COMMENTI
  (Da 1 a 30 di 32) ->   >|
30 agosto 2018 2:27 - Cristina Ciccarelli
La storia si capovolge perché è strettamente correlata alla quantità e alla qualità delle informazioni che si hanno. Le informazioni valgono più del petrolio e i lavaggi di cervello li fanno con obiettivi ben precisi, allineare un pensiero.

Le guerre le hanno fatte e le fanno esclusivamente per motivi economici dentro i quali ci infilano allah, dio ecc...i soldi spostano il mondo le persone le opportunità la fiducia e ogni forma settaria -non solo talebani, non solo marines- distrugge i cervelli che eseguono ordini schemi rigidi senza PENSARE.

Accade anche in Italia, in Europa con nomi diversi ma sono sempre tabule rase, i risultati sono gli stessi: CONTROLLO DISTRUZIONE SOLDI. a loro non importa chi c'è sotto questa macchina della morte, GWB era ed è un terrorista.

La maggiorparte del mondo rimane a guardare con disinteresse perché si sentono lontani pur essendo correlati ma non lo sanno e se lo sanno fanno finta di non sapere perché sono "gente per bene" come GWBUSH con la moglie appresso, i capelli in ordine, giacca e cravatta con deliri di onnipotenza.

Secitano allah, dio o altra entità astratta poco importa - variabili correlate alle loro origini socio culturali - perché i deliri di onnipotenza generano alleanze solo fra chi pensa di poter controllare il mondo intero usando pedine umane perché il mondo è davvero uno scacchiere.
8 aprile 2007 0:00 - Arauto
Che ignoranti!!

Dovreste ringraziare “ad eternum” gli americani, e non sparare queste cassate.

Parlare male di chi ci ha liberato, sfamato, è il colmo dell’ignoranza…

Ha detto tutto “i love USA”, perfetto.

Giuseppe Parisi e tribù, per favore, vattene a farvi una bella doccia, scommetto che non è una vostra abitudine… siete al livello dei macachi… gentaccia.

8 aprile 2007 0:00 - Corte suprema USA boccia Bush
Inquinamento, la Corte suprema boccia Bush


La Corte suprema boccia Bush sull'ambiente ma lo assolve su Guantanamo. Se da
un lato i giudici hanno respinto per la terza volta il ricorso presentato da
alcuni prigionieri della base cubana che avevano chiesto che i loro casi fossero
giudicati da una corte federale civile e non da un tribunale militare, nello
stesso giorno hanno bocciato il piano dell'Amministrazione Bush sulle politiche
ambientali: per la prima volta l'Alta Corte, con una decisione di 5 giudici
contro 4, ha infatti chiesto la revisione del Clean Air Act (la legge
sull'inquinamento), riconoscendo che i gas di scarico delle auto contribuiscono
a determinare l'effetto serra e che la Environmental Protection Agency (Epa,
l'agenzia federale sulle politiche ambientali) abbia tutte le competenze di
regolamentare le emissioni di biossido di carbonio e di altri gas dannosi
all'ambiente. .

Una sentenza che potr… apparire lapalissiana e scontata ma che invece per gli
Usa rappresenta una novit… senza precedenti in materia di ambiente. Infatti le
grandi societ… automobilistiche in diversi stati hanno impugnato decisioni per
la riduzione delle emissioni automobilistiche proprio su un parere dell'Epa in
cui si sostiene che "l'anidride carbonica non Š una sostanza inquinante" e che
quindi non pu• essere regolamentata ai sensi del Clean Air Act nŠ dal governo
federale nŠ da quelli statali. Una conclusione che la maggioranza dei giudici
della Corte suprema ha respinto: "L'anidride carbonica Š un gas che rientra
perfettamente nella categoria degli inquinanti ambientali oggetto del Clean Air
Act".

Per le 13 associazioni ambientaliste che hanno avviato il ricorso si tratta di
una vera e propria vittoria, visto che hanno promosso la causa contro l'Epa con
il sostegno di 11 Stati, il Connecticut in testa. L'azione era stata decisa di
fronte all'inerzia dell' amministrazione Usa sulla crescente preoccupazione
delle temperature globali, che come ribadito anche da un recente rapporto delle
Nazioni Unite, hanno uno stretto legame con l'attivit… umana e i gas inquinanti
che finiscono nell'atmosfera.

Cade cos l'intera politica ambientale del presidente Bush che, aggrappandosi al
Clean Air Act, si Š sempre rifiutato di imporre limiti alle emissioni,
formalmente perchŠ non aveva poteri, ma nella sostanza per rilevando che
qualsiasi imposizione avrebbe avuto conseguenze negative per l'economia e il
mercato del lavoro."Finora, la condotta dell'Agenzia per l'ambiente Š stata
arbitraria, ingiustificata e contro la legge", sottolinea nel suo parere il
giudice John Paul Stevens.

La sentenza non delinea naturalmente l'ambito di manovra e gli indirizzi per
l'Epa: "Noi dice Stevens osserviamo solo che l'Epa debba decidere di
muoversi o meno solo in base al proprio statuto". Dalla Corte Suprema giunge
quindi un invito a un maggiore interventismo sulle politiche ambientali, quanto
a Bush, e un indiretto plauso ad altre misure quali, ad esempio, il piano del
governatore della California Arnold Schwarzenegger, in attesa del via libera
dell'Epa.

Da sottolineare che, con una popolazione pari ad appena il 5% di quella
mondiale, gli Stati Uniti producono il 22% delle emissioni di anidride
carbonica, pi— di qualsiasi altra nazione.

7 aprile 2007 0:00 - AFFANCULO A FIDEL CASTRO
da: Fidel ed il futuro dell'Umanita'
Data: 7 Aprile 2007

Fidel e il futuro del mondo

Il costo del mais sta aumentando. Il motivo: il mais serve a produrre etanolo, il nuovo petrolio verde. Il costo del combustibile diminuirà, quello del
pane e della carne aumenterà. Questo nei Paesi ricchi, in quelli poveri aumenteranno solo i morti di fame e le esportazioni di etanolo.Il cibo deve essere
energia per l’uomo non per le macchine.
Fidel Castro ha fatto alcune riflessioni sul quotidiano Granma, dopo otto mesi di silenzio, sul lancio dell’era dell’etanolo da parte di George W. Bush.
E’ preoccupato. In futuro non si toglierà più il petrolio di bocca ai Paesi in via di sviluppo, ma direttamente il pane.

AFFANCULO A FIDEL CASTRO E AI PAESI POVERI. CHE CREPINO PURE DI FAME. LA COSA PIU IMPORTANTE E' AVERE LA BENZINA CHE CI SERVE E SOPRATTUTTO CHIUDERE LE FRONTIERE A TUTTA LA FECCIA CHE SI RIVERSA IN EUROPA.

P.S. MA QUANDO CAZZO CREPA QUEL VECCHIO SUDICIO MAIALE????
7 aprile 2007 0:00 - Cambiamenti climatici del Mondo
Cambiamenti climatici mettono in pericolo la vita di 175 milioni di bambini ogni anno

Siccità, alluvioni, terremoti, tsunami: questi i principali drammatici effetti dei cambiamenti climatici che colpiranno il pianeta nel decennio 2005-2015,
mettendo in pericolo la vita di 175 milioni di bambini ogni anno, cifra che segna un aumento del 40% rispetto al decennio precedente.

Si stima che, entro il 2010, a causa dei mutamenti climatici, ci saranno circa 50 milioni di sfollati, gran parte dei quali saranno donne e bambini, mentre
la percentuale della popolazione mondiale che rischia di essere contagiata dalla malaria, una delle principali cause di mortalità infantile, salirà dal
45 al 60% nei prossimi cento anni. È quanto emerge dal rapporto presentato oggi da Save the Children, che per la prima volta si occupa dell'influenza diretta
dei cambiamenti climatici sulla vita dei bambini. sempre oggi a Bruxelles dovrebbe essere presentato il rapporto internazionale intergoverantivo sul Cambiamento
Climatico.

Attualmente - dice Save the Children presentando il suo rapporto - circa 250 milioni di persone all'anno sono colpite dai disastri naturali, ma questo numero
è destinato a salire a 350 milioni nel prossimo decennio. Molte delle comunità che maggiormente saranno colpite dagli impatti del clima, sono proprio quelle
in cui già oggi la salute, la sicurezza e le condizioni di vita dei bambini e delle loro famiglie sono quotidianamente minacciate. Come gran parte dell'Africa
Sub-Sahariana e tutte le zone rurali, dove le popolazioni più povere vivono in abitazioni inadeguate al di sotto degli standard minimi di sicurezza.

Nel periodo che va dal 1996 al 2005, il 98% delle calamità naturali è stato influenzato dai cambiamenti climatici e il numero totale di morti da esse causato
è aumentato dell'84% rispetto al decennio precedente. L'Asia è stato il continente più funestato: ben due terzi di morti per disastri naturali vivevano
in quest'area e la maggior parte di loro erano donne e bambini.

Nonostante i cambiamenti climatici siano un fenomeno globale, gli effetti del surriscaldamento del pianeta si ripercuoteranno in maniera più grave nei paesi
in via di sviluppo: ad esempio, circa il 60% degli ulteriori 80 milioni di persone che rischiano di essere colpite da alluvioni nei prossimi anni, vivono
in Pakistan, India, Sri Lanka, Bangladesh e Mynmar, mentre il restante 20% vive in Tailandia, Vietnam, Indonesia e Filippine.

06 aprile 2007 | 11:00:00 | 149 letture |
7 aprile 2007 0:00 - Guerra ai Talebani spiegata da Emergency
Ecco come si fa la caccia ai Talebani, in nome del Diritto Internazionale, lo spiega Emergency.
Afganistan: La guerra, vista da Lashkar-gah

In tutte queste notti abbiamo sentito il rombo dei jet che passavano a
bassa quota, senza sosta, e i decolli e gli atterraggi dei grandi
elicotteri Chinook dalla base britannica qui vicino. In un paio di
giorni abbiamo ricevuto in ospedale una trentina di feriti, maschi e
femmine, di tutte le eta'. Molti di loro sono in gravissime condizioni;
alcuni sono arrivati morti; altri non sono sopravvissuti nonostante le
cure immediate. E' morto anche un bambino di un anno e mezzo, colpito
alla testa da una pallottola. Adika, 22 anni, ha perso il figlio che
portava in grembo da cinque mesi. La ragazza, ferita all'addome da una
scheggia mentre era rintanata nella sua casa, e' stata subito portata
al Posto di primo soccorso di Grishk, l'unico presidio sanitario
attualmente raggiungibile. Durante una tregua dei bombardamenti e'
stata trasferita all'ospedale di Lashkar-gah con la nostra ambulanza,
ma per il bambino non c'e' stato niente da fare. I parenti dei feriti
arrivati al nostro ospedale dicono che nel solo villaggio di Babaji,
pochi chilometri a nord di Lashkar-gah, sono morte 18 persone. Tante
altre sono morte negli villaggi dove si e' combattuto in questi giorni:
Loi Manda, Yakh Chal, Upasciak, Zumbelay...


7 aprile 2007 0:00 - Fidel ed il futuro dell'Umanita'
4 Aprile 2007

Fidel e il futuro del mondo

Fidel_Castro.jpg
immagine di rikk_dn

Il costo del mais sta aumentando. Il motivo: il mais serve a produrre etanolo, il nuovo petrolio verde. Il costo del combustibile diminuirà, quello del
pane e della carne aumenterà. Questo nei Paesi ricchi, in quelli poveri aumenteranno solo i morti di fame e le esportazioni di etanolo.Il cibo deve essere
energia per l’uomo non per le macchine.
Fidel Castro ha fatto alcune riflessioni sul quotidiano Granma, dopo otto mesi di silenzio, sul lancio dell’era dell’etanolo da parte di George W. Bush.
E’ preoccupato. In futuro non si toglierà più il petrolio di bocca ai Paesi in via di sviluppo, ma direttamente il pane.

“Più di tre miliardi di persone nel mondo condannate ad una morte prematura. Non si tratta di una cifra esagerata ma prudente. Ho meditato molto su questo
dopo la riunione tra il presidente Bush e i fabbricanti nordamericani d’automobili. Lunedì 26 marzo la sinistra idea di trasformare gli alimenti in combustibile
è stata definitivamente fissata come linea economica della politica estera statunitense.Il Presidente ha sollecitato il Congresso ad avanzare rapidamente
nell’introduzione di una legislazione proposta recentemente dal Governo per ordinare l’uso di 132 miliardi di litri di combustibile alternativi per il
2017 e per imporre parametri più esigenti di consumo del combustibile nelle automobili. Bush si è riunito con il presidente del consiglio e direttore generale
della General Motors Corp., Rich Wagoner; con il direttore generale di Ford Motor Co., Alan Mulally e con il direttore generale del gruppo Chrysler di
Daimler Chrysler AG, Tom LaSorda.
Penso che ridurre e riciclare tutti i motori che consumano elettricità e combustibile sia una necessità elementare e urgente di tutta l’umanità. La tragedia
non consiste nel ridurre questi costi energetici, ma nell’idea di trasformare gli alimenti in combustibile.
Oggi si sa con precisione che una tonnellata di mais può produrre in media soltanto 413 litri di etanolo. Il prezzo medio del mais nei porti degli Stati
Uniti è di 167 dollari la tonnellata. Sono necessari 320 milioni di tonnellate di mais per produrre 35 miliardi di galloni di etanolo. Il raccolto del
mais negli USA nel 2005, secondo i dati della FAO, è arrivato a 280,2 milioni di tonnellate. ... Applicate questa ricetta ai paesi del Terzo Mondo e vedrete
quante persone non consumeranno più mais tra le masse affamate del nostro pianeta. O peggio: concedete ai Paesi poveri prestiti per finanziare la produzione
di etanolo dal mais o da qualsiasi altro tipo di alimento e non rimarrà in piedi nemmeno un albero per difendere l’umanità dal cambiamento climatico.
Altri paesi della parte ricca del mondo hanno programmato di usare non solo mais, ma anche grano, semi di girasole, di colza ed altri alimenti per la produzione
di combustibile. Per gli europei sarebbe redditizio importare tutta la soia del mondo allo scopo di ridurre il consumo di combustibile delle loro automobili
ed alimentare i loro animali con i suoi residui, ricchi di tutti i tipi di aminoacidi essenziali. Tutti i Paesi del mondo, ricchi e poveri, senza eccezione
alcuna, potrebbero risparmiare miliardi di dollari in investimenti e combustibile semplicemente sostituendo tutte le lampadine incandescenti con lampadine
fluorescenti, cosa che Cuba ha fatto in tutti le case. ...
Dall’agenzia ufficiale di notizie sui problemi economici e sociali del mondo: la TELAM. Cito testualmente:
“Circa due miliardi di persone, da qui a 18 anni, abiteranno in Paesi e regioni dove l’acqua sarà un lontano ricordo. Due terzi della popolazione mondiale
potrebbero vivere in luoghi dove questa scarsità potrebbe produrre tensioni sociali ed economiche di una tale portata da provocare guerre per il prezioso
‘oro azzurro’”.
Secondo il Consiglio Mondiale dell’Acqua (WWC) nel 2015 il numero di abitanti colpiti da questa grave situazione aumenterà fino a raggiungere i 3 miliardi
e 500 milioni di persone.”
Fidel Castro.

6 aprile 2007 0:00 - Tortura di ieri e di oggi - Libro in reg
Caro Guido , sei un grande testa di cazzo.
Qualsiasi mosca vorrebbero schiacciare i tuoi fanatici occupati dal nemico, cosi come sono a casa loro , avrebbero fatto un eco sui giornali per ingigantire le cose…
Sei uno dei tanti teste di cazzo come questi cazzoni che scrivono , senza rendersi conto, che, l’America fa colonialismo , perche’ necessita’ di risorse, lo ha fatto anche con noi Italiani, e, Voi che siete cazzoni, non ve ne siete nemmeno accorti, avete pagato bollette salatissime alla vecchia SIP, ed avevano la Cral del dopolavoro con le ferie pagate dalle bollette gonfiate.
Poi, la privatizzazione, poi i furbi come il Tronchetto, che adesso la svende alla company americana.
Andate a zappare che fate meglio, il Liberale, ha piu’ cultura ed intelligenza, sa intuire e discriminare, non farsi fregare come voi, che scambiate fischi con fiaschi, fate i Liberali, ma votate a sinistra, o fate quelli di sinistra e votate Berlusconi.
Per ingigantire la vostra cultura e sgonfiare quella di cazzo, vi regalo un bel libro uscito nel 2005.
Se l’America e’ un Paese Democratico, significa che la democrazia e’ qualcosa di astratto.
Buona lettura ignoranti.

YounŠs Alami - Ali Amar - Laurent Bonelli - Dany-Robert Dufour - Stephen Gray - Jos‚ Maldavsky.
TORTURA DI IERI E DI OGGI.
®Le Monde diplomatique¯ - ®il manifesto¯, Parigi - Roma.
N. 4, anno dodicesimo, aprile 2005.


INDICE.


Decentramento della tortura, di Stephen Gray.
I servizi segreti costruiscono un nuovo nemico, di Laurent Bonelli.
I panni sporchi della dittatura cilena, di Jos‚ Maldavsky.
Marocco, fragile modello di riconciliazione, di Ali Amar e YounŠs Alami.

Appendice.
Dalla riduzione delle teste all'alterazione dei corpi, di Dany-Robert Dufour.

øøø

DECENTRAMENTO DELLA TORTURA.
Un'invenzione della CIA.
Inchiesta di Stephen Gray
(Giornalista e scrittore).


[Tutti si compiacciono che si decida di mettere sotto accusa i responsabili del colpo di stato del 1973 in Cile o che si dia inizio ai lavori dell'Istanza di giustizia e riconciliazione che raccoglie testimonianze sugli ®anni di piombo¯ in Marocco. Tuttavia, malgrado queste tardive rivelazioni, si continua a torturare nel mondo. E l'11 settembre Š stato il pretesto per mettere in discussione lo stato di diritto in Occidente. Mentre l'esercito americano riconosce finalmente la morte di una trentina di prigionieri affidati alla sua custodia in Afghanistan e in Iraq, la CIA moltiplica le operazioni di ®subappalto¯, inviando i detenuti nelle galere del Maghreb o del Medio oriente, dove la tortura Š merce corrente].


ECCO UNA STRANA storia, che racconta di un aereo privato che si serve della Germania come base, di un rapimento nel bel mezzo di una strada di un paese europeo, di torture peggiori di quelle di Guantanamo e di Abu Ghraib, e che ha per attori un avvocato, delle spie e un presunto terrorista. Una storia vera. E, se ha potuto verificarsi, Š perch‚ ®i diritti umani sono un concetto molto elastico¯, come ci spiega un ex agente della Central Intelligence Agency americana (CIA).
La storia ha inizio nel pomeriggio del 18 dicembre 2001, poco dopo gli attentati dell'11 settembre, mentre Kjell J”nsson, un avvocato svedese specializzato in immigrazione, parla al telefono con uno dei suoi clienti, Mohamed Al-Zery, un egiziano che ha fatto richiesta di asilo. ®D'un tratto ho sentito una voce che intimava ad Al-Zery di porre fine alla conversazione telefonica¯, ricorda l'avvocato Kjell J”nsson. ®La polizia svedese lo stava arrestando¯.
Eppure l'avvocato aveva ottenuto dal governo svedese la promessa che non sarebbero state prese decisioni frettolose e che la richiesta, volta ad ottenere la condizione di rifugiato politico, sarebbe stata esaminata con seriet…, dato che Mohamed Al-Zery rischiava la tortura, se fosse tornato al Cairo. In trent'anni di carriera, l'avvocato Kjell J”nsson non ha mai assistito ad un'espulsione cos rapida. Cinque ore dopo il suo arresto, Mohamed Al-Zery lasciava l'aeroporto Br”mma di Stoccolma in compagnia di un altro egiziano, Ahmed Agiza, anch'egli arrestato.
Tutta l'operazione - che Š stata rivelata solo due anni dopo - si Š svolta nel pi— grande segreto, grazie alla presenza, sulle piste di decollo di Br”mma, di un aereo e di una squadra d agenti americani. Questi ultimi hanno interrogato i due sospetti, li hanno ammanettati, rivestiti con una tuta arancione e sospinti sull'aereo, dopo avergli fatto bere una specie di droga. Chi erano questi agenti americani? ®Indossavano dei passamontagna neri, ma non avevano l'uniforme, erano in jeans¯ - ha dichiarato l'avvocato Kjell J”nsson. ®La polizia svedese incaricata della sicurezza ha detto che erano molto professionali¯. L'operazione Š durata meno di dieci minuti. ®E' evidente che non erano alla loro prima missione¯, ha precisato l'avvocato.
Per mesi, non Š filtrato niente n‚ sull'episodio specifico, n‚ sull'identit… degli agenti americani incappucciati. Ma, moltiplicandosi i segnali di tensione in Svezia, il parlamento ha aperto un'inchiesta e i documenti pubblicati confermano l'episodio dell'aeroporto e svelano l'identit… degli agenti. In uno dei rapporti, Arne Andersson, che ha diretto l'operazione come membro dei servizi di sicurezza, ammette che quella notte non era riuscito ad ottenere un aereo: ®Alla fine abbiamo accettato l'offerta dei nostri amici americani, cioŠ dei nostri omologhi della CIA, il che ci ha permesso di disporre di un aereo autorizzato a sorvolare direttamente tutta l'Europa e in grado di far si carico dell'espulsione in modo molto rapido¯.
Il governo svedese, che ha dato il suo consenso al trasferimento dei due prigionieri in Egitto, afferma di avere ottenuto la garanzia diplomatica che i due uomini non sarebbero stati sottoposti a sevizie e che avrebbero potuto ricevere visite regolari di diplomatici del consolato svedese al Cairo. Ma la Svezia si Š ben guardata dal fare conoscere i maltrattamenti denunciati dai prigionieri. Al contrario, le autorit… hanno dichiarato al Parlamento e a un comitato delle Nazioni unite che i prigionieri non avevano mai formulato tali accuse. In realt…, non appena avevano potuto ricevere una visita in prigione, i due uomini avevano dichiarato di essere stati brutalmente torturati. Secondo l'avvocato Kjell J”nsson, ®Al-Zery Š stato torturato. E' stato rinchiuso in una cellula minuscola e gelida, Š stato bastonato. Le torture pi— gravi sono state praticate con l'elettricit…, con elettrodi messi a pi— riprese in tutte le zone sensibili del corpo, sotto la sorveglianza di un medico¯.
In seguito, Mohamed Al-Zery Š stato liberato e non gli Š stata contestata alcuna imputazione. Ma non ha il diritto di lasciare l'Egitto, n‚ di parlare pubblicamente del suo soggiorno in carcere. Ahmed Agiza Š ancora in prigione. Interrogata al Cairo, sua madre, Hamida Shalibai, che lo ha visitato pi— volte in galera, ci ha raccontato: ®Quando Š arrivato in Egitto, lo hanno portato, incappucciato e ammanettato, nel sottosuolo di un edificio. Qui sono cominciati interrogatori e sevizie. Se non ottenevano risposta alla loro domanda, lo sottoponevano a scosse elettriche e lo picchiavano. (...) Durante il primo mese d'interrogatori, era completamente nudo. E' quasi morto di freddo¯.


LA PRATICA DELLA RESTITUZIONE.

LA CONFERMA del coinvolgimento degli agenti americani nella vicenda svedese, cos come nelle torture successive, ha fornito le prime prove concrete di quanto si sospettava dall'11 settembre: gli Stati uniti sono coinvolti nell'organizzazione di un traffico mondiale di detenuti. Le inchieste, sia ufficiali che giornalistiche, fatte un po' in tutto il mondo, dimostrano che gli Stati uniti organizzano sistematicamente la deportazione di militanti islamici nei paesi del Maghreb e del Medio oriente, dove i prigionieri corrono il rischio di subire quel genere di interrogatori violenti che gli agenti americani non sono autorizzati a praticare in prima persona. Alcuni definiscono questo sistema una ®tortura per procura¯.
I trasferimenti di presunti terroristi rapiti dagli americani non avvengono solo in zone di conflitto come l'Afghanistan e l'Iraq, ma in tutto il mondo, Bosnia, Croazia, Macedonia, Albania, Libia, Sudan, Kenya, Zambia, come pure Pakistan, Indonesia e Malesia. Il termine impiegato ufficialmente dalla CIA per indicare queste operazioni Š ®restituzione straordinaria¯ e nessun responsabile americano in carica oser… affrontare questo argomento in pubblico. In compenso, un ex responsabile di alto livello della CIA, Michael Scheuer, che ha diretto alla fine degli anni '90 l'unit… incaricata di braccare Osama bin Laden e che ha lasciato l'agenzia solo nel novembre 2004, ne ha fornito una dettagliata spiegazione in un'intervista alla B.B.C. (1), confermando che quanto Š successo in Svezia Š parte di un sistema molto pi— vasto.
A suo dire, ®la pratica di intercettare delle persone e trasferirle in paesi terzi Š stata messa a punto perch‚ l'esecutivo ha assegnato [alla CIA] il compito di disorganizzare e smantellare le cellule terroristiche e di arrestarne i membri. Quando la CIA ha chiesto dove mettere questi terroristi, le Š stato risposto: Š compito vostro. Cos, abbiamo messo a punto un sistema per aiutare i paesi che ricercano persone imputate o condannate: fermiamo queste persone all'estero e le riportiamo nel paese dove sono inquisite¯.
Avvocato presso il Centro per i diritti costituzionali (Center for Constitutional Rights), Barbara Olshansky Š tra coloro che indagano sul sistema della ®restituzione straordinaria¯, studiando sia i casi particolari che i fondamenti giuridici del sistema. Gli Stati uniti, spiega, non utilizzano solo paesi terzi per interrogare i prigionieri, ma anche centri di detenzione "off-shore", posti sotto il controllo della CIA. Secondo l'avvocato, da pi— di un secolo gli Stati uniti intercettano fuggitivi fuori dalla loro giurisdizione e li rimpatriano sul suolo americano per consegnarli alla giustizia. L'ex presidente panamense, Manuel Antonio Noriega, ne Š un caso esemplare (2). In quella circostanza, per•, si trattava di ®restituzione¯ ordinaria.
La nozione di ®restituzione straordinaria¯, secondo la quale il prigioniero non Š arrestato per essere rimandato negli Stati uniti, ma per essere trasferito altrove, Š invece comparsa da quando la CIA Š impegnata nella lotta contro al Qaeda, e soprattutto dopo l'11 settembre. ®L'origine della pratica della restituzione risale agli anni 1880¯ - spiega Olshansky. ®Gli Stati uniti ricorrevano a qualunque mezzo per riprendere un individuo che dovesse essere giudicato da un tribunale americano. L'importante era portare in aula questa persona. Oggi, l'idea Š completamente snaturata. Restituzione straordinaria vuol dire che gli Stati uniti arrestano delle persone e le inviano in certi paesi per farle interrogare sotto tortura (...). Senza che sia previsto alcun intervento giudiziario.¯
Fatto singolare: la CIA e altri servizi americani hanno spesso utilizzato aerei privati per trasferire i rapiti sospettati. Abbiamo ottenuto i giornali di bordo di uno degli aerei, un Gurfstream-V privato a lunga percorrenza, che sembra trovarsi al centro di questi traffici. Dal 2001, l'aereo ha girato il mondo per raggiungere pi— di 49 destinazioni, situate fuori dal territorio americano. Si Š recato molte volte in Giordania, Egitto, Arabia saudita, Marocco e Uzbekistan - tutti paesi in cui gli Stati uniti hanno trasferito dei sospetti per farli imprigionare.
L'aereo, di colore bianco, fino a poco tempo fa aveva, quale unica scritta, il suo numero d'immatricolazione come aereo civile: N379P. Il suo impiego Š provato dal fatto che, nel dicembre 2001, Š stato utilizzato per espellere i due egiziani dalla Svezia. In precedenza, nell'ottobre 2001, l'aereo era stato notato anche a Karachi, in Pakistan, da alcuni testimoni che avevano visto un gruppo di uomini mascherati imbarcare un presunto terrorista a bordo di un aereo con destinazione Giordania.
Secondo Robert Baer, ex ufficiale segreto della CIA che ha preso visione dei giornali di bordo, il Gulfstream Š certamente implicato in operazioni di ®restituzione¯. L'ufficiale, che ha lavorato per la CIA in Medio oriente per ventuno anni, fino alla met… degli anni '90 quando ha lasciato l'agenzia, ha spiegato che questo tipo di aereo civile Š utile all'organizzazione, perch‚ non presenta simboli militari. ®Si possono far volare questi aggeggi tramite societ… di comodo. Si assemblano e poi, se vengono individuati, si smontano, magari in una sola notte. Se necessario, si cambia aereo. E' una pratica molto comune¯.
Baer sostiene che ogni paese presenta una sua specificit…: ®Se si manda un detenuto in Giordania, l'interrogatorio sar… fatto meglio. Se lo si manda in Egitto, ad esempio, probabilmente non lo si rivedr… pi—. La stessa cosa vale per la Siria¯. Paesi come la Siria sono visti come nemici degli Stati Uniti, ma rimangono alleati nella guerra segreta contro i militanti islamici. ®In Medio oriente vige una regola molto semplice: il nemico del mio nemico Š mio amico, Š cos che funziona. Tutti questi paesi soffrono in un modo o nell'altro a causa dell'integralismo islamico, dell'islam militante¯, afferma Baer. Per anni, i siriani hanno proposto agli americani di lavorare con loro contro i fondamentalisti islamici. ®Fino all'11 settembre queste richieste sono state respinte. Generalmente evitavamo sia gli egiziani che i siriani per la loro brutalit…¯. L'ex responsabile della CIA ritiene che l'agenzia faccia ricorso alle ®restituzioni¯ da anni. Ma che, dopo gli attentati al World Trade Center, le abbia rese sistematiche e le pratichi su vasta scala. Secondo Baer, centinaia di persone sarebbero state rapite e inviate dagli Stati uniti nelle prigioni del Medio oriente - molte pi— che a Guantanamo. ®L'11 settembre Š stato il pretesto per fare scempio della Convenzione di Ginevra¯ - afferma. ®Questa data ha segnato la fine del primato del diritto, cos come lo avevamo conosciuto in Occidente¯.
Per alcuni dei suoi difensori in seno al governo americano, la ®restituzione¯ mira unicamente a sradicare il terrorismo. Una volta che il presunto terrorista Š stato inviato in Egitto, ad esempio, gli Stati uniti si disinteressano di ci• che succede. Ma il caso di un sospettato australiano, Mamdouh Habib, dimostra che queste ®restituzioni¯ servono anche a raccogliere informazioni - per mezzo di sevizie che gli agenti americani ufficialmente non possono utilizzare. L'uomo, ex gestore di un caffŠ di Sydney, in Australia, Š stato arrestato un mese dopo l'11 settembre, in Pakistan, vicino alla frontiera afgana. Malgrado fosse cittadino australiano, Mamdouh Habib Š stato rapidamente consegnato ad agenti americani che lo hanno trasferito al Cairo. E' l, spiega il suo avvocato, il professor Joe Margulies, del Mac Arthur Justice Center dell'Universit… di Chicago, che Š stato torturato in modo continuativo per sei mesi.
®Le sevizie erano indicibili¯ - racconta Joe Margulies. ®Habib veniva picchiato regolarmente. Lo portavano in una stanza, lo ammanettavano e poi riempivano la stanza d'acqua fino al livello del suo mento. Riuscite a immaginare il terrore che provereste, all'idea di non poter fuggire?¯ In un'altra occasione Š stato appeso a un muro. ®I piedi poggiavano su un tamburo attraversato da una sbarra di metallo. Quando gli aguzzini facevano passare la corrente elettrica nel tamburo, lui subiva una scossa ed era costretto a spostare i piedi, cos restava sospeso solo per le mani. La tortura Š proseguita fino a che non ha perso conoscenza. Nel corso dell'interrogatorio, Mamdouh Habib ha confessato la sua appartenenza ad al Qaeda e ha firmato tutti i documenti che gli hanno presentato¯.
Successivamente, Habib Š stato riconsegnato, sorvegliato a vista, agli americani, prima in Afghanistan, poi a Guantanamo. Qui, le confessioni che aveva firmato in Egitto sono state utilizzate contro di lui dai tribunali militari. Alla fine, Š stato liberato da Guantanamo nel gennaio 2005, e ha potuto tornare in Australia, grazie alle proteste pubbliche contro le sevizie da lui subite, che sono state sostenute, tra gli altri, anche dal suo avvocato. Il governo australiano ha dichiarato che non ci sono capi di accusa a suo carico, bench‚ alcuni agenti dei servizi segreti continuino ad accusarlo di appartenere ad al Qaeda.
La maggior parte dei sospettati, mandati dagli Stati uniti nelle carceri in Medio oriente, non pu• raccontare quanto Š capitato loro, n‚ come sono stati trattati. Ma i fatti riportati da un cittadino canadese, Maher Arar, un tecnico addetto alla telefonia mobile che gli americani hanno fatto incarcerare in una prigione siriana e che oggi Š libero di esprimersi, confermano che i prigionieri sono mandati all'estero per esservi interrogati. Nel settembre 2002, mentre cambiava volo all'aeroporto J.F.K. di New York per tornare a casa, a Ottawa, dopo le vacanze in Tunisia, Arar Š stato arrestato (3). Nato in Siria, ma cittadino canadese, Arar pensava di rientrare rapidamente a casa. Dopo dodici giorni di detenzione, si Š ritrovato, incatenato, a bordo di un aereo privato. ®In quell'aereo arredato con poltrone di cuoio, mi sono chiesto a cosa dovessi un tale trattamento di favore. Che genere di informazioni potevo fornire?¯


®COSTRETTI A LAVORARE COL DIAVOLO¯.

ARAR RACCONTA di essere stato portato nel quartier generale della polizia segreta siriana, di essere stato messo in una cella appena pi— grande di una bara, dove Š rimasto per pi— di dieci mesi, e di essere stato torturato: ®L'uomo che mi interrogava mi ha chiesto di aprire la mano destra e mi ha colpito selvaggiamente. Il dolore era tale che ho cominciato a piangere e allora mi ha ordinato di aprire la mano sinistra. Ha sbagliato il colpo e ha preso il polso. Poi mi ha fatto delle domande. Quando pensava che non dicessi la verit…, mi colpiva di nuovo. Questo poteva durare una o due ore. A volte mi lasciavano solo in una stanza, da cui potevo sentire i lamenti di altre persone che venivano torturate¯.
Dopo quasi un anno di detenzione in Siria, Arar Š stato liberato e riportato a Ottawa in aereo. Non gli Š stato contestato nessun capo di accusa n‚ dal Canada, n‚ dalla Siria. In Canada, il suo caso ha provocato una levata di scudi a livello politico ed Š stata aperta un'inchiesta pubblica. Come molte vittime della tortura moderna, Arar non porta tracce fisiche delle sevizie subite. Le sue cicatrici sono prima di tutto di natura psicologica.
Alex Neve, responsabile di Amnesty International in Canada, si dice convinto, per pi— di un motivo, che Arar dica la verit… sul modo in cui Š stato trattato: ®Nei miei lunghi anni di lavoro con Amnesty International ho interrogato gente sopravvissuta alla tortura qui in Canada e nei campi di rifugiati, ho parlato con persone appena uscite dal carcere, e ho trovato che la sua esperienza personale corrispondeva a quanto sapevo, a quello che avevo saputo parlando con altre vittime¯.
Chi Š dunque responsabile del sistema detto di ®restituzione straordinaria¯? Chi lo appoggia nei centri di potere a Washington? Ci siamo recati a Fall's Church in Virginia, dove vive Michael Scheuer, per saperne di pi— sui metodi impiegati nella guerra contro il terrorismo e chiedergli perch‚, quando era a capo dell'unit… della CIA incaricata di ritrovare bin Laden, la restituzione era diventata una pratica corrente. Scheuer in genere ama parlar chiaro: ha scritto due opere su al Qaeda - usando la firma di ®Anonimo¯ quando ancora lavorava alla CIA -, di cui l'ultimo uscito si intitola "Imperial Hubris" (®L'orgoglio imperiale¯). Ma non si era mai espresso con una tale franchezza su un argomento cos delicato.
Ha sottolineato che tutte le operazioni di ®restituzione¯ erano approvate da avvocati. ®All'interno della CIA opera un notevole servizio giuridico, mentre una sezione del dipartimento di giustizia Š incaricata di dare al lavoro dell'agenzia una base giuridica, inoltre un plotone di avvocati lavora all'interno del Consiglio nazionale di sicurezza. Tutti questi legali, in un modo o nell'altro, lavorano su queste faccende e convalidano la procedura. L'idea che possa trattarsi di una pratica scellerata inventata da un singolo individuo Š semplicemente assurda¯. Scheuer ricorda che, quando organizzava questo tipo di operazioni, il via libera doveva arrivare dal direttore della CIA o dal vice direttore. ®Erano solo ed esclusivamente i numero uno e due della agenzia d'informazione che firmavano¯.
Ogni volta che eseguiva un'operazione di ®restituzione¯, l'ex agente era convinto che la persona interessata ®meritasse di scomparire dalla circolazione¯.
Anche se ®Š impossibile non commettere errori in un lavoro di spionaggio e informazione. Ma le operazioni non sono mai state condotte in modo superficiale. Si trattava di un lavoro serio come pochi, e se si sbagliava, si sbagliava. I fatti si ritorcevano contro di noi¯.
Quanto al rischio di sevizie per i sospettati, Scheuer non si emoziona: ®Il problema di fondo Š questo: far sparire dalla circolazione una persona di cui sei sicuro che sia coinvolta (o pensi possa esserlo), in operazioni in grado di provocare vittime americane, rappresenta un'azione che vale le pena di fare¯. Anche se la persona rischia di essere torturata? ®Non siamo noi a torturare. E il quadro che Š stato fatto della tortura in Egitto e in Arabia saudita ha fortemente subito l'influenza di Hollywood. E' ipocrita preoccuparsi di quello che fanno gli egiziani a individui che sono terroristi e non condannare gli israeliani per quello che fanno a gente che considerano terroristi. I diritti umani sono n concetto molto flessibile. Tutto dipende dal grado di ipocrisia per cui si opta di giorno in giorno¯.
Per rendere giustizia a Scheuer, precisiamo che si interroga almeno sulla ®restituzione¯ come tattica a lungo termine. Ritiene che, almeno in parte, l'esistenza dell'estremismo islamico si debba proprio a regimi autoritari come Egitto e la Giordania e che, da un punto di vista strategico, il fatto di lavorare a cos stretto contatto con tali regimi non abbia gran senso. ®L'arresto di un individuo sospetto rappresenta un successo tecnico, ma noi perdiamo sul piano strategico proprio a causa del sostegno che offriamo alle dittature del mondo musulmano¯.
Tuttavia, aggiunge, cosa possono fare gli Stati uniti di questi detenuti? I dirigenti politici non vogliono che i terroristi siano riportati sul suolo americano e giudicati da tribunali americani. ®Ci sono molte situazioni nel mondo in cui non abbiamo poi tanta possibilit… di scelta e, talvolta, siamo costretti a lavorare col diavolo¯. Fin quando chi deve decidere non si pronuncer… sul modo in cui trattare questi prigionieri nel quadro del sistema giuridico americano, la CIA non ha altra scelta che ®fare quello che pu• con i mezzi a disposizione¯.
Secondo Scheuer, il numero di ®restituzioni¯ di presunti terroristi sunniti da parte della CIA ammonterebbe a cento. Ma altri, tra i quali Baer, ritengono che la cifra sia in realt… molto pi— alta. Pensano che dopo l'11 settembre, il dipartimento della difesa di Donald Rumsfeld abbia iniziato a trasferire prigionieri in tutto il mondo e che l'esercito americano abbia inviato centinaia di detenuti nelle carceri del Medio Oriente.


RAPIMENTO AMERICANO IN ITALIA.

IL MINISTERO della difesa e la CIA rifiutano di parlare del sistema di ®restituzione¯ . Ma noi abbiamo interrogato Danielle Pletka, vice presidente dell'American Enterprise Institute, un gruppo di ricerca che condivide le idee dell'amministrazione Bush. ®Non sono certo una sostenitrice della tortura¯, ci ha dichiarato, precisando che disapprova il modo in cui Siria o Egitto gestiscono sia le carceri che il loro sistema di sicurezza. Ma ®ci sono casi, in tempo di guerra, in cui Š necessario fare le cose in modo totalmente inaccettabile per la maggior parte della gente perbene. Non voglio dire che gli Stati Uniti si dedichino regolarmente a questo tipo di pratiche, perch‚ non credo affatto che sia un modo di agire sistematico. Detto questo, se a un certo momento Š assolutamente necessario trovare qualcosa, bisogna assolutamente trovarla, e non Š una cosa che si possa fare al 'Club Med'¯.
Tralasciando per un attimo considerazioni di ordine morale o di efficienza, in che misura queste operazioni sono legali? Pletka ci ha risposto che, non essendo avvocato, non pu• pronunciarsi su questo punto. La Convenzione delle Nazioni unite contro la tortura, ratificata dagli Stati uniti e sostenuta dal presidente George W. Bush, prevede che ®nessuno stato membro espeller…, rimander… indietro o estrader… una persona verso un altro stato, dove ci siano seri motivi di credere che rischi di essere sottoposta a tortura¯. E tutti gli anni, il dipartimento di stato americano condanna le violazioni dei diritti umani e le torture commesse in paesi come l'Egitto, la Siria e l'Arabia saudita. Il rapporto dell'anno scorso sull'Egitto, per esempio, sottolineava che la tortura Š ®consueta e persistente.¯
Come pu• la ®restituzione¯ essere legale? Nessuno ha voluto risponderci, al dipartimento di giustizia. Per il momento, il fondamento giuridico di questa pratica da parte degli Stati uniti Š coperto dal segreto di stato. Ma l'atteggiamento evasivo tenuto da Washington a livello ufficiale, potrebbe anche essere dovuto al pericolo crescente di doverne rispondere in tribunale. Oltre al rischio di azioni giudiziarie intentate da tribunali americani, sono state aperte varie inchieste su presunti rapimenti da parte della CIA sul suolo europeo. La Germania funziona come base privilegiata per gli aerei dell'agenzia che effettuano espulsioni nel quadro delle ®restituzioni¯. La consultazione dei giornali di bordo mostra molti scali del Gulfstream e di un Boeing 737, utilizzato per gli stessi scopi, all'aeroporto di Francoforte.
In Germania Š stata aperta un'inchiesta giudiziaria sul caso Khaled El-Masri, un cittadino tedesco residente a Ulm, che afferma di essere stato rapito a Skopje, in Macedonia, il 31 dicembre 2003. Tre settimane pi— tardi, Š stato trasferito in aereo in una prigione americana in Afghanistan, dove sarebbe stato picchiato molte volte prima di essere liberato, quattro mesi pi— tardi, e abbandonato lungo una strada in Albania. In un primo momento, le sue affermazioni sono apparse poco plausibili, ma i giornali di bordo indicano con chiarezza che Š stato veramente trasportato da Skopje, il 23 gennaio 2004, a bordo del Boeing 737 della CIA. Questi documenti provano che l'aereo, proveniente da Majorca, ha imbarcato Khaled El-Masri a Kabul via Baghdad. L'episodio rischia di mettere la CIA in una situazione delicata nei confronti dei suoi omologhi tedeschi, che saranno probabilmente costretti a considerare il caso di Khaled El-Masri un rapimento illegale.
Anche in Italia Š in corso un'inchiesta giudiziaria per quanto riguarda il rapimento in una strada di Milano, in pieno giorno, di un presunto militante di al Qaeda. Alcuni agenti americani sono sospettati di averlo rapito senza alcun mandato, in un paese che Š uno degli alleati europei pi— vicini agli Stati uniti.
Il 16 febbraio 2003, a mezzogiorno, in via Guerzona a Milano, scompare Abu Omar di nazionalit… egiziana. L'uomo era appena uscito di casa per recarsi alla moschea, che dista dieci minuti a piedi. Secondo un testimone, Š stato arrestato per strada da tre uomini bianchi, che avevano parcheggiato un camioncino sul marciapiede. Abu Omar era sorvegliato dalle autorit… italiane, le quali hanno per• negato qualsiasi coinvolgimento nell'azione. Si suppone che sia stato rapito da agenti americani, condotto alla base aerea statunitense di Aviano e trasferito in Egitto.
Armando Spataro, il procuratore aggiunto di Milano incaricato dell'inchiesta, rifiuta, in questa fase, di accusare esplicitamente gli americani, ma tratta il caso come un rapimento e afferma di essere certo che Abu Omar si trovi attualmente in Egitto. Una partecipazione americana a questa operazione, ci ha spiegato, ®rappresenterebbe una grave violazione del diritto italiano. Un'azione di questo tipo Š assolutamente illegale¯.


NOTE.

(1) Intervista per un programma radiofonico della B.B.C. (File on 4), 8 febbraio 2005.
(2) ®Uomo forte¯ di Panama, ex agente della CIA legato al narcotraffico, il generale Noriega, arrestato il 3 gennaio 1990, Š stato poi estradato in Florida nel corso dell'operazione ®Giusta causa¯, che ha visto gli Stati uniti invadere Panama. Giudicato in condizioni poco chiare, nel luglio 1992 Š stato condannato a quarant'anni di carcere.
(3) Si legga Michel Gourd, ®Canada: la rapida diffusione dell'arbitrio di polizia¯, "Le Monde diplomatique - il manifesto", febbraio 2005.

(Traduzione di Graziana Panaccione)


I SERVIZI SEGRETI COSTRUISCONO UN NUOVO NEMICO.
I mercanti della paura e la fabbrica dei colpevoli,
di Laurent Bonelli
(Ricercatore di scienze politiche all'universit… Parigi X - Nanterre).


[Con la scomparsa del ®pericolo comunista¯ e dell'®impero del male¯, i servizi segreti europei e americani sono stati privati di un nemico che giustificava la loro esistenza e i fondi stanziati. Dopo l'11 settembre, facendo leva sulle attivit… dei gruppi terroristi, eterogenei e disparati, hanno costruito un nuovo nemico strategico, portatore di una visione globale e deciso a mettere in pericolo i valori fondamentali della libert… e della democrazia].


®SIAMO ENTRATI in un nuovo 'periodo' della storia del terrorismo. Questa nuova fase, meno regionale e nazionale, Š caratterizzata da un terrorismo suicida, da attentati ad opera di terroristi appartenenti a gruppi che non hanno alcun interesse al negoziato, e cercano volontariamente di infliggere danni gravissimi ai civili (1)¯. In questi termini, dopo gli attentati dell'11 settembre 2001 negli Stati Uniti, la direttrice generale del Security Service britannico (M15) Eliza Manningham-Buller ha fedelmente riassunto le difficolt… che i gruppi del tipo di al Qaeda presentano per le autorit… politiche e i servizi d'informazione occidentali.
In effetti per•, la lotta contro il terrorismo Š assai meno univoca di quanto potrebbero far pensare le virili dichiarazioni di fermezza dei vari ministri degli interni (si ricorder… la frase di Charles Pasqua: ®Bisogna terrorizzare i terroristi¯). E' piuttosto il risultato di molteplici transazioni tra i governi, le agenzie di informazione e i gruppi clandestini, ove ciascuno fa giocare i propri interessi politici e organizzativi e tenta di imporre la propria ®verit…¯.
Il termine ®terrorismo¯ non descrive peraltro une realt… obiettiva e valida per tutti. Durante la seconda guerra mondiale, per le forze armate tedesche i combattenti della Resistenza erano terroristi; e oggi questo termine Š applicato dai russi ai guerriglieri ceceni. D'altra parte, i gruppi clandestini non rivendicano mai questa definizione, ma scelgono di definirsi, a seconda dei casi, ®combattenti della libert…¯, ®nazionalisti¯, ®avanguardia del proletariato¯, ®soldati dell'islam¯ eccetera. L'etichetta di ®terrorismo¯ non Š dunque altro che uno strumento per delegittimare determinati movimenti e le loro rivendicazioni. Ci• spiega da un lato l'impossibilit… di arrivare a una definizione unanime del terrorismo, nel tempo e nello spazio, e dall'altro le diverse strategie usate dai governi per affrontare questo fenomeno: il non intervento, le pressioni, il negoziato, la repressione poliziesca o l'azione militare. Le risposte dipendono dai rapporti di forze politici tra le parti in campo, dalla loro evoluzione e da quella degli obiettivi dei gruppi clandestini, oltre che dalle diverse modalit… d'azione.
Nel confronto con questa violenza politica, i servizi di informazione giocano un ruolo centrale: quello di fornire alle autorit…, attraverso la loro opera di reperimento, identificazione e sorveglianza, le conoscenze che consentano di anticipare le crisi e la loro evoluzione, di eleggere i propri interlocutori e di essere al corrente delle strategie di questi avversari. Ma il loro ruolo non Š certo soltanto quello di semplici strumenti dei decisoli politici. Le strategie che mettono in campo sono numerose, con azioni volte a squalificare pubblicamente taluni gruppi, a sabotarne le iniziative, a distruggere - moralmente e a volte anche fisicamente - i loro leader, a demoralizzare i militanti o a esacerbare le loro tensioni interne (2).
Nel caso dei servizi di informazione francesi, noti con la sigla di R.G. (Renseignements G‚n‚raux), queste pratiche erano addirittura assegnate come compito esclusivo di alcune sezioni, dai metodi discreti e a volte illegali: la sezione manipolazione, il gruppo delle inchieste riservate e altre cellule operative pi— informali. In Spagna, il CESID dava il suo appoggio ai GAI (Gruppi antiterrorismo di liberazione) che verso la fine degli anni '80 assassinarono alcuni baschi rifugiati in Francia. In Gran Bretagna, i servizi di informazione hanno partecipato all'elaborazione delle pratiche di ®shoot to kill¯ per l'eliminazione di presunti militanti dell'IRA (Armata Repubblicana Irlandese). In altri termini, questi servizi funzionano come un vettore parzialmente autonomo dell'esercizio della violenza di stato; e influiscono con le loro azioni sia sulle strategie dei gruppi clandestini che su quelle delle autorit….
Ma soprattutto, le loro attivit… consuete - selezione delle informazioni, analisi, interpretazione, prospettive - partecipano alla delimitazione del gioco politico. I servizi di informazione contribuiscono infatti ad ammettervi, o al contrario ad escluderne taluni interlocutori qualificandoli o squalificandoli in base alle loro proprie valutazioni. E in questo senso, facendo pesare le loro specifiche modalit… di percezione, essi giocano un ruolo, spesso misconosciuto, di guardiani dell'ordine politico.
Al di l… delle differenze, tutti i membri dei servizi di informazione hanno in comune la tendenza ad assegnare un ruolo centrale ai rapporti di forze politici. In questo senso, i princpi che informano la loro azione sono opposti a quelli dell'apparato giudiziario, il cui punto di riferimento centrale Š il diritto (la legge). Anche quando sono poliziotti, gli agenti dell'informazione si distinguono dai loro colleghi della polizia giudiziaria o urbana, e non solo per la diversit… della loro missione. Nella misura in cui la loro carriera professionale si svolge essenzialmente nell'ambito dei servizi di informazione, essi finiscono per interiorizzarne la prassi e la consuetudine burocratica, e una visione del mondo che Š retaggio della loro storia. E questo apprendistato forma in loro propensioni specifiche, caratterizzate dall'interesse per il gioco politico, da una notevole competenza pratica dei suoi meccanismi e obiettivi, nonch‚ dall'attaccamento all'ordine costituito e alla sua conservazione. Cos la logica del sospetto, che caratterizza in genere la figura del poliziotto, viene importata nell'attivit… politica: e ci• aiuta a comprendere il frequente ricorso alle spiegazioni in termini di ®complotto¯ e di ®manipolazione¯.


IL CONTROLLO DEI GRUPPI PIU' RADICALI.

UNA DELLE MANIFESTAZIONI pi— esplicite di queste propensioni Š la tendenza dei servizi di informazione a prestare ai propri avversari un grado di organizzazione che nelle loro relazioni o sintesi Š spesso sopravvalutato. Ogni minima iniziativa locale viene interpretata come parte integrante di una strategia globale, e non di rado si attribuisce ai gruppi o agli individui autonomi il ruolo di agenti di una ben strutturata organizzazione clandestina. Ad esempio Yves Bertrand, che ha diretto gli R.G. dal 1992 al 2004, ha commentato il servizio di sorveglianza nelle moschee nei seguenti termini: ®Siamo stati, ad esempio, particolarmente vigili dopo gli attentati dell'11 settembre 2001. Vari osservatori si aspettavano numerosi atti di sedizione (...). Curiosamente, i responsabili delle moschee e delle associazioni hanno controllato benissimo le loro truppe - cosa che peraltro non dovrebbe affatto rassicurarci. Ci• significa (...) che la comunit… Š assai ben controllata da queste associazioni (3)¯.
In questo tipo di analisi, la calma Š peggiore della tempesta: si pensa che dissimuli qualcosa di anche pi— inquietante. Nel prisma di questa visione minacciosa del mondo, in cui l'occulto predomina sul visibile, la riprovazione quasi unanime espressa per quei sanguinosi attentati diventa un ulteriore motivo di preoccupazione, e quindi una giustificazione in pi— per intensificare l'attivit… di sorveglianza. Ecco perch‚ la tendenza a ®gonfiare¯ la minaccia, anche se non Š necessariamente cinica, va indubbiamente a tutto vantaggio dei servizi e dei loro agenti, ai quali assicura vantaggi tanto materiali (in termini di stanziamenti di mezzi e di fondi) quanto simbolici (importanza attribuita ai servizi , riconoscimenti personali).
Per quanto riguarda l'islam, la sorveglianza sulle comunit… musulmane, e in particolare sui luoghi di culto, sui leader e sulle associazioni religiose Š iniziata assai prima degli attentati che hanno colpito il World Trade Center di New York e il Pentagono. Per il controspionaggio Š un'attivit… abituale. Peraltro, i servizi di informazione di vari paesi d'emigrazione (in particolare del Maghreb) si servono da tempo delle infrastrutture religiose per controllare i loro esiliati.
Ma l'interesse delle agenzie occidentali per la comunit… musulmane ha preso una piega molto diversa in seguito a vari eventi internazionali legati all'islamismo politico. In Francia, le principali tappe dello sviluppo delle sezioni specializzate dei servizi informativi coincidono con la rivoluzione iraniana del 1979, gli sviluppi della situazione in Medio oriente, gli attentati della rete Fouad Ali Saleh del 1985-86, e soprattutto con la guerra in Algeria dopo il giugno 1991, sfociata nel 1995 su una nuova ondata di attentati. L'attenzione si era concentrata allora sulle attivit… di gruppi islamisti armati (essenzialmente algerini) sia per contrastare le loro velleit… di azioni violente sul territorio che per scompaginarne la logistica (propaganda, reclutamento, circuiti di finanziamento eccetera).
In Gran Bretagna, l'attenzione dei servizi di informazione per i musulmani Š suscitata dapprima dall'afflusso di rifugiati pakistani e dei Fratelli musulmani braccati nelle ex colonie britanniche; ma rester… marginale a lungo, finch‚ l'attenzione sar… focalizzata sul conflitto con l'Irlanda del Nord. In Spagna il cambiamento Š ancora pi— recente, dato che fino a poco tempo fa le energie dei servizi di informazione spagnoli sono state quasi totalmente assorbite dalla questione basca. Gli attentati dell'11 settembre 2001 e dell'11 marzo 2004 hanno per• ridefinito, anche se non in maniera uniforme, l'attivit… di queste agenzie; e hanno soprattutto modificato radicalmente le abituali modalit… d'azione, storicamente costituite, nei confronti della violenza politica. Improvvisamente, in tempi di pace, sul territorio di uno stato occidentale si Š perpetrato un massacro di massa, senza riguardo alcuno per la qualit… (sociale, politica o confessionale) delle vittime. E soprattutto, questi attentati hanno sovvertito i princpi fondamentali che erano stati alla base della visione e della suddivisione dell'arena politica. I loro autori non si richiamano alle rivendicazioni etno-nazionaliste o di classe che in passato avevano caratterizzato la violenza politica, e danno prova dello stesso atteggiamento in un gran numero conflitti, compresi quelli che coinvolgono (ad esempio in Palestina o in Cecenia) i movimenti radicali musulmani.
I rapporti con i movimenti che si richiamano ad al Qaeda, al di l… del loro disdegno per il negoziato politico tradizionale, sono resi anche pi— complessi dall'autonomia tattico-strategica di questi gruppi, privi oltre tutto di una precisa base territoriale o sociale. A differenza di altri gruppi politici clandestini, per i quali i servizi di informazione avevano interlocutori identificabili - sia all'interno stesso di quei movimenti, sia presso entit… politiche di facciata o in seno ai governi che li sostenevano - le organizzazioni di questo tipo si presentano come ®un nemico anonimo e senza volto (4)¯.
Si tratta dunque di reperire, in seno alle comunit… musulmane, gli individui suscettibili di entrare a far parte dei gruppi radicali. Oltre a sorvegliare le moschee, i luoghi di predicazione, le associazioni culturali eccetera, alcuni servizi di informazione ricorrono sempre pi— spesso all'elaborazione di ®profili¯ considerati tipici in questo senso. Si tratta di mettere a punto, prendendo le mosse dallo studio di una serie di casi di individui coinvolti in azioni clandestine, modelli di traiettorie sociali, per poi sottoporre le persone rispondenti a quelle caratteristiche a una particolare sorveglianza.
Ad esempio, l'attenzione delle agenzie scatta quasi automaticamente in presenza di un insieme di dati quali l'origine straniera (soprattutto se di un paese musulmano), un livello di studi relativamente elevato, la frequentazione di una determinata associazione o moschea (in particolare se ®fondamentalista¯ o ®salafista¯), oltre a frequenti viaggi o soggiorni all'estero e interruzioni dell'attivit… professionale. Ci• vale anche per i ®convertiti¯, vera e propria metafora del nemico invisibile: confusi tra la popolazione, beneficiano di tutti i vantaggi della nazionalit… (libera circolazione, protezione giuridica, agevolazioni amministrative eccetera).
La legittima preoccupazione dei governi, presi in contropiede da questa minaccia, e le difficolt… incontrate nel fronteggiarla sono invocate per spiegare e giustificare l'adozione di mezzi straordinari e di norme limitative della libert…, nel campo della polizia come in quello giudiziario (5).
Per molti aspetti, siamo in presenza una riconfigurazione dell'equilibrio tra la logica dell'informazione (il sospetto) e quella del mondo giudiziario (l'esibizione della prova). La figura del sospettato prende cos il sopravvento su quella del colpevole. Il campo di detenzione di Guantanamo incarna l'esempio pi— sconvolgente di questa logica dell'informazione: rinchiudere gli individui sospetti per estorcere loro notizie, fuori dalla tutela di ogni pi— elementare garanzia giuridica. Ma per quanto estremo, questo esempio non rappresenta affatto un caso isolato. In Gran Bretagna, l'Anti-terrorism, Crime and Security Act, modificato nel dicembre 2001, ha consentito la detenzione illimitata di persone sospettate di essere coinvolte nel terrorismo internazionale, senza che la loro colpevolezza sia mai stata giuridicamente accertata (vedi box).
In Francia, un'applicazione molto estensiva (in particolare per quanto attiene al capo d'imputazione di ®associazione a delinquere in relazione con un'impresa terroristica¯) della normativa antiterrorismo del 1986, consente un tipo di strategia denominata ®calcio nel formicaio¯: l'arresto in massa di individui sospettati di intrattenere legami con gruppi clandestini allo scopo di ®disorganizzare le reti¯. E poco importa se al processo, dopo una detenzione preventiva durata magari 24 mesi, la stragrande maggioranza degli arrestati risulta innocente. Come regola generale, per quanto riguarda il ®terrorismo islamista¯, si nota un'enorme sproporzione tra il numero degli arresti e delle ipotesi di reato e quello dei casi accertati di colpevolezza.
Questo clima di sospetto, lungi dal limitarsi alla lotta al terrorismo, mette oltre tutto in forse, soprattutto in Francia, la lealt… delle comunit… musulmane. Nell'ottica dei servizi di informazione, condizionata dalla loro predisposizione antisovversiva, ogni elemento, evento o attivit… culturale o religiosa Š visto in relazione all'ipotesi di velleit… politiche di sovversione dell'ordine costituito da parte di organizzazione strutturate che agirebbero sotto mentite spoglie.
Ad esempio, i servizi di informazione francesi sono particolarmente attenti ai gruppi musulmani dediti al proselitismo e alla predicazione nei quartieri popolari (quali ad esempio la Jama'a at-Tabligh), e persino al ruolo conciliatorio di talune associazioni o da leader religiosi in situazioni di tensione in qualche quartiere suburbano. Ma data l'impossibilit… di misurare l'impatto diretto di queste influenze, si ricorre alla nozione alquanto vaga di ®comunitarismo¯, percepito come minaccia all'unit… repubblicana attraverso l'esaltazione di un'identit… ®musulmana¯.
I servizi francesi hanno persino elaborato una ®griglia di valutazione contabile¯ del grado di ripiegamento comunitario dei vari quartieri, sulla scorta di otto indicatori: l'esistenza di un ®numero rilevante di famiglie immigrate, talora praticanti la poligamia¯ e di un ®tessuto associativo comunitario¯; la ®presenza di negozi etnici¯; il ®moltiplicarsi dei luoghi di culto musulmani¯; la ®diffusione dell'abbigliamento orientale e religioso¯; la ®presenza di scritte antisemite e antioccidentali sui muri¯; l®esistenza, in seno alle scuole, di classi separate per i figli degli immigrati pi— recenti che non parlano il francese¯; e infine la ®difficolt… per i francesi d'origine a rimanere nel quartiere¯. Questi indicatori si rifanno all'immagine di un'integrazione repubblicana legata al modello storico di sviluppo dello stato, e caratterizzata dalla cancellazione delle differenze regionali e culturali. E servono quindi a richiamare all'ordine qualsiasi manifestazione che contrasti in qualche modo con quel modello di riferimento.


TERRORISMO NELLE ZONE SENSIBILI.

SI IMPONE per• la massima prudenza: le adesioni religiose possono infatti rivestire le pi— diverse forme, che vanno da un polo spirituale a un altro pi— culturale, e si richiamano a motivazioni molto diverse, dando luogo in seno all'islam a pratiche, comportamenti e usanze sociali che non hanno alcun legame tra loro. Cosa pu• esserci in comune tra la passione per gli studi teologici di uno studente o di una studentessa, e il disagio di molti adolescenti in situazioni socialmente deteriorate, che cercano di ritrovare una qualche forma di dignit… personale ®fabbricandosi¯ un'identit… pi— o meno legata all'islam (6)? Come si fa a omologare la demonizzazione dell'Occidente predicata da alcuni capi religiosi con le critiche alla politica israeliana da parte di associazioni comunitarie? E cosa ha a che fare tutto questo con il radicalismo di certi gruppi di giovani delle aree suburbane che votano per il Fronte nazionale - come del resto molti operai condannati al precariato - quasi a segnare un'ultima frontiera rispetto al gruppo nel quale temono di cadere? O di altri che incolpano della propria attuale situazione ®le donne¯, ®gli ebrei¯ o ®l'Occidente¯? Le logiche sono diverse, cos come i movimenti e le manifestazioni. Certo, in ciascuno di questi casi si arriva a volte ad azioni o gesti intollerabili, che vanno combattuti, senza per• fare di ogni erba un fascio.
Ma Š proprio questo che stanno facendo i mercanti della paura, interessati a proiettare un'immagine apocalittica del mondo, al servizio dei loro interessi economici o politici. In netto contrasto con le ricerche su vari individui coinvolti in atti di violenza, dalle quali emerge la singolarit… delle traiettorie e delle vicende biografiche all'origine di queste scelte (7), altri (ad esempio Alain Bauer o Xavier Raufer) non esitano a vedere in un incendio volontario un ®attentato a bassa intensit…¯; o ad affermare che ®a partire da aree di illegalit… inaccessibili alle forze dell'ordine e formicolanti di armi da guerra, assicurare la logistica di una rete terroristica Š un gioco da bambini, nel senso stretto del termine (8)¯.
Spiegazioni del genere vorrebbero imporci un'immagine costruita in qualche cenacolo strategico alla ricerca di un nemico globale dopo la caduta dell'URSS (9): quella di una religione omogenea e guerriera, con ambizioni di conquista e un crescendo di rivendicazioni per l'esercizio del culto musulmano nei paesi occidentali. E tutto questo si presenta aggregato in un unico blocco minaccioso.
Quanto alla critica del ®comunitarismo¯ , quale si sviluppa nei discorsi ufficiali, potrebbe non essere altro che un facile espediente per lavarsi le mani dagli effetti devastanti della politica economica e sociale portata avanti da un ventennio a questa parte. Nel 2004, nelle zone urbane ®sensibili¯ (ZUS), i giovani tra i 20 e i 29 anni disoccupati e esclusi da ogni attivit… (anche di formazione) erano il 33%, contro una media del 12% a livello nazionale. Per gli immigrati non europei che risiedono in quelle zone la percentuale di opportunit… di trovare un posto di lavoro Š inferiore del 17,2 a confronto con i loro omologhi di nazionalit… francese (10). Se a tutto questo si aggiunge l'assenza di diritti politici in buona parte dei casi, e in molti altri l'auto-esclusione dovuta alla distanza crescente tra i partiti (in particolare di sinistra) e gli ambienti popolari, e se si tiene conto del degrado dei servizi pubblici, delle molteplici forme di discriminazione quotidiana, dei reiterati controlli di polizia e della giustizia spesso negata, le alte strida che sentiamo lanciare sul pericolo ®comunitarista¯ potrebbero far sorridere. Passando sotto silenzio le condizioni di precariet… di quelle aree urbane (e le relative cause) si pronuncia la condanna morale di comportamenti che di fatto sono forme di adattamento, individuali o collettive, a quello stato di indigenza. E ci si mobilita in nome di un progetto repubblicano idealizzato, avendo cura di occultarne le carenze in termini di uguaglianza.
Comunque sia, che si parli di terrorismo o di ®comunitarismo¯, l'islam appare oggi come un progetto di sovversione globale suscettibile di prendere il posto del comunismo, battuto dalla ristrutturazione del capitalismo post-fordista e dal tracollo dell'URSS. Di fatto, l'islam presenta le caratteristiche cumulate di una dimensione transnazionale e della presenza di importanti comunit… insediate nei paesi occidentali, ai gradini inferiori della gerarchia sociale. Si tratta di interpretazioni che provengono direttamente dal lavoro dei servizi di informazione e dalla predisposizione dei loro agenti. E il loro successo si spiega da un lato con le posizioni istituzionali che occupano nella divisione del lavoro politico, e dall'altro con il discorso di taluni gruppi religiosi, anch'essi interessati a polarizzare le posizioni, ostentando un peso, una forza e una credibilit… che di fatto non hanno. Ma con buona pace degli uni e degli altri, non tutti gli immigrati sono musulmani, e non tutti i musulmani sono militanti politici dell'islam.
Attraverso le riformulazioni interessate della questione sociale, in un'ottica religiosa o di sicurezza, si dissimulano le cause di fondo delle effettive difficolt… in cui versano oggi i ceti popolari, logorati, politicamente e socialmente, da decenni di riforme neo-liberiste. Cos si ridefiniscono o si suscitano al loro interno linee di frattura che rendono ancora pi— ardua la riconquista collettiva di un futuro migliore. Ma se fosse proprio questo il loro progetto?


NOTE.

(1) "Global Terrorism: Are we meeting the challenge?" Conferenza al City of London Police Headquarters, ottobre 2003. Quest'inchiesta comparativa riguarda i servizi di intelligence francesi Renseignements g‚n‚raux (R.G.) e Direzione della Sorveglianza del Territorio (D.S.T.); quelli britannici: Security service e Special branch (So12) e quelli spagnoli: Comisar¡a general de informaci¢n (C.G.I.) e Centro nacional de intelligencia (C.N.I.), succeduto nel 2002 al Centro superior de informaci¢n de la defensa (CESID).
(2) Gary T. Marx, "Undercover. Police Surveillance in America", University of California Press, Berkeley, 1988.
(3) "Soulign‚ par l'auteur". Rapporto di Jean-Louis Debr‚ sulla questione dei segni religiosi portati a scuola, (n. 1275) Assemblea nazionale, dicembre 2003.
(4) L'espressione Š di Jorge Dezcallar de Mazarredo, direttore del CESID spagnolo e quindi del C.N.I., dal 2001 al 2004.
(5) Un osservatorio delle pratiche e delle politiche in materia di anti-terrorismo nei diversi stati dell'Unione e a livello comunitario Š stato istituito nel quadro del programma europeo Challenge. I dati e le analisi sono accessibili su www.libertysecurity.org.
(6) Si veda Jocelyne Cesari, "Musulmans et r‚publicains. Les jeunes, l'islam et la France", Bruxelles, Complexe 1998.
(7) St‚phane Beaud e Olivier Masclet, ®Un passage … l'acte improbable? Notes de recherche sur la trajectoire sociale de Zacarias Moussaoui¯, "French Politics, Culture and Society", vol. 20, n. 2, New York Univerity, New York, estate 2002.
(8) Alain Bauer e Xavier Raufer, "La guerre ne fait que commencer", J. C. LattŠs, Parigi 2002.
(9) Segnatamente Samuel Huntington, "Lo scontro di civilt…", Garzanti, 2001.
(10) "Observatoire des zones sensibles, Rapport 2004", Editions de la Div, 2004. Le ZUS rappresentano 751 quartieri distribuiti sull'insieme del territorio e contano 4.672.089 abitanti.

(Traduzione di Elisabetta Horvat).

-----------------------
Box.

TUTTI SOSPETTI, TUTTI COLPEVOLI.

LA NORMATIVA antiterrorismo britannica, (Anti-Terrorism, Crime and Security Act) varata nel 2000 e modificata nel dicembre 2001, ha reso possibile la detenzione a tempo indeterminato, senza giudizio n‚ atto d'accusa, di cittadini stranieri sospettati di terrorismo che non possono essere espulsi, o rifiutano l'espulsione. Con questa prassi, diciassette persone (di cui otto per ben tre anni) sono state rinchiuse nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra. Il 16 dicembre 2004 queste misure sono state dichiarate illegali dalla suprema magistratura britannica, in quanto contrarie ®agli istinti e alle tradizioni del Regno unito¯, nonch‚ discriminatorie, dal momento che colpiscono solo gli stranieri.
Il 26 gennaio 2005 il ministro dell'interno Charles Clark ha abolito la distinzione tra cittadini britannici e stranieri, proponendo che anche in assenza di prove ricevibili in giustizia, tutti gli individui sospettati di intrattenere (o di aver avuto in passato) collegamenti con attivit… terroristiche vengano sottoposti a una serie di controlli (Control Orders). Ai sospettati si pu• imporre ad esempio - per un periodo di 12 mesi, rinnovabili a volont… - il coprifuoco, il domicilio coatto, un ®marker¯ (un braccialetto elettronico), o una serie di restrizioni nell'accesso alle comunicazioni (quali il telefono o Internet). Per qualunque infrazione si prevedono pene detentive.
La violenta opposizione dei parlamentari ha costretto il governo ad accettare per questi controlli l'approvazione preventiva del giudice. Sono rimaste invece inascoltate le voci che rivendicavano l'obbligo di produrre prove (anzich‚ semplici sospetti) per privare un individuo delle sue libert… fondamentali. E' questa la filosofia su cui si regge il Prevention Terrorism Act adottato l'11 marzo 2005, che gi… caratterizza tutto il complesso delle misure in vigore per lottare contro i comportamenti ®antisociali¯ dei giovani di estrazione popolare. L'Anti-Social Behaviour Order (ASBO) consente alle autorit… di imporre restrizioni, quali il divieto di frequentare un dato quartiere, di usare i mezzi di trasporto pubblici o un telefono cellulare, a molti adolescenti che pur non avendo commesso alcun reato, si comportano in maniera suscettibile di ®spaventare, allarmare o tormentare¯ il vicinato... Ogni infrazione a questi controlli pu• essere punita con il carcere (fino a 5 anni).
Si Š dunque scelta un'unica strada per la ®guerra all'incivilt…¯ e la ®guerra al terrorismo¯: quella di rendere la vita impossibile ad alcuni individui, per poi rinchiuderli non appena contravvengano al drastico inquadramento quotidiano che viene loro imposto. Si vuole giustificare questo sacrificio delle libert… individuali in nome dell'urgenza e della portata della ®minaccia¯ che peserebbe sulla societ…. A questo porta l'ossessione della sicurezza, che trasforma i sospettati in colpevoli, senza neppure l'elementare diritto di difendersi. In questo modo si banalizza uno stato d'emergenza, ai danni di individui o di gruppi che derogano dalla ®normalit…¯ dell'ordine neoliberista. Chi pu• essere certo di non incappare mai in una situazione del genere?

L. B.


I PANNI SPORCHI DELLA DITTATURA CILENA,
di Jos‚ Maldavsky
(Giornalista, coautore di "Chili: 11 septembre 1973, Le Serpent … plumes", Arte ‚ditions, Parigi, 2003).


[Era nota la responsabilit… del generale Augusto Pinochet in relazione agli ordini di arresto, detenzione e assassinio dei suoi oppositori. Il 28 novembre 2004, il governo cileno ha rincarato l'orrore, rendendo pubblico un documento sconvolgente che rivela l'uso massiccio della tortura - 35000 casi - durante la dittatura. Ci• che invece Š stato ignorato a lungo, Š che, per venticinque anni, il ®probo¯ dittatore ha tessuto una rete finanziaria complessa, che gli ha permesso di mettere al riparo almeno 13 milioni di dollari su conti segreti].


®Ciascuno lotta ferocemente,
per la propria vita,
questa povera vita disperata e animale,
ed essa merita ai suoi occhi
che si sacrifichi la vita di tutti gli altri.
Questa morte morale, questa irrisione
del senso di solidariet…,
questo oblio dell'umana dignit…,
sono molto pi— tristi della morte fisica.¯
Luciana Nissim Momigliano


NOI. La voce degli aguzzini, nei locali della polizia segreta del generale Pinochet. Il tono perentorio e volgare. La paura. La vergogna di doversi togliere i vestiti e restare nudi per ore ogni giorno, gli occhi bendati, davanti ad un gruppo di sconosciuti che si accanisce, insulta, picchia brutalmente, ci martirizza i testicoli con tante e tante scariche elettriche.
Ed io... Di che mi accusavano quegli sconosciuti? Di aver scritto che la repressione colpiva soprattutto giornalisti, giuristi, uomini politici, studenti, bambini di strada e contadini. Che il carattere sistematico delle violazioni dei diritti umani impediva lo sviluppo di qualsiasi vita comunitaria o cooperativa nelle citt… e nelle campagne. Che le persone arrestate, nelle mani di soldati privi di formazione e incapaci di condurre un'inchiesta, spesso venivano torturate. Che il ricorso a colpi violenti sulle orecchie in grado di provocare la perforazione dei timpani, le bastonate, il legare le caviglie attorno ad un bastone ed altri orrori erano all'ordine del giorno. E soprattutto di aver riferito di ®una fossa comune, dove i cadaveri delle persone uccise con un colpo di fucile avevano le mani legate dietro la schiena¯.
Avere la fortuna di sopravvivere. Respirare l'odore nauseabondo della prigione, dopo aver subito tanta violenza, pu• sembrare un regalo. Pi— tardi, essere rimasto in vita sembrer… aberrante, e soprattutto ingiusto nei confronti di tutti i compagni morti nella resistenza...
Per molto tempo, i capi dell'esercito hanno sostenuto che le torture, le scomparse e gli omicidi avvenuti durante la dittatura erano da imputare ad ®eccessi¯ ascrivibili a ®responsabilit… individuali¯. Nel 1999, il generale Ricardo Izurieta, che aveva assunto il comando delle forze armate dopo il generale Pinochet, dichiarava: ®Sarebbe sbagliato dire che, durante il regime militare, nessuno ha commesso errori, ma pensare che ci sia stata una politica istituzionalizzata di violazione dei diritti umani, vuol dire travisare la realt…¯.
E' stato necessario attendere il 5 novembre 2004, oltre trentuno anni dopo il colpo di stato che ha rovesciato Salvador Allende, per assistere ad un capovolgimento spettacolare (1). In un documento ufficiale, intitolato ®Esercito cileno: la fine di una visione¯, il comandante in capo dell'esercito, generale Juan Emilio Cheyre, dichiara: ®L'esercito cileno ha preso la difficile, ma irrevocabile decisione di assumere le responsabilit… che gli competono in quanto istituzione, in relazione agli avvenimenti censurabili e moralmente inaccettabili del passato¯.
Il 28 novembre, il governo del presidente socialista Ricardo Lagos, a sua volta, rendeva pubblico il rapporto della ®Commissione prigione politica e tortura¯, istituita su sua richiesta. Il documento, tragica testimonianza degli arresti illegali e delle torture selvagge praticati dagli agenti del regime militare durante i diciassette anni di dittatura (1973-1990), conferma la responsabilit… del generale Pinochet in 3000 casi di omicidi e scomparse ed anche in 35 mila casi di torture - i nomi autenticati di 28 mila vittime sono stati pubblicati da tutti i giornali cileni. Inoltre, sono stati repertoriati oltre 800 centri di detenzione e tortura e pi— di 3600 torturatori.
Ritrovare il proprio nome, scritto nero su bianco in questa lunga lista di persone torturate, d… i brividi. Perch‚, senza riconoscimento non c'Š riscatto. E senza riscatto, Š impossibile vivere in pace: alcuni sopravvissuti al genocidio nazista, come Primo Levi, non riuscendo a superare il trauma, hanno finito col suicidarsi. Riconoscendo finalmente i suoi crimini, il ®nemico¯ di ieri permette alle vittime di allora di cominciare a placare il dolore, e l'umiliazione.
Il generale Cheyre afferma che, nonostante il contesto di confronto politico che viveva il Cile all'epoca, i crimini della dittatura non si possono giustificare. Ritiene che l'esercito cileno non abbia potuto sfuggire alla ®travolgente tempesta¯ della guerra fredda. ®Ma questa dimensione di conflitto mondiale giustifica forse le violazioni dei diritti umani verificatesi in Cile?¯ si chiede il militare. ®La mia risposta Š categorica: 'no'. La violazione dei diritti umani non pu• essere giustificata, mai e per nessuno¯.
Una presa di posizione ferma, che arriva mentre i tribunali cileni processano 161 militari accusati di violazioni dei diritti della persona. Lo stesso ex dittatore Augusto Pinochet Š messo sotto accusa. Il giudice Juan Guzm n Tapia ha deciso di incriminarlo, sulla base di una perizia medica e psicologica ordinata per decidere se il vecchio generale, che il 25 novembre scorso ha compiuto 89 anni, pu• essere processato. Nel 2002, una ®leggera demenza subcorticale¯, causata da microemorragie, gli aveva permesso di evitare un primo processo, che doveva giudicarlo per la scomparsa e l'omicidio di alcuni oppositori politici. Questa volta, la pi— alta giurisdizione cilena - la Corte suprema di giustizia - ha convalidato le decisioni del giudice Guzm n: l'imputazione di Pinochet per un omicidio e nove rapimenti, perpetrati nel quadro dell'operazione ®Condor¯ (2), un programma congiunto delle dittature militari sudamericane negli anni '70 e '80, per eliminare gli oppositori.


AUGUSTO PINOCHET, GOLPISTA... E LADRO.

PER LA PRIMA VOLTA, ex collaboratori civili e militari del generale prendono le distanze da colui che fu il loro capo. La sbandata nei ranghi Š stata causata, pi— che dall'emergere delle violazioni dei diritti umani, dalla scoperta, nel luglio 2004, dell'esistenza di fondi segreti dell'ex dittatore, depositati presso la banca Riggs di Washington. Ironia o vendetta della storia, il colpo di grazia Š venuto proprio dall'ex alleato, quando, negli Stati uniti, una commissione del Senato ha reso pubblico un accertamento dell'Ufficio dell'ispettore monetario. Nel quadro del Patriot Act, per la lotta contro il terrorismo (in questo caso, non di stato!), e dell'irrigidimento della legislazione sul riciclaggio di denaro sporco, questo Ufficio si Š interessato alla banca Riggs e ha cos constatato l'assenza di do
6 aprile 2007 0:00 - guido
Il Consiglio d'Europa non si è accorto che c'è una guerra in corso tra i fanatici e il mondo occidentale. Se l'Europa non è stata costellata di attentati antioccidentali è solo merito dei servizi segreti che fanno il lavoro, quello appunto di agire segretamente. Tutto il resto sono cazzate e vanneggiamenti.
6 aprile 2007 0:00 - I love USA
....ah che cattiva è l'America, ah, come è razzista l'America, ah, come sono antidemocratici in America...

Premesso che:
Nessuno in Europa, con la sola eccezione del Regno Unito può permettersi in alcun modo di fare delle lezioni di democrazia in America: non la Germania che per quello che hanno fatto i genitori della gente della mia età devono starsene belli zitti per i prossimi 200 anni cercando di non farsi troppo vedere, non l'Italia, la cui democrazia assomiglia di più alla repubblica delle banane che ad uno stato civile, non la Francia che sodomizza l'Africa e gli Africani con la Total impedendo loro di alzare la testa di un millimetro (se ci provano colpo di stato del dittatore di turno), l'Italia in misura minore contribuisce ben bene a questa politica. Non l'Europa dell'Est, visto che la democrazia l'ha scoperta recentemente ed ha appena finito (ma non del tutto ancora) di mandare le giovani figlie a battere i marciapiedi in Occidenti per potersi permettere la gita a Venezia. L'Austria, lasciamo perdere, ha avuto il coraggio di avere come presidente e di mandare all'Onu un ex gerarca nazista delle ss. Lasciamo perdere.
Ma come? C'è qui un pirla di "Evangelista" che si permette di giudicare la giustizia americano dopo che quella italiana non si può nemmeno definire giustizia per non offendere la parola? Ma stiamo scherzando?
La decadente Europa, che parla parla parla mentre in ex yugoslavia a 200 Km dal confine italiano si compivano atti di pulizia etnica, non può criticare l'America, e gli stronzi ex adulatori del regime sovietico e comunisti infami non possono nemmeno permettersi di leccargli i piedi. Portate rispetto per gli Usa, stronzetti, non sapete nemmeno cosa sia un regime liberale in Italia. In Italian è una dittatura dei soliti. L'Italia che giudica l'america in termini di democrazia è una bestemmia.
5 aprile 2007 0:00 - Consiglio d'Europa

Abu Omar : cosa ha detto in dettaglio il parlamento UE
di osservatoriosullalegalita.org

Con 382 voti favorevoli, 256 contrari e 74 astensioni, e dopo aver esaminato ben 270 emendamenti, il Parlamento UE ha adottato la relazione di Claudio Fava
«sul presunto uso dei paesi europei da parte della CIA per il trasporto e la detenzione illegali di prigionieri», dove con "paesi europei" si intendono
gli Stati membri, i paesi candidati e i paesi associati. I casi esaminati riguardano 14 Paesi: Italia, Regno Unito, Germania, Svezia, Austria, Spagna,
Portogallo, Grecia, Cipro, Danimarca, Belgio, Turchia, Macedonia e Bosnia-Erzegovina.

In merito alle consegne straordinarie ed ai voli segreti in Italia, l'europarlamento deplora che i rappresentanti dell'attuale e del precedente governo
italiano che sono, o sono stati, responsabili dei servizi segreti (Enrico Micheli, Enzo Bianco e Gianni Letta) abbiano declinato l'invito a comparire di
fronte alla commissione temporanea. La relazione prende poi atto dei 46 scali effettuati negli aeroporti italiani da aerei della CIA ed esprime profonda
preoccupazione quanto alla finalità di tali voli, che provenivano da paesi collegati con i circuiti delle consegne straordinarie e col trasferimento di
prigionieri o che vi erano diretti.

I deputati condannano la consegna straordinaria da parte della CIA dell'imam egiziano Abu Omar, rapito a Milano nel febbraio 2003 e portato in aereo in
Egitto, «dove da allora viene tenuto in "incommunicado" e torturato» (e' stato poi liberato, ndr). La relazione condanna «il ruolo attivo svolto da un
maresciallo dei carabinieri e da taluni funzionari dei servizi segreti e di sicurezza militari italiani (SISMI) nel rapimento». I deputati ritengono «molto
probabile», visto il coinvolgimento dei suoi servizi segreti, «che il governo italiano allora in carica fosse al corrente della consegna straordinaria
di Abu Omar avvenuta sul suo territorio».

Gli europarlamentari ringraziano il Pubblico Ministero Spataro per la sua testimonianza davanti alla commissione temporanea e plaudono alle indagini «efficienti
e indipendenti» svolte, sostenendo «pienamente» le sue conclusioni e «la decisione del GUP di rinviare a giudizio 26 cittadini statunitensi, agenti della
CIA, 7 alti funzionari del SISMI, un carabiniere del ROS e il vicedirettore del quotidiano Libero». Invitano quindi il Ministro della giustizia italiano
a procedere «quanto prima» alle richieste di estradizione dei 26 cittadini USA, «affinché possano essere processati in Italia».

Il Parlamento lamenta poi il fatto che il rapimento di Abu Omar abbia messo in pericolo l'indagine del Pubblico Ministero Spataro sulla rete terroristica
alla quale era collegato Abu Omar e ricorda che se questo non fosse stato illegalmente rapito e trasportato in un altro paese «sarebbe stato sottoposto
ad un processo equo e regolare in Italia». Si rammarica anche del fatto che i dirigenti del SISMI abbiano «sistematicamente fuorviato» la procura di Milano
«al fine di compromettere l'indagine». Secondo la relazione approvata, i dirigenti del SISMI «pare perseguissero obiettivi paralleli».

I parlamentari chiedono quindi al governo italiano «di porre urgentemente rimedio alla situazione istituendo controlli parlamentari e governativi rafforzati».
Più precisamente, i deputati deplorano il fatto che il generale Nicolò Pollari, già direttore del SISMI, «abbia nascosto la verità» quando è comparso di
fronte alla commissione temporanea». Egli, è spiegato, aveva infatti affermato che gli agenti italiani non avevano partecipato a nessun rapimento perpetrato
dalla CIA e che i servizi segreti italiani non erano a conoscenza del piano per il rapimento di Abu Omar. Notano inoltre che la testimonianza fornita dal
generale Pollari «non concorda con diversi documenti trovati nei locali del SISMI e confiscati dalla procura milanese» e che dimostrano come il SISMI venisse
regolarmente informato dalla CIA sulla detenzione in Egitto di Abu Omar.

Il Parlamento UE critica poi il governo italiano «per la lentezza con cui ha deciso di destituire il generale Pollari dalla sua carica e di sostituirlo»
e si rammarica che i documenti sulla cooperazione USA-Italia nella lotta al terrorismo, «che avrebbe favorito l'indagine», siano stati secretati dal precedente
governo italiano e che l'attuale governo ne abbia confermato la secretazione. Condanna inoltre «i pedinamenti illegali» dei giornalisti italiani che indagavano
sulla consegna straordinaria di Abu Omar, le intercettazioni delle loro conversazioni telefoniche e il sequestro dei loro personal computer, sottolineando
che le testimonianze di questi giornalisti «sono state del massimo aiuto ai lavori della commissione temporanea».

Inoltre viene condannata la consegna straordinaria del cittadino italiano Abou Elkassim Britel, l'inchiesta penale sul quale era stata chiusa con una archiviazione.
Gli eurodeputati invitano il governo italiano a prendere misure concrete per ottenere il suo immediato rilascio. Si rammaricano inoltre che l'allora Ministero
degli Interni italiano «fosse in "costante cooperazione" con servizi segreti stranieri».

Infine si deplora che il territorio italiano sia stato usato dalla CIA per uno scalo durante il volo usato per effettuare la "extraordinary rendition" di
Maher Arar, il cittadino canadese di origine siriana arrestato senza prove e per errore e trasferito in Siria, dove ha testimoniato di fronte alla commissione
dell'europarlamento di essere stato torturato. Una inchiesta del Canada lo ha liberato da ogni accusa, ottenendo dagli USA la cancellazione dalla lista
dei terroristi nella quale era stato inserito
per un pregiudizio
della polizia canadese non verificato dalla polizia di frontiera USA.
5 aprile 2007 0:00 - Evangelista Italo-Americano
Bicchiere con ghiaccio diventa un proiettile per la giustizia americana

Ha lanciato un bicchiere di carta con del ghiaccio verso un'auto in corsa. Per questo rischia due anni di prigione.

Succede negli Stati Uniti, dove la giuria ha applicato ad una giovane donna nera, madre di tre bambini e il cui marito sta servendo, come Marines, per la terza volta in Iraq .
La legge e’ quella del lancio di proiettili in un veicolo con persone a bordo. La condanna e' apparsa sproporzionata persino agli occupanti del veicolo colpito,
che si aspettavano magari un periodo di rieducazione in servizi socialmente utili.
La donna, alla guida di un veicolo con a bordo tre bambini e a fianco la sorella incinta di sei mesi con le prime doglie, ha reagito in modo inusuale al
reiterato tentativo di tagliarle la strada da parte di un uomo che guidava in compagnia della fidanzata. La coppia ha denunciato il fatto e la donna e'
stata riconosciuta colpevole dalla giuria di un reato a sua volta inusuale, che prevede la detenzione.
La giuria ha ritenuto che qualsiasi oggetto potrebbe essere assimilato ad un proiettile, e che il verbo sparare possa riferirsi allo scagliare l'oggetto,
come in questo caso. La donna ha ammesso di aver sbagliato, ma si e' giustificata dicendo che la brusca frenata di reazione alla guida della 'vittima' aveva spinto violentemente la pancia della sorella incinta contro il cruscotto.
La donna e' gia' in carcere. I suoi bambini - in assenza del papa' - sono affidati ai nonni, ma il sussidio alimentare non bastera' per mantenerli. Ora
il giudice dovra' precisare i termini della pena, ma non potra' modificare il verdetto della giuria.
Non e' la prima volta che la giustizia USA produce simili assurdita'. Assurdita' che aumentano statisticamente quando l'imputato e' un nero.
Nemmeno il rispetto di donna ,Madre,e, di probabile vedova…
La grande America, che piace .
5 aprile 2007 0:00 - Evangelista Italo-Americano
Torturare in nome dei valori occidentali non paga piu'. Ne sa qualcosa George W. Bush, che e' stato appena rampognato dai cristiani evangelici, di norma
conservatori, per i metodi usati nella sua guerra al terrore.

Si chiama infatti "Evangelici contro la tortura: protezione dei Diritti dell'uomo all'epoca del terrore" il documento sottoscritto e diffuso al termine
della sua assemblea annuale dalla dirigenza dell'associazione nazionale degli Evangelici USA (che rappresenta da decenni milioni di Evangelici americani,
per un totale di 45.000 chiese), in cui si citano le nuove leggi volute da Bush.

Il documento spiega esplicitamente che "L'occasione immediata per questa dichiarazione e' il dibattito intenso che si e' presentato nel nostro Paese poiche'
dal 2004 l'uso della tortura e dei trattamenti crudeli, disumani e degradanti di coloro che sono detenuti dalla nostra nazione e da altre nazioni 'in guerra
contro il terrore'. Nel 2005-2006 questo dibattito si e' evoluto in una piu' vasta discussione sulle politiche relative alle norme giuridiche che sarebbero
impiegate nella detenzione, processando, trasferendo, o punendo i sospetti terroristi".

La dichiarazione sottolinea che la risposta degli Stati Uniti agli attacchi dell'11 settembre 2001 - compresi l'intensificarsi delle attivita' di intelligence,
l'invasione dell'Afghanistan e successivamente l'invasione molto dibattuta dell'Irak - ha condotto alla cattura di migliaia di "nemici combattenti", presunti
terroristi. "La domanda che ora affrontiamo - si chiedono gli Evangelici USA - e' come proteggiamo la nostra societa' (ed altre societa') da ulteriori
atti dei terroristi nel quadro delle norme etiche e legali. Come cristiani americani, siamo soprattutto motivati dal desiderio che le azioni della nostra
nazione siano coerenti con le norme morali cristiane fondamentali. Crediamo che un impegno scrupoloso sui diritti dell'uomo, fra cui il diritto non essere
torturato, sia uno di questi principi morali cristiani".

Nell'introduzione del documento si legge infatti: "Da una prospettiva cristiana, ogni vita umana e' sacra. Il riconoscimento di questa dignita' morale transcendente
e' non negoziabile per noi come cristiani evangelici in ogni aspetto della vita, compresa la nostra valutazione delle politiche pubbliche. Scriviamo questa
dichiarazione per affermare il nostro sostegno ai diritti dell'uomo dei detenuti e l'opposizione a qualsiasi ricorso alla tortura". Inoltre, "Tutti gli
esseri umani maltrattati o tormentati sono fratelli e sorelle, figli e nipoti, genitori e nonni di qualcuno. Dobbiamo pensare a loro come nostri propri
bambini o genitori. Sono, per definizione di Gesu', 'il nostro prossimo' (Luca. 10,25 - 37). Sono 'questi piccoli' ed in loro e con loro incontriamo dio
stesso (Mt. 25,31 - 46)."

Si riportano anche una affermazione di Elie Wiesel (premio Nobel per la pace 1986): "Quando le vite umane sono compromesse, quando la dignita' umana e'
nel pericolo, le frontiere e le sensibilita' nazionali diventano irrilevanti. Il silenzio incoraggia il tormentatore, mai i tormentati" ed una di Robert
A. Evans, che - testimoniando sugli orrori del genocidio cambogiano degli anni '70 - scrisse: "La motivazione dei diritti fondamentali dell'uomo non puo'
mai trasformarsi in un aspetto delle statistiche, o in teoria, o strategia, o legislazione, o decisione giudiziaria. Sara' sempre, per me, la violazione
della dignita' di altri figli di dio". Anche Papa Giovanni Paolo II e il Diritto Romano sono chiamati a testimoni dei principi affermati nel testo, mentre
la Germania Nazista, la Russia staliniana e il Giappone imperialista sono presi come modelli negativi.
5 aprile 2007 0:00 - Alex
Sì,sì.... salutami tua moglie...
5 aprile 2007 0:00 - Topesio
E' ovvio che per TE i miei interventi non contino nulla, ci mancherebbe, sennò non saresti il cafone ignorante e lobotomizzato (dal nanetto) che sei.
5 aprile 2007 0:00 - Lucio Musto
Signor Parisi,

L'essere frainteso, per me è una costante, in questo forum di spiriti esagitati e denti avvelenati dall'astio, per cui non mi stupisco nemmeno.

Fortunatamente per me, il fenomeno è limitato, altrove è diverso.

Grazie del lungo intervento che mi ha dedicato, e che mi gratifica della sua considerazione. Ma per me superfluo, spero sia utile ad altri lettori.

Io infatti di politica non mi interesso né mi intendo, la lascio a chi la sa fare. Io mi limito a sforzarmi di essere un buon cittadino.

Quanto al mio intervento precedente, era esattamente quello che diceva di essere, un complimento alla sua prosa.
Con i nomi di tizio, caio e sempronio diventa, come giustamente dice lei, l'articolo di un giornale, nella fattispecie del giornale di ieri.
Su un piano più generale, ed meno indirizzato, poteva essere un buon pezzo di analisi del costume, degno di ben figurare in un libro di storia.

Tutto qui
5 aprile 2007 0:00 - Alex
I tuoi giudizi e tutto quello che dici( 4 misere stupidaggini, sempre le stesse)per me valgono molto meno di un peto di cane o di topo, insulso topastro.
5 aprile 2007 0:00 - Giuseppe Parisi
Signor Lucio Musto,
scrivere gli articoli con il nome specifico dei personaggi, e’ un lavoro di concreto giornalismo.
Qualsiasi personaggio, che si investa di responsabilita’ politica , sa, che il suo operato puo essere soggetto a critiche.
Sono rammaricato per l’escalation di violenza verbale nei miei confronti, per gli insulti gratuiti, e, sempre in nome, come si evince, del Paradiso, della Fede, e, non come mi sarei atteso della Verita’ Storica.
Ho scritto che, tale – la verita’ - e’ l’unica cosa preziosa per l’uomo.
Forse molti, ed ingiustamente, potranno aver pensatomi Comunista, anti-Americano, ecc.ecc., ma nulla di piu’ errato.
Io, ricerco sempre la verita’, a prescindere.
E, Le assicuro, che la verita’ non la ha in mano Gorge W.Bush. , ne' Oriana Fallaci.
Ci sono visioni, alla quale non ci si arriva facilmente.
Dopo la caduta del muro di Berlino, ed il disfacimento dell’organizzazione Comunista Sovietica, molte cose sono cambiate.
Ho anche scritto, che e’ stata consuetudine di certe linee politiche estere americane, finanziare apparati di Stato effettivi, o paralleli, magari poi facendo la finta di combatterli.
Il corso della storia gli ha gia’ evinti, in America Latina, ma anche nel Sud-Est asiatico.
E, la scarna ed inefficace politica estera americana, ha sempre creato obbrobri.
Chi si ricorda dei “montanari del Vietnam?”
Di esempi del genere ce ne sono a decine.
Ne cito altri ancora, recentissime ed attuali: la Cambogia, sta subendo in questi ultimi mesi, una escalation verso un inasprimento del potere Comunista.
Piu’ volte, voci libere, giornalisti liberi, e, qualche coraggioso politico, hanno denunziato anche, l’appoggio degli Stati Uniti d’America, - finanziario ovviamente – di tale linea Presidenziale Cambogiana
La Cambogia e’ strategicamente e geograficamente importante, cosi facendo se ne impedisce uno sviluppo concreto.
Ma tutto quanto danneggia l’occidente, i nostri figli soprattutto: la Cambogia, sta divenendo un focolaio molto pericoloso per la TBC ( Tubercolosi ), che, in queste zone e’ endemica e resistente all’antibiotico terapia , e, ove possibile curare, se ne e’ impediti.
Gli sfasci sono enormi.
Io parlo degli Americani, e, poi asserisco il 10% di loro.
Quale democrazia reale e’ quella appoggiata dalla fetta piu’ esigua di popolazione?
Oltremodo, il 10%, puo’ arrivare anche al 50%, con i voti “finanziati”.
Inoltre, chi e’ veramente Gorge W. Bush, che Pierluigi, riferisce grand Uomo di cultura?
Non lo sappiamo.
Sappiamo che una volta l’America era migliore.
Quanto meno creava i “conflitti di interesse”, come fu per Rockfeller, che non potette divenire Presidente d’America.
Il conflitto di interessi , qui si chiama Petrolio.
Nel mio articolo, non ho attaccato la lina occidentale, e, premiato i Talebani.
Spiace soltanto, osservare che molti in Europa non sappiano piu’ leggere, “dentro le righe”.
Ed ancora, noi peggio: l’Italia, in Europa e’ uno dei Paesi, se non il migliore, in termini di cultura,saggezza, civilta’.
L’America di Gorge W. Bush, e’ la peggior America di oltre 200 anni della sua storia.
Oggi, non si ammette , ma, non tardi, l’operato di questo Uomo, della quale, io, l’ho dipinto bene, “Carnivoro” e “Prozac sara’ “giustiziato” dalla storia e dalla verita’.”
Ma poi, tanto per rispondere a tanta gente che si e’ riscaldata: io per andare in Paradiso, dovrei occupare un altro paese?, uccidere donne bambini,anziani, cosi come fanno le forze occidentali,marines in testa? Fingendo di combattere il nemico?
Dovrei assalire la loro cultura, asserendo che la mia e’ migliore?
Dovrei assalire la loro Fede, ritenendo che solo la mia e’ quella buona ?
Come ci permettiamo noi, occidentali, che ci riteniamo piu’ colti e culturalmente avanzati, a permettere tutto quanto?
Un bambino, dall’animo pulito, e la mente fresca, comprende meglio di chi insulta.
A tali, gratuiti, non so cosa rispondere .
E’, l’altra faccia della violenza, quella che non ha precisi scopi, se non, mettersi in sella a correre - come nelle crociate -, verso l’infedele.
E, le grandi masse, hanno sempre avuto necessita’ per vivere, delle passioni delle grandi idee.
I burattinai di Gorge W. Bush, ve gli hanno offerto in pasto.
E, Voi, avete abboccato.
Vi ringrazio molto, per i Vostri insulti.
Come dice un lettore: un giorno ci mangeremo le mani.

Saluti

Giuseppe Parisi
4 aprile 2007 0:00 - Topesio
Ecco, bravo: spera nel regno dei cieli. Intanto qui sei uno sciocco che dice, tu sì, enormi cazzate qualunquiste.
4 aprile 2007 0:00 - Lucio Musto
Signor Parisi, una volta di più voglio complimentarmi per la sua prosa.
Personalmente la trovo bellissima e mi sono permesso di trascrivere questo suo testo nella mia collezione di brani notevoli trovati sul Web (naturalmente con il suo nome!)

Mi spiace solo che abbia fatto dei nomi concreti di personaggi attuali. Se se ne fosse astenuto il suo sarebbe stato un perfetto archetipo dell'esercito vincente, di quello motivato ed in ascesa in stridente contrasto a quello satollo e decadente.

Sempre, nella storia, ci sono stati gli uni eserciti e gli altri, queste e quelle nazioni.

Stavolta purtroppo, mi sa che noi occidentali siamo dalla parte perdente; ma non cambia nulla. La Terra accompagnerà ancora il Sole nella sua corsa verso Sirio!
4 aprile 2007 0:00 - Alex
IO sarei un povero di spirito?
Ma...(ammesso e non concesso) non sai che per i poveri di spirito è il Regno dei Cieli?
Mentre tu e la tua presunta cultura qualunquistica e miscredente finirete all'Inferno, nel girone degli Ignavi, coloro che vissero senza infamia e senza lode,che solo morendo si accorsero di essere stati vivi.
4 aprile 2007 0:00 - Topesio
Niente di nuovo sotto il sole, caro il mio ignorantone. So benissimo che tu non hai dimestichezza né con cultura, né con civiltà, ecc.
Dobbiamo però riuscire a portare avanti questi valori NONOSTANTE i poveri di spirito come te.
4 aprile 2007 0:00 - Alex
Ma di quale cultura parli, topastro?
Dove ce l'hai la cultura , tu? Ma fammi il cazzo del piacere!!!!
Te l'ho già detto qual è la tua unica cultura (o meglio coltura)...
4 aprile 2007 0:00 - Topesio
E come credi di combattere tutto ciò? con le guerre, tipo quelle del cretino a stelle e strisce?
Non ti è ancora bastato quel che è successo per capire che simili "strategie" non portano ad un cazzo di niente???
Le guerre come erano intese una volta non hanno più senso, in quanto non ci sono più nazioni che si fanno guerra l'un l'altra, nella maggior parte dei casi.
L'unica arma che può sconfiggere tutto ciò è la cultura, la civiltà, la tolleranza, che vanno diffuse anche tra i "nemici" e come credi di farlo, con i cannoni forse???
4 aprile 2007 0:00 - Reset
Caro Piergiorgio
l'intervento di Parisi ci fa capire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che viviamo, orami in un mondo dove ci sono da un lato perfetti macellai che si stanno addestrando per...farci fuori senza pietà, dall'altro gente che si masturba (scusa l'espressione) il cervello cercando di capire, di collegare, di relazionare, di rievocare, di fare, cioè, solo ed esclusivamente...NIENTE, anzi crecando di scardinare ciò che potrebbe fare da scudo a tutto questo: la nostra fede, la nostra cultura cosmopolita, la nostra democrazia, la forza delle nostre idee.
E per far questo, si servono, ahimè, di tranelli, di corsi e ricorsi, di trasmissioni televisive incentrate sulla dietrologia, sul rovesciamento di fronte...
Forse non è lontano il giorno in cui costoro si mangeranno le mani per le cretinate che hanno fatto, ma sarà troppo tardi.
3 aprile 2007 0:00 - Italiani Pecoroni



COSA FARESTE , SE FACESSERO CON L’ITALIA LA MEDESIMA COSA: NULLA!
UUUUUUUUUUUAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHH!
ITALIANIIIIIIIIIIII!!!LA CRISI NEL GOLFO
Teheran-Londra, parte la trattativa
Assalto e lanci di pietre contro l'ambasciata inglese. Nuove
"confessioni" in tv

Confermati i contatti diretti con il governo britannico per
risolvere una crisi dagli esiti imprevedibili Via a un canale
diplomatico
In tv i marinai spiegano come sono entrati nelle acque iraniane
Preoccupazione del Foreign Office per l'assalto alla rappresentanza
ALBERTO MATTONEDAL NOSTRO INVIATO
LONDRA - Dopo la guerra dei video, arrivano anche i petardi e le
pietre ad alzare il livello dello scontro con la Gran Bretagna.
Mentre la Tv di Stato iraniana Al Alam manda in onda un nuovo
filmato con la "confessione" di altri due marines inglesi,
l'ambasciata del Regno Unito a Teheran finisce sotto il tiro di
duecento studenti universitari radicali, che gettano razzi e sassi
dentro il perimetro della sede diplomatica britannica.
Š la protesta contro quello che l'Iran definisce "lo sconfinamento
nelle proprie acque territoriali" dei 15 marinai di Sua Maest…
arrestati il 23 marzo, orchestrata, dietro le quinte, dalla sapiente
rega del regime, che chiede le scuse di Tony Blair. Ma gli
ayatollah confermano anche l'esistenza di contatti diretti con il
governo britannico per risolvere una crisi dagli esiti oramai
imprevedibili. Londra tiene il punto, ripete che gli uomini della
Royal Navy catturati nello Shatt El Arab erano in acque irachene. Ma
lascia aperto il canale diplomatico.
Nel nuovo, breve video, i due marinai inglesi si aiutano con una
cartina per spiegare di essere entrati nella acque iraniane. Dopo le
"ammissioni" estorte nei giorni scorsi agli altri militari di Sua
Maest…, questo Š un nuovo schiaffo a Londra, che ha definito le
immagini "inaccettabili". Mentre i filmati mandati in onda a
ripetizione dalla Bbc sull'attacco all'ambasciata britannica,
provocano un sussulto al Foreign Office. Ed evocano lo spettro
dell'invasione del 1979 alla sede diplomatica americana a Teheran,
quando un gruppo di studenti radicali prese in ostaggio alcuni
diplomatici statunitensi.
Questa volta, le milizie Basij si sono limitate a gettare petardi e
pietre. A scandire slogan ("morte alla Gran Bretagna"), a chiedere
la chiusura del "covo di spie" inglesi. E l'espulsione
dell'ambasciatore, della "vecchia volpe", alludendo a Geoffrey
Adams. Molto fumo ma nessun ferito, ha rassicurato subito Londra. Il
cordone di poliziotti iraniani e gli abbondanti spruzzi di spray
urticanti, hanno tenuto lontano i manifestanti. Ma l'allarme Š
giunto a livelli di guardia.
Secondo il Sunday Times, la sorte dei marines dipenderebbe
dall'esito dello scontro tra radicali e moderati in corso in Iran.
Ma la posizione ufficiale di Teheran viene espressa dal ministro
degli Esteri Mottaki, che chiede "un cambio di atteggiamento da
parte di Londra", alludendo alla richiesta di scuse per la
violazione delle acque territoriali. E il presidente iraniano Mahmud
Ahmadinejad, dopo aver annunciato novit… sul programma nucleare,
lancia nuove bordate all'Occidente: "Le potenze arroganti sono
destinate a dissolversi come bollicine nell'acqua". Nel suo
armamentario retorico, ha aggiunto anche i kamikaze. "Il suicidio Š
un'arma invincibile - ha detto in un discorso citato dalla Tv di
Stato - noi siamo in grado di arruolare centinaia di martiri".
A rendere pi— teso il clima, una nuova denuncia dei pasdaran: i
guardiani della rivoluzione accusano gli Usa per un presunto
sconfinamento di due caccia nella provincia occidentale del
Khuzestan. Ma, malgrado i segnali poco incoraggianti lanciati da
Teheran, Blair accelera le manovre diplomatiche per trovare un
compromesso. Un alto ufficiale della marina britannica potrebbe
recarsi nei prossimi giorni a Teheran per dare solenni garanzie agli
ayatollah che il Regno Unito eviter… in futuro sconfinamenti nelle
acque iraniane.
Il ministro della Difesa, Des Browne, conferma alla Bbc che sono in
corso negoziati. "Siamo ansiosi - spiega - di risolvere la faccenda
il prima possibile e per via diplomatica. Siamo in comunicazione
bilaterale diretta". Il Foreign Office sceglie di evitare
l'escalation, sdrammatizzando l'assalto all'ambasciata. Per questo,
Londra non avrebbe gradito l'uscita del presidente americano, George
W. Bush, che ha usato la parola "ostaggi" per i quindici marinai
arrestati. In Gran Bretagna, sono in pochi a sperare che Blair
risponda alle provocazioni iraniane con una nuova guerra.

3 aprile 2007 0:00 - Verita'


GIOCHI DI GEOPOLITICA : L’ALBALA POLEMICA
Mia Farrow invita a boicottare i Giochi. E accusa Spielberg: "Sei il Leni Riefensthal di Pechino"
Olimpiadi cinesi, guerra tra star
FEDERICO RAMPINI
PECHINO
dal nostro corrispondente
The Genocide Olympics, le Olimpiadi del genocidio: con un duro editoriale pubblicato sul Wall Street Journal l'attrice Mia Farrow lancia la campagna per boicottare i Giochi di Pechino nel 2008, se la Cina non ritira i suoi aiuti economici e militari al regime del Sudan, responsabile del genocidio del Darfur. Š un campanello di allarme per il governo cinese, a pochi giorni da una presa di posizione analoga di François Bayrou, il candidato centrista alle presidenziali francesi."Boicottiamo i Giochi di Pechino"
Battaglia a Hollywood, Mia Farrow attacca Spielberg che filmer…
l'apertura

L'attrice, ambasciatore onorario dell'Onu, contro le Olimpiadi in
Cina
Nel mirino il sostegno al Sudan, responsabile dei massacri nel
Darfur

DAL NOSTRO CORRISPONDENTEfederico rampini
non Š difficile fermare la tragedia del genocidio nel Darfur - ha
dichiarato Bayrou marted scorso - Se quel dramma continua, l'onore
della Francia ci imporr… di non partecipare ai Giochi del 2008".
Improvvisamente acquista peso l'ipotesi di un boicottaggio delle
Olimpiadi che finora era promossa solo da alcune organizzazioni
umanitarie. Il governo cinese nei Giochi del 2008 investe tutto il
suo prestigio, ed Š costretto a reagire. Il ministero degli Esteri
di Pechino si sforza di placare la polemica: "Chi fa queste
dichiarazioni - dice il portavoce Qin Gang - non ha capito bene la
posizione della Cina sulla questione del Darfur, un problema
complesso e delicato che non si risolve in pochi giorni".
Mia Farrow in realt… ha le idee chiare sul Darfur e sul ruolo della
Cina. La 62enne star di Hollywood, ex moglie di Frank Sinatra e di
Woody Allen, oggi Š ambasciatrice onoraria della Nazioni Unite. Il
suo intervento Š scritto a due mani, assieme al figlio Ronan che nel
Darfur Š stato pi— volte come portavoce dell'Unicef. L'articolo Š
una requisitoria spietata contro le responsabilit… di Pechino. "Nel
Darfur sono state uccise pi— di 400.000 persone, due milioni e mezzo
di abitanti sono stati cacciati dai loro villaggi in fiamme per
volont… del governo del Sudan appoggiato dalla Cina. La Cina versa
miliardi di dollari al Sudan. Acquista la stragrande maggioranza del
petrolio del Sudan. La China National Petroleum Corporation possiede
la quota di maggioranza dei due maggiori enti petroliferi sudanesi.
Il governo del Sudan usa l'80 per cento dei proventi del petrolio
per finanziare le sue milizie e acquistare strumenti di distruzione:
cacciabombardieri, elicotteri, autoblindo e armi, per la maggioranza
made in China. I bombardamenti dei villaggi partono dagli aeroporti
costruiti e gestiti dai cinesi. La Cina ha usato il suo diritto di
veto nel Consiglio di Sicurezza dell'Onu per bloccare i tentativi di
inviare una forza di pace a fermare il massacro".
Sul banco degli imputati Mia Farrow mette anche le grandi imprese
americane coinvolte nel business delle sponsorizzazioni olimpiche.
"C'Š una sola cosa che per la Cina Š ancora pi— preziosa
dell'accesso al petrolio sudanese: Š il successo d'immagine delle
Olimpiadi del 2008. Questo pu• offrire uno strumento di pressione
verso un paese che finora Š stato impermeabile ad ogni critica. Se
perderemo questa occasione la responsabilit… sar… dei sostenitori
dei Giochi: gli sponsor Johnson & Johnson, Coca Cola, General
Electric e McDonald's sono avvisati". Sotto accusa finisce anche un
altro Vip di Hollywood, il regista Steven Spielberg che ha accettato
di curare la scenografia della cerimonia inaugurale a Pechino.
"Spielberg desidera passare alla storia come il Leni Riefensthal dei
Giochi cinesi?" scrive la Farrow, evocando la figura della nota
regista tedesca di fede nazista che collabor• alle Olimpiadi di
Berlino nel 1936. Il paragone hitleriano Š pesante per Spielberg,
che ha dedicato al genocidio degli ebrei uno dei suoi film pi—
celebri, Schindler's List.
Il boicottaggio di Giochi olimpici per motivi politici ha numerosi
precedenti. Gli Stati Uniti e altre 50 nazioni disertarono quelli di
Mosca nel 1980 per protestare contro l'invasione sovietica
dell'Afghanistan. I sovietici e 14 paesi alleati per rappresaglia
non parteciparono ai successivi Giochi di Los Angeles nel 1984. Tra
il 1964 e il 1992 il Sudafrica fu escluso dalle Olimpiadi per
l'apartheid. La Cina, che ha fatto il suo rientro sulla scena
olimpica nel 1984, dovette candidarsi per tre volte a ospitare i
Giochi prima che cadessero i veti occidentali legati al massacro di
Piazza Tienanmen (1989).
Per il governo di Pechino il 2008 deve servire proprio a consacrare
definitivamente la propria normalizzazione, lo status di
superpotenza "rispettabile", passando un colpo di spugna sul
passato. Alcune organizzazioni umanitarie - in testa Reporter senza
Frontiere - chiedono dal 2001 il boicottaggio dei Giochi di Pechino
per denunciare gli abusi contro i diritti umani in Cina. Per
prevenire queste accuse il regime comunista ha fatto un gesto di
buona volont…: dall'inizio di quest'anno e fino alla fine dei Giochi
sono state abolite tutte le restrizioni alla libert… di movimento
dei giornalisti stranieri. Corrispondenti e inviati in Cina non
devono pi— chiedere autorizzazioni per viaggiare all'interno del
paese, nŠ devono concordare le interviste con le autorit… (il
"privilegio" Š limitato alla stampa estera, nulla Š cambiato nella
censura sui mass media cinesi).
Pechino non si aspettava la nuova campagna di boicottaggio, motivata
non dalle carenze dei diritti umani in Cina, bens dalla
responsabilit… per il genocidio nel Darfur. La probabilit… che
questa campagna abbia successo appare per ora limitata. Gli
interessi economici vanno ben oltre le sole sponsorizzazioni. La
General Electric, per esempio, ha ottenuto contratti per 160 milioni
di dollari negli appalti dei cantieri olimpici. Il presidente del
Comitato olimpico internazionale Jacques Rogge non perde occasione
per manifestare il suo ottimismo. "Sono convinto - ha dichiarato
Rogge - che i Giochi contribuiranno all'evoluzione della Cina. I
20.000 giornalisti che verranno avranno la possibilit… di mostrare
il paese com'Š. Š evidente che questo accelerer… l'evoluzione
sociale". Anche il portavoce del ministero degli Esteri Qin Gang Š
fiducioso: "Non crediamo che gli appelli al boicottaggio verranno
ascoltati. Siamo certi che a Pechino avremo dei Giochi coronati da
un grande successo".

2 aprile 2007 0:00 - guido
La serietà del tuo intervento è pari al giorno in cui l'hai scritto.
2 aprile 2007 0:00 - Doctor Sigmund
Il Talebano è incazzato nero perchè non chiava abbastanza, anzi per niente. Come infatti non ci sono zoccole in quel paese di merda e non può prendere moglie perchè deve combattere e poi non ha una lira (afghana) per mantenerla.E non si può fare nemmeno le seghe perchè gli hanno detto che Maometto piange se lui si tocca e poi dopo deve andare all'inferno,nelle tenebre eterne, in caldo e in gelo. Ci sarebbe l'inculata tra maschietti, di cui gli arabi sono ghiotti e nella quale eccellono, ma pare che secondo il codice militare di guerra Talebano l'incularella in presenza del nemico (e quei porci di Amerikani sono sempre tra le palle) costituisca alto tradimento, con immediata esecuzione dei traditori per impalamento.
Per questo il Talebano sgozza il nemico/peccatore col grandissimo piacere così ben descritto da Giuseppe Parisi: il coltello sostituisce il pene, il sangue lo sperma e il collo del peccatore/nemico la fica/ano che manca al Talebano. Che libidine!...

Doctor Sigmund
2 aprile 2007 0:00 - isaia kwick
La vita, la storia, le geopolitiche, le migrazioni sono tutti eventi ciclici.
Isaia Zingaro ROM.
  COMMENTI
  (Da 1 a 30 di 32) ->   >|