico, se si è laureato per fare il medico, può fare il medico dappertutto? ....sulla spiaggia, sotto al tavolo, alla coop ecc.ecc.??
24 agosto 2007 0:00 - OVVIO!




Rispondendo, con colpevole ritardo e me ne scuso, alla signora Lisa, pregiudizialmente chiarirò di non essere farmacista, e quindi di non dovermi rassegnare a nulla di personale, e delle lobbyes vere o presunte “nun me ne po’ fregà de meno” come si dice dalle mie parti.

Tanto premesso. ho invece da lamentarmi come cittadino perché, non essendo ora in discussione la figura del professionista (che personalmente comunque mi dichiaro incompetente a valutare, e né so quanto la signora Lisa sia più qualificata di me), l’unica cosa che certamente appare ovvia è la incapacità dello stato a penetrare con la legge quei “muri della vecchia farmacia” , come pittorescamente la Signora immagino abbia voluto rappresentare la “selva” di privilegi che si sbandiera esistano a favore di questi dottori.
Infatti, come usa in questa nostra democrazia decadente, invece di risolvere il problema si cerca di aggirarlo con panacee ridicole e risibili. Le carceri sono piene?... facciamo uscire i carcerati. Le farmacie blindate?... mettiamo i farmacisti nelle coop!

Ed ora nemmeno più. Vinta l’inclita battaglia dei medicinali insieme alle cipolle, ora se ne apre un’altra di identica logica:
«se cipolle e medicinali si vendono insieme, è evidente che l’ortolano è sufficiente».

Ebbene, mi dispiace per la signora Lisa, per l’onorevole Poretti, e per la mia amica Annamaria, che spero non si adirerà del mio dire, io affermo che la presenza del farmacista è essenziale, anzi, addirittura più importante dove medicamenti si vendano senza licenza medica che non dove la distribuzione sia regolamentata da ricette timbrate e firmate!

Il perché?... mi sembra talmente ovvio che proprio a me non toccherebbe dirlo!

Perché dove c’è la “ricetta”, questa riporta esattamente tutto quanto necessario per individuare univocamente il prodotto, e quindi basterebbe qualcuno capace di leggere (ora più facile con le ricette scritte al PC) e trovare negli scaffali la giusta scatolina.
Ed uno scrupoloso archivista potrebbe funzionare addirittura meglio del farmacista!
Fra il farmaco “importante” ed il male, ci sarebbe comunque almeno uno specialista qualificato, il medico (contro i due di oggi, medico e farmacista) che conosce il paziente ed ha scelto il medicinale adatto alla bisogna!

Per i “farmaci da banco”, che sempre farmaci sono, altrimenti staremmo qui a discutere di niente, fra il male ed il bottegaio venditore di cipolle cosa rimane?... La libera ma certamente non obiettiva interpretazione dell’infermo, la competenza della comare della porta accanto, l’esperienza della signora compagna di permanente che ci ha raccontato di “aver avuto anche lei la stessa cosa tale e quale…” e di averla curata benissimo così e così… O naturalmente la diagnosi telefonica della mia amica tuttologa Annamaria.

E cos’altro?... beh!... anche l’ingordigia delle case farmaceutiche, che mica abbiamo arginato!... e se prima erano costrette a molcire i signori farmacisti per ottenerne grazie e preferenza, dovendo anche superare la reticenza di quelli in qualche modo preoccupati della propria reputazione di esperti del settore, ora saranno costrette a molcire i venditori di cipolle per gli stessi interessi di prima, ma con maggior facilità e profitto, perché il venditore di cipolle, non avrà remore morali in un campo a lui sconosciuto, e di buon grado seguirà i “consigli spassionati” dei rappresentanti.

O vogliano affermare a priori che i venditori di cipolle sono tutti galantuomini ed i farmacisti tutti disonesti?... e se pure così fosse, come faremmo a riconoscere un farmacista sotto mentite spoglie?... Facendogli odorare una cipolla?...
E poi in base a questo diamo l’antipiretico o il sulfamidico, l’antibiotico o il cortisonico a nostro figlio?

Signora Lisa, mi scusi l’ardire, ma lei, un figlio ce l’ha?

Perché il dubbio che mi viene… è ovvio!, o no?
28 luglio 2007 0:00 - Lisa
Ho letto il commento del sig."ovvio" in risposta alla sig.marcella....che non farebbero 'sti farmacisti titolari per pararsi il c.! Negano proprio l'ovvio....se un farmacista è serio lavorerà bene ovunque, è inutile che ci giriamo intorno, lavorerà bene pure alla coop. I muri della vecchia farmacia garantiscono(o meglio, garantivano,)solo l'incasso del proprietario.E' solo questione di tempo, per quanto i titolari tramino e "lobbyno" la strada è segnata, la breccia è fatta,rassegnatevi ed arrendetevi onorevolmente.
19 luglio 2007 0:00 - OVVIO!
Un macellaio può fingersi medico, se ha un camice bianco
Un chirurgo con la falce ammazza la gente
Un analfabeta di solito insegna cazzate
Le farmacie comunali sono farmacie e gli ospedali “luoghi”.

Perché il macellaio deve vendere gli involtini in tabaccheria??????

Ovvio, no?
18 luglio 2007 0:00 - marcella tocci
Un medico può fare il medico in ambulatorio o ,indifferentemente, nel deserto....se il medico è serio lo sarà pure nel deserto. Un chirurgo può operare bene anche se gli strumenti del mestiere non sono suoi. Un insegnante può essere un educatore stupendo, anche se non possiede una scuola. Le farmacie comunali non sono di proprietà di un farmacista e funzionano benissimo. Gli ospedali non sono proprietà dei medici e nessuno si agita per questo. PERCHE' I FARMACISTI DEBBONO ESSERE UN CASO A PARTE????????????????
22 giugno 2007 0:00 - NORLEVO
E ancora aspetto commenti sulla mia del 19-6.Intanto ci tengo a fare una distinzione tra collega-coop e collega-farmacia.In farmacia se il titolare vuol negare un farmaco anche solo in quanto inadatto al paziente, lo fa in quanto ha le spalle coperte da quello che guadagna con il SSN,e quindi economicamente non ha grossi problemi anche a consigliare una terapia alternativa e meno cara.La stessa cosa capirete non potrebbe mai succedere qualora il collega campasse solo di extra SSN.CHE poi con tutte le garanzie economiche ancora presenti molti titolari facciano i bottegai dando tutto a cani e porci senza un minimo di anamnesi, questo lo so diventa dequalificante per tutti.Quindi non ha nulla a che vedere la querelle riguardante parole tipo ESPERIENZA-CONTROLLI-ORARI-TURNI ecc...ecc..che potrebbero benissimo essere espletati dai colleghi in proprio o nella GDO.Questo partendo dal presupposto che il farm. non si comporti semplicemente come una sorta di magazziniere del medico, ma quando chiamato in causa sappia prendersi le sue responsabilitA....E CHI VUOL CAPIRE CAPISCA A COSA MI RIFERISCO.
19 giugno 2007 0:00 - NORLEVO
SE PASSA LA LIBERALIZZAZIONE,POTETE RISPARMIARVI LA SCRITTA -DA VENDERSI SU PRESENT. DI RICETTA MEDICA- ALTRO CHE NIMESULIDE . SE SI ENTRA IN GUERRA ,OGNI MEZZO DIVENTA LECITO E ADDIO CONSIGLIO PROFESSIONALE CHE DOVREBBE RIGUARDARE IL PAZIENTE VISTO COME TALE.NON ESISTE IN NESSUN RAMO DEL COMMERCIO UNA SITUAZIONE PER CUI CHI VENDE DEBBA RIFIUTARSI DAL FARLO ,SAREBBE CONTRO LA FISIOLOGIA DEL MERCATO .LO SO CHE MOLTI TITOLARI LO FANNO ,...........
14 giugno 2007 0:00 - simone castelli
L'argomento è febbrile, anzi meriterebbe una Tachipirina o del paracetamolo. Ma dove lo compro? sono le 23.09 della sera del 14 giugno 2007: vado alla farmacia di turno! magari dove sono io. Per 4 euro di incasso (10% di IVA) e circa 1 euro di guadagno e con 3,87 euro di diritto di chimata notturno, mediamente 10-12 chiamate a notte ... Questioni parziali non risolvono il problema. Il sistema farmaceutico italiano è uno dei migliori al mondo, tra i meno costosi al mondo e se qualcuno lo vuole migliore se ne può tranquillamente parlare. Ma credo che la maggior parte degli interventi letti siano (molto) interessati. Troppo per essere credibili. Le persone che pensano con la propria testa, ad un certo livello, senza strumentalizzazione sapranno esprimere un giudizio indipendente. Se le parafarmacie piacessero ai consumatori ci andrebbero: i politici li hanno invitati, la GDO ci ha investito persino la reputazione ed un mucchio di denaro, eppure ... neanche se concedessero i medicinali di classe C ci verrebbero. Ciò che funziona nel nostro sistema è la personalizzazione del servizio (rapporto umano + professionalità): gli unici che parlano, e troppo, sono i sani, quelli che in farmacia non ci vanno e hanno il mondo in mano perchè accedono ad internet. Meglio un pò di riflessione, la lettura di qualche esperienza estera, di storia del nostro Paese e di reale conoscenza della società. Scrollate, scrollate pure la pianta, ma non illudetevi di non assumervi la responsabilità nei confronti di vostro figlio, di vostro fratello, di vostro padre, che non troveranno nel vostro disegno un riferimento amichevole e professioanle, che li conosce, vicino a casa. L'ipermercato è una strada di business, massifica e non rende felice chi vi lavora, non fa più risparmiare e offre qualità media. La farmacia corner dell'ipermercato è comoda, ma coesistente con quella del paese ... ma se ne dovessimo sceglierne una? Quando siete forti pensate ai deboli che conoscete ... Sottoponiamo ad esami professionali ed attitudinali ogni cinque anni i farmacisti titolari, mandiamoli in pensione a 70 anni e vedrete che ricambio!
Buona notte a chi dorme, si calmi colui che non trova pace nell'invidia e parliamo di cose vere.
10 giugno 2007 0:00 - Carlo Rossi
Peccato che questo senso di lontananza, con gli attuali mezzi di mobilità, non venga più evocato. Poi, chi l'ha detto che l'attuale farmacista titolare del paesino di mille abitanti lasci l'attività per aprire una parafarmacia in città? E, infine, secondo la legge, lo potrebbe fare?
9 giugno 2007 0:00 - salvatore
Federfarma: abbiamo finanziato i politici

Giornalista: "Voi avete avuto uno scontro con il Parlamento, però voi avete rapporti con il Parlamento, addirittura finanziate sia forze politiche che singoli deputati".

Giorgio Siri: "Certo, certo...., noi abbiamo rapporti sia con la maggioranza che con l'opposizione"

Giornalista: "Siete una lobby?"

Giorgio Siri: "L'importante è capire cosa è una lobby, noi interveniamo nei confronti di forze politiche e parlamentari singoli, in modo particolare Commissione Sanità Camera e Senato..."

Giornalista: "Cioè finanziate?"

Giorgio Siri: "Finanziamo, finanziamo... con cifre che singolarmente vanno da un minimo di alcune migliaia di euro ad un massimo di diecimila euro per singolo parlamentare".

Giornalista: " Per cui voi con questi finanziamenti che cosa sperate?"

Giorgio Siri: "Noi con questi finanziamenti speriamo di rendere edotti i parlamentari e di spiegare le perplessità che alcuni provvedimenti possono crearci... essendo farmacisti facciamo le cose con il bilancino, i due schieramenti prendono esattamente la stessa cifra... sull'ordine di grandezza di 250.000 euro complessivi, quindi 125 all'uno e 125 all'altro... che sono la somma di tanti 5.000, 10000...."

Giornalista: " Senta come funziona, questi 250.000 euro che voi date ai partiti, sono soldi di chi?

Giorgio Siri: "Dei farmacisti"

Giornalista: "Le sceglie lei, le persone le sceglie lei"

Giorgio Siri: "E' certo... ma li scegliamo a livello d'incontri che abbiamo, ovviamente i rapporti maggiori li abbiamo con le due Commissioni, come l ho detto prima, Camera e Senato della sanità, abbiamo qualche rapporto, ovviamente, con organi istituzionali: Ministero dell'economia, Ministero della Pubblica Istruzione....no... sì c'era anche quello perché ogni tanto era interessante per vedere gli sbocchi professionali...

Giornalista: "Voi finanziate i politici che fanno riferimento a questi ministeri...."

Giorgio Siri: "Esatto, i politici che fanno riferimento ad alcuni ministeri che sono importanti per la nostra categoria, ovviamente....

Giornalista: "Che possono aiutare...."

Giorgio Siri: " Che possono contrastare eventuali cose che potrebbero caderci sulla schiena o sulla testa senza che il politico si renda conto del danno prospettico che potrebbero fare queste cose...

L'intervista s'interrompe con una breve interruzione sui fatti legati al Decreto Bersani e alle proteste di luglio, poi riprende.

Giornalista: "Lei dice il finanziamento al politico...."

Giorgio Siri: "Il finanziamento al politico migliora ovviamente il rapporto... che poi non porta al risultato... però dà una possibilità di facilità di accesso al dialogo molto più effettiva, penso, di qualcun altro

L'intervista termina e l'autore completa il servizio "... e con il dialogo sono riusciti ad ottenere dal Ministro della Salute l'impegno ad occuparsi delle farmacie che subiranno la concorrenza dei supermercati e tutto è a norma di legge non quella del finanziamento pubblico ai partiti perché è stata abrogata dal referendum del 1993....


Commento: senza parole!!!!!
cristina e gianni basta con le cazzate.
  COMMENTI
|<   <- (Da 31 a 60 di 74) ->   >|