nel 2006 siamo ancora ai "prezzi politici" da
stato comunista??? La liberalizzazione non porterà
nessuno ad aver più bisogno dei farmaci. Se è così
allora bisogna togliere la libera vendita anche alle
farmacie impedendo inoltre di fare pubblicità ai
medicinali. Ma questo è medioevo. Troppe scuse
per i farmacisti, per difendere i loro privilegi cercano
argomenti che non c'entrano niente.
3 luglio 2006 0:00 - Franz 68
Gia' cosi' si consumano troppi farmaci. Se li
mettiamo anche nei supermercati, chissa' cosa
succedera'.
E mi sembra folle chi, per
attaccare, a torto o a ragione, gli interessi dei
farmacisti, difende quelli delle catene di supermercati. Ma
vi rendete conto !!!!! Imponete piuttosto prezzi
politici, se volete ridurre i costi!
2 luglio 2006 0:00 - marco
Che assurdità!!!!!I farmaci al supermercato.....tra
scatolette di tonno e formaggi stagionati!!!!Ma come si puo
sostenere un progetto del genere!?!? Si pensi a cose
piu seri come abbassare le tasse e la lotta all'evasione
fiscale che sono tra i probemi principali di questa povera
Italia. Voi cittadini favorevoli che andate al ristorante
quasi ogni fine settimana a capodanno e ad ogni festa per
spendere centinaia di euro mangiare una schifezza e poi
pretendere di spendere 10centesimi per una scatola di
digestivo...ma fatemi il piacere!!!!Il farmacista di serie B
sarà presente al supermercato....che ridere...e allora
mandiamoci anche i medici chirurghi e specialisti, gli
avvocati con le loro super parcelle, i notai ,gli ingegneri,
gli architetti e tutti quei professionisti che applicano
parcelle e tariffe da strozzini....ma vatemi il
piacere!!!!!Piaantatela con tali discussioni.
2 luglio 2006 0:00 - Alex
marco, evidentemente anche lei non ha letto il
provvedimento. NOn ci saranno farmaci in mezzo alle
scatolette di tonno (anche se già oggi i farmaci sono
insieme agli omogeneizzati ed ai vibratori). Perchè
prima di criticare non vi informate?
Che poi ci
siano anche altri interventi da fare è verissimo, ma con
questo giustificare il fatto che non si debba fare niente mi
sembra davvero eccessivo.
24 giugno 2006 0:00 - Alex
Giobbe.. ma figuriamoci! Quanto tempo vuole che sia
necessario per scrivere qualche riga d'intervento in
alcune discussioni (mica tutte!!)? Inoltre la mia
professione me lo consente perchè si svolge in parte
"on line"; il resto degli interventi sono fatti
nel tempo libero e la sera quando scarico la posta. Niente
di scandaloso, no?
"Perchè nessuno parla di
questo e vi concentrate su tutt'altro? " Io
ovviamente rispondo solo per me. Non è venuto fuori
l'argomento perchè non era il tema della discussione.
Ma sicuramente quello che dici sui farmaci generici è
giusto.
"Chi fa il sociale? Le tanto
bistrattate farmacie private o le farmacie comunali che sono
comandate a bacchetta dalla logica delle coop? "
Sicuramente su questo c'è molto da discutere, perchè
già il semplice fatto che le coop facciano i prezzi più
alti di una qualsiasi altra catena commerciale con fini di
lucro mi fa pensare male.
Insomma, per tornare al
tema, io sono per il sì rispetto alla proposta (peraltro
un'iniziativa di legge, con tanto di articoli) della
coop, per il no nei confronti della proposta dell'on.
Poretti che tratta i medicinali come un qualsiasi bene di
consumo.
ps: per finire, se fossi pagato
dall'Aduc non crede che i miei interventi dovrebbero
essere più "standardizzati" e meno critici?
24 giugno 2006 0:00 - Giobbe
Caro Alex, l'ultima sua riflessione mi trova
d'accordo.. Non mi convince lo stesso che lei non sia
pagato da questa organizzazione perchè lei è
all'interno di ogni discussione. Quindi le sue 8 ore
lavorative sono del tutto occupate dalla sua sistematica
presenza qui. Per quanto riguarda la sua affermazione:
"D'altronde è proprio sui farmaci a libera vendita
che la figura del farmacista conta di più, perchè quando
uno si presenta con tanto di ricetta per avere un farmaco ci
riesce anche un magazziniere con un minimo di esperienza a
consegnarglielo." le vorrei dire che quando un
farmacista spedisce una ricetta, ha il dovere professionale
di controllare il farmaco, consigliare nella eventuale
possibilità di una sostituzione con un medicinale
equivalente (su cui c'è il 40% di spesa in meno.. e
vede che si pensa anche al risparmio per i cittadini) e di
assicurare la corretta applicazione della terapia. le faccio
solo un esempio: quando arriva un medicinale umano per
adulti, caratterizzato da dosaggi elevati, ma la ricetta è
per un bambino o peggio per un lattante, chi controlla
questo? il paziente non si accorge di niente, perchè, non
avendo il più delle volte la conoscenza necessaria, si fida
del farmacista, come mi pare giusto che sia. Quindi la
figura del farmacista che prende la ricetta e va nel
cassetto, prende i farmaci e li dà via al cliente, a chi è
un pò superficiale può sembrare un lavoro che chiunque
può fare, ma a ben pensare è pieno di responsabilità e
professionalità. Altro punto su cui sono curioso di sapere
perchè non si dice nulla è il seguente: i farmacisti
propongo dove possibile, il medicinale equivalente, perchè
a) c'è una legge che ci invita a farlo b) perchè costa
meno al cittadino. Perchè nessuno parla di questo e vi
concentrate su tutt'altro? O per lo meno si potrebbe
parlarne. Infine vorrei riportare solo un piccolo
esempio di come funziona in una realtà che non è detto che
sia uguale in ogni regione.dopo il decreto legislativo
"Storace", le farmacie private applicano uno
sconto su SOP/OTC che può andare dallo 0% al 20%. Ora se va
a valutare i dati, la media dello sconto applicato si aggira
intorno al 10% con differenze ovvie da realtà a realtà
(ricordo che il prezzo dei SOP è amministrato). E questo
sconto è applicato sia al cittadino del nord, come a quello
del sud, come a quello di destra come a quello di sinistra,
come al povero, come al ricco, come
all'extracomunitario.. Per tutti, come è giusto e ovvio
che sia. In alcuni comuni,le farmacie comunali hanno deciso
di applicare uno sconto dello 0% (zero!!!) tranne a chi ha
la tessera della COOP che invece può godere del 20% dsi
sconto sui parafarmaci. Ora chi non è socio coop,è un
cittadino di serie B? La risposta è ovvia.. Chi fa il
sociale? Le tanto bistrattate farmacie private o le farmacie
comunali che sono comandate a bacchetta dalla logica delle
coop? Adesso capisce perchè non sopporto l'ingerenza di
un sistema COOP in un campo come la salute? Saluti
23 giugno 2006 0:00 - Alex
"La proposta della Coop prevede il divieto di offerte
del tipo 3x2, le vendite sottocosto e l'assistenza di un
farmacista che, tra gli scaffali dei supermercati,
consigliera' i consumatori. La proposta
dell'on.Poretti, invece, non prevede queste restrizioni.
Non si capisce perche' la vendita di un farmaco da banco
non debba essere assimilata a qualsiasi altro prodotto come
forma di promozione: per esempio i superalcolici -alla
salute- se consumati in abbondanza fanno molto piu' male
che un'aspirina. C'e' forse tra gli scaffali di
un supermercato un consulente in alcolismo?"
Faccio presente a Giobbe che io mi riferivo alla
proposta Coop e non a quella dell'on. Poretti, che non
prevede restrizioni. Io credo che non ci debbano essere
offerte promozionali sui medicinali perchè il loro uso non
va incentivato. NOn ha senso il paragone con l'alcol, se
compro il vino col 3x2 posso prenderne tanti litri, so che
li uscerò ed ho tempo per farlo. Ma che necessità ho di
fare "scorta" di aspirine o di sciroppi per la
tosse? Rischio solo di doverli buttare senza nemmeno
aprirli, anzi sperando comunque di non averne bisogno. I
medicinali si prendono quando si è malati, non si deve fare
scorta.
E con questo credo di essere in totale
sintonia con Giobbe, peraltro dimostrando che non sono
assolutamente appiattito sulle proposte Aduc. Del resto non
ne avrei motivo, essendo un normale utente del sito.
Convinto ora?
23 giugno 2006 0:00 - Alex
"Io non ho insultato nessuno " Mi perdoni,
forse mi era sfuggito qualcosa perchè mi sembrava proprio
di sì.
"voi vi permettete di sparare a zero
" Facciamo ordine. 1) Voi chi? Mi dai del
voi? Ancora fissato con quella storia che prendo soldi
dall'Aduc? Guarda, a questo punto te lo confermo così
la finiamo una volta per tutte! Sì, prendo un sacco si
soldi dall'Aduc, circa 20.000 euro al mese più i buoni
pasto.. soddisfatto? Ma se fosse così sarebbero proprio
fessi a pagare uno che poi si esprime liberamente anche
contro le iniziative Aduc. Però se questo ti fa stare più
tranquillo puoi continuare a crederlo. 2) IO non ho
sparato contro una categoria, anzi!! Mi sono solo espresso
per il libero mercato. E' un crimine? Forse è più
grave la difesa a spada tratta di alcuni privilegi, di cui
non si vuole nemmeno parlare.
"Chieda quindi
ad Alex di riportare qualche dato che ho evidenziato e su
cui lui sorvola in cui è chiaro come le malattie iatrogene
in America" Se lei ha i dati li riporti, qui non
ci sono. E da quando confrontare sistemi diversi (come ha
fatto notare) è diventato normale? Nessuno dice di vendere
farmaci come caramelle, si legga la proposta almeno una
volta!
"D'altra parte che bisogno di
controllo c'è, tanto l'aspirina è uguale ad un
salame o ad un Becks, vero ALEX?????????" A parte
che alimentarsi ha una grande importanza, infatti tante
malattie derivano da una non corretta alimentazione, ma cosa
c'entra questa affermazione con la proposta di
legge? Lo sa il sig. Giobbe che la vendita nei
supermercati avverrebbe in un reparto dedicato, separato
dagli altri, con la presenza di un farmacista? E senza la
possibilità di promozioni e vendite sottocosto? Prima
di criticare una proposta, almeno se la legga!!
Il sig. renza non ha fatto altro che evidenziare quello che
è sotto gli occhi di tutti. Le licenze non sono libere,
costano un occhio della testa e non permettono a chi non è
figlio di papà di poter aspirare un giorno ad aver la
propria farmacia. Il dipendente non ha nulla da guadagnare
(se non uno stipendio fisso) e il servizio che fornisce non
è tanto diverso da quello che potrebbe fornire in un
reparto specializzato di un supermercato. D'altronde è
proprio sui farmaci a libera vendita che la figura del
farmacista conta di più, perchè quando uno si presenta con
tanto di ricetta per avere un farmaco ci riesce anche un
magazziniere con un minimo di esperienza a consegnarglielo.
23 giugno 2006 0:00 - giobbe
Mi chiede il permesso.. Io non ho insultato nessuno e penso
essendo in un paese libero di dire come la penso riguardo al
vostro sito e alla vostra politica, dal momento che voi vi
permettete di sparare a zero contro le categorie che non
rappresentate. E mi permetto anche di dire al farmacista
collaboratore da ventanni in una farmacia privata che è
stato in una farmacia che non si comportava secondo
l'etica della professione, che se non ha avuto modo di
sperimentare altre realtà è stato ancora più sfortunato,
ma mi permetto anche di dire che quando afferma che in una
eventuale fuoriscita del sop/otc al supermarket ci sarebbe
un maggiore controllo si sbaglia di grosso. Chieda quindi ad
Alex di riportare qualche dato che ho evidenziato e su cui
lui sorvola in cui è chiaro come le malattie iatrogene in
America, dove vige il sistema perdente del mercantilismo dei
farmaci, sono solamente aumentate.. Quindi controllo nullo.
D'altra parte che bisogno di controllo c'è, tanto
l'aspirina è uguale ad un salame o ad un Becks, vero
ALEX?????????
23 giugno 2006 0:00 - renza
LAVORO DA VENT'ANNI COME DIPENDENTE DI farmacia
privata. Faccio 40 km all'andata e 40 km al ritorno
rimango fuori tutto il giorno a lavorare per 1300 euro al
mese per la quattordicesima devo considerare di pagare
l'ordine e enpaf circa 700 euro considerate le spese di
manutenzione auto ed assicurazione se aprissero la
professione alla coop che e' piu vicina a casa a me
andrebbe bene peratro ho assistito in questi anni a vendita
di farmaci di tutte le tabelle senza ricetta in un modo
spaventoso senza considerare il cliente ; le prime tre (vi
e' un registro di scarico e carico) appartengono agli
stupefacenti se ti obbligherebbero a vendere anche
quelle. Meditate sulla figura del farmacista il quale
e' solo un venditore di prodotti per giunta lo stipendio
e' ridicolo. Laureatevi pure in farmacia vi faccio
le mie condoglianze ma siete proprio ridicoli a non voler
sapere tante cose. La liberalizzazione, almeno
consentirebbe una ressa inferiore di gente verso la quale
potresti fare il vero professionista ed i farmaci sop e otc
al supermercato creerebbero forse una farmacovigilanza
piu' severa perche' allora si' che se un farmaco
esce senza ricetta dalle farmacie ci sarebbe chi e'
pronto a farne denuncia ma voi cari clienti sareste
salvaguardati dai farmacisti che di professionalita' ne
hanno ben poca: C'e' anche da aggiungere che
l'ignoranza italiana e' cosi' abissale che il
cliente ama ottenere tutto senza ricetta e va non dal
farmacista professionista ma da quello compiacente.
22 giugno 2006 0:00 - Alex
Posso dispiacermi anche io per lei? Guardi un po',
io le chiedo persino il permesso!!
E se ci tiene
mi permetto persino di farle i complimenti per la sua voglia
di confronto e per il rispetto dell'interlocutore. Ma
solo se me lo permette.
22 giugno 2006 0:00 - giobbe
mi dispiace per lei.. tanto.. E mi meraviglio
dell'ADUC. Complimenti al sito e ai suoi creatori.
Ottimo lavoro per la differenziazione della raccolta dei
rifiuti.
21 giugno 2006 0:00 - Alex
Io ai suoi appunti ho risposto, lei invece continua con gli
argomenti che non c'entrano nulla tipo "frasine da
politicante". Probabilmente questo è un limite suo e
tende ad appiccicarlo agli altri. E' proprio
testardo, non sono un politico.. ma lei ormai ha deciso
così quindi che senso ha perdere tempo a negare quando
ormai lei si è chiuso a riccio nella sua convinzione?
"Non mi interessa più di tanto, anche perchè
essere pagato per stare on line su un sito è il suo lavoro
e non per fortuna il mio" E' davvero molto,
molto confuso, e la cosa infondo mi dispiace un po'
perchè si perde la serietà dell'argomento. Lei
non sa davvero cosa dice, straparla.
"se lei
avesse avuto la modestia di leggere e fare sue alcune mie
affermazioni (che tra l'altro derivano da dati pubblici)
dove dico che il prezzo dei farmaci di fascia A (SSN
garantiti) è contrattato dallo stato con le industrie (che
quindi rinunciano a prezzi alti per far si che lo stato
paghi meno), mentre i prezzi di fascia C (a carico nostro)
sono determinati dall'industria (che quindi li rialza
per riequilibrare i loro introiti, ed in particolare con
cadenza biannuale)forse non farebbe la figura del non
sapiente (e se vuole tradurre in latino non
sapiens)." E' come dire che l'acqua
minerale del bar costa di più perchè essendo pubblici
servizi devono anche pagarsi i cessi pubblici.. embè??
Ma un conto è avere il prezzo libero, un altro avere dei
privilegi da difendere e che si vogliono come sempre
mantenere. Se lei ritiene che ci sia una truffa alle
spalle non ha altro che da denunciarla. Il punto è che
lei ha cambiato discorso, punto e basta. Tutto quello
che ha detto nulla ha a che vedere con la liberalizzazione
dei farmaci da banco, che un vantaggio ai clienti lo
porterà comunque. Che poi ci sia altro da fare è
vero, ma non per questo dobbiamo rinunciare ad un passo
utile ai cittadini.
21 giugno 2006 0:00 - giobbe
Con le sue frasine da politicante non risolve nulla. Le
prove della mia personale conoscenza dell'argomento ci
sono, ma lei non le cita come invece cita solo quelle su cui
ha da rispondere e che sono fondate solo sulla dialettica
del discorso e non sul senso o l'argomento. I politici
inquadrati come lei non danno niente a nessuno in termini di
conoscenza. Fanno solo il loro gioco... Ma prima o poi viene
tutto a galla.. Mi dia pure del patetico e
dell'ignorante.. Non mi interessa più di tanto, anche
perchè essere pagato per stare on line su un sito è il suo
lavoro e non per fortuna il mio. Per completezza:"In
questo caso il sistema che c'è alle spalle (SSN o
qualunque sigla abbia) non conta nulla visto che non si
ripercuote sul prezzo finale": grandissimo punto
interrogativo: se lei avesse avuto la modestia di leggere e
fare sue alcune mie affermazioni (che tra l'altro
derivano da dati pubblici) dove dico che il prezzo dei
farmaci di fascia A (SSN garantiti) è contrattato dallo
stato con le industrie (che quindi rinunciano a prezzi alti
per far si che lo stato paghi meno), mentre i prezzi di
fascia C (a carico nostro) sono determinati
dall'industria (che quindi li rialza per riequilibrare i
loro introiti, ed in particolare con cadenza biannuale)forse
non farebbe la figura del non sapiente (e se vuole tradurre
in latino non sapiens). Quindi pensa ancora che il sistema
sanitario non si ripercuota sul prezzo finale? Ma dai...
20 giugno 2006 0:00 - Alex
Giobbe l'unica cosa patetica sono i suoi interventi,
dove cerca mie contraddizioni ma in realtà non le
trova. Ho detto che non si possono confrontare due
sistemi sanitari diversi (tradotto in pillole: meglio
uno/l'altro, costa di più l'uno/l'altro), non
che non si possano confrontare i prezzi di due farmaci a
totale carico del cliente. In questo caso il sistema che
c'è alle spalle (SSN o qualunque sigla abbia) non conta
nulla visto che non si ripercuote sul prezzo finale, che
quindi non ha motivo di essere mostruosamente diverso; la
realtà è che da un lato abbiamo un libero mercato,
dall'altro un protezionismo, che avvantaggia solo una
parte a danno del cliente. Cerca di fare
l'intelligentone ma questa non mi sembrava difficile da
capire, forse bastava un po' di buona volontà.
"E' proprio privo di una minima conoscenza in
campo sanitario, me lo faccia dire.. " Bene,
potrebbe anche essere, ma non mi pare che lei abbia dato
prova di chissà quali conoscenze, anzi dell'argomento
non ha parlato proprio. Da che pulpito viene la predica. Tra
l'altro per essere a favore del libero mercato non
bisogna essere un economista di fama internazionale.
"Ma è una bestemmia continua e deplorevole fare
i soliti miseri e patetici confronti con l'alcool e con
gli alimenti.. " Proprio a me viene a dire questo?
Non è certo questo un mio cavallo di battaglia, semmai un
argomento di contorno. E anche qui non vedo lo scandalo, lei
si indigna tanto ma non dimostra proprio un bel nulla.
E i paragoni, fino a prova contraria, li faccio come mi pare
e piace. Se secondo lei non stanno in piedi, intervenga e lo
dimostri senza fare il saputello silenzioso. Vuole tenere
tutte le conoscenze per lei?
I miei interventi
sono il massimo? Sono contento di questa eccellenza. I suoi
invece sono davvero il minimo del minimo, se lo lasci dire.
20 giugno 2006 0:00 - Giobbe
Alex, i suoi interventi sono davvero il massimo.. Prima dice
"Sulla questione del paragone tra sistemi sanitari
diversi ovvio che non si possono fare confronti
diretti", poi dice "ma se l'aspirina è un
farmaco a totale carico del cliente come mai da noi costa
così tanto in più?" E' proprio privo di una
minima conoscenza in campo sanitario, me lo faccia dire..
Gli utenti di questo forum devono essere consci che uno che
si inserisce in mille discorsi e pretende di saper tutto, in
realtà non sa nulla.. Come servizio sanitario si intende
ovviamente il SSN, ma se si vuole essere meno faziosi e
quindi più intelligenti, si intende il sistema per la
salute della popolazione. Ora che i supermercati diventino
questo non è una bestemmia.. Ma è una bestemmia continua e
deplorevole fare i soliti miseri e patetici confronti con
l'alcool e con gli alimenti.. Basta.
20 giugno 2006 0:00 - Alex
E' un idiota che non sa cosa fare nella vita e continua
ad intervenire su qualsiasi argomento.... ogniqualvolta
vedrete il nick Alex saprete che è sempre il solito
idiota... ma questo l'avrete già capito..
20 giugno 2006 0:00 - provocazione
Allora potremmo dire che siccome gli alimenti sono una cosa
seria debbano poterli vendere solo i laureati alimentaristi.
E non quegli schifosi supermercati che guadagnano
schifosamente su quanto vendono....
19 giugno 2006 0:00 - Alex
Beh c'è un idiota che ne perde a ripetizione di tempo,
ma credo sia inutile farglielo notare visto che è idiota e
nemmeno si firma con un nick suo!
19 giugno 2006 0:00 - Alex
Federico, allora lo stesso discorso si potrebbe fare per
tutte le altre merci. Il fatto che esistano gli ipermercati
non ha fatto comunque sparire i piccoli negozi. "Davide
contro Golia" era proprio il loro motto. Se siete tanto
certi del vostro migliore servizio i clienti non esiteranno
a comprare da voi. Ma perchè non ce ne date la possibilità
di verificare? In tutti i settori dove c'è stata
liberalizzazione i prezzi sono scesi; e sicuramente i prezzi
non salgono, quindi non vedo quali danni possa portare.
Non possiamo prescindere dalla libera concorrenza, almeno
dove si può. Perchè ogni difesa di privilegi comporta
inevitabilmente maggiori costi per gli utenti. Sul 40%
di costo non ci credo nemmeno io, ma un 15-20% me lo aspetto
da una liberalizzazione. Però chi lo sa.. e se invece
questo fosse solo un punto di partenza? Sulla questione
del paragone tra sistemi sanitari diversi ovvio che non si
possono fare confronti diretti, ma se l'aspirina è un
farmaco a totale carico del cliente come mai da noi costa
così tanto in più?
19 giugno 2006 0:00 - Alex
Ma c'è ancora chi perde tempo con un blaterone come
Alex?! ahahaha...!!!
19 giugno 2006 0:00 - FedericoSaravalle
Salve Alex, "E se abbassasse il prezzo?"
Lo sconto del 10% che fanno mi sembra che vada proprio in
questa direzione, anche se non lo fanno tutti, ma non dia
per scontato che riuscirebbero a fare tanto di meglio in un
possibile regime di concorrenza con un ipermercato. Non
c'è niente da fare, il confronto è impari; un
farmacista se fa grossi acquisti da un rappresentante può
raggiungere una fascia di sconto anche del 30%, forse del
32% (caricandosi il magazzino per mesi e pagando più tasse,
avendo un inventario più pesante). Un margine medio
che va dal 15 al 22% (al netto degli sconti fatti) mi sembra
del tutto lecito in qualsiasi attività che voglia avere un
minimo di prospettiva per continuare. Un gruppo di
acquisto di 5 ipermercati, quali fasce di sconto può
raggiungere? Sarabbe come mettere Davide contro
Golia. Quello che voglio evidenziare con tutto questo,
è che cerco sempre di approfondire le notizie che vengono
date. L'ho fatto quando hanno fatto la sparata del
40% di risparmio e l'ho trovata inverosimile; il
confronto prezzi che ho fatto avvalora questa
conclusione. Ugualmente ho controllato quando hanno
fatto quel paragone infelice sulla pasticca di aspirina che
in America costava 200 volte in meno ed ho trovato che
stavano confrontando due sistemi sanitari troppo
dissimili. Questo è il senso dei miei interventi,
cercare di far approfondire anche agli altri le notizie che
vengono buttate lì per far scalpore. Poi se i farmaci
saranno venduti all'iper, pazienza, ma non lo devono
fare prendendoci per il naso con notizie false o paragoni
tirati per le orecchie per ottenere un certo risultato.
Nemmeno le tanto blasonate associazioni per i consumatori
come la ADUC.
17 giugno 2006 0:00 - Alex
Mi fa piacere il suo intervento però sarebbe opportuno che
si levasse quell'aria da accusa, come se io avessi fatto
chissà cosa. Le ho già detto che il mio compito non
è fare i controlli sui prezzi, che controllo solo quando mi
serve. Inoltre il fine ultimo della liberalizzazione è
proprio quello di fare diminuire i prezzi! E le sottolineo
ancora che non sono schierato contro i farmacisti, ma a
favore del libero mercato. Non è lo stesso, vero?
Guarda caso lei sta confrontando i prezzi dei prodotti che
sono già liberamente vendibili ovunque (e anche con
promozioni varie, tipo 3x2 o sottocosto), quindi il
confronto non può fare testo per i farmaci da banco dove
attualmente esiste un monopolio; l'obiettivo della
liberalizzazione è proprio quello di livellare il prezzo in
basso. Tra l'altro lei ha sempre tenuto conto dello
sconto del 10%, non applicato da tutti.
"Allora quando sento dire, anche da esponenti di ADUC,
che mettendo alcuni farmaci al supermercato si arriverebbe
ad un risparmio anche del 40% mi viene da
sorridere" Prima liberalizziamo e prima lo
sappiamo.
"Domando: un farmacista sarebbe
così grullo da tenerlo lo stesso sugli scaffali, sapendo
che nessuno lo comprerebbe?" E se abbassasse il
prezzo?
Insomma, la liberalizzazione ha sempre
fatto bene agli utenti, è ovvio che chi è del settore sia
contrario, ma difende interessi propri, di categoria.
Se le farmacie sono così sicure del servizio che
forniscono, di cosa hanno paura?
16 giugno 2006 0:00 - Federico Saravalle
Salve Alex, mi dice: "Ho solo detto che non ho
tempo per andare in giro a fare confronti tanto per
"cultura personale"" Ma allora perché
è così schierato contro i farmacisti se non fa questi
confronti? Dalle risposte che fornisce anche a Laura,
suppongo che lei abbia una pessima esperienza coi farmacisti
che frequenta; mi dispiace per lei, realmente. Le
chiedo, se possibile, di non generalizzare queste sue
cattive esperienze a tutta la categoria. Sarà
d'accordo con me che è molto pericoloso mettere tutti
nello stesso calderone; mi riferisco soprattutto alle
farmacie rurali, che somigliano molto poco a quei
supermercati della medicina che vediamo ultimamente in
tv. Comunque, sono qui per mantenere l'impegno che
mi ero preso: il confronto prezzi. Di seguito vi metto
alcuni prodotti, i cui prezzi sono stati presi prima in
un'ipercoop e il giorno seguente in farmacia. Il
confronto è stato più laborioso del previsto, perché
spesso non ci sono le stesse confezioni in entrambi i
luoghi.
OMOGENEIZZATI PLASMON PERA 2 PZ DA 160
GR. FARM: 1.59 - 10% = 1.43 SUP: 1.34
ASSORBENTE INTERNO OB SUPER 32 PZ FARM: 6.20 - 10% =
5.58 SUP: 5.30
PAMPERS BABY DRY 11-25 KG FARM: 18.40
LA CONF. DA 30+30 CIOE' 3.26 / PANNOLINO (nb: senza
sconto 10) SUP: 15.50 LA CONF. DA 28+28 CIOE' 3.61
/ PANNOLINO con altre taglie di pannolini le differenze
erano simili
TUBO KUKIDENT PLUS PASTA PER
DENTIERE FARM: 8.45 10% = 7.60 SUP: 6.70
COLLUTORIO ORAL B 500 ML FARM: 4.48 - 10% = 4.32
SUP: 3.76
Ora, se mettiamo sul piatto il fatto
che stiamo facendo un raffronto tra il potere di acquisto (e
quindi di sconto) di una piccola farmacia, ed un gruppo che
tratta gli acquisti di almeno 5 ipermercati, mi vengono in
mente alcune osservazioni: 1) è quasi inverosimile che
ci possano essere prodotti, anche pochi, che possono costare
meno in una farmacia rispetto ad una iperCoop 2) i
prodotti (la maggioranza a dire il vero) che costano di meno
al supermercato non hanno differenze di prezzo molto grandi,
ovvero i prezzi rimangono abbastanza
"confrontabili" con quelli in farmacia. 3) da
queste due, segue che i supermercati non sono sicuramente
enti di pubblica assistenza, ovvero cercano (giustamente) di
massimizzare i loro guadagni. Magari la 3) non era un
segreto... Allora quando sento dire, anche da esponenti
di ADUC, che mettendo alcuni farmaci al supermercato si
arriverebbe ad un risparmio anche del 40% mi viene da
sorridere, perché è sotto gli occhi di tutti che gran
parte di questo margine teorico di risparmio se lo
metterebbero in saccoccia le iper, che terrebbero i prezzi
solo di poco inferiori alle farmacie.
Ma per
assurdo, supponiamo che per un certo farmaco si raggiunga
realmente questo limite, cioè che sia molto più
conveniente acquistarlo al supermercato. Domando: un
farmacista sarebbe così grullo da tenerlo lo stesso sugli
scaffali, sapendo che nessuno lo comprerebbe? Forse si
arriverebbe all'assurdo che certi prodotti sparirebbero
quasi completamente dagli scaffali delle farmacie,
costringendo così i clienti a recarsi in due posti per
acquistare due farmaci, uno che si trova solo in farmacia ed
uno che si trova solo al supermercato. Io ripeto, da
persona che vive dall'interno la realtà di una
farmacia, che se ci fosse realmente la volontà di far
pagare di meno i farmaci, questo sarebbe realizzabile anche
senza arrivare ad una decisione così estrema.
Sicuramente non sarà la mia personale battaglia ad impedire
che una legge del genere venga approvata, ma mi piacerebbe
contribuire ad aprire gli occhi a quante più persone
possibile sui veri motivi per cui i farmaci costano molto in
farmacia.
L'ultimo appunto lo voglio fare
proprio agli amici di ADUC, che confrontano il prezzo di una
singola pastiglia di aspirina venduta in un supermercato in
America con quello di una venduta in Italia, trovando che da
noi costa circa 200 volte di più. Bel sistema
sanitario avete preso per fare i vostri confronti!
Proprio l'America andate a prendere, paese dove se non
vi presentate al pronto soccorso di un qualsiasi ospedale
con un'ottima assicurazione sulla salute NON VI
ATTACCANO NEMMENO UN CEROTTO! Complimentoni...
10 giugno 2006 0:00 - Alex
"Ma voi sapete che anche una semplice aspirina potrebbe
avere effetti dannosi in alcuni soggetti con determinate e
neppure tanto rare patologie?Credete veramente che si tratti
della vendita di scatolette?Per l'assunzione e la
prescrizione di un farmaco occorre una precisa
preparazione.Quale sarà il ruolo del farmacista al banco di
un supermercato?Di sicuro vendere e vendere e solo
vendere"
Torniamo alle solite questioni.
Anche il ruolo del farmacista è vendere (e non serve una
prescrizione per un'aspirina), così come ci sono
migliaia di prodotti liberamente venduti che possono far
male o possono non essere tollerati. E mai una volta, e dico
MAI, che mi sia stata fatta qualche domanda a seguito di mia
richiesta di farmaci da banco, che infatti sono di libera
vendita. Perciò trovarli in farmacia in libera vendita o al
supermercato (con un farmacista a disposizione) è tanto
uguale.
"Siete veramente convinti che noi
farmacisti siamo nati per arricchirci sulle malattie della
gente" No? Non è immorale ma è così,
d'altronde nessuno lavora gratis. Anche gli assicuratori
dicono così.. fanno consulenza loro!
"Perchè non provate a chidere alla cassiera del
supermercato di consigliarvi un prodotto?" Cosa
c'entra? Al massimo ci sarà l'addetto al reparto!
Non credo che chiederò consigli sui medicinali al
commercialista del farmacista!!
"Di sicuro
seguirà la politica del datore di lavoro e vi darà quello
più costoso,accadrebbe anche con i farmaci"
Assolutamente no, non ha alcun vantaggio a differenza del
farmacista che di sicuro ha un conflitto
d'interesse.
E' vero i farmaci da banco
non sono tutto, ma cerchiamo di agire dove si può. E'
normale che chi ha interessi da difendere cerchi le
argomentazioni più pretestuose, ma da che mondo e mondo la
libera concorrenza fa bene al consumatore e meno a chi
vende. E i venditori cercheranno sempre di combatterla,
come dimostrano queste difese.
9 giugno 2006 0:00 - laura
Salve studio farmacia...Ma voi sapete che anche una semplice
aspirina potrebbe avere effetti dannosi in alcuni soggetti
con determinate e neppure tanto rare patologie?Credete
veramente che si tratti della vendita di scatolette?Per
l'assunzione e la prescrizione di un farmaco occorre una
precisa preparazione.Quale sarà il ruolo del farmacista al
banco di un supermercato?Di sicuro vendere e vendere e solo
vendere....Per cosa studiamo noi giovani farmacisti?Di
sicuro non solo per portare un camice bianco ma per
dispensare consigli che nessuno neppure i medici ,alcune
volte,hanno il tempo di dare.E infine pensate veramente che
sia la soluzione migliore per abbassare i prezzi?Anzitutto
si potrebbe attuare una efficace campagna per convincere i
cittadini che i generici , oggi detti equivalenti hanno lo
stesso potere magico di farmaci con nome di fantasia;in
secondo luogo non sono farmaci necessari o quanto meno
indispensabili.Lavorando in farmacia mi sono resa conto che
la gente spende tanto per altri tipi di farmaci e non per
quelli da banco.Perchè si vuole a tutti costi spostare
l'attenzione su problematiche inesistenti?Siete
veramente convinti che noi farmacisti siamo nati per
arricchirci sulle malattie della gente?Siete mai entrati in
una farmacia di paese?Bene il più delle volte si fa
credito..non perchè il farmaco costa troppo ma perchè si
instaura un rapporto di fiducia con il paziente(e non
cliente).Il farmacista generalmente conosce il suo paziente
e fa attenzione alle sue cure...Perchè non provate a
chidere alla cassiera del supermercato di consigliarvi un
prodotto?Di sicuro seguirà la politica del datore di lavoro
e vi darà quello più costoso,accadrebbe anche con i
farmaci.SIAMO DOTTORI E NON SEMPLICEMENTE VENDITORI.
1 giugno 2006 0:00 - Anna Maria
Di recente ho acquistato dei farmaci in Francia. Specialità
a basso prezzo. Questo l'esempio per chi vuole
confrontare: Diosmectite E.5,01 - Racecadotril E.10,11 -
Dompéridone E. 3,91. Inoltre i farmacisti sono stati
spontaneamente esaurienti, sulla scatola hanno trascitto la
posologia. Da noi com'è?
31 maggio 2006 0:00 - Alex
Federico Saravalle, a me che lei scriva col suo nome e
cognome o meno non interessa, tanto più che potrebbero
essere inventati. Siamo su un forum e qui contano solo
i nick, ma soprattutto ciò che si scrive. E se il suo modo
di scrivere non può prescindere dall'insultare il suo
interlocutore non c'è "nome e cognome" che
tenga. Non vedo peraltro perchè dovrei espormi quando
tutti gli altri non lo fanno. A che scopo? Non è
sufficiente discutere? Lei non ha mai discusso al bar o per
strada senza necessariamente chiedere la carta
d'identità al suo interlocutore? E poi io preferisco le
discussioni a quattro occhi, mettere qui dati personali è
assolutamente da evitare.
Vedo peraltro che lei
non legge con attenzione i miei interventi e non risponde
alle domande che le ho posto. Non ho detto che io non
confronto i prezzi, ho detto solamente che lo faccio
solamente quando devo acquistare qualcosa, e quando l'ho
fatto ho trovato sempre prezzi più bassi al supermercato.
Ho solo detto che non ho tempo per andare in giro a fare
confronti tanto per "cultura personale". Ora io
dovrei prendere come verità le sue affermazioni oppure
dimostrare io il contrario? A me pare più logico che sia
colui che fa certe affermazioni a doverle dimostrare ed
argomentare, non sta all'interlocutore dimostrare il
contrario.
"per metterti a posto
definitivamente" Cos'è, una questione
personale? Un desiderio di rivalsa? Su una cosa non mi
"metterà mai a posto": le corporazioni sono da
abolire ed il libero mercato da incentivare, a scapito delle
rendite di posizione. A prescindere dal livello dei prezzi.
Perchè se fosse vero quello che dice, cioè che i prezzi
dei farmaci da banco non saranno inferiori al supermercato,
che cosa teme?
"Continui ad aprire bocca
solo per dare aria ai denti." Potrei dire la
stessa cosa di lei, tanto più che non risponde alle domande
e si permette di insultare gratuitamente. Se per lei
educazione è scrivere un nome e cognome per poi insultare,
preferisco essere maleducato.
31 maggio 2006 0:00 - Federico Saravalle
Non sono dottore (medico o farmacista), nè professore.
Continui ad aprire bocca solo per dare aria ai denti.
Sono solo abituato a qualificarmi all'interno di una
discussione con nome e cognome; suppongo che sia
un'abitudine normale tra persone con un livello minimo
di educazione, signor "Alex", ma potrei anche
sbagliarmi, chissà. Comunque, per metterti a posto
definitivamente, andrò io a fare alcuni confronti di
prezzi, dato che tu non li fai e nello stesso tempo sei
convinto dei risultati. Contento te...
30 maggio 2006 0:00 - Alex
ps per il dott. Federico Saravalle
"Ah,
tanto per arrivare al dunque... conosco diversi informatori
scientifici del farmaco" Questo avevo
letteralmente detto, quindi la battuta del "non avendo
conoscenze dirette, parla per sentito dire perché conosce
l'amico del cugino del fratello del padre di un
informatore farmaceutico" se la poteva brillantemente
risparmiare. D'altronde anche lei si è lamentato per le
tariffe notarili, eppure non è notaio! Al massimo
conoscerà la cugina dell'amico del figlio del notaio!
Non bisogna necessariamente far parte di una categoria per
poter esprimere critiche, altrimenti i consumatori
dovrebbero avere sempre la bocca chiusa (forse è quello a
cui si vuole arrivare); inoltre ogni consumatore ha diritto
di capire come si vengono a formare i prezzi.. nel vostro
caso non si sa perchè non c'è libero mercato.
Tra l'altro ha fatto un'affermazione
"Cercate di chiedervi a chi conviene realmente
(cittadini a parte) che i farmaci finiscano nei banchi dei
supermercati. Le risposte potrebbero stupirvi."
che sarebbe utile sviluppare, magari una volta recuperati
toni più civili e rispettosi.