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24 novembre 2012 14:56 - IVAN.
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• (da Primo Mastrantoni nel topic:) «Abbiamo centrali nucleari in funzione? No, ma stiamo pagando la "sistemazione" di quelle che un referendum del 1987 abolì.»
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Nonostante sia presa per vera da molti, questa è una imprecisione storica: le centrali non furono “abolite” per via del referendum '87; le centrali GIÀ esistenti avrebbero potuto continuare ad operare...e invece furono spente parecchio tempo prima dei referendum. Infatti:

- Centrale del Garigliano: chiusa nel 1978 dopo solo 14 anni di attività.
- Centrale di Latina: chiusa nel 1986 dopo 4 mesi da Chernobyl.
- Centrale di Caorso: fermata nel 1986.
- Centrale di Trino: fermata nel 1987 (comunque 8 mesi prima dei referendum). E' stata ferma per 6 anni su 20 di attività per adeguamenti tecnici.

In conclusione: il referendum sancì semplicemente la volontà della maggioranza di non PROSEGUIRE col nucleare, ma non influì affatto sulla cessazione dell'attività delle centrali GIÀ esistenti; quella fu una decisione autonoma della classe politica presa - cronologicamente - molto PRIMA del referendum.



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24 novembre 2012 9:30 - Primo Mastrantoni
leggere anche
http://www.aduc.it/comunicato/nucleare+promesse+mirabolanti+ inconcludenti_14119.php
24 novembre 2012 0:23 - Shyra
Senza angosce oppure con una certa leggerezza che sfiora il menefreghismo? No, perché se vogliamo parlare seriamente di scorie ce ne sarebbe da dire, appunto proprio per la completezza dell'informazione. Ma chissà come mai quando si parla di sana responsabilità nei confronti dell'ambiente e di noi stessi, qui e ora, e nei confronti dei posteri, nel futuro, si preferisce sempre anteporre il mero dato economico. Complimenti all'etica e alla morale. Ad ogni modo, sempre per completezza informativa, forse bisognerebbe anche sapere che al di là delle scorie, il nucleare provoca cambiamenti di una certa entità nella flora e fauna dei corsi d'acqua ove sono presenti le centrali, con grave nocumento anche per gli ambienti antropici circostanti, ma cosa ancor più inquietante con ripercussioni "a cerchi concentrici" di non facile misurazione. Quindi se ai francesi sta bene farsi infinocchiare per risparmiare sulla bolletta, be' che dire? Cavoli loro! E comunque il costo stesso di una centrale nonché la disponibilità limitata dell'uranio avrebbero reso la scelta di questa tipologia energetica poco intelligente e molto più dispendiosa che il ricorso alle alternative. E per chi ama la vera informazione, quella completa, i dati ci sono. Basta andare a cercarli.
23 novembre 2012 21:07 - ennio4531
La Francia , come decine di altri paesi , conta almeno 50 centrali nucleari funzionanti di cui decine da almeno trent'anni e il problema delle scorte viene gestito senza ... angosce .

Purtroppo , a suo tempo, grazie ad una informazione mediatica di stampo terroristico , la maggioranza degli italiani decise di chiudere immediatamente centrali funzionanti e in costruzione tutte di proprietà di fatto statale .

Mastrantoni, alla faccia della completezza dell'informazione, tace sui 6,7 miliardi di euro che stiamo pagando in sussidi alle rinnovabili pagando un prezzo di almeno tre volte superiore ai prezzi di mercato.

L'affermazione che fa ' Ma non ci avevano detto che il nucleare serviva e avrebbe risolto i nostri problemi di approvvigionamento energetico?' è semplicemente idiota dal momento che da almeno 25 anni l'Italia non ne produce , ma si limita ad importarla a prezzi stracciati...
23 novembre 2012 19:23 - Cepu
E non è certo finita, l'atomica è un'idrovora sterile di risorse.
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