ROMA - Tra decreti, moratorie, pause di riflessione colpi di
furbizia e referendum in bilico, l'Italia è ancora in
attesa di capire se ci sarà mai una seconda era nucleare,
ma intanto il governo deve ancora finire di fare i conti con
il passato. Sei Comuni della Consulta Anci dei Comuni sedi
di impianti nucleari (Caorso, Saluggia, Trino Vercellese,
Rotondella, Ispra e Piacenza) hanno avviato oggi un'azione
legale nei confronti di Palazzo Chigi a tutela degli
interessi delle amministrazioni e dei cittadini per chiedere
che vengano ripristinate le somme spettanti ai Comuni dal
2005.
In una nota, l'Anci ricorda che le compensazioni per i
municipi sedi di servitù nucleari (non solo le vecchie
centrali, ma anche deposito di stoccaggio di materiale
radioattivo), sono previste dal decreto Scanzano del 2003.
"In virtù della legge finanziaria, nel 2005 - spiega Fabio
Callori, presidente della Consulta e sindaco di Caorso -
tali risorse sono state decurtate del 70% per destinare gli
introiti che i cittadini pagano con la bolletta elettrica
alla fiscalità generale". Si tratta, tra l'altro, di quegli
"oneri di sistema" che rendono il costo dell'elettricità in
Italia uno dei più alti d'Europa e che nelle settimane
scorse il governo ha propagandisticamente cercato di
attribuire 1 esclusivamente al peso degli incentivi per le
fonti rinnovabili.
11 maggio 2011 20:15 - Cepu
Caro ennio, non cogli il punto. I tedeschi e i giapponesi
hanno scelto consapevolmente e democraticamente il nucleare,
ne hanno goduto, si rendono conto di aver sbagliato, ora
fanno onestamente marcia indietro e dovranno pagare il conto
dei costi atomici. Non tollerano inganni da parte dei propri
governanti.
Gli italiani hanno scelto altrettanto democraticamente
tramite referendum di smettere col nucleare, evitandosi
millenni di costi nascosti. Molto più intelligenti, salvo i
pochi idioti governanti che pensano di poterli ingannare
impunemente.
11 maggio 2011 19:43 - ennio4531
Caro cepu,
se i tedeschi e i giapponesi, come tu affermi, non tollerano
inganni ( ... forse sono una razza superiore rispetto agli
allocchi italiani ?) , come spieghi che abbiano accettato di
essere ingannati da almeno 30/40 anni con il nucleare,
mentre noi italiani, avendo subdorato l'inganno, abbiamo
detto no al nucleare 20 anni fa ?
Seguendo la tua logica, noi italiani ci dovremmo definire
molto più 'svegli' dei popoli che tu ammiri !
Comunque, dal momento che non sai darmi una risposta alle
mie domande ,sappi che il numero di pale in Giappone per
sostituire il nucleare si aggirano sulle 96.500.
Tralascio i costi....
11 maggio 2011 15:22 - Cepu
Caro Ennio, vivi in un mondo tutto tuo. Il giappone e la
germania non sono l'italia.
Gli elettori non si fanno lisciare il pelo e non tollerano
inganni. Come preannunciato da Kurosawa, hanno scoperto che
il nucleare civile ha costi nascosti improponibili. Come
hanno fatto fare le centrali atomiche, così daranno
disposizioni per disfarle e passare alle rinnovabili.
Idem in germania e seguiranno sicuramente altri paesi, salvo
quelli che hanno fame di materiale fissile per usi
militari.
E non attenderti altre risposte da me, visto che a tuo
parere gli stessi ministri giapponesi danno numeri sbagliati
in dichiarazioni pubbliche.
11 maggio 2011 13:05 - ennio4531
Che i politici, in generale, dopo un disastro liscino il
pelo all'elettorato con promesse e illusioni è
comprensibile ed umano.
Pochi politici ebbero il coraggio di esprimersi con crudo
realismo e Churchill ne è stato un esempio quando, allo
scoppio della II guerra mondiali,si rivolse inglesi dicendo
"Tutto quello che vi posso promettere è sangue, lacrime e
sudore. ...".
Dopo averlo accettato per cinque anni, alla fine della
guerra gli inglesi gli diedero il benservito: a nessuno di
noi fa piacere ascoltare ... certe parole ...
Quando il ministro dell'ambiente giapponese afferma "“la
quantità massima di energia elettrica possibile dalla
produzione di energia eolica nel nord-est del Giappone
supererebbe l’energia attualmente prodotta dalle centrali
nucleari nazionali”, non ha per la testa le dimensioni del
problema.
Il Giappone produce 1.134.000 milioni di KWh complessive di
cui il 29% da nucleare per KWh 328.860 milioni.
Domanda: quante pale eoliche necessitano per produrre i
328.860 milioni di kwh da nucleare ?
Caro cepu .. lascio a te la risposta ...
Dal momento che il vento non ci assicura la potenza di cui
necessitiamo quando la vogliamo noi ( ... ti immagini un
treno che debba partire alle 8 e viene annullato ... per
mancanza di vento ...) , dovremo sempre aver a disposizioni
centrali di riserva.... .
Quali ?
10 maggio 2011 17:59 - Cepu
Ancora dal giappone: Il primo ministro giapponese, Naoto
Kan, ha annunciato oggi che rinuncerà al suo stipendio da
premier fino alla conclusione della crisi nucleare di
Fukushima. “La responsabilità di non aver evitato
l’incidente è della Tepco quanto del governo che ha
puntato sull’energia nucleare come strategia nazionale, e
per questo voglio porgere le mie scuse alla gente”, ha
dichiarato oggi Kan in una conferenza stampa a Tokyo.
Oltre alla tragedia dello scorso marzo, a rendere ancor più
complicata per il governo Kan la possibilità di insistere
sull’energia atomica come se nulla fosse, è arrivata ieri
la notizia che la Hubu Electric Power Company ha accettato
di chiudere temporaneamente l’impianto di Hamaoka dopo che
l’agenzia nazionale giapponese per la sicurezza atomica
(Nisa) ne ha stabilito l’incapacità a resistere ad un
eventuale terremoto di magnitudo 8.
Il primo ministro Kan ha inoltre ribadito la necessità per
il Giappone di “fermarsi un momento e rivedere da capo”
le politiche energetiche previste in materia di nucleare,
riferendosi in particolare al progetto di portare al 50%
(dall’attuale 30%) entro il 2030 la quota di energia
elettrica prodotta dagli impianti atomici nazionali e
soltanto il 20% da fonti pulite. “Dopo l’incidente
l’essenza di questo piano va rivista”, ha aggiunto il
premier precisando che atomo e fonti fossili sono state sino
ad oggi fondamentali, ma è giunto il momento di dare più
spazio alle rinnovabili.
Oltre al potenziamento della sicurezza nelle centrali
nucleari, Kan ha promesso quindi che il Giappone promuoverà
la realizzazione di una società basata sul risparmio
energetico e l’utilizzo di solare ed eolico.
Ad anticipare le linee che il governo giapponese pensa di
seguire per raggiungere questi obiettivi è stato il
ministro dell’Ambiente Ryu Matsumoto. “Poiché la costa
del Pacifico del nord-est del Giappone è particolarmente
adatta per la produzione di energia solare ed eolica, il
governo spera di integrare tali sistemi nelle abitazioni per
i sopravvissuti dello Tsunami”, ha spiegato.
Secondo il ministro, “la quantità massima di energia
elettrica possibile dalla produzione di energia eolica nel
nord-est del Giappone supererebbe l’energia attualmente
prodotta dalle centrali nucleari nazionali”
10 maggio 2011 11:10 - ennio4531
Vivendo a valle di una diga, spero che il primo nostro
ministro prenda in considerazione anche i miei timori per un
possibile crollo a causa di terremoti, schianto di un aereo
sulla diga stessa e provveda a svuotare l'invaso.
Penso di interpretare il pensiero delle centinaia di
migliaia di persone che si trovano nella mia stessa
condizione.
Facciamo nostra la riflessione profonda del primo ministro
giapponese "“Dobbiamo impegnarci maggiormente nella
produzione energetica in maniera più intelligente”.
Anche se alla domanda quale sia la maniera più
intelligente, il primo ministro giapponese non ha risposto.
9 maggio 2011 13:16 - Cepu
Eh si, i primi ministri fanno fatica a capirlo, ma pian
piano ci arrivano.
Gorbaciov l'ha capito solo dopo Chernobyl. La Germania l'ha
capito da poco, fortunatamente prima di un disastro in casa:
ora ci sta arrivando anche il Giappone, secondo un lancio di
agenzia del 6/5:
Chiudere la centrale nucleare di Hamaoka prima che sia
troppo tardi: lo ha chiesto il primo ministro giapponese
Naoto Khan.
L’impianto si trova sulla congiunzione di due placche
tettoniche e, secondo uno studio del governo, nei prossimi
trenta anni è atteso un possibile sisma di magnitudo 8.
“Quanto alla conseguente perdita di energia elettrica,
credo fortemente sia da mettere in secondo piano, non solo
per la gente della zona ma per tutto il Paese”, ha detto
il premier giapponese, “Dobbiamo impegnarci maggiormente
nella produzione energetica in maniera più
intelligente”.
La richiesta di uno stop alla centrale arriva dopo
l’incubo Fukushima e l’allarme lanciato per una terza
centrale giapponese, quella di Kashiwazaki, la più grande
al mondo. In quest’ultima si è verificata un’anomalia
in una delle valvole di sicurezza.
9 maggio 2011 11:45 - ennio4531
x pettine
Il nucleare è presente in almeno 31 stati da decenni.
Criminali pure loro ?
Purtroppo, chi non ha argomentazioni e usa espressione ad
effetto non è un criminale... è peggio ... è solo grullo
...
7 maggio 2011 17:16 - pettine
te pareva che ennio non stesse sempre e comunque dalla parte
dei criminali che vogliono distruggere l'italia...
meno male che ste centrali non le faranno mai!
7 maggio 2011 11:32 - ennio4531
Tralascio molti punti delle chilometriche chiacchiere di
sergio ( … puzzano di astio politico con venature
ossessive lontani mille miglia…) per puntualizzare i punti
di maggior evidenza.
Sergio: Perché non dovremmo riuscire a proseguire su
questa strada proprio adesso che le fonti rinnovabili
cominciano a essere sviluppate e competitive?
Commento: sviluppate ? Il solare + l’eolico, pur in
presenza di incentivi fortissimi, rappresentano per
l’Italia nel 2010 il 3,3 % ..
Competitive … dove ? Se lo fossero, perché le sussidiamo
così profumatamente ?
In Italia , ogni Kwh di rinnovabile fotovoltaico viene
premiato con tariffe medie pari a 0,30 €. quando il
valore di mercato è inferiore a 0,1 ( .. arrotondo per
eccesso ).
E’ come se per ogni Fiat venduta a € 10.000 euro, la
casa produttrice ricevesse un premio di 20.000 € da porre
ad incremento del bollo di circolazione pagato dagli
automobilisti
Faccio presente che i più grandi finanziatori del
rinnovabile sono le banche che vedono i loro prestiti
garantiti da aiuti favolosi della durata di decine d’anni
a carico degli utenti .
Sergio: Proprio in questi giorni un comunicato dell’UE ci
informa che “Il consumo totale di energia eolica
nell'Unione europea equivale al consumo di energia elettrica
di Danimarca e Portogallo messi insieme”.
Commento: … le solite espressioni ad effetto. Se si
analizzano i dati risulta che questi due paesi rappresentano
come popolazione il 3,4 % dell’Unione Europea .
Faccio notare che la Danimarca, che trae il 23% del suo
fabbisogno elettrico dall’eolico, pratica il prezzo più
alto dell’energia elettrica ad uso domestico in Europa. (
fonte: Nomisma energia )
Sergio::valutare 1% ciò che rappresenta oltre il 4% non
significa sbagliare di 3% ma di 300%; infatti, da 1 a 4
c’è un incremento di +300…..
Infatti stimare 16% ciò che tu errando intendi e rapporti
al 27,8% significa sottostimare di circa il 42% l’apporto
del nucleare ( in Europa )poiché 11,8 punti su 27,8
rappresentano il 42% o se vuoi prendere in riferimento
l’incremento saremmo intorno al 73,75%: un errore pari a
circa un quarto rispetto al tuo 300%. Ancora una volta sfida
persa, caro Ennio.
Commento: la produzione di energia elettrica in Italia è
stata nel 2009 di MWh 292.642 .
Il 3%, che rappresenta il delta del mio errore, dà come
risultato MWh 8.780.
Vediamo in termini assoluti l’errore di sergio pari
all’11% sull’apporto del nucleare in Europa.
Produzione energia elettrica in alcuni paesi europei ( non
li cito tutti per non infierire su sergio)
in MWh:
italia 292.642;Francia 549.100;Germania 593.000;Spagna
210.000
totale 1.644.742 x 11% = 180.922.
Ora, se si dovesse scegliere tra due errori, sarebbe meglio
sbagliare per 180.992 come fa sergio o 8.780 dello
scrivente ?
Faccio presente che in percentuale significa più del 2000%
!
Ancora una volta sfida persa, caro sergio.
Sergio: le rinnovabili possono dare molto più di quanto
iniziano a dare;
Va incentivato l’uso di terreni marginali non produttivi,
installazioni su tetti, coperture di capannoni e
parcheggi…
Commento: con quale tipologia di impianto e a quali costi ?
Il povero sergio chiacchiera, come i politici, , ma non ci
fornisce una sola cifra !
Sergio: Continui a discutere di incentivi senza i quali le
fonti rinnovabili non sarebbero decollate; giustissimo, ma
perché il nucleare non prevede molti costi a carico del
contribuente e della collettività?
Commento :Il piano del governo non prevedeva alcun costo a
carico del contribuente .
Però riconosco a sergio che una bugia ripetuta più volte
può, per gli sprovveduti, diventare verità.
Sergio : ma se ti ho fornito dati e studi che dimostrano la
non convenienza economica di produrre energia elettrica con
il nucleare, di cosa vuoi discutere?
… Per esempio, qualcuno vuole spiegare perché lo studio
del MIT che ho citato (dimostra che il nucleare non è
competitivo) è sbagliato?
Commento: guardiamo ai fatti . Sul Sole-24 ore del 9 aprile
c.a. pag. 13 viene riportata una tabella del centro studi
‘Nomisma energia’ che ci dice che in Europa il prezzo
dell’energia elettrica più basso, sia per l’industria
che per uso domestico, viene praticato dalla Francia
nuclearizzata , mentre il prezzo più alto per uso domestico
si ha in Danimarca che vanta il tasso di energia eolica
prodotta la più elevata in Europa.
Sergio :…. o volete dimostrare che è sbagliato il conto a
consuntivo su 75 reattori statunitensi che sarebbero dovuti
costare 45 miliardi di dollari e ne costarono 145?
Commento: ammettiamo che i dati di sergio sui costi del
nucleare siano corretti e vediamo i costi del solare per
produrre pari energia elettrica.
E per solare scegliamo il termodinamico ( Nevada Solar One)
sponsorizzato dal divino Rubbia
in una intervista a Repubblica .
Questo impianto solare è costato $ 266 milioni e produce
134 milioni di KWh all’anno.
La produzione di energia elettrica negli USA è di circa
4.949.000 milioni di KWh di cui il 20% viene fornito dal
nucleare per un ammontare di 989.900 milioni di KWh .
Per cui il numeri di impianti Nevada solar One necessari per
sostituire il nucleare sarebbero 7.387 ( 989.900: 134) con
un costo complessivo di $ 1.964 miliardi ( 7387 x
266.000.000)
Riepilogando :
costo investimento del nucleare : € 145 miliardi
costo investimento del solare : € 1.964 miliardi
Inoltre, poiché il termodinamico non si può installare sui
tetti , quanto territorio occorrerebbe ?
Km2 11.818 ( 7387 x 1,6 ) pari alla superficie di 32
laghi di Garda. !
Risorse umane e somme così ingenti non sarebbe meglio
dirottarle, almeno in parte, invece che negli impianti di
energie alternative nella ricerca, istruzione, sanità, ecc
ecc. ?
6 maggio 2011 22:18 - Cepu
I giapponesi stanno facendo rapidi progressi: per evitare
Genpatsu-shinsai, oggi il primo ministro giapponese ha
disposto la chiusura della centrale atomica di Hamaoka,
situata a sud ovest della città di Tokyo.
30 aprile 2011 20:24 - sergio2
_____________________________________
NUCLEARE... LE SCORIE DOVE LE METTI?
_____________________________________
Ottima domanda, Lucilla.
Il problema, da decenni al centro del dibattito politico e
tecnico-scientifico, è ancora irrisolto.
La soluzione del sito geologico in profondità, per decenni
considerata la più accreditata, non suscita più grandi
entusiasmi dopo il fallimento del progetto USA “Yucca
Mountain”.
Dopo anni di studi, ricerche, lavori e circa 8 miliardi di
dollari spesi, gli USA ricominciano a cercare una soluzione
“definitiva” per il sito nazionale di stoccaggio dei
rifiuti radioattivi ad alta attività e vita lunga.
Sempre in USA è in esercizio un deposito geologico dal 1999
(25 anni per realizzarlo), ma è destinato allo smaltimento
dei rifiuti a bassa e media attività, prodotti nei centri
del governo federale (i cosiddetti defense wastes) e non ai
rifiuti radioattivi ad alta attività di tipo classico e di
provenienza commerciale (rifiuti vetrificati o combustibile
irraggiato).
Aldilà dei costi notevoli, un sito permanente di stoccaggio
di scorie radioattive solleva problemi di accettabilità
sociale perché nessuno può garantire per centinaia di
migliaia di anni l’effettiva tenuta di qualunque
formazione geologica.
Il progetto Yucca Mountain iniziò dopo anni di studi e
ricerche, ma poi dopo ulteriori approfondimenti emersero
molti dubbi sull’idoneità del sito e invece di arrivare
all’inaugurazione siamo giunti all’abbandono di un sito
praticamente quasi ultimato (almeno così scrivono gli
esperti).
Anche in Germania un sito (il deposito di Asse) per i
rifiuti di media attività era stato individuato in una
vecchia miniera di sale.
Il deposito fu inaugurato nel 1968 e già nel 1988 si
accertarono le prime infiltrazioni di acqua con perdite di
sostanze radioattive.
Eppure gli studi e le analisi avevano escluso il rischio di
infiltrazioni… che puntualmente si verificarono in tempi
brevissimi.
Si cerca di intervenire per stabilizzare le rocce e intanto
è stato disposto il recupero di migliaia di fusti con
scorie radioattive: spesa prevista circa 3miliardi di euro;
tempo previsto per l’operazione: sino a anni 20! Rischi
enormi e intanto si teme per il rischio di crollo dei
tunnel.
Questo sito era stato considerato idoneo anche per lo
stoccaggio dei rifiuti ad alta attività radioattiva!
Il superman italiota, al mondo noto col nome di Silvio
Berlusconi, ha gia fallito clamorosamente nel 2003 col suo
progetto demenziale di creare un sito geologico a Scanzano
Jonico
Il superman avrebbe dovuto in breve tempo (come di
consueto… alzando il tappeto per nascondere lo sporco e
diffondendo barzellette) risolvere il problema che altri
dopo decenni di lavoro non sono riusciti a risolvere.
Dalla sua aveva il vantaggio di un quantitativo piccolo di
rifiuti radioattivi ad alta attività e non destinato a
crescere vista l’assenza di centrali funzionanti… almeno
per il momento.
Ma non c’è riuscito lo stesso.
Fu dimostrato che Scanzano Jonico non aveva i criteri minimi
di sicurezza previsti dall’Agenzia Internazionale
dell’Energia Atomica (IAEA). Si trova, infatti, in zona
sismica, è troppo vicino a centri abitati, a fiumi e a
falde acquifere superficiali, è in un’area soggetta a
frane, erosioni e alluvioni ed è a meno di un chilometro di
distanza da un giacimento metanifero.
Tutte le caratteristiche peggiori per costruire un deposito
di scorie radioattive.
Ma ovviamente il superman fallì per l’opposizione
ideologica dei professionisti del no: i pazzi
ambientalisti.
Oggi nel nostro Paese ci sono circa 100mila metri cubi di
scorie nucleari, di cui 27mila metri cubi derivanti dalle
attività delle vecchie centrali nucleari, 50mila metri cubi
prodotti dal parziale smantellamento delle vecchie centrali,
e 20mila metri cubi di rifiuti nucleari che arrivano dalla
ricerca e dalle attività ospedaliere e industriali.
Quelle più pericolose nel tempo sono appunto circa 27mila
metri cubi: come un palazzo di base 270 metri quadrati e
alto 100 metri, circa 30 piani.
Da anni si discute di un sito unico europeo… ma non vedo
paesi candidati.
In ogni caso, il problema delle scorie come quello dello
smantellamento delle centrali chissà perché non sono mai
considerati quando si parla di programmi nucleari e quando
vengono considerati si fa riferimento a costi e scenari che
non trovano alcuna rispondenza con la realtà e con i conti
a consuntivo.
Tanto sono problemi di coloro che verranno… noi godiamoci
il business; sarà questo il pensiero dei grandi statisti?
29 aprile 2011 19:53 - lucillafiaccola1796
NUCLEARE... LE SCORIE DOVE LE METTI?
OGM...I SEMI SONO STERILI
FINE
TUTTO IL RESTO E' TROUFFE!
29 aprile 2011 17:27 - sergio2
...
Incredibile! Ancora con questi argomenti!
L’ignoranza di Ennio è ormai accertata, ma adesso ho
molti dubbi sulla sua intelligenza.
E questo non è insultare, ma utilizzare termini
appropriati.
O Ennio preferisce che io scriva che dimostra di non essere
un’aquila?
Ennio insiste su un concetto elementare che ho spiegato in
termini comprensibili anche a un bambino di 8 anni, ma non a
Ennio.
Torniamo ancora una volta su quanto da me espresso e da
Ennio contestato.
Ho scritto: “In Europa il contributo del nucleare alla
potenza elettrica installata è sceso dal 24% del 1995 al
16% del 2008.”
Lui risponde affermando che in Europa il nucleare
rappresenta il 27,8% dell’energia complessiva prodotta.
Aldilà dei numeri, sta esprimendo un concetto che non ha
alcuna relazione con quanto da me affermato e quindi,
ammesso che io abbia sbagliato, non è con questi argomenti
che mi dimostra che sono in errore.
Ho preso in considerazione un determinato arco di tempo
(1995-2008) e ho valutato l’andamento della contribuzione
del nucleare.
Ho constatato che il nucleare pesa meno di quanto pesasse
nel ’95. In altre parole, il nucleare è cresciuto meno di
quanto sia cresciuta, nell’arco di tempo considerato, la
potenza installata.
Ma Ennio non capisce l’italiano, non sa analizzare il
testo e confonde la relazione tra quanto rappresentava il
nucleare nel 1995 sul totale della potenza installata di
allora e quanto rappresenta nel 2008, con il dato di
produzione.
Faccio un esempio semplice nella speranza che anche Ennio
possa comprendere.
Diciamo che nel 1995 ogni giorno in Europa si producono 100
auto e di queste 24 sono di fabbricazione italiana.
Diciamo che nel 2008 le auto di fabbricazione italiana
prodotte ogni giono in Europa sono 26 ma la produzione
quotidiana europea ammonta a quasi 163 unità.
Poiché 26 su 163 equivale a 16%, ecco che il peso
dell’Italia sulla produzione di auto in Europa è sceso
dal 24% al 16%.
Questo è il concetto che ho espresso.
E’ stato possibile uno sviluppo considerevole della
produzione elettrica senza una parallela crescita del
nucleare.
Perché non dovremmo riuscire a proseguire su questa strada
proprio adesso che le fonti rinnovabili cominciano a essere
sviluppate e competitive?
Proprio in questi giorni un comunicato dell’UE ci informa
che “Il consumo totale di energia eolica nell'Unione
europea equivale al consumo di energia elettrica di
Danimarca e Portogallo messi insieme”.
Il ragionamento che sviluppavo era relativo allo sviluppo
della domanda di energia elettrica e indagava la necessità
di aumentare la nostra capacità produttiva.
Ma Ennio non ha capito nulla di quanto più volte spiegato e
insiste a dire, dimostrando di non dominare nemmeno i
concetti più elementari della matematica, “se io ho
scritto cazzate per aver errato di un 3,1% , tu che hai
sbagliato del 11,8 % cosa dovrei rispondere alle tue tesi :
minchiate, puttanate, bastardate ?”
Sì Ennio, minchiate, cazzate, bastardate… le cose che
affermi.
Infatti, valutare 1% ciò che rappresenta oltre il 4% non
significa sbagliare di 3% ma di 300%; infatti, da 1 a 4
c’è un incremento di +300%; o se preferisci hai
sottostimato l’apporto di alcune fonti energetiche di
oltre il 75% quando affermi che determinate fonti
rinnovabili rappresentano nemmeno l’1% quando invece
rappresentano il 4,1% del consumo e il 4,8% della
produzione.
Il mio riferirmi alla produzione anziché al consumo non era
una furbata ma un modo semplice e immediato di rilevare il
tuo mastodontico errore, lanciato a mo’ di sfida; poco
rilevava prendere a riferimento il consumo o la produzione:
ho privilegiato il dato più semplice per chiunque da
verificare, fornendo il link a una tabella ufficiale che
ancora una volta hai interpretato male affermando cazzate in
tema di rifiuti.
Il supposto errore che mi attribuisci dell’11,8% sarebbe
in ogni caso poca cosa rispetto al tuo errore.
Infatti stimare 16% ciò che tu errando intendi e rapporti
al 27,8% significa sottostimare di circa il 42% l’apporto
del nucleare poiché 11,8 punti su 27,8 rappresentano il 42%
o se vuoi prendere in riferimento l’incremento saremmo
intorno al 73,75%: un errore pari a circa un quarto rispetto
al tuo 300%. Ancora una volta sfida persa, caro Ennio.
Come vedi sei ignorante anche in matematica e non solo in
italiano: un errore certo del 300% è maggiore di un
presunto errore del 73,75%. O no?
Per Ennio no: tratta le percentuali come quantità assolute
senza riferimenti alle totalità di cui sono e rappresentano
parti, frazioni, fette di torta… (ricordi le fette di
torta delle elementari, Ennio?)
Tanto più che quel che Ennio indica come mio errore è in
realtà un suo errore di comprensione del testo.
La cosa deprimente è che tu hai risposto con un banale le
“centraline locali, biomasse e geotermico” non
rappresentano nememno l’1% a un articolato discorso in cui
chiedevo perché mai dovremmo precipitarci a realizzare
centrali nucleari quando
- abbiamo una capacità produttiva di gran lunga superiore
al nostro fabbisogno
- c’è abbondanza di energia prodotta dai nostri vicini
che sono ben lieti di vendercela a un costo inferiore a
quanto ci costerebbe produrla
- se producessimo l’energia che importiamo realizzando
delle centrali nucleari avremmo solo il risparmio tra costo
di acquisto e costo di produzione e non certo l’intero
costo dell’importazione, ma ci metteremmo in casa tutti i
problemi del nucleare, con tutte le incertezze di costo,
tempi e costruzione che si stanno manifestando in Francia e
Finlandia, quando ancora siamo alle prese con i problemi
della passata avventura nucleare
- i piani nucleari appena varati si basano su stime di
crescita della domanda elettrica che già si sono rivelati
sbagliati (costante degli ultimi 5 decenni): siamo ai
livelli del 2005 come consumi e nel 2020 saremo molto
lontani da quanto presentato nei piani ufficiali come
fabbisogno realistico e veritiero
- i piani nucleari varati nel 2008 e perfezionati nel 2009
sono già considerati superati dall’attuale maggioranza di
governo, che quei piani ha approvato, per esplicita
affermazione del ministro Romani: capperi che
credibilità!
- non esiste alcuna necessità di dotarci di una maggiore
capacità produttiva in tempi brevi; se esistesse non
sarebbe il nucleare a soddisfare questa esigenza dato che
nella migliore delle ipotesi arriveremmo al 2015 ad avere
solo dei piani cantierabili (affermazioni dell’AD di Enel
agli investitori finanziari)
- il risparmio elettrico nel settore privato e pubblico,
l’ammodernamento dei motori nelle aziende e della rete
elettrica (disperdiamo oltre il 6% di quanto produciamo)
potrebbe darci una bella quota di energia; in altre parole
il problema è produrre e consumare meglio e non produrre di
più;
- le fonti rinnovabili possono dare molto più di quanto
iniziano a dare;
- la politica d’incentivazione deve mirare a produrre
senza inquinare, ridurre gli sprechi, scoraggiare le
speculazioni, fornendo un quadro normativo certo e di medio
periodo;
- abbiamo un obiettivo comunitario da raggiungere entro il
2020 e non sarà certo il nucleare in questi tempi a
consentirci di ridurre le emissioni inquianti.
A tutto questo e molto altro Ennio risponde con la sparata
dell’1% e riproponendo le sue bizzarre interpretazioni
dell’italiano.
Deprimente.
Inoltre, Ennio ci spieghi dove e quando avrei esaltato le
biomasse (delle quali ho parlato perché Ennio le ha tirate
in ballo).
Gli ambientalisti e la comunità europea hanno sempre
contestato all’Italia l’aver dato accesso agli incentivi
anche alla produzione di energia con fonti non rinnovabili
(sufficiente analizzare la questione dei rifiuti e dei
termovalorizzatori).
L’attuale quota del 3% di produzione da biomassa e rifiuti
è quella correttamente incentivabile perché derivante da
materie biodegradabili; il governo ha però esteso gli
incentivi anche alla produzione di energia da tipologie di
rifiuti e materie prime alimentari che non andrebbero
incentivate ma penalizzate.
Un conto è incentivare la produzione di energia da scarti
delle attività agricole o comunque con rifiuti
biodegradabili, altra cosa è estendere questi incentivi
anche all’utilizzo del grano per produrre energia o con
rifiuti non biodegradabili.
Non ho scritto di essere contrario agli incentivi, ma ne ho
criticato alcuni aspetti che hanno favorito le
speculazioni.
Se un ettaro di terreno coltivato a mais rende X euro mentre
se lo affitto a chi vuole “coltivarlo a pannelli solari”
mi frutta 2X… ovvio che favorisco le speculazioni: questo
non va bene perché non mangiamo elettricità.
Va incentivato l’uso di terreni marginali non produttivi,
installazioni su tetti, coperture di capannoni e
parcheggi…
Basti osservare quanto sta avvenendo con i biocarburanti per
rendersi conto che è pericoloso barattare il cibo con
l’energia.
A parte queste critiche su un modo abbastanza indiscriminato
e poco certo nel tempo di concedere gli incentivi, ci sono
poi considerazioni sostanziali sul modo di aver concepito e
architettato il sistema incentivante.
Ma questo è un aspetto complesso che sarò ben lieto di
affrontare se qualcuno sarà interessato a superare i
livelli banali di confronto a cui purtroppo Ennio ci
costringe.
La critica al governo è ben fondata dal momento che appena
ad agosto 2010 il ministro ad interim Berlusconi e il
ministro Prestigiacomo hanno varato il terzo conto energia
che riconfermava gli incentivi (addirittura con successivo
provvedimendo il governo estendeva l’ammisisone alla
misura più vantaggiosa degli incentivi agli impianti
ultimati nel 2010 anche se non ancora allacciati) e fissava
le tariffe incentivanti per il triennio 2011-2013!
Cosa succede dopo pochi mesi, ovvero a marzo 2011?
Che lo stesso governo si rimangia tutto e a partita iniziata
modifica le regole del gioco!
Questa è la credibilità di un govermo?
Questo significa dare un quadro normativo certo di
riferimento?
Questo significa sviluppare le attività produttive?
Per me questo è un governo di improvvisati giullari e
pagliacci!
Senza offesa per chi svolge con professionalità questa
nobile arte!
Quindi, Ennio, di quali contraddizioni vai scrivendo?
Quelle che ci sono nella tua testa?
Ho interpretato male il messaggio di Claudio? Può darsi,
spiegaci cosa volesse sapere e comunicarci.
Vuoi ancora discutere di costi?
Ma se ti ho fornito dati e studi che dimostrano la non
conveninenza economica di produrre energia elettrica con il
nucleare, di cosa vuoi discutere?
Se ti ho citato i dati a consuntivo che dimostrano la non
convenienza del nucleare, di cosa vuoi discutere?
Continui a discutere di incentivi senza i quali le fonti
rinnovabili non sarebbero decollate; giustissimo, ma perché
il nucleare non prevede molti costi a carico del
contribuente e della collettività?
Insisti su quanto costerebbe produrre il 25% dell’energia
necessaria con fonti rinnovabili; ma lo sappiamo già e
sappiamo che saranno costi in discesa (ma sai quanto si
produce in Europa con le fonti rinnovabili?), senza sorprese
e senza rischi; mentre sui costi del nucleare che ci
spacciano come il massimo della tecnologia oggi
disponibile… sappiamo solo che sono sbagliati i conti che
prevedono 20miliardi di euro per 4 centrali che dovrebbero
darci il 12% (sbagliando ancora perché la resa delle
centrali non è il decantato 92-95%); forse saranno 30,
quindi 60 se vogliamo produrre il 25% con il nucleare, più
probabile 70miliardi di euro; in realtà nessuno ancora lo
sa, ma francesi e finlandesi tremano per i costi che stanno
lievitando, insieme ai tempi e alle commesse annullate…
E sappiamo che non ci sarà alcun risparmio per il
contribuente poiché Enel farà investimenti solo se sarà
garantito l’attuale sistema tariffario incentivato (saremo
sempre noi a pagare in bolletta)…
E poi scorie, costi assicurativi, sistemi compensativi ai
comuni interessati agli insediamenti nucleari,
smantellamento, costi per la sicurezza attiva, passiva e
contro rischi attentati (di cui si è occupato il governo
Berlusconi nel 2003; adesso non esistono più?)… su chi
ricadranno tutti questi costi?
Qualcuno mi sa indicare un documento in cui ci danno
risposte chiare su questi non marginali aspetti?
E già, io certamente sono lungo e poco interessato alle
frasi ad effetto, però mi piacerebbe che qualcuno mi
dimostrasse che uno dei tanti concetti che ho espresso è
sbagliato o infondato.
Per esempio, qualcuno vuole spiegare perché lo studio del
MIT che ho citato (dimostra che il nucleare non è
competitivo) è sbagliato?
http://web.mit.edu/nuclearpower/
O volete cimentarvi con i dati del Dipartimento Energia
USA?
O volete dimostrare che è sbagliato il conto a consuntivo
su 75 reattori statunitensi che sarebbero dovuti costare 45
miliardi di dollari e ne costarono 145?
28 aprile 2011 18:58 - ennio4531
x claudio
come noti, alle tue osservazioni, sergio risponde con una
mitragliata di giudizi e pareri che non rispondono affatto
alla tua domanda.
E' una sua caratteristica: gli chiedi di proporre qualcoda
di concreto per produrre energia elettrica al posto del
nucleare ( costi e superficie occupata ) e lui ti risponde
con una diluviata di chiacchere il cui obiettivo è quello
di non darti una risposta.
Vuoi farlo incavolare: chiedigli quanto costerebbe il solare
( scelga lui quale ...) per fornire il 25% dell'energia
elettrica consumata oggi in Italia al posto del nucleare che
era stato proposto dal governo...
La sua risposta immancabile è un profluvio di elencazioni
che spaziono dalle biomasse per arrivare all'ultima sua
pensata' che anche l’acqua che scorre nell’acquedotto
può generare energia elettrica.”.
Spero che tu abbia maggiore fortuna di quella mia...
28 aprile 2011 18:03 - ennio4531
Sergio sei forte... quando ti accrediti come l’infallibile
…
Se bastasse un dato sbagliato per squalificare e insultare
la controparte, come dovrei comportarmi nei tuoi confronti
quando, per citare solo un caso , il 24 marzo scrivevi
preso da sindrome antinucleare “In Europa il contributo
del nucleare alla potenza elettrica installata è sceso
…al 16% del 2008”, quando invece era del 27,8% (
“Nell'Unione europea l'energia nucleare si attesta
stabilmente come la seconda fonte nell'elettro-generazione,
producendo nel 2008 il 27,8% dell'energia elettrica
complessiva – da Wikipedia “ … purtroppo nemmeno tu
sai consultare Wikipedia..)
Ora, dopo averti fatto presente la differenza tra produzione
e consumo che ti era sfuggita ( … non preoccuparti …
anche gli dei possono sbagliare …) , se io ho scritto
cazzate per aver errato di un 3,1% , tu che hai sbagliato
del 11,8 % cosa dovrei rispondere alle tue tesi: minchiate,
puttanate, bastardate ?
Riguardo i tuoi giudizi a raffica da piccolo Robespierre
sulle qualità delle altre persone ( …. anche come
giacobino ti accrediti !!! ) faccio rilevare alcune tue
contraddizioni che mi portano a concludere che quello che
più ti interessa è l’aspetto politico della questione
confermato anche dal tenore della risposta data a claudio.
Allora, prima esalti la produzione delle biomasse e rifiuti
( 3% … saranno esse che ci salveranno quando verranno
meno petrolio e gas !! ) , poi ti indigni contro il governo
perché, per accrescere le biomasse e rifiuti incentiverebbe
pure l’energia da pregiate materie prime agricole.!
Per cui , se il governo ne proibisse l’uso , la
percentuale del 3% diminuirebbe … a quanto ?
E che dire degli incentivi alle energie alternative
approvati dal governo .
Prima, il coro generale dei Verdi , delle opposizioni,
degli antinuclearisti reclamano aiuti per il ‘Sol
dell’avvenire’ , poi , una volta concessi , si grida :
vergogna !
E se sergio, come ci racconta ultimamente, era contrario
agli incentivi, ci potrebbe dire come le energie alternative
in Italia prenderebbero piede, quando è bastato
l’annuncio di una diminuzione degli aiuti per far dire
alle aziende del settore che avrebbero chiuso ?
Insomma… della serie… riguardo il governo : qualunque
cosa fai .. in faccia le pietre prenderai …
28 aprile 2011 0:38 - sergio2
...
Claudio sembra voglia proporci l’antico argomento “o
nucleare o ritorno alla candela”.
Se le cose stessero realmente così, la maggioranza di
governo dovrebbe avere molti validi argomenti da spendere
per superare questa sempre evocata emotività del “popolo
sovrano”.
In primo luogo, trovo preoccupante che chi governa (è solo
un modo di dire) per volontà del “popolo sovrano”
reputi inadeguato questo “popolo” nel prendere una
decisione su un tema quando anche da questo governo dipende
l’essere o non essere informati.
E questo "popolo" sarebbe così inadeguato che il governo
preferisce attentare ai diritti costituzionali per impedire
che si possa esprimere su una questione importante che
evidentemente qualche dubbio sollevava già prima
dell’incidente giapponese. E già perché la richiesta di
referendum è antecedente all'incidente.
Forse i brigatisti sono al governo e non nelle procure.
Certamente ci sono molti eversori al governo.
Una cosa è certa: questa maggioranza non ha fatto nulla per
convincerci della bontà della propria scelta.
Anzi, esattamente il contrario.
Prima con l’incredibile coppia da avanspettacolo
Berlusconi-Scajola che prometteva l’inizio lavori già nel
2012.
Poi con Berlsuconi in persona che per parecchi mesi ha
giocato a fare il vecchietto alle attività produttive (ma
de che?).
Sempre accompagnati dalla inqualificabile Prestigiacomo,
eccellente nella sua capacità di fare il nulla e le figure
di merda.
Infine, con il giullare triste e rintronato Romani (ma da
quale circo di periferia salta fuori costui?) che
addirittura afferma che gli eventi giapponesi hanno reso
superato il piano elaborato nucleare elaborato nel 2008.
Perché?
Ma non avevano detto che quanto successo nel lontano Oriente
da noi non potrebbe mai avvenire? Che quelle sono centrali
vecchie mentre le nostre sono l’avanguardia della
tecnica… Così avanguardia e futuristiche che non riescono
a terminarle né in Francia né in Finlandia!
Però, molto ben pensato questo piano se è bastato un
incidente "annunciato" a un vecchio impianto per fermare
tutto!
La realtà è che questi signori (è solo un modo di dire)
sono interessati solo al business che il nucleare muove e
non hanno alcuna buona ragione da proporci.
Non sono nemmeno in grado di dimostrare la convenienza
economica di produrre energia con l’atomo.
Non sono stati capaci di procedere secondo la tabella di
marcia da loro stabilita: prima dell’evento giapponese
avevano già accumulato anni di ritardo. L’AD di Enel ha
ufficialmente comunicato alla comunità finanziaria che
prevede di avere piani cantierabili per il 2015!
Minchia che credibilità hanno da spendere questi poveracci:
nel 2012 dovevano iniziare i lavori, affermava Berlusconi
nel 2009!
28 aprile 2011 0:27 - sergio2
...
Ancora una dimostrazione di ignoranza e incompetenza da
parte di Ennio.
Qualcuno ne sentiva la mancanza?
Ammesso che il ridicolo 1% quale contributo di energia
elettrica da “centraline locali, biomasse e geotermico”
sia riferito al consumo e non alla produzione, rimane il
fattto che la produzione di energia elettrica, che ho preso
a riferimento da dati ufficiali, è pari a 87% del consumo,
sorvolando sul dato che anche l’Italia esporta energia,
poca, ma la esporta, deducendo dal 100% del consumo la quota
che Ennio ci indica derivante da importazione di energia
elettrica.
Il 4,8% ufficiale di produzione da geotermia e biomassa +
rifiuti (poi torneremo sui rifiuti) di 87% è pari al 4,176%
del consumo: ovvero oltre 4 volte il falso dato comunicato
da Ennio pari a 1%!
I dati che riporto, lo ricordo, sono desunti da
http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem6.htm
in cui la produzione italiana è suddivisa tra
termoelettrico, idroelettrico da pompaggi e rinnovabili.
Tra queste rinnovabili figura anche la voce “biomassa e
rifiuti”.
L’autorità per l’energia si basa su dati GRTN-TERNA.
Il GRTN (Gestore Rete Trasmissione Nazionale) da qualche
anno si chiama GSE.
TERNA è la società responsabile della trasmissione
dell’energia elettrica.
Insomma ho fatto riferimento ai dati ufficiali che più
ufficiali non si può e le critiche di Ennio sono la
dimostrazione della sua incompetenza poiché scrive
basandosi esclusivamente su qualche dichiarazione di qualche
suo amato politicazzo e di qualche frase letta male e
compresa peggio prelevata da Wikipedia.
Diversamente Ennio saprebbe che il dato relativo ai rifiuti
prende in considerazione esclusivamente la quota
biodegradabile secondo gli accordi Eurostat.
Se sapesse consultare Wikipedia (almeno questo visto che è
la sua amata Bibbia!) non gli sarebbe sfuggito che
“Terna considera nelle statistiche relative alla
produzione di energia da biomassa e rifiuti esclusivamente
la parte organica (e quindi pienamente rinnovabile) dei
rifiuti solidi urbani, in quanto precedentemente veniva
considerata anche la parte non biodegradabile degli stessi.
Anche le statistiche relative agli anni precedenti (fino al
2002) sono state quindi coerentemente modificate con la
nuova definizione.”
(per verifica
http://it.wikipedia.org/wiki/Produzione_di_energia_elettrica
_in_Italia#Energie_rinnovabili
si tratta guarda caso di una pagina che ho citato più volte
nei miei interventi, vista la passione di Ennio per
Wikipedia… ma evidentemente la sua capacità di attenzione
dopo tre parole crolla a ZERO).
Da quel 3% circa che ho citato come quota di produzione di
energia elettrica da biomassa (e che comprende anche la
parte “sana” del trattamento dei rifiuti) non va tolto
proprio nulla essendo già al netto di quanto non può
essere considerato pienamente “rinnovabile”. In ogni
caso, la quota derivante da RSU biodegradabili è pari a
circa il 40% del totale indicato alla voce “biomassa e
rifiuti”.
Chiarito ciò, aggiungo
1) Ennio non ha beccato proprio nulla e nessuno avendo
sempre dimostrato totale ignoranza su ciò di cui scrive.
2) Ho sempre fatto riferimento alle fonti rinnovabili e non
si comprende perché Ennio insista sempre a svilire il tema
a qualche aspetto riduttivo del mondo delle rinnovabili.
3) Ho criticato il sistema degli incentivi al fotovoltaico
elaborato, introdotto e riconfermato (per poi cambiarlo a
partita iniziata) dal governo che sostiene il nucleare, e
per farlo è disposto a comportarsi in modo eversivo,
violando e calpestando i diritti costituzionali del popolo
sovrano.
4) Ho affermato che non si baratta il cibo con l’energia,
figurarsi quindi se posso approvare il comportamento di un
governo farlocco, screditato e privo di qualsiasi
credibilità politica, morale e culturale, che ha
incentivato pure l’energia prodotta non da scarti agricoli
ma da pregiate materie prime agricole: vale a dire che
incentiva la produzione di energia con ciò che dovrebbe
servire a nutrire.
5) Non sono io ad aver assimilato alle rinnovabili anche la
produzione di energia da rifiuti non biodegradabili e ad
aver concesso anche incentivi, sia CIP6 sia certificati
verdi, a questo tipo di produzione di energia. Ma forse
qualche responsabilità il governo nuclearista per finta
invece può vantarla.
Chi lo spiega a Ennio?
27 aprile 2011 9:19 - claudio8633
"Qualcuno ne ha fatto una questione ideologica"
E' cio', cioe' discutere sul fatto di usare una chiave da 10
o 15 sul bullone da 15, non e' il caso.
Il popolo vuole energia, si comporta da cicala.
Una soluzione a medio termine e' il nucleare fintanto che
consuma cosi'.
Non si vuole il nucleare?
SEMPLICISSIMO, non e' necessario un referendum: basta
ipermercati, basta condizionatori, basta servizi
energivori.
Non essendoci richiesta energetica a nessuno verra' in mente
di costruire nuove centrali.
Sulla credibilita' anche mastrantoni con le sue frasette ad
effetto ci illustra di non capire un benemerito nulla sulla
questione.
26 aprile 2011 18:58 - ennio4531
Sergio, dopo essere stato più volte beccato a fornire dati
di fantasia o errati, cerca la sua vendetta, insultandomi,
cercando di cogliermi in fallo sulle fonti rinnovabili (
geotermico + biomasse ) da me sostenute al 1% , mentre lui
sostiene il 5%.
Sergio si avvale, per sostenere la sua tesi, dei dati
pubblicati in marzo c.a. dall’Autorità per l’energia
la quale pubblica i dati della produzione nazionale e non
dei consumi che sono maggiori grazie ad un 13% di
importazione e ci si chiede come sergio, così sofistico
nello sviscerare con chilometriche espressione tutti gli
aspetti della sicurezza, si sia a tal punto… distratto.
Non solo … ma sergio sorvola sul fatto che l’Autorità
per l’energia assomma erroneamente le biomasse ad altri
rifiuti civili ed industriali … quest’ultimi non
assimilabili a fonti rinnovabili come previsto dall’EU
.
Da Wikipedia “A proposito della cosiddetta
"termovalorizzazione" (cioè l'incenerimento) dei rifiuti,
è da notare che solo in Italia (in violazione delle
direttive europee in materia) viene considerata rinnovabile
totalmente l'energia prodotta dalla termovalorizzazione
laddove la UE considera invece "rinnovabile" solo la parte
organica dei rifiuti (ovvero gli scarti
biodegradabili)[4]..”
Per cui , anche accreditando che 1/3 sia da scarti
biodegradabili ( … siamo buoni), possiamo determinare che
nel 2009 i Gwh forniti dalle biomasse biodegradabili siano
2.543 ( 7631/3) .
Riepiloghiamo .
Consumi 2009 : GWh 337 601
di cui Geotermico.....5.342=1,58 %
di cui biomasse.......2.543=0,75 %
-----------
totale.......................2,33 %
Ora se io ho scritto …cazzate indicando l’1% ( mia
colpa, mia massima colpa !!! ), come definire il 5% di quel
volpino di sergio ?
P.S. : Sergio scrive che “Pensate che anche l’acqua che
scorre nell’acquedotto può generare energia elettrica.”
.
Lancio anch’io un ’idea per generare energia elettrica
rinnovabile : la caduta attinente le minzioni urinarie.
Pensate … escludendo cinque milioni di lattanti…
avremmo a disposizione 165 milioni di minzioni al giorno (
3 x 55 milioni abitanti ) che , con un dislivello di un
metro e lo svuotamento pari a litri 1 pro die e
moltiplicato per 30 gg. , fanno metri 1.650.000.000 (
55.000.000 x litri 1 pro die x metro 1 x 30gg ) di caduta
di una massa liquida pari a litri 1.650.000.000 ( litri 1
x 55.000.000 x 30gg ).
13 aprile 2011 12:29 - Tc70
Non ho letto tutti gli interventi,aggiungerei dicendo che
l'uomo è l'unico animale senza nemici naturali,continua a
riprodursi e a diffondersi colonizzando la Terra, non
considera che le energie del suo fabbisogno, qualsiasi esse
siano, non saranno mai sufficienti per tutti,si stà
lentamente progredendo verso un' autodistruzione del
genere,non è una visione apocalittica la mia ,ma solo una
riflessione personale,se si pensa bene,quando anche i popoli
ora meno sviluppati rispetto ad altri,avranno una enorme
richiesta di energia ci si accorgerà che centrali o no,non
ce ne andremo fuori,e quando finirà l'acqua? Ve lo siete
mai chiesto?
C'era una canzone che diceva "....siamo troppi sulla terra
,come tappi della birra è una follia...e se scoppia
un'altra guerra saremo tombe nell'alta marea ,perchè le
bombe non cambiano idea....",ci stiamo avvicinando non ci si
nasconde dietro un dito....parere personale il mio
condivisibile o no,accetto qualsiasi critica purchè non sia
offensiva grazie ciao Tc70
9 aprile 2011 2:03 - sergio2
...
Ancora una volta, mettendo da parte i dubbi
sull'intelligenza e onestà di Ennio, rispondo nella
speranza che qualche ragionamento possa risultare utile a
chi è interessato all'argomento.
------------------
Ennio, l’1% dici; con la tua precisazione che:
“Ho scritto che l'1% riguarderebbe l'energia rinnovabile '
da centraline locali, biomasse e geotermia' e lo
ribadisco”.
Peggio per te, perché confermi di essere un ignorante che
non sa di cosa sta parlando.
Ma prima di darti i numeri, ti chiarisco che oltre ad essere
arrogante e ignorante, perché hai la presunzione di parlare
di ciò che non conosci, e tu sai di non sapere, sei
stupidotto perché non sai leggere.
Infatti, sei tu che hai ridotto il discorso a “centraline
locali, biomasse e geotermia” mentre io ho sempre scritto
di fonti rinnovabili in genere, portando di volta in volta
degli esempi, senza alcuna pretesa di fare un elenco
esaustivo.
Ho più volte nei miei interventi ricordato
l’idroelettrico, con piccole centrali a servizio dei corsi
d’acqua minori, e ho fatto degli esempi, il geotermico,
il “cosiddetto mini-idroelettrico” che non sono le
centraline locali che usi per giocare con il trenino…
Idroelettrico che nelle sue diverse varianti rappresenta
circa il 18% della nostra produzione nazionale.
Pensate che anche l’acqua che scorre nell’acquedotto
può generare energia elettrica.
E adesso i numeri:
- il geotermico rappresenta da solo circa l’1,8% della
produzione nazionale del 2010 (e ci sono ottime possibilità
di sviluppo; ho citato studi e il caso Ikea)
- le biomasse rappresentano il 3% della produzione
nazionale
Toh!
Solo con questo siamo già quasi al 5% della produzione
nazionale!
Il 5% è maggiore di 1%?
Che ne dici Ennio, non sarà meglio informarsi prima di
sparare cazzate?
http://www.autorita.energia.it/it/dati/eem6.htm
--------------------
In tanti interventi precedenti ho indicato i costi (e i
documenti) di produzione dell’energia nucleare con le
vecchie ma ancora presenti centrali (ho insistentemente
fatto riferimento a consuntivi e a rapporti internazionali
che analizzano questi consuntivi); ho riportato i costi che
si stanno sostenendo adesso per le nuove centrali. Ho citato
documenti e fonti dai quali risulta non competitava
l'energia nucleare.
Ho indicato documenti e dati: analizzali, se vuoi.
Se ti interessano fai la fatica di rileggere gli interventi
precedenti e i documenti citati.
Certo non perderò tempo io a ripetere cose che tu in
precedenza hai beduinamente ignorato e deriso senza mai
argomentare su alcuna mia riflessione.
-------------------
Ancora sulla noterella dell’Enea.
Invece di fare lo scemo che cerca di essere sarcastico,
illustraci cosa non va nelle argomentazioni che ho esposto a
commento di quella nota dell’Enea che, lo ripeto, è
assolutamente priva di logica e argomenti scientifici.
Vedi, io ho commentato quel testo, che tu ci hai proposto,
con argomenti, dati e ragionamenti, ovviamente non
condivisibili ma andrebbe spiegato il perché; tu invece
liquidi tutto con sufficienza e vuoto sarcasmo senza
spiegare cosa c’è di non convincente in quanto ho
esposto.
Allora, non lamentarti se ti definisco arrogante e
ignorante: questo è il comportamento che stai assumendo.
Il mio commento alla nota dell’Enea, non significa quel
che stupidamente sostieni tu, ovvero che solo io faccio
ragionamenti scientifici, ma significa esattamente quel che
ho detto: in quelle note che tu hai riportato non c’è
nulla di scientifico, di logico e non c’è nemmeno
divulgazione.
-----------------
E’ evidente che cerchi solo lo scontro perché sei a corto
di argomenti.
Prima insistevi con le infiltrazioni mafiose nell’eolico,
però non ci spiegavi grazie a cosa le stesse infiltrazioni
non si potrebbero ripetere con il nucleare.
Poi liquidi Rubbia perché difende la sua creatura, invece
Enel, EdF… sono benefattori!
Poi è stata la volta delle rinnovabili da te pedestremente
ridotte alla coppia eolico\fotovoltaico.
Poi insisti sul termodinamico e su conti insignificanti (sui
quali ho argomentato punto per punto e tu non sei stato
capace di smentire alcuna mia considerazione) anche perché
dai per scontato che occorra aumentare la capacità
produttiva del 10%.
Perché se le centrali che abbiamo sono inutilizzate per 1\3
della capacità?
Perché non agire sulla rete dal momento che abbiamo
dispersioni enormi?
Ecco un altro link per avere qualche dato sul bilancio
elettrico
http://www.autorita.energia.it/it/dati/ees1bis.htm
Perché non agire sulla rete che, concepita in modo
monodirezionale, non consente ai produttori di energia
alternativa di immettere in rete tutta l’energia prodotta?
Le associazioni dei produttori si lamentano di ciò e la
risposta delle autorità competenti è: stiamo
provvedendo.
Perché non insistere su risparmio ed efficienza
energetica?
Eppure i dati di questi ultimi anni sono estremamente
incoraggianti.
Ho capito benissimo lo scarno ragionamento che fai
sull’esaurimento delle fonti fossili che non è affatto
vicinissimo e non è pertanto necessario precipitarsi nella
costruzione di centrali nucleari, con una tecnologia così
incerta che i pochi cantieri aperti stanno procedendo con
lentezza e con costi in continua crescita.
Ho capito e ho risposto anche criticando uno scenario di
fabbisogno prossimo venturo che viene presentato come certo,
pacifico e incontestato quando non è affatto così. Si
tratta di un ennesimo scenario come i tanti dei decenni
precedenti tutti rivelatisi MISERAMENTE sbagliati.
Al tuo scarno ragionamento ho risposto analizzando il trend
di crescita dei consumi e la nostra capacità produttiva. E
ho indicato altre strade che possono essere percorse in
attesa che nuove tecnologie più sicure e con meno incognite
(rilevanti anche sul piano economico) diventino attuali.
Ho ampiamente risposto al tuo discorso sulle fonti
fossili… e se scrivi quel che scrivi significa che non
leggi o che se leggi non capisci.
(Potremmo anche discutere di carbone che non è affatto in
esaurimento e con le nuove tecnologie di cattura della CO2 e
di “pulizia” (clean coal technology) ha forse un nuovo
futuro.)
8 aprile 2011 20:20 - ennio4531
sergio... allora ..., dal momento che non dai risposte sui
costi delle centrali nuove e vecchie, per me sta a
significare che chiacchieri senza avere alcun riferimento
sui costi del passato e del presente.
Circa l'ENEA , apprendiamo da te che i suoi pareri sono
frutto di fantasie di buontemponi, mentre i tuoi pareri,
essendo 'scientifici', sono gli unici che valgono.
Ma va là...
Riguardo le tue affermazioni:
" Le fonti rinovabili darebbero in Italia appena l'1%?
Ma sai cosa sono le fonti rinnovabili?
Ma lo veid quanto sei ignorante ? "
rappresentano un tentativo goffo e assai misero di riportare
parzialmente le mie affermazioni .
Ho scritto che l'1% riguarderebbe l'energia rinnovabile ' da
centraline locali, biomasse e geotermia' e lo ribadisco.
Se hai dati diversi documentabili, fammelo sapere.
Ti ho spiegato e rispiegato del perchè ho indicato il 10%
come probabile necessità di impianti per produrre energia
nei prossimi decenni.
Se i miei sono stupidi esercizi, le tue risposte sono
babeliche risposte prive di dati concreti, mosse solo da
misero rancorismo.
8 aprile 2011 18:27 - sergio2
Ennio leggiti gli iterventi precedenti e le cifre le
troverai...
Ma quali cifre vuoi quelle delle vecchie centrali nucleari?
O quelle delle nuove?
Quelle delle vecchie centrali sono disponibili e quel che
conta è il dato che costarono molto di più del
previsto.
Se dobbiamo parlare del nuovo, sappiamo solo che stanno
costando più del previsto: quanto di più costerà la nuova
centrale francese e quella finlandese è ancora un mistero
ma siamo già al doppio di quanto previsto. Vuoi cifre
precise? cercatele perchè le ho già indicate in altri
precedenti interventi.
Nella stupida noterella dell'Enea che tanto ti piace,
indicami un dato scientifico e un ragionamento. Io ho
criticato con argomenti e dati; tu pretendi di trasformare
parole al vento in verità assolute.
Arrogante, sì perché continui a dimostrare di essere tale
e anche ignorante.
Le fonti rinovabili darebbero in Italia appena l'1%?
Ma sai cosa sono le fonti rinnovabili?
Ma lo veid quanto sei ignorante?
Ho dato moltissimi dati e elementi di ragionamento e
riflessione e tu continua a menarla con la storia del 10%
Se a te piace tanto l'idea di cercare il costo del 10% di
energia, accomodati.
Io ho spiegato perché i tuoi conti sono stupidi esercizi e
tu non mi hai dimsotarto che le mie argomentazioni non
stanno in piedi. In ogni caso del tuo discorso del 10% non
me ne frega nulla poiché siamo in grado di produrre
l'energia che ci serve e che cis ervirà nel prossimo
decennio con quel che abbiamo e serve potenziare le
rinnovabili per ridurre le emisisoni di CO2.
Il resto sono cazzate senza fondamento o dimostra che i dati
che ho portato sono falsi.
8 aprile 2011 11:35 - ennio4531
L'affabulatore sergio, che mena il can per l'aia,
guardandosi bene di parlare in termini precisi di costi
nucleare/solare ( ... il volpino continua a parlarci di
aumento di costi... 300%, ma si guarda bene dal parlarci di
valori assoluti) e ci straparla di centraline locali,
biomasse e geotermia ( ci indichi le fonti da sfruttare in
Italia ...).. quando tutti sanno che queste fonti di energia
potranno coprire al massimo l' 1% del nostro fabbisogno,
ha l'impudenza di sostenere di aver risposto ai miei dati
'Termodinamico:
Sui conti analitici per finta di Ennio ho già risposto
punto per punto ( ... ma quando mai !!) e ovviamente
nessuna risposta arriva da Ennio.'.
Ecco il tipo di risposte date da sergio ai miei numeri:
Assolutamente falsa la stima del costo per le centrali
nucleari, come ampiamente dimostrato dai cantieri in corso,
in cui sono stati allegramente sforate le previsioni di
spesa, e come sempre avvenuto con il nucleare.
Da venditore di fumo scrivere di investimenti ignorando
componenti di costo rilevanti e intrinseci al nucleare:
scorie, smantellamento, sicurezza…
Falso o fuorviante quanto affermato per il costo delle
centrali termodinamiche.
Semplicemente stupido prendere il costo di una centrale e
proiettarlo come se quella esperienza fosse un dato
universale e cristallizzato.
Stiamo parlando di una tecnologia in forte progresso.
Basti osservare quanto si sta realizzando in India proprio
con la tecnologia italiana basata sul progetto di Rubbia.
Costi inferiori e produttività superiore.
Mentre gli ultimi dieci reattori costruiti in India hanno
registrato un secco +300% rispetto al costo
preventivato."
Osservate : salvo lo scontato ' falso e fuoviante', non
fornisce alcun valore se non percentuali sul ... niente !
Per cui in realtà ai miei dati non risponde affatto (
sergio ci dica una volta per tutte quanto costa per
investimento fornire al paese il 10% del fabbisogno
elettrico confrontando il nucleare con le fonti solari al
fine di ridurre la nostra dipendenza strategica ed economica
dall'estero ... voglio numeri non chiacchiere sofistiche
sulle tue perplessità.... modalità politiche ....
controllo sulle scelte energetiche ...bla ... bla... bla
!!).
Sergio nei riguardi dell'ENEA così si esprime ' Se poi
l’ENEA pensa con queste uscite di affrontare il tema della
sicurezza, allora vuol dire che l’ENEA non ha capito un
cazzo della sicurezza.
Se invece vuole fare divulgazione, bisogna che impari a
farla.
Se vuole fare informazione, bisogna che impari a farla.
Con le cazzate che Ennio ha riportato, l’ENEA non fa
comunicazione, non fa informazione, non fa
divulgazioneaccusa me di arroganza... '
... e poi accusa me di essere arrogante perchè correggo,
giustamente e limitandomi ad una punta di ironia, massimo
sul numero delle centrali in Giappone !
Ah ... Sergio , nemmeno i politicanti peggiori possono
vantare una permalosità e una faccia tosta come la tua
!!!
Quando ho simulato l'ipotesi dei costi da sostenere per
coprire il 10% del nostro fabbisogno elettrico,
evidentemente l'ho fatto pensando ad un vicinissimo futuro
quando le fonti fossili, come ci dicono i verdi, saranno
sempre più rare e quindi costose epperciò dovremo pensare
di sostituirle con altre.
Quali ?
Per quanto mi riguarda, trovo confortanti le parole del
prof. Zichichi sull'argomento:
'… I catastrofisti vogliono che l'Italia rinunci al
nucleare. Ma si guardano bene dal dire che questo
corrisponde per noi tutti a schiavitù energetica
permanente. E a restare fuori dalla competizione tecnologica
mondiale che non può essere né nel solare né nell'eolico
ma in quel «fuoco nucleare» che - dopo diecimila anni di
civiltà - Enrico Fermi riuscì ad accendere a Chicago il 2
dicembre 1942 .....
L’Italia senza energia nucleare crollerebbe in pochi anni
a livello di terzo mondo. '
8 aprile 2011 1:09 - sergio2
______________________
Chi per primo la sente, la fa
______________________
Isteria, cortina fumogena, eludere i problemi... Ennio sa
solo esprimere giudizi sommari senza mai argomentare e
dimostrare in cosa non siano corrette le valuatzioni
altrui.
A me sembra che Ennio continui a dimostrare di non saper
leggere o di non volersi confrontare su temi specifici.
Contrariamente a quanto fa Ennio, non mi sono sottratto a
nessuna delle sue argomentazioni.
Non è vero che non voglio dare un costo alle centrali
nucleari.
Ho, per esempio, affermato che le ultime 10 costruite in
India sono costate un bel +300%.
Ho anche scritto, con dati e fonti alla mano, che tutte le
centrali in costruzione stanno costando molto di più
rispetto a quanto preventivato.
Ho portato dati oggettivi che dimostrano come sia una
costante nella storia del nucleare l’aumento stratosferico
dei costi e dei tempi di costruzione.
Ho citato le autorità competenti USA, UK ma anche Francia,
Italia… dalle quali si deduce che il costo di costruzione
delle centrali è a consuntivo molto più alto di quello
preventivato e se a questo costo iniziale aggiungiamo gli
interventi rilevanti di aggiornamento tecnico delle centrali
(con fermi delle centrali durati anche anni), il costo di
gestione delle scorie, il costo della custodia passiva e il
costo dello smantellamento (che fa tremare i polsi ai
ministri delle finanze di tutto il mondo, tanto da preferire
il dilazionare il più possibile la fase del
decommissioning, tanto che persino Tremonti parla di
“debito atomico”), ecco che il nucleare non è affatto
competitivo (fonti: MIT, Chicago University, EIA-
Dipartimento per l’energia del governo USA), senza bisogno
di evocare catastrofi, costi relativi ad eventuali incidenti
e costi certi per la sicurezza straordinaria dei siti.
Ennio si ostina a scrivere del 10% di energia e a paventare
il ritorno alla candela, lasciando intendere che
- la capacità produttiva nazionale sia insufficiente
- esista un bisogno a breve di energia che non potrà essere
soddisfatto.
Quindi, conclude in modo apodittico, occorre costruire
centrali nucleari che in ogni caso a breve non ci saranno
(alla faccia delle promesse fatte da Berlusconi e Scajola
che in questa legislatura sarebbero stati aperti i primi
cantieri… ma Enel ci dice che conta di arrivare al 2015 ad
avere progetti approvati e cantierabili).
Non è vero che la capacità produttiva sia
insufficiente.
La potenza installata (cioè il numero e la potenza delle
centrali) è di gran lunga sufficiente a coprire i consumi
della nazione: “le centrali esistenti a tutto il 2009 sono
infatti in grado di erogare una potenza massima netta di
circa 101 GW contro una richiesta massima storica di circa
56,8 GW”.
“Vi è dunque una sovrabbondanza di impianti di
produzione, già cresciuti del 28,8% fra il 2002 ed il
2008”, recita Wikipedia, tanto amata da Ennio, ma ormai
sappiamo che Ennio dopo qualche parola va in confusione.
Importiamo energia perché la paghiamo meno di quanto ci
costerebbe produrla, non perché non siamo autosufficienti.
“Anche il tasso d'utilizzo delle centrali ha sicuramente
un impatto sul costo di produzione: come spiegato, il parco
centrali italiano è sfruttato solamente per circa i due
terzi: le rimanenti centrali, costituiscono di fatto un
costo in termini di capitale investito ma improduttivo, che
viene dunque "spalmato" sui costi produttivi delle altre
centrali” (fonte Wikipedia, così Ennio gioca in casa,
povero bimbo).
Quindi, se utilizzassimo di più le nostre centrali, si
abbasserebbe il costo di produzione. Inoltre, considerato
che i nostri confinanti sono ben contenti di venderci
energia, da dove nasce tutta questa esigenza di nuova
produzione?
L’unica vera esigenza è ridurre gli effetti inquinanti
della produzione di energia.
Ma questo è un tema importante (non vedo le condizioni per
aprire anche questo fronte); voglio però ricordare che
l’energia elettrica è solo una frazione dell’intero
consumo energetico e quindi l’obiettivo ambientale va
raggiunto con politiche in grado di incidere su tutti i
fronti, per avere maggiori probabilità di successo.
Non c’è alcuna ragione di precipitarsi a costruire
centrali nucleari (che per gli stessi francesi sono da
ottimizzare attendendo l’elaborazione dell’esperienza
che si sta facendo nei cantieri aperti) e non c’è alcuna
ragione di precipitarsi a costruire le tante centrali
termodinamiche di cui farnetica Ennio.
Come non c’è alcuna necessità di pensare che l’unica
soluzione sia solo costruire centrali (cioè aumentare la
nostra capacità produttiva già in grado di soddisfare la
domanda presente e del prossimo futuro) come se nulla possa
essere fatto in termini di efficienza e risparmio o
valutando l’apporto di tutte le fonti rinnovabili (che
assicurano il raggiungimento dell’obiettivo CO2).
I nostri consumi di elettricità sono stati nel 2010 +1,9%
rispetto all’anno precedente in cui si era registrato un
calo di quasi il 6% rispetto al 2008 che era stato identico
al 2007 quando risultarono superiori al 2006 di appena
0,45%; il 2006 ha segnato un +2,5% sul 2005 superiore
dell’1,75% rispetto al 2004 che è stato l’1,57
superiore al 2003.
In definitiva i consumi sono cresciuti del 9,38% in 10 anni
(dal 2000 al 2010) e il consumo del 2010 è appena superiore
di 0,3% a quello del 2004 e inferiore del 4,2% alla punta
massima raggiunta nel 2007 (fonte: Autorità per l’energia
elettrica; al link indicato è disponibile anche la tabella
in excel; fatevi tutti i conti che volete
http://www.autorita.energia.it/it/dati/ees3.htm).
Nel periodo 1990 – 2000 i consumi sono cresciuti di quasi
il 28%.
Il rallentamento consistente è iniziato già prima di
questa crisi economica.
E’ così illogico ritenere che la maggiore
sensibilizzazione ambientale, le iniziative per promuovere
risparmio ed efficienza energetica, gli incentivi alle
rinnovabili e alla riqualificazione energetica degli
edifici… hanno prodotto qualche risultato virtuoso?
In ogni caso, nulla depone a favore di una ripresa forte dei
consumi; in ipotesi di scenario positivo, saremo intorno al
2013 ai livelli del 2007.
Considerata la nostra capacità produttiva, perché tutta
questa corsa a investire sul nucleare?
Siamo sicuri di non poter soddisfare i supposti bisogni di
crescita con tecnologie più leggere in termini di tempo,
capitale economico e rischi ambientali?
Chissà perché Ennio (ma è in buona compagnia,
diversamente me ne fregherei) elude tutte queste domande e
ripete a pappagallo il motivetto del 10%.
------------------
ENEA
No, Ennio, l’ENEA non è un covo di buontemponi e
sprovveduti. Non va però dimenticato che si tratta pur
sempre di una emanazione della politica e non certo
un’autorità indipendente e svincolata dalle logiche
partitiche (come d’altra parte il CNR).
Sufficiente ripercorrere la storia dell’ENEA e le feroci
polemiche degli anni scorsi sulla gestione e sulle nomine
per rendersene conto.
Il fatto che Enea sostenga che l’energia nucleare è
sicura o addirittura più sicura delle fonti rinnovabili,
non esclude e non inclina il ragionamento che ho fatto sulla
“sicurezza”, che è un tema molto più complesso delle
affermazioni da Ennio riportate; affermazioni, che non hanno
alcun pregio scientifico e logico per totale mancanza di
argomenti scientifici e logici.
Tutto può essere considerato sicuro se costruito con
determinati criteri.
Le armi sono sicure; ma date una beretta in mano a uno
psicopatico e poi ne riparliamo.
Quindi, la produzione “sicura” è solo un punto di
partenza necessario per iniziare a sviluppare la sicurezza.
Discutere se qualcosa è sicuro non significa affrontare il
tema della “sicurezza”.
Ho ampiamente spiegato in altro intervento la differenza; se
Ennio non la capisce non so cosa farci, giacché non indica
cosa non è convincente nei dati e ragionamenti che ho
esposto.
Liquida tutto sommariamente senza spiegare e argomentare.
Sarei io quello che elude e alza cortine fumogene?
Se poi l’ENEA pensa con queste uscite di affrontare il
tema della sicurezza, allora vuol dire che l’ENEA non ha
capito un cazzo della sicurezza.
Se invece vuole fare divulgazione, bisogna che impari a
farla.
Se vuole fare informazione, bisogna che impari a farla.
Con le cazzate che Ennio ha riportato, l’ENEA non fa
comunicazione, non fa informazione, non fa divulgazione.
Se il valore degli “studi internazionali autorevoli”
(non indicati) cui fa riferimento la noticella ENEA, che
tanto piace a Ennio, sono da tenere in considerazione,
allora vanno considerati anche gli studi che dimostrano che
il nucleare non è affatto competitvo, se consideriamo tutti
i costi. Cazzo, Ennio, lo dice pure Wikipedia (unica lettura
parziale di cui sinora Ennio ha dato prova di parzialmente
saper fare), se non ti piacciono quelli che ho citato io.
Per Ennio gli altri studi non sono credibili però non ci
spiega perché.
Peccato che questi studi da me citati si basano su dati a
consuntivo, mentre gli "autorevoli studi internazionali"
tanto cari alla coppia Enea & Ennio sono scenari e ipotesi
di sviluppo da decenni sviluppati per dimostrare determinate
tesi precostituite.
Peccato che anche quelli degli anni '70, '80 e '90 ci
venivano presentati come studi autorevoli... tutti
dimostratisi allegramente campati per aria.
Per Ennio Rubbia non è credibile perché “difende la sua
creatura”; invece Enel, EdF… non hanno creature da
difendere?
--------------
I costi.
Ennio insiste sempre sul tema dei costi.
Peccato non sia questo l’unico elemento determinante.
Per la gioia di Ennio, riporto un piccolo testo:
“L’agricoltura odierna ha dichiarato il Commissario
ENEA, ing. Giovanni Lelli, introducendo i lavori del
workshop “Efficienza energetica, rinnovabili e innovazione
in agricoltura” che si è tenuto oggi all’ENEA, è
fortemente impegnata nella riduzione delle emissioni di CO2
nell’atmosfera e nell’utilizzo delle biomasse come fonte
di energia pulita. Efficienza energetica e fonti rinnovabili
offrono rilevanti opportunità di crescita per
l’agricoltura, soprattutto se accompagnate dal
trasferimento di innovazioni tecnologiche in grado di
incidere profondamente sui sistemi e sui processi di
produzione. L’agricoltura, che è un settore chiave per
l’economia nazionale, potrebbe così diventare uno dei
protagonisti di primo piano per lo sviluppo economico
sostenibile. L’Ing. Lelli ha anche evidenziato che: Per la
promozione di un’Agricoltura energeticamente efficiente,
in linea con gli obiettivi europei 20-20-20, è necessario
un Piano d’Azione specifico per il settore, definendo una
sua collocazione stabile nell’ambito delle scelte di
pianificazione regionale e nazionale e dello sviluppo
economico sostenibile del Paese.”
Ecco, esistono obiettivi ed esigenze che hanno una priorità
superiore rispetto al puro dato economico.
Ma forse questo è un concetto troppo difficile per
Ennio.
-----------------
Termodinamico
Sui conti analitici per finta di Ennio ho già risposto
punto per punto e ovviamente nessuna risposta arriva da
Ennio.
Forse Ennio cerca lavoro come lavaspecchi: è bene
informarlo che Andasol1 necessita di appena 50 persone per
la gestione e la manutenzione della centrale. Informati
sulla manutenzione e sui dispositivi “fai da te”.
Poi, se ti riesce, Ennio, non eludere costantemente le
questioni.
Sull’inutile insistenza sul 10% di energia, ho già
scritto e non mi ripeto.
Sul fatto che il termodinamico sia la soluzione meno costosa
tra le rinnovabili, sarebbe bene che Ennio ci spiegasse
questa affermazione, ma prima dovrebbe informarsi su cosa
sono le rinnovabili.
Siamo sicuri che risparmio energetico ed efficienza
energetica non possano darci nulla?
Siamo sicuri che non valga la pena intervenire sulla rete di
trasmissione?
Siamo sicuri che l’idroelettrico con le piccole centrali,
il cosiddetto mini-idroelettrico, non possa darci qualche
valido contributo a costi insignificanti?
Vuoi vedere che è proprio il costo basso a non muovere
appetiti?
Siamo sicuri che la geotermia, per esempio, non possa dare
qualche valido contributo a costi contenuti?
Proprio pazzi questi svedesi, non parliamo poi di Ikea…
“L’AISGA valuta realistico per l'Italia raggiungere a
costi competitivi nel giro di una decina di anni l'obiettivo
di un contributo della geotermia di terza generazione pari
ad almeno il 10% dell'energia prodotta. Una quota che
seppure dovesse essere rivista al ribasso (ma uno studio del
Mit di Boston
http://geothermal.inel.gov/publications/future_of_geothermal
_energy.pdf
tarato sulle possibilità negli Usa giunge a conclusioni
analoghe) sarebbe comunque straordinaria vista la
difficoltà che abbiamo a muoverci verso quel 17% di energia
da fonti rinnovabili che la direttiva europea del 20-20-20
ci obbliga ormai in maniera vincolante a raggiungere.”
A questo obiettivo comunitario, da raggiungere entro il
2020, il nucleare non potrà dare alcun contributo!
------------------
Ma allora, e torno insistentemente con la domanda che
evidentemente non piace a nessuno, perché ridurre un tema
complesso come quello energetico alla banale scelta nucleare
si – no o alla contrapposizione nucleare – termodinamico
o nucleare – fotovoltaico, rinunciando ad analizzare le
diverse opzioni e mix possibili e le capacità produttive
già esistenti?
E soprattutto, perché rinunciare a voler analizzare e
comprendere una scelta politica che nei fatti si sta
dimostrando affrettata e non ponderata?
Diversamente, perché adesso la moratoria di un anno?
Non bisogna essere emotivi, dice il buontempone Romani e
diviene paladino della moratoria. Allora, se la moratoria è
la scelta razionale, il piano nucleare annunciato da
Berlusconi e Scajola a mezzo stampa era una barzelletta, una
boutade, un'uscita emotiva... stile "prendo casa a
Lampedusa".
Perché siamo in ritardo di oltre 2 anni sulla tabella di
marcia indicata nel 2009 dall'attuale governo?
La credibilità non è un optional per una classe politica
che pretende di fare scelte impegnative per il Paese...
In tanti interventi ho illustrato le perplessità verso le
modalità con cui è stata fatta questa scelta nucleare, a
cui si sommano le perplessità verso il nucleare.
Ma sono le modalità politiche della scelta e la mancanza di
trasparenza e controllo sulle scelte energetiche che destano
perplessità e impediscono un confronto sui temi concreti di
politica energetica, che si tratti di rinnovabili, di
nucleare, di fonti tradizionali.
8 aprile 2011 0:33 - sergio2
Ennio dovrebbe proprio imparare a essere meno arrogante.
Non puoi con la tua grassa ignoranza e stupidità, con la
tua cultura fatta di qualche riga mal letta su Wikipedia
metterti a dare lezioni.
E' vero, in Giappone le centrali nucleari sono 18 ma i
reattori sono (erano) 55 e sovente si interscambiano i due
termini.
Anche una persona incolta come Ennio avrebbe dovuto cogliere
questa piccola particolarità invece di suggerire
penitenze.
Ennio almeno Wikipedia impara a consultarla, zuccone!
... forse bisogna essere un pò più precisi sul numero
delle centrali e la copertura del fabbisogno in % in
Giappone.
Da Wikipedia
" Nel 2009 l'energia nucleare in Giappone ha generato il
28,89% dell'energia elettrica prodotta in totale nel
Paese[1].
A maggio 2010, sono presenti in questa nazione 18 centrali
elettronucleari in funzione ..."
Ecco... per penitenza ... rifai i calcoli..
7 aprile 2011 10:59 - massimo5237
In Giappone ci sono (c'erano) 52 centrali nucleari che
coprono il 25% del fabbisogno nazionale.
Essendo 127 milioni di persone, 52 centrali bastano per 32
milioni di persone
1 CENTRALE OGNI 600.000 ABITANTI ?!?!?!?
A questo punto credo che, se passerà il referendum, ci
ritroveremo come minimo con 20 centrali (una per ogni
regione) tanto per cominciare...