COMMENTI
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21 gennaio 2008 0:00 - compagno Joseph
continua Gianni, tanto a sognare non si paga nulla.
Se questo serve a farti sentire più leggero e felice, continua pure.
Sei pure molto divertente...

Paolo Floris d'Arcais non poteva che dire quelle cose.
E' così scontato poverino...
21 gennaio 2008 0:00 - Chirichetto
Ma a nessuno è venuto in mente che forse questa vicenda del Papa alla Sapienza potrebbe essere una cosa che NON ce ne frega un cazzo? Ma gli italiani non hanno proprio niente da fare?? Che miseria.
21 gennaio 2008 0:00 - Gianni
A quelli come DE pravato niente 100mila solo calci nel culo, per ora, se poi continua ad essere così impertinente, gli faremo provare qualche esercizio ginnico previsto nel manuale del perfetto inquisitore.
Gianni
21 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Caro pinetree, quel che si legge a me pare ovvio, ma evidentemente viviamo tempi grami, in cui la malafede dei più furbi si fonde subdolamente con l'insipienza dei più sciocchi.
21 gennaio 2008 0:00 - pinetree
Lettera aperta al Presidente della Repubblica
Caro Napolitano, Perché ti sei scusato col papa? Dovevi scusarti col prof Cini
di Paolo Flores D'Arcais

Caro Presidente,
tempo fa, dovendo scriverti per invitarti ad una iniziativa di MicroMega, chiesi tramite il tuo addetto stampa se dovevo continuare ad usare il "tu" della consuetudine precedente la tua elezione, o se era più consono che usassi il "lei", per rispetto alla carica istituzionale. Poiché, tramite il tuo addetto stampa, mi facesti sapere che preferivi che continuassi a scriverti con il "tu", è in questo modo che mi rivolgo a te in questa lettera aperta, tanto più che, essendo una lettera critica, mi sembrerebbe ipocrisia inzuccherare la critica con la deferenza del "lei".
Il mio dissenso, ma si tratta piuttosto di stupore e di amarezza, riguarda la lettera di scuse che in qualità di Presidente, dunque di rappresentante dell'unità della nazione, hai inviato al Sommo Pontefice per l'intolleranza di cui sarebbe stato vittima. E' verissimo che di tale intolleranza, di una azione che avrebbe addirittura impedito al Papa di parlare nell'aula magna della Sapienza, anzi perfino di muoversi liberamente nella sua città, hanno vociato e scritto tutti i media, spesso con toni parossistici.
Ma è altrettanto vero che di tali azioni non c'è traccia alcuna nei fatti. La modesta verità dei fatti è che il magnifico rettore (senza consultare preventivamente il senato accademico, ma mettendolo di fronte al fatto compiuto, come riconosciuto dallo stesso ex-portavoce della Santa Sede Navarro-Vals in un articolo su Repubblica) ha invitato il Papa come ospite unico in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico (a cui partecipano in nome della Repubblica italiana il ministro dell'università e il sindaco di Roma), e che, avutane notizia dalla agenzia Apcom il professor Marcello Cini (già dallo scorso novembre) e alcune decine di suoi colleghi (più di recente) hanno espresso per lettera al rettore un loro civilissimo dissenso.
Quanto agli studenti, nell'approssimarsi della visita alcuni di loro hanno espresso l'intenzione di manifestare in modo assolutamente pacifico un analogo dissenso, nella forma di ironici happening.
Il rettore Guarini ha comunque rinnovato al Papa l'invito, e tanto il Presidente del Consiglio Romano Prodi quanto il ministro degli Interni Giuliano Amato hanno esplicitamente escluso che si profilasse il benché minimo problema di ordine pubblico (malgrado la campagna allarmistica montata dal quotidiano dei vescovi italiani, "L'Avvenire", rispetto a cui le dichiarazioni di Prodi e Amato suonavano esplicita smentita). Nulla, insomma, impediva a Joseph Ratzinger di recarsi alla Sapienza e pronunciare nell'aula magna la sua allocuzione.
Di pronunciare, sia detto en passant e per amore di verità, il suo monologo, visto che nessun altro ospite contraddittore o "discussant" era previsto, e un monologo resta a tutt'oggi nella lingua italiana l'opposto di un dialogo, checchè ne abbia mentito l'unanime coro mediatico-politico (che di rifiuto laicista del dialogo continua a parlare), a meno di non ritenere che tale opposizione, presente ancora in tutti i dizionari in uso nelle scuole, sia il frutto avvelenato del già stigmatizzato complotto laicista.
Tutto dunque lasciava prevedere che la giornata si sarebbe svolta così: mentre Benedetto XVI pronunciava il suo monologo nell'aula magna, tra il plauso deferente dei presenti (e in primo luogo del ministro Mussi e del sindaco Veltroni), ad alcune centinaia di metri di distanza alcuni professori di fisica avrebbero tenuto un dibattito sui rapporti tra scienza e fede esprimendo opinioni decisamente diverse da quelle del regnante Pontefice, e ad altrettanta debita distanza qualche centinaio di studenti avrebbe innalzato cartelli di protesta e maschere ironiche. Ironia che può piacere o infastidire, esattamente come le vignette contro il profeta Maometto, ma che costituisce irrinunciabile conquista liberale.
Dove sta, in tutto ciò, l'intolleranza? E addirittura la prevaricazione con cui si sarebbe messa al Papa la mordacchia (secondo l'happening inscenato in aula magna dagli studenti di Comunione e liberazione)?
A me sembra che intolleranza - vera e anzi inaudita - sarebbe stato vietare ad un gruppo di docenti di discutere in termini sgraditi ai dogmi di Santa Romana Chiesa, e ad un gruppo di studenti di manifestare pacificamente le loro opinioni, ancorché in forme satiricamente irridenti. Se anzi di tali divieti si fosse solo fatto accenno da parte di qualche autorità, credo che un numero altissimo di cittadini si sarebbe sentito in dovere di rivolgersi a te quale custode della Costituzione, con toni di angosciata preoccupazione per libertà fondamentali messe così platealmente a repentaglio. Ma, per fortuna (della nostra democrazia), nessun accenno del genere è stato fatto.
Il Sommo Pontefice non era di fronte ad alcun impedimento, dunque. Ha scelto di non partecipare perché evidentemente non tollerava che, pur avendo garanzia di poter pronunciare quale ospite unico il suo monologo in aula magna, nel resto della città universitaria fossero consentite voci di dissenso, anziché risuonare un plauso unanime.
Non è, questa, una mia malevola interpretazione, visto che sono proprio gli ambienti vaticani ad aver riferito che il Papa preferiva rinunciare a recarsi in visita presso una "famiglia divisa" (cioè il mondo accademico e studentesco della Universitas studiorum, la cui quintessenza istituzionale è però proprio il pluralismo delle opinioni). Ma pretendere quale conditio sine qua non per la propria partecipazione un plauso unanime non mi sembra indice di propensione al dialogo bensì, piuttosto, di vocazione totalitaria.
Non vedo dunque per quale ragione tu abbia ritenuto indispensabile, a nome di tutta la nazione di cui rappresenti l'unità, porgere al Papa quelle solenni scuse. Che ovviamente, data la tua autorità, hanno fatto il giro del mondo. Se c'è qualcuno che aveva diritto a delle scuse, semmai, è il gruppo di illustri docenti, tutti nomi di riconosciuta statura internazionale nel mondo scientifico, e che tengono alto il prestigio italiano nel mondo, a contrappeso dell'immagine di "mondezza" e politica corrotta ormai prevalente all'estero per quanto riguarda il nostro paese. Questi studiosi sono stati infatti accusati di fatti mai avvenuti, e insolentiti con tutte le ingiurie possibili ("cretini" è stato il termine più gentile usato dai maestri di tolleranza che si sono scagliati contro il diritto di critica di questi studiosi).
Né si può passare sotto silenzio il contesto in cui il monologo di Benedetto XVI si sarebbe svolto, contesto caratterizzato da due aggressive campagne scatenate dalle sue gerarchie cattoliche. Trascuriamo pure la prima, cioè i rinnovati e sistematici attacchi al cuore della scienza contemporanea, l'evoluzionismo darwiniano (bollato di "scientificità non provata" da un recente volume ratzingeriano uscito in Germania), benché il rifiuto della scienza non sia cosa irrilevante per chi dovrebbe aprire l'anno accademico della più importante università del paese.
Infinitamente più grave mi sembra la seconda, la qualifica di assassine scagliata dal Papa e dalle sue gerarchie, in un crescendo di veemenza e fanatismo, contro le donne che dolorosamente abbiano scelto di abortire. Questo sì dovrebbe risultare intollerabile. Se un gruppo di scienziati accusasse Papa Ratzinger, o solo anche il cardinal Ruini, il cardinal Bertone, il cardinal Bagnasco, di essere degli assassini, altro che lettere di scuse! E perché mai, invece, ciascuno di loro può consentirsi di calunniare come assassina, nel silenzio complice dei media e delle istituzioni, ogni donna che abbia deciso di utilizzare una legge dello Stato confermata da un referendum popolare? Se vogliono rivolgersi alle donne del loro gregge ricordando che l'aborto, anche un giorno dopo il concepimento, è un peccato mortale, e che quindi andranno all'inferno, facciano pure, proprio in base a quel "libera Chiesa in libero Stato" che il Risorgimento liberale e moderato di Cavour ci ha lasciato in eredità. Ma diffamare come assassine cittadine italiane che nessun reato hanno commesso è una enormità che non può essere passata sotto silenzio, e non sono certo il solo ad essermi domandato con amarezza perché, in quanto custode dell'unità della nazione e dunque anche delle sue radici risorgimentali, tu non abbia fatto risuonare la protesta dello Stato repubblicano.
La canea di accuse e di menzogne di questi giorni mi ha portato irresistibilmente alla memoria una piccola esperienza di oltre quarant'anni fa, nel 1966, quando - giovane universitario iscritto al Partito comunista da meno di tre anni - vissi incredulo l'esperienza di un congresso (l'XI, se non ricordo male) di un Partito che si vantava di essere sostanzialmente più libero e democratico degli altri (per questo, del resto, vi ero entrato, come milioni di italiani), in cui Pietro Ingrao, per aver moderatissimamente avanzato l'idea di un "diritto al dissenso" fu investito da una esondazione di critiche e vituperi, compresa l'accusa di essere proprio lui un intollerante!
Con una differenza sostanziale e preoccupante: che allora tale capovolgimento della realtà, versione soft ma non indolore dell'incubo orwelliano, riguardava solo un partito. Oggi investe l'intero paese, la sua intera classe politica, la quasi totalità dei suoi mass-media.
Ecco perché spero che tu voglia prestare attenzione anche all'angosciata preoccupazione di quei segmenti laici (o laicisti, come preferisce la polemica corrente) del paese, non so se maggioritari o minoritari (ma la democrazia liberale, a cui ci hai più volte richiamato, è garanzia di parola e ascolto anche per il dissenso più sparuto, fino al singolo dissidente), che ormai vengono emarginati o addirittura cancellati dalla televisione, cioè dallo strumento dominante dell'informazione, e il cui diritto alla libertà d'opinione viene di conseguenza vanificato, mentre ogni tesi oscurantista può dilagare e spadroneggiare.
Con stima, con speranza, con affetto, credimi,
tuo Paolo Flores d'Arcais.

Fonte: http://dagospia.excite.it/articolo_index_37320.html
21 gennaio 2008 0:00 - merlino
sante parole,Gianni.
Che tu sia benedetto
20 gennaio 2008 0:00 - DE pravato
e questo, diventa ogni giorno più stronzo
20 gennaio 2008 0:00 - compagno Joseph
sognare non costa niente!
20 gennaio 2008 0:00 - per gianni
grazie per la grassa risata che mi hai provocato.
20 gennaio 2008 0:00 - Gianni
La chiesa ed il papa possono solo predicare le loro cazzate nei locali appositi, fino a che decideremo di requisirli per adattarli a usi più moderni. Quelli più recenti come posteggi per auto. Quelli più pregevoli artisticamente saranno trasformati in musei e biblioteche. I tesori che hanno rapinato nel tempo, sfruttando la stupidità della gente, verranno utilizzati per eliminare il debito pubblico e la rimanenza divisa tra tutti gli italiani, da un conto approssimativo circa 100mila euro a testa compreso i neonati.
Gianni
20 gennaio 2008 0:00 - DE pravato
la blenorragia, alla lunga, danneggia il cervello
20 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Superdemente, io la laurea l'ho presa da un pezzo e ti comunico che non l'ho usata per lo scopo che tu, povero sciocco, "consigli". Ti pare strano?
19 gennaio 2008 0:00 - danilo
certo che la chiesa ed il papa possono dire la loro su tutti gli argomenti: non va bene se dicono di non andare a votare i referendum per non raggiungere il quorum ( ma purtroppo non lo fanno solo loro, vero Silvio? ) o che se un politico vota una legge il giorno dopo verrà scomunicato!
Questa non è democrazia, è manipolazione del libero arbitrio.
danilo
19 gennaio 2008 0:00 - Supervik
La liberta' per i compagni e togliere la liberta' di parola a chi la pensa in modo diverso...... Mancava solo Casarini e i Black Block.... Che schifo. Anche i professoroni messi sullo scranno da Mortadella..... Grande spettacolo! Grande pubblicita' avete fatto al Pontefice che ora ha almeno 1.000.000 di seguaci in piu'..... Grandi comunisti mangia preti.... Siete buffoni e quando prenderete la vostra laurea mettetevela nel culo!
19 gennaio 2008 0:00 - Isaia Kwick
Ieri su RAI International un ora di Papa.
Isaia Kwick Zingaro ROM
19 gennaio 2008 0:00 - Gianni
Sig Dieguz
Qui non si impone nessuna forma di non religione. Qui vogliamo che la religione, il vaticano o la chiesa tolgano le loro grinfie dallo stato italiano.
Forse Lei non si rende conto che il cattolicesimo non ha mai, dico mai, e ripeto mai accettato di discutere. La premessa del cattolicesimo è sempre : " queste sono le mie idee, possiamo discutere ma non cambia niente ".
Il suo intervento è abbastanza confuso e mescola un sacco di concetti che si intuiscono ma non si capisce in pieno quello che vuole dire.
Ascolti un consiglio, se è già cosi confuso da quasi seminarista, lasci perdere il seminario che la fanno diventare anche peggio.
Gianni
19 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Il modo di fare dei vertici cattolici non ha nulla a che vedere con la democrazia e te lo dico da cattolico quale io sono.
Un esempio su tutti è quello del divorzio che, se fosse dipeso da costoro, sarebbe ancora vietato per legge PER TUTTI (anche i non credenti). Altro discorso è quello relativo all'aborto, dove infatti io NON critico la Chiesa per le sue posizioni (almeno non tutte).
19 gennaio 2008 0:00 - dieguz
purtroppo si, come dice Topesio, i tg parlano di quante scoreggie fa il papa in un giorno invece di comunicare i suoi messaggi, almeno su quelli si può discutere, sulle scoreggie no, senza tener conto che è rubare del tempo a notizie più importanti.
Sono un quasi seminarista ed è bello sentire come i preti e la Chiesa si senta tagliata fuori e privata della sua libertà, dall'altra parte i non cattolici dicono la stessa cosa..che buffo il mondo.
comunque scrivo inerentemente alla petizione "Vaticano chiesa o stato". Sebbene sostengo altre petizioni, questa mi pare alquanto insensata, non capisco perchè un stato non può votare per il solo fatto che esprime una religione. il mondo invece di puntare alla laicità punta all'ateismo, all'assenza di religione, ma allora l'imporre una non-religione non diventa forse una forma di non-libertà?
perchè la chiesa non può parlare di aborto, ma se non parla contro le guerre allora tutti la accusano di silenzio?
Se la chiesa ritiene che l'aborto non è giusto, va ben, che lo dica e che voti, è uno stato (poi che sia condivisibile o meno questo è un altro discorso).
perchè allora non impedire agli USA di votare visto che uccidono molte più persone della chiesa e propongono una ideologia della vita consumiscica e solo utilitaristica?
perchè l'ideologia consumistica può votare e l'ideologia cattolica no?
così come il cattolicesimo lancia certi messaggi del tipo: "contro aborto" oppure "impariamo a discutere fraternamente" anche l'epoca in cui viviamo lancia alcuni messaggi ad es "comprate se non siete alla moda, vivete da individualisti, ecc.."
concludendo non vedo nulla di male nel fatto che lo stato del vaticano esprima il suo voto, è un voto rappresenta il pensare cattolico ,come il voto USA è un pensare consumista e guerrigliero...tutto qui
ciao!!
19 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Scemo da combattimento, sto ancora aspettando che qualcuno mi spieghi la dislocazione delle temibili truppe LAICHE che ci minacciano.
Io per ora vedo solo truppe LAIDE!!!
19 gennaio 2008 0:00 - DE pravato
"In questo forum (del cazzo)" la blenorragia si chiama toppo.
19 gennaio 2008 0:00 - danilo
se cominciano a farsi sentire gli studenti siamo sulla strada buona.
avanti tutta!!!!
18 gennaio 2008 0:00 - Topesio
In questo forum (del cazzo) evidentemente la maggior parte dei frequentatori ha le traveggole!
Mi spiegate dove sarebbero queste orde di LAICI minacciosi, che vorrebbero attentare ai vostri "santi" valori?
In realtà io vedo più che altro una immensa moltitudine di BACIAPILE, altro che cazzi!!!
Tutto il Parlamento è praticamente genuflesso ad ascoltare i fraterni consigli del Vaticano in quanto a leggi, che nemmeno si sognano di essere laiche come dovrebbero, senza parlare dei vari tg che, come ho già scritto, non perdono occasione per riportare anche le scorregge che il Papa ha emesso quotidianamente.
18 gennaio 2008 0:00 - passante
Caro Steven, certi "laici" sono strabici e quindi vedono solo ciò che VOGLIONO vedere.

Qualche piccola osservazione per l'esensore del comunicato stampa:
ormai la parola "LAICITA'" con tutto l'uso e l'abuso che se ne è fatto comincia ad assomigliare ad una parolaccia ,comincia a nauseare, grazie anche all'opera di certi scienziati e al loro smisurato narcisismo.
Gli scienziati se non sono umili sono molto più pericolosi e intolleranti dei preti.
I laicisti sono ormai come degli incaprettati, più si agitano e più si incatenano e ,a giudicare dai commenti della stampa sulla vicenda,sono quelli che stanno raccogliendo tempesta.

Anche il nostro Marco nazionale , dovrebbe cercare di controllarsi. L'ho visto in una sceneggiata a PORTA A PORTA, ce l'aveva con l'imperturbabile mons. Fisichella lo insultava e sembrava quasi che fosse lui a dare spazio televisivo al papa.
Una performance veramente divertente.
18 gennaio 2008 0:00 - Enrico Falcinelli
Saluti e salute anche a lei, caro DE pravato e a tutti quanti!
L'ADUC come la Sapienza? Forse no, almeno fino a quando qualcuno non si prende la briga di cestinare qualche intervento prima che sia pubblicato.
Un po' di buon gusto, però, sarebbe auspicabile ma così già si escluderebbe qualcuno. Stando al reale, esistono anche i veri maleducati, provocatori e via dicendo; è anche con loro, quindi, che dobbiamo fare i conti e questo è ragionevole ed anche evangelico. Voler le cose diverse da quelle che sono è una fantasticheria, rapportarcisi, invece, significa stare al reale e solo stando al reale possiamo imparare a convivere considerando le ragioni di ognuno, seppur non condividendole.
Da questo deriva un esperienza, dalla negazione reciproca deriva solo l'annichilimento e l'oscurantismo.
Quello che dobbiamo fare, perciò, è educarci al reale: questo è razionale mentre il non farlo è irragionevole.
L'apertura individuale davanti al reale, poi, dipende dalla propria esperienza e dalle proprie convinzioni che sono le fonti della propria comunicazione ma è dal reale che attingiamo quanto occorre per riconfermarle o modificarle e non l'inverso. Questo coincide con l'indicazione evangelica dell'umiltà che non significa vergognarsi di sé né il mortificare il proprio io ma semplicemente il riconoscimento della nostra dipendenza da altro. Se non si riconosce questo, la nostra, è una convivenza "fai da te" col reale che è destinata a fallire.
Credo che questa vicenda della Sapienza sia opportuna per far riflettere molti sulla vicenda del personale rapporto con il reale.
Saluti cari.
18 gennaio 2008 0:00 - DE pravato
angiolè... può essere che la gente non ricordi, ma tu non lo sai proprio!
angiolè... ma lo sai quando era il medioevo?... e lo sai che facevano i laici di allora?... o vuoi confrontare gli euri coi tornesi per dire che i talleri so mejo?...
angiolè... vatti a riposare un poco, che poi vedi che la sbronza ti passa!...
18 gennaio 2008 0:00 - morello
Faccio una premessa: la Chiesa ha commesso tanti errori nel passato (elencarli mi sembra inutile) e ne commetterà in futuro.
Quello che mi lascia assolutamente senza parole è sentire parlare di democrazia...ma quale democrazia?
57 professori e 300 studenti(la Sapienza ha più di 100.000 iscritti, ripeto in lettere centomila) hanno manifestato le loro idee. Perfetto, bellissimo, fantastico, w la democrazia...
Il problema è stata "l'occupazione" del rettorato(occupate casa vostra,non un'università)e una lettera sottoscritta in cui, con varie motivazioni, si scrive che la presenza del Papa non è gradita.
Visto questo, il Papa,grandissimo teologo e uomo che può essere simpatico o meno, ha detto( o fatto dire)"non ci sono le condizioni, sto a casa.
Adesso vorrei che i 57 professori e i 300 studenti si assumessero la responsabilità di avere negato agli altri docenti e agli altri 100000 studenti la possibilità di sentire un teologo dibattere di scienza con docenti di fisica che magari potevano dibattere di teologia.
Esprimere le idee è giusto...il modo è altamente criticabile; se la volontà di 300-400 persone vince su quella di 100000 la democrazia è morta.
Abbiamo fatto un'altra bellissima figura a livello internazionale...complimenti!!!
Napoli e i rifiuti, la moglie di Mastella, gli scandali della "casta politica",un governo senza numeri e chissà quant'altro...siamo un paese del terzo mondo!!!
18 gennaio 2008 0:00 - Arsenico
Mi pare che certi interventi forniscano un triste spaccato della cultura laica di questo paese.

p.s: auspicare che la visita venga annullata non è una critica che è sempre legittima, è una volontà di impedire di parlare.
18 gennaio 2008 0:00 - Steven
Sig. Angelo lei ha ragione, almeno nelle premesse. Riporto le sue parole così come da lei scritte: "e ora che gli italiani aprino gli occhi su quello che sta succedendo nel ns. paese fronte ad una politica a dir poco vergoniosa che si nasconde dietro l'ipocrisia di una famigerata ..." giudichi la gente chi è ipocrita o famigerato se non addirittura falso e mistificatore.
Io non sono un buon cristiano anzi, non intendo difendere il Papa o i papi, ci pensano già da sè, ma amore di verità, che è alla base di ogni relazione realmente civile, vuole che su chi occupava i dorati palazzi vaticani durante il fascismo occorra un più pacato, realistico ed articolato giudizio. Se i prelati si erano chiusi dentro i palazzi vaticani erano sicuramente in buona ed abbondante compagnia. Io non sono un grande storico ed un profondo conoscitore della materia ma le riporto in proposito quanto ritrovabile su Wikipedia, che rispecchia fondamentalmente quanto ho ascoltato lo scorso anno su Pio XII durante la trasmissione della storia dei papi a cura di Rai 3. Ecco il Testo:
"Tuttavia, secondo stime indipendenti, la Chiesa cattolica avrebbe salvato circa 600.000 ebrei (più di tutte le altre organizzazioni umanitarie e chiese cristiane messe insieme) grazie all'opera nascosta di sacerdoti, frati, suore, laici, i quali operarono sicuramente con la benedizione segreta di papa Pio XII. Si ricordi che i futuri papi Roncalli, Luciani e Wojtyla salvarono e nascosero ai Tedeschi gruppi e famiglie ebraiche. Il Papa stesso offrì rifugio a numerosi Ebrei nei palazzi del Vaticano e nelle chiese romane." Aggiungo che dalla trasmissione di cui sopra mi pare di ricordare che in vaticano ne nascondessero intorno ai 50.000.
Oggi l'Italia non ha bisogno di contrapposizioni insolenti, pretestuose ed artificiose ma di una profonda capacità di dialogo fra TUTTE le forze sane sia ad un giudizio sincronico che diacronico. E salvare 600.000 persone durante un conflitto come la 2^ guerra mondiale salvandole da una macchina di sterminio come quella nazista non è come dirlo ed è dimostrazione di grande potenzialità positiva in ordine alla civile convivenza. Cosa che aimè non si può dire di chi mistifica e falsifica diciamocela tutta.
Che poi ci sia nella storia di ideologie o religioni momenti di ombra, purchè momenti non esaustivi, qui mi viene spontanea una frase di Gesù: "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Anzi, gli unici che si sono scusati per ora sulle ombre del loro passato, che abbia sentito io, sono stati il Papa Woityla e Fini (che mi piace poco ma la verità è tale se è asimpatica e non è opportunista). Concludo poi con un dubbio meteo.
Visto che chi semina vento raccoglie tempesta, dove si trova ora la tempesta? Mi verrebbe da dire al suo posto.
17 gennaio 2008 0:00 - Topesio
Che voi siate in maggior parte degli idioti, pieni solo di ignoranza e arroganza, non lo devo scoprire certamente io, visto che si evince in maniera inequivocabile dalle stronzate che quotidianamente scrivete.
Mettersi addirittura a parlare di "censura" nei confronti del Papa la dice lunga sul vostro stato mentale, per cui non aggiungo altro.
Certo, quando invece le gerarchie ecclesiastiche insultano le persone che non la pensano come loro, magari incolpando chi non è interessato al matrimonio di essere contro la pace, va tutto bene... PUAH!!!
17 gennaio 2008 0:00 - ANGELO
Complimenti per questa lettera e ora che gli italiani aprino gli occhi su quello che sta succedendo nel ns. paese fronte ad una politica a dir poco vergoniosa che si nasconde dietro l'ipocrisia di una famigerata chiesa catolica italiana scusate un stato di potere, forse la gente non si riccorda cosa fece la chiesa nel medioevo e dove era la ns. amata chiesa durante il facismo e nazismo erano chiusi nei loro palazzi dorati in silenzio, io credo in dio ma non posso credere che uno stato Vaticano che non rispecchia assolutamente quello che è essere un vero catolico (amare, rispettare ,tutelare le persone più deboli) e non seminare odio tra le persone che non la pensano come loro.

Italiani aprite gli occhi

una buona riflessione a tutti
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