COMMENTI
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22 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per il dott. Albano.

Non so dirle a quale punto si trovi in questo momento la discussione in Parlamento, ma le auguro di passare quanto prima dalla serie B alla serie A.
21 settembre 2007 0:00 - dott.alfonso albano
io da giorni vorrei avere notizie "fresche" su come si evolcve la discussione politica sulla liberalizzazione della fascia c,ma ahimè senza nessun risultato.sarà forse un segreto di Stato?io intanto ho aperto una parafarmacia,e sto facendo risparmiare un bel pò i miei pazienti/Clienti
19 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per norlevo.

Penso che mi si possa rimproverare tutto, fuorché il fatto di non avere una mia opinione (che le è nota, è oggetto di critiche in questo forum e che, come lei dice, sostengo almeno dal 2006).
Non avendo interessi nel settore farmaceutico, vorrà riconoscere che mi espongo alle violente critiche dei titolari di farmacia per il solo gusto di difendere la mia opinione.
Non ho padroni: il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me (Immanuel Kant).
19 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
bene Francesco,
Ha riportato la legge che mi aspettavo e che in linea di massima è simile per tutte le regioni d'Italia. Legga però oltre ai puntini che lei ha messo (e spero lo abbia già fatto). Trasformi il tutto in euro, e si accorgerà che questa legge aiuta le piccole farmacie che davvero hanno bisogno di questo sussidio per sopravvivere. Provi anche a fare quattro calcoli e si accorgerà che questi sussidi non incidono praticamente nulla su "Pantalone" con tutto quello che si paga per la sanità ospedaliera ad esempio che va a rotoli.
19 settembre 2007 0:00 - norlevo
Se qualcuno volesse togliersi la curiosità di sapere che opinione ha il nostro francesco, del ruolo professionale del farmacista titolare e non, può andare a leggersi i forum DI LA TUA del 2006.Ammesso che gli sia concesso avere un opinione da chi gli passa lo stipendio.
18 settembre 2007 0:00 - Alfonso T.
Invito a frequentatori di questo forum.
Facciamo una bella colletta per restituire i contribbbbbbbbbbbuti a norlevo.
17 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per il piccolo chimico.
Perché dovrei spararla grossa sui sussidi alle farmacie rurali?
Le trascrivo i primi due articoli della legge Rgione Abruzzo 16/3/2001 n° 9 ("Provvedimenti in favore dei titolari di farmacie rurali ubicate in località con popolazione fino a 3000 abitanti"):
Art. 1
1. Al fine di incentivare la presenza dei Servizi di farmacie rurali nei piccoli comuni con popolazioni fino a 3000 abitanti, a decorrere dal 1° gennaio 2001 l'indennità annuale di residenza, prevista dalla legge 8.3.1968, n° 221, per i titolari, i direttori responsabili e i gestori provvisori di farmacie rurali ubicate in località con popolazione fino a 3000 abitanti è fissata nelle seguenti misure:
- £. 5.000.000 per popolazione fino a 1000 abitanti;
- £. 2.000.000 per popolazione fino a 2000 abitanti;
- £. 1.000.000 per popolazione fino a 3000 abitanti.
...............
Art. 2
1. In aggiunta al contributo di cui all'art. 1, ai titolari, ai direttori responsabili ed ai gestori provvisori di farmacie rurali ubicate in località con popolazione fino a 3000 abitanti è corrisposto, a decorrere dal 1° gennaio 2001, un ulteriore contributo annuo di £. 25 milioni fino ad un numero di 500 abitanti; £. 20 milioni tra i 501 e 1000 ......... ".
Se avrà la pazienza di cercare su internet, scoprirà che la situazione è analoga per le altre regioni.
Le cifre sono riferite all'anno 2001 e sono in lire.
Per le piccolissime farmacie, quindi 5.000.000 + 25.0000 = 30.000.000.
Cioè 2.500.000 al mese (più di quanto percepiva un insegnante di liceo).
Non mi dica che l'ho sparata grossa, altrimenti devo pensare che non ci si può fidare nemmeno dei testi legislativi.

17 settembre 2007 0:00 - norlevo
IL notaio mediamente,a fine carriera si becca una pensione di 4-5000 euro.ILfarmacista 7-800 euro dopo aver pagato in certi casi miliardi di lire in tasse e contribbuti vari.IL notaio può evadere quello CHE CAZZO gli pare.IL farmacista è costretto a pagare praticamente tutto.Per cui VOI mi date i 4-5000 di pens., più tutti quei danari che avrei voluto non dichiarare al fisco ma HO DOVUTO FARLO, e poi potete anche tenervi la farm. post-mortem.Per inciso i contribbuti pensionistici pagati dal titolare INUTILMENTE per il farm.-titolare stesso, sono definiti dal ENPAF COME PAGATI IN MODO MUTUALISTICO A FAVORE DELLA PENSIONE DEI NON-TITOLARI.SU questo desidererei lumi dai colleghi nel blog.
17 settembre 2007 0:00 - leo
Per francesco

ho notato che non hai risposto alla mia ultima, forse perchè su quella non avevi più unghie per difendere la grande distribuzione; ormai è plateale che a te interessa solo quella e non i farmacisti non titolari. Non ho più dubbi sul perchè i tuoi affari vadano benissimo.
Inoltre ho tanti amici avvocati, molti figli di avvocati ai quali papi a lasciato studio e clienti e sorridono, anzi ridono tanto, quando dico che per me sarebbe impossibile evadere il fisco perchè loro, viceversa....loro ovvio, non tu.
Ti informo che ci sono blog anche sulle "amenità" dei principi del foro (non del buco), e su come difendete i vostri privilegi.
Ma non sono comici, sembrano documentari sugli sciacalli.
17 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
Gli faccio notare che i passaggi padre-figlio non avvengono soltanto per le farmacie rurali, le quali, peraltro, sono abbondantemente foraggiate da Pantalone quando non raggiungono un reddito di un certo livello.

abbondantemente? lei sa di che cifre stiamo parlando? Immagino lei si riferisca all'indennità di residenza per le farmacie rurali. Vediamo stavolta quanto la spara grossa...

E seconda cosa, non mi sembra di aver perso il controllo in alcun modo... anzi sono molto più obiettivo di lei, nel settore farmacia c'è sicuramente qualcosa che si può cambiare e migliorare come in tutti i settori. Ciò di cui sono fermamente convinto è che tale miglioria non possa verificarsi con una liberalizzazione voluta da un ministro senza nemmeno consultarsi con le parti.

Intanto gli faccio sapere che i miei affari vanno benissimo (anche con clienti farmacisti); vanno tanto bene che mi posso permettere il lusso di passare, almeno una volta al giorno, dalla consultazione della banca dati giuridica e dalla preparazione degli atti alla lettura di tante amenità (notare, prego, la delicatezza del linguaggio) dette dai farmacisti titolari e dai loro strenui difensori.

Lei è davvero un grande presuntuoso, sostenendo che chi parla a favore dei farmacisti titolari dice solo amenità.
Continui pure così, complimenti.
16 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per il piccolo chimico.

Quando il piccolo chimico perde il controllo gli scappa qualche buona osservazione ( i concorsi "non mostrano le reali conoscenze del farmacista").
Sono, quindi, inutili e servono ad altro.
Gli faccio notare che i passaggi padre-figlio non avvengono soltanto per le farmacie rurali, le quali, peraltro, sono abbondantemente foraggiate da Pantalone quando non raggiungono un reddito di un certo livello.


Per Alfredo.

Si sentiva in questo forum la mancanza di Alfredo, con il quale mi sono "confrontato" altre volte.
Non ha mai nulla da dire, ma in compenso è prodigo di insulti.
Per questa volta non raccolgo la provocazione, ma mi riprometto di recuperare se dovesse decidere di insistere sullo stesso tono.
Intanto gli faccio sapere che i miei affari vanno benissimo (anche con clienti farmacisti); vanno tanto bene che mi posso permettere il lusso di passare, almeno una volta al giorno, dalla consultazione della banca dati giuridica e dalla preparazione degli atti alla lettura di tante amenità (notare, prego, la delicatezza del linguaggio) dette dai farmacisti titolari e dai loro strenui difensori.
Per me è uno spasso: la trovo più interessante della visione di film comici.

16 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
Per Francesco, lei è davvero un ipocrita incredibile. L'unico che non risponde agli interrogativi degli altri è lei, non fa altro che lanciare accuse, e "postare" commenti che dimostrano la sua infinita ignoranza nel mondo del commercio. Stando dietro una comoda scrivania evidentemente vive in un mondo tutto suo.
Ma vediamo nel dettaglio le sciocchezze che scrive. Di latte in polvere ne esistono decine e decine di tipologie, e non tutte delle stesse ditte. Ora mi chiedo come per esempio una piccola farmacia possa fare ordini alla ditta produttrice se il potenziale bacino di utenza è di 10-15 madri di neonati. Certo potrebbe avere un lampo di genio e fare un bell'ordine direttamente alla ditta e spuntare un prezzo migliore (come i supermercati).... ma a chi e quando li vende? Forse ne venderebbe 10, gli altri 90 andrebbero incontro a scadenza.... ops.
Il bacino di utenza di un supermercato non può essere paragonato a quello di una farmacia, e ancor di meno ad una farmacia rurale.
Ma è possibile che non ci arriva da solo?
"i farmacisti titolari non vogliono avere scorte. Sono infatti tutti molto interessati al controllo dei tempi di rotazione dei prodotti." Come si fa a dire una cosa del genere, non è che non vogliono, non possono perchè il prodotto ha la scadenza e per esempio per il latte in polvere questa è molto ravvicinata nel tempo!

Per quanto riguarda il discorso dei figli dei farmacisti che diventano titolari senza concorso, le ripeto che considero la farmacia un esercizio privato, per di più di primaria importanza. E' come se alla morte degli Agnelli la Fiat fosse messa a concorso e diventasse presidente il vincitore di tale concorso.
Lei potrà dirmi che il numero delle farmacie però è regolamentato dalla pianta organica, mentre per le industrie di automobili non vi sono particolari vincoli. Questo è vero, ma la pianta organica porta il vantaggio più grande alla popolazione, non solo al farmacista. Chi avrebbe interesse ad avere una farmacia in un piccolo paese montano o in una frazioncina di 600 abitanti? Se ogni farmacista fosse libero di aprire una farmacia dove vuole, non andrebbero forse tutti o quasi in città o grandi paesi dove c'è l'interesse maggiore? E nel paesino di 600-800 abitanti chi andrebbe ad investire cifre folli per aprire una farmacia? Considerando che il bacino di utenza della farmacia è costituito in gran numero da anziani, come potranno raggiungere questi la farmacia "più vicina"?
Solo un'attività già avviata può attualmente sopravvivere in queste piccole realtà (che sono però molto comuni) e per questo non vedo nessuno svantaggio del passaggio da padre a flglio della farmacia.
I veri svantaggi per i farmacisti non titolari stanno nei concorsi, che spesso non vengono fatti quando e dove dovrebbero, e che indubbiamente sono a vantaggio di chi ha una buona memoria essendo fatti a quiz (tipo patente per intenderci) e non mostrano le reali conoscenze del farmacista.
Allora in questo sì, sarei sicuramente favorevole ad un cambiamento.
Favorevole sarei anche a mettere un limite alla proprietà di farmacia: ogni farmacista può essere titolare di UN solo esercizio (farmacia o parafarmacia); il titolare (o i titolari in caso di società) dovrebbero essere per forza farmacisti laureati.
I vertici di Federfarma andrebbero azzerati, perchè in questi anni hanno fatto gli interessi di pochissimi, e non dei farmacisti; anzi hanno finito per dare una brutta immagine generale della farmacia italiana, cosa assolutamente falsa. Ma l'impressione è quella che conta nell'opinione pubblica.

Ultima cosa che lei dice: Mi fornisca una giustificazione credibile, tenendo conto che le spese per istituire una farmacia non sono diverse da quelle per mettere su uno studio notarile o altra attività similare.
Le spese per istituire una farmacia sono ben diverse da quelle per aprire uno studio notarile o di avvocato. Fornitura farmaci, locali adeguati, preparazione di laboratorio galenico appropriato alle dimensioni ed esigenze della farmacia con relativa apparecchiatura (molto più costosa di quello che si pensi), COMMERCIALISTA, sistema informatico con relativi aggiornamenti, registratore di cassa, eventuale collaboratore/i.
Non mi sembra che tutte queste spese siano uguali per gli esercizi dai lei citati.
Poi se lei vuole chiudere gli occhi, lo faccia pure.
16 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per il piccolo chimico.

Lei evita sistematicamente di rispondere alle domande che gli vengono poste.

Seguendo il suo ragionamento, se il farmacista preferisce ordinare 3 pezzi di latte in polvere invece che 100 è l'utente che si deve far carico del prezzo più alto.
L'utente, cioè, deve mantenere anche gli intermediari della distribuzione soltanto perché i farmacisti titolari non vogliono avere scorte. Sono infatti tutti molto interessati al controllo dei tempi di rotazione dei prodotti.

Per quanto riguarda i figli dei farmacisti titolari che diventano tiolari senza partecipare ad alcun concorso, le faccio presente che nemmeno i notai, notoriamente appartenenti ad un'altra categoria di vacche sacre intoccabili, godono di questo privilegio.
Conosco figli di notai, attualmente avvocati, che, dopo aver lavorato per moltissimi anni nello studio del genitore e partecipato infruttuosamente a numerosi concorsi, si sono arresi.
A fine carriera del genitore lo studio notarile è stato chiuso.
Perché ai figli dei farmacisti (e solo ad essi) deve essere riservato un trattamento di favore?
Se mi risponde che la farmacia è un esercizio privato (e quindi bla bla bla ...) torniamo punto e a capo.
Sta di fatto che ci sono farmacisti che superano il concorso (senza risultare vincitori) e figli di farmacisti che sono esentati dalla partecipazione ai concorsi.
Mi fornisca una giustificazione credibile, tenendo conto che le spese per istituire una farmacia non sono diverse da quelle per mettere su uno studio notarile o altra attività similare.
Chi legge i nostri interventi in questo forum capirà facilmente chi di noi due fa il finto tonto ed evita la discussione sulle questioni.

16 settembre 2007 0:00 - mah
3 latti in polvere

Latti?? e che sono?

poveri farmacisti che falliscono... (io li vedo tutti miliardari, ma vabbè se francesco dice di no....) strano perchè non hanno assolutamente concorrenza
16 settembre 2007 0:00 - alfredo
Affffrancè...passano i mesi e sei sempre qui a spaccare i coglioni ai farmacisti.

Certo che se sei avvocato non hai uno straccio di sfigato da difendere.
La pianta organica serviva a te !!!!!!!!!!!
Un avvocato ogni 100000 abitanti.
Ecco spiegato il motivo delle tue incazzature.
Ma va a cagare coglione.
E non ti rispondo, anzi ti rimando a cagare in anticipo.
15 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
Il mcroscopico chimico ammette che il latte in polvere costa meno nei supermercati perché questi "riescono a spuntare prezzi migliori con una politica economica aggressiva, comprando direttamente dal produttore saltando il magazzino intermediario". Si stupisce, anzi, del fatto che "il gap tra i prezzi del prodotto in farmacia e nel supermercato sia molto ridotto". Il prezzo, quindi, potrebbe essere ancora più basso.
Perché mai, allora criminalizza la grande distribuzione?
I cittadini devono fare beneficenza anche a favore degli intermediari (che spesso sono società di farmacisti)?

Per il geniale professor Francesco. Lei se la prende con i titolari di farmacia perchè hanno alti guadagni (oltretutto da dimostrare in molti casi). Però se i guadagni li fa la grande distribuzione allora tutto va bene. Mi viene un sospetto, che lei abbia degli interessi personali, altrimenti non si spiegherebbero le sue continue "sparate" contro i farmacisti.
E' ovvio che una piccola farmacia non può ordinare alla ditta 3 latti in polvere di numero, a quest'ultima la spedizione e la fatturazione costerebbe un capitale in considerazione del guadagno. L'unica soluzione è comprare dal grossista, ed è normale che questo ci debba guadagnare qualcosa, altrimenti fallirebbe. Ma davvero non ci arriva da solo a questi ragionamenti o fa il finto tonto?
Io potrei fare lo stesso ragionamento per la benzina: perchè se un litro di benzina al produttore costa 40 cents, io la devo pagare 1,30 e fare beneficenza alle finanze dello Stato?

Il resto del suo ultimo messaggio è poi solo fumo e niente arrosto, anzi a dir la verità dimostra di non aver nemmeno letto attentamente ciò che ho scritto. Come al solito lei scrive solo ciò che gli fa comodo.
15 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per il piccolo chimico.

Pensavo che il detto "tagliarsi gli attributi per far dispetto alla propria moglie" fosse solo una espressione spiritosa.
Mi devo ricredere, considerato che c'è qualche farmacista che ritiene profondamente sbagliato che tutti i farmacisti possano, volendo, diventare titolari di farmacia.
Il microscopico chimico non aspira a fare il titolare (forse è collaboratore, forse è informatore farmaceutico, forse vive di rendita) e pensa che i suoi colleghi debbano fare altrettanto.
Il suo motto è "quieta non movere".
Dice il microscopico chimico: "... non ci trovo niente di anormale che il figlio di un farmacista titolare continui a sua volta a fare il farmacista titolare, se ne ha ovviamente i requisiti; la farmacia è un esercizio privato...".
Chi e come accerta se il figlio del titolare ha i requisiti? I suoi requisiti sono diversi da quelli degli altri farmacisti o ha il requisito in più di essere figlio della galllina bianca?
Se la farmacia è un "esercizio privato" perché ad altri farmacisti deve essere impedito di avere un proprio esercizio?
E' in grado di comprendere che il prezzo astronomico delle farmacie deriva soltanto dal fatto che esiste una pianta organica immutabile e che la componente principale (forse la sola) di questo prezzo è data dalla posizione di rendita che gli attribuisce la pianta organica, mentre l'attività professionale del farmacista non contribuisce minimamente alla sua formazione?

Il mcroscopico chimico ammette che il latte in polvere costa meno nei supermercati perché questi "riescono a spuntare prezzi migliori con una politica economica aggressiva, comprando direttamente dal produttore saltando il magazzino intermediario". Si stupisce, anzi, del fatto che "il gap tra i prezzi del prodotto in farmacia e nel supermercato sia molto ridotto". Il prezzo, quindi, potrebbe essere ancora più basso.
Perché mai, allora criminalizza la grande distribuzione?
I cittadini devono fare beneficenza anche a favore degli intermediari (che spesso sono società di farmacisti)?
14 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
ah dimenticavo di rispondere al nostro illustrissimo Francesco a proposito di una sua affermazione nella risposta data a leo:

Quello che è successo per il latte in polvere qualche anno fa dovrebbe essere di insegnamento. Su questo prodotto il ricarico delle farmacie è enorme.

Qui mostra i suoi veri limiti sulla conoscenza del settore: sui latti in polvere le farmacie hanno un guadagno veramente risicato. Evidentemente lei non si pone il problema che il prezzo del produttore varia da nazione a nazione: per esempio uno stesso identico latte può essere commercializzato dal produttore in Francia a 10 euro mentre il Italia a 15 euro: se il prezzo al pubblico nella farmacia francese è di 12 euro, è elementare che nella farmacia tale latte non si possa trovare allo stesso prezzo. Non poteva scegliere esempio peggiore di prodotto con alto ricarico; l'utile delle farmacie su latti ed altri prodotti alimentari dell'infanzia è molto ridotto, molto più basso di quello che tutti o quasi pensano (classico luogo comune)
La stessa cosa vale per latti e molti altri prodotti di parafarmacia venduti a prezzi diversi da quelli dei grandi centri commerciali: questi ultimi riescono a spuntare prezzi migliori con una politica economica aggressiva, comprando direttamente dal produttore saltando il magazzino intermediario da cui la stragrande maggioranza delle farmacie si riforniscono. Anche in questo caso è ovvio che con la stessa % di ricarico (di farmacia e supermercato) il prezzo finale sarà più basso nel supermercato. Anzi talvolta mi stupisco che il gap tra i prezzi del prodotto in farmacia e nel supermercato sia molto ridotto.
Per questi bei motivi comunque molte farmacie (specialmente quelle medio-piccole) iniziano a rinunciare a tenere molti articoli tipo pannolini, latti in polvere e prodotti del genere, per la grande felicità di Francesco. Gioisca, e se malauguratamente avesse bisogno di un latte in polvere il sabato notte, provi a bussare all'entrata serrata di un centro commerciale.
14 settembre 2007 0:00 - leo
x francesco

Lo sapevo che saremmo arrivati ad un accordo.
Hai scritto "si istituisca una farmacia ogni 2000 abitanti".
Se sostieni questa tesi sappi che sarò il primo a difenderla, a portarla avanti e, (senza ironia) a proporti come supervisore di questa assegnazione, purchè sia a favore degli unici aventi diritto e cioè i farmacisti e i cittadini, anche dei paesini sperduti. Una sola farmacia per farmacista o socio di farmacia,non come ha fatto Bersani che oggi mi permette con la sue legge di averne quattro (sempre leggi a favore dei più deboli eh...).
Sono pronto a combattere per una cosa oggettivamente giusta. Si ripara un guasto senza buttare l'automobile, senza dare in pasto a orde di sciacalli, quella che è, ti garantisco una professione utile alla gente (se sei giovane non sai quanto), quando esercitata con coscienza.
Devo andare ma mi riservo di risponderti su pane, pasta, benzina, crusca e avvocati, perchè lì ancora non ci siamo.
Cordialità
14 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
al nostro egregio professor Francesco propongo di rileggere il mio intervento, evidentemente ha avuto qualche difficoltà a comprenderlo a pieno: ho detto che non sono un titolare di farmacia, questo non esclude che io sia farmacista. E se lei non ci crede, mi dispererò nel dolore più atroce.
Nessuno vieta di esprimere le proprie opinioni, il problema è che proprio lei ha iniziato a fare polemica, venendo a criticare il mio intervento; in fondo io avevo espresso in quando "addetto ai lavori" una mia opinione senza tirarla minimamente in ballo. Lei invece si è sostituito a chissà quale divinità del forum dandomi dell'arrogante e dell'aggressivo. Se qui c'è qualcuno di arrogante e soprattutto altamente presuntuoso è proprio Francesco. Lei crede di avere la conoscenza assoluta, senza essere nel settore farmaceutico, ponendo solo domande senza rispondere a quelle che vengono poste perchè scomode e perchè non metterebbero in cattiva luce i farmacisti in generale, e soprattutto i titolari, cosa che a lei sta particolarmente a cuore.
Per passare alle sue domande:
Ai supermercati interessa il business? SI
Ai farmacisti titolari che cosa interessa? La soddisfazione del cliente conciliato con il business. Tutti guardano al guadagno no?
Le cose vanno male in Gran Bretagna? Sicuramente molto peggio che in Italia, per non parlare poi degli USA.
Ci sono farmacisti titolari che l'hanno fatta "molto sporca" per intralciare i concorsi? Si chieda perché lo hanno fatto. NON VEDO IL MOTIVO PER CUI DOVREI RISPONDERLE IO, LO SI CHIEDA AI FARMACISTI INTERESSATI. Probabilmente per i loro interessi personali, e questo succede in tutte le categorie lavorative, quindi la smetta di fare inutili provocazioni, anche nella sua categoria professionale c'è chi gioca sporco e ne risponde di persona, certo non deve essere demonizzata la categoria.
Si vuole mantenere ad ogni costo il numero chiuso e la pianta organica? Certo con qualche modifica migliorativa, tipo adeguare il numero di farmacie nelle zone dove è necessario.
Il piccolissimo chimico non capito niente del discorso CEPU per la semplice ragione che non vuole capire. -----> o forse il signore che ha tirato in ballo il discorso del CEPU ha scritto veramente a sproposito...
14 settembre 2007 0:00 -
la anonima di ieri sera era mia,NORLEVO per FRANCESCO.ho dimenticato a firmarmi.Ma se pensate siano tutte cazzate,potete anche cestinarla.Tanto .........
14 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per il chimico piccolo piccolo.

Sarà anche un piccolo chimico, ma certamente è un grande saltimbanco del ragionamento.
Lui solo, che dice di non essere farmacista (ma non ci credo), può parlare di questi problemi e capisce di OTC e farmaci di fascia A e C.
Non è più normale consentire a chiunque di esprimere la propria opinione e badare a quello che si dice e non a chi lo dice?
Diversamente opinando, lei dovrebbe astenersi dal dire quello che lei dice sugli avvocati.
I pezzi grossi?
Anche i titolari di farmacia sono "pezzi grossi" dal punto di vista dei loro dipendenti.
Ai supermercati interessa il business?
Ai farmacisti titolari che cosa interessa?
Le cose vanno male in Gran Bretagna?
Non mi pare che i problemi della salute in quel paese siano diversi dai nostri.
Ci sono farmacisti titolari che l'hanno fatta "molto sporca" per intralciare i concorsi?
Si chieda perché lo hanno fatto.
Si vuole mantenere ad ogni costo il numero chiuso e la pianta organica?
Si istituisca una farmacia ogni 2.000 abitanti. Si avrà un servizio più capillare mantenendo le stesse garanzie di efficienza.
Il piccolissimo chimico non capito niente del discorso CEPU per la semplice ragione che non vuole capire.

14 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per leo.

Ha capito male. 150.000 sono gli avvocati iscritti agli albi (che esercitano la professione), non quelli che si laureano in giurisprudenza ogni anno.
Per quanto riguarda pane e pasta, uno sguardo ad un altro forum di questo sito le consentirà di vedere che cosa è successo negli ultimi 20 anni. Per sua comodità trascrivo i dati:
Prezzi in euro al Kg
1985 – grano 0,23; pane 0,52
1990 – grano 0,19 (-18%); pane 0,83 (+60%)
1995 – grano 0,16 (-31%); pane 1,03 (+98%)
2006 – grano 0,15 (-35%); pane 2,5 (+380%)
2007 – grano 0,22 (-5%); pane 2,7 (+419%).
E' agevole constatare, guardando il prezzo di grano, pane e pasta nei negozi, che gli unici a guadagnare sono i soggetti che trasformano e che vendono, senza differenze tra piccoli esercizi e grande distribuzione; nei piccoli negozi, anzi, i prezzi sono mediamente più alti per ovvie ragioni economiche.
Non scrivo quello che scrivo per lavoro, ma solo perché credo in quello che dico e non ho nessun interesse a difendere i grandi capitali. Il mio discorso va in tutt'altra direzione, ma non chiudo gli occhi sul fatto che l'affermazione della grande distribuzione è un fatto globale, che difficilmente si riuscirà a contenere.
E' vero, invece, che siamo un popolo di rincoglioniti, che va nei supermercati e compra anche quello che non gli serve (ma in farmacia facciamo la stessa cosa).
Pensiamo di far felici le nostre bambine comprando Barbie invece delle comunissime bambole, compriamo l'acqua minerale in farmacia per i nostri bambini in farmacia pagandola come lo champagne (come se fosse diversa dalle altre acque minerali) e beviamo la Coca-cola invece dell'acqua per spendere di più ed ingrassare come maiali. Poi ci penseranno i farmacisti a venderci la crusca per dimagrire. Quanto costa al Kg la crusca per imbecilli che si vende in farmacia?
Probabilmente centinaia di volte in più rispetto al grano. Riconosco che, in fondo, meritiamo di essere presi per il c... (pardon, per i fondelli). Quello che è successo per il latte in polvere qualche anno fa dovrebbe essere di insegnamento. Su questo prodotto il ricarico delle farmacie è enorme.
Lo sciopero dei benzinai?
Anch'essi sono responsabili di aumenti ingiustificati per i consumatori. Personalmente, quando posso, mi servo di un distribuitore che pratica un prezzo più basso di 3/4 centesimi al litro e non si allinea al cartello di tutti gli altri.
Se l'apertura dei distributori presso i centro commerciali può portare ad una diminuzione dei prezzi non me ne frega nulla di quello che succede ai benzinai.
Vuol dire che faranno i dipendenti, invece di essere gestori. Già oggi, d'altra parte, possiamo acquistare i lubrificanti nei supermercati, con notevole risparmio.
Lo sciopero del lassativo?
Buona idea!, magari affiancato da quello delle creme abbronzanti, dei prodotti dimagranti, delle caramelle Zigulì e della liquirizia.
13 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
Per Francesco che ce l'ha minuscolo (il cervello): se sono piccolo presuntuoso e molto arrogante, non sarà certo lei a giudicarlo. Seconda cosa lei non è nel settore farmaceutico quindi non mi stupisco che non sapendo come funzionano le cose spari a zero secondo pregiudizi, luoghi comuni. Terzo punto lei dalle sue affermazioni deduce che io sia titolare di farmacia... falso, assolutamente falso; lei è così cieco da credere che tutti quelli che difendono i farmacisti titolari siano farmacisti titolari.
Ma forse non mi sono spiegato bene: se i supermercati, o meglio i vertici con a capo i pezzi grossi (quelli che guadagnano tanto stando all'oscuro) non raggiungono il loro obiettivo con gli OTC, certo non chiederanno scusa rinunciando alla cosa; pura illusione! Stanno provando due strade: la prima è quella di eliminare l'obbligo del farmacista, la seconda è quella di avere la possibilità di vendere anche i farmaci di fascia C, poi in futuro chiederanno anche quelli di fascia A, e infine diranno che i loro corners vendendo gli stessi prodotti delle farmacie devono essere equiparate alle farmacie esistenti. Tutto ciò che interessa a questi fetenti (lo ammetto ho sbagliato a definirli pezzenti nel precedente messaggio) è il business vero e proprio.
Ed il problema è proprio qui: faranno fatica a sopravvivere le farmacie già esistenti, figurarsi i colleghi che vorranno aprire una nuova sede; vogliamo fare la stessa fine della GranBretagna con moltissime farmacie in mano letteralmente ai poteri forti ovvero le multinazionali (Boots in testa) che potranno operare in monopolio o quasi? Geniale.
Se si vuole veramente aiutare i giovani farmacisti e dargli opportunità di lavorare non solo come dipendenti, l'unico modo è quello di istituire i concorsi dove sono necessari, e punire quei farmacisti titolari che talvolta li hanno intralciati in maniera "molto sporca".
Invece no, ci sono in ballo gli interessi di grosse aziende e società; e se io dovessi fare il dipendente per un titolare privato o per una multinazionale che guadagna soldi a badilate grazie ad un marchio, o che nel peggiore dei casi assume personale solo per il colore della tessera, non esiterei a scegliere la prima alternativa
Infine non ci trovo niente di anormale che il figlio di un farmacista titolare continui a sua volta a fare il farmacista titolare, se ne ha ovviamente i requisiti; la farmacia è un esercizio privato; se un farmacista compra una farmacia perchè dovrebbe poi lasciarla andare a concorso alla sua morte, o alla fine della sua carriera professionale?
E se il flglio si fosse laureato con Cepu che male ci sarebbe? E' laureato come un altro; facendo lo stesso discorso un avvocato laureato grazie a Cepu è un imbecille rispetto ad uno laureato in un ateneo di prestigio? Ma che ragionamento è?
L'unica tutela che hanno le farmacie (che da alcuni viene considerata un privilegio) è la pianta organica, che in realtà tutela i cittadini in quanto offre un servizio davvero capillare. Deve mettersi in testa che la farmacia è una cosa seria, e che aprirne una richiede un grande investimento oltre che una determinata logistica. Con tutto il rispetto un avvocato può avere lo studio dove cavolo gli pare, perchè come infrastrutture e investimento ha una miseria rispetto una farmacia, pur piccola che sia.
Lei ragiora con un metro tutto suo, giudicando tutto in base alla sua professione, facendo il capiscione su materia che non conosce in modo approfondito e vorrebbe avere ragione a tutti i costi, con il risultato finale che ogni tanto la fa fuori dal vaso.
Saluti, dal piccolo, anzi piccolissimo chimico
13 settembre 2007 0:00 - leo
Per Francesco

Dove compriamo la pasta? Ormai in un posto solo, al superipermercato.
Oggi c'è lo sciopero della pasta perchè ha prezzi assurdi.
Ma se è di libera vendita perchè non c'è concorrenza? perchè i piccoli commercianti sono stati eliminati da molto tempo.
Non capisco perchè tu Francesco continui a difendere con proverbi e frasi fatte (scusa ma sono come Montalbano, mi irritano un pò)i grandi capitali che prima desertificano e poi impongono quello che vogliono.
Perchè giro e rigiro su questa aduc è non trovo una minima critica alla gdo ne una parola su questa faccenda della pasta?
Non voglio pensare male...
Ci sarà, perchè è lì che stiamo andando, lo sciopero del lassativo. Prossimamente.
P.S. 15 giorni di sciopero dei benzinai.
forse avevo ragione io, non sono così dipendenti e anche qua hai toppato.
150.000 laureati all'anno in legge non fanno paura perchè devono passare l'inferno del tirocinio, a galoppare e umiliarsi gratis facendo ingrassare avvocatoni e figli di avvocatoni che rirparmiano sul personale.
Un neolaureato in farmacia quadagna più di un ingegnere Fiat dopo cinque anni.
Ma la Fiat, ovviamente, non si tocca perchè produce ricchezza...in Polonia.
Sei troppo intelligente per credere in quello che, forse per lavoro, devi scrivere. Saluti
13 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per piccolo chimico.

Mi pare che lei sia un chimico molto piccolo, molto presuntuoso e molto aggressivo.
Il discorso sulle liberalizzazioni non è affatto nuovo.
Le trascrivo un passo del discorso di Francesco Crispi al Parlamento nell'anno 1888 (son passati centoventi anni, ma certe cose, evidentemente, sono sempre attuali):
"La professione dei farmacisti è la sola che conserva ancora le forme medioevali delle corporazioni e dei mestieri e quindi può durare solo transitoriamente. Ogni limite, o signori, è un privilegio che torna a danno delle popolazioni. Dalla libertà dell'esercizio delle farmacie non si può ricavare che beneficio ed io non capisco il concetto dell'espropriazione accennato dai vari Oratori. "Espropriazione di che? Se domani voi dichiarerete libero l'esercizio della farmacia voi non lo torrete certo a coloro che già lo posseggono. Questi ultimi avranno forse una diminuzione di lucro, se però sapranno far meglio dei nuovi venuti il loro spaccio non temerà concorrenza. La libertà, o signori, nacque prima di tutti questi vincoli e dobbiamo dolerci che per la sola professione della farmacia la libertà non sia ancora spuntata mentre è già adulta per tutte le altre".
Lei parla di "vaccata", di aiuto ai grandi supermercati, dei "pezzenti delle Coop o della Gdo" perché vuole tenersi stretto "il lucro" di cui parlava Crispi e perché non è disposto a confrontarsi con i suoi colleghi.
Non si accorge nemmeno che il suo discorso è contraddittorio: se gli affari con gli OTC sono stati un flop per i supermercati, perché si preoccupa tanto?
Vuol dire che se ne libereranno al più presto e le chiederanno scusa per il disturbo arrecato.
Si preoccupa se tutti i farmacisti diventeranno dipendenti? Sa, però, che il problema non è attuale, perché i farmaci dispensati dal SSN attualmente non sono in discussione.
O meglio, potrebbe diventare attuale una liberalizzazione vera permettesse agli attuali dipendenti di aprire bottega.
E' questo, infatti, il nocciolo del problema.
Lei ha fiutato il vento ed ha capito che prima o poi ci si arriverà e demonizza le piccole cose per esorcizzare quelle più grandi.
Per il dipendente, poi, non fa differenza essere dipendente di un supermercato o del "piccolo chimico". Per lei è, invece, fa molta differenza, perché il lavoro dei suoi dipendenti le consente di guadagnare una montagna di soldi.
La deregolamentazione è una follia?
Chi ha mai detto che si vuole deregolamentare?
Si vuole sostituire una regola nuova ad una regola vecchia e sorpassata, che consente al figlio del farmacista di diventare titolare senza superare nessun concorso (e che potrebbe essere diventato farmacista grazie a CEPU, perché nessuno andrà mai a verificare la sua preparazione).

13 settembre 2007 0:00 - norlevo
Mi dispiace, ma non riuscirei a spiegarlo meglio di come ho fatto.Grazie comunque per avermi risposto e buona fortuna.
12 settembre 2007 0:00 - piccolo chimico
la pianta organica fu introdotta a seguito dei disastri provocati dalla libertà di aprire farmacie durante il governo Giolitti.
Da quel tempo fino ad ora il sistema delle farmacie in Italia è uno dei migliori al mondo; certo si potrebbero fare alcune migliorie ma la totale deregolamentazione è una follia. Andrebbero invece fatti i regolari concorsi per aprire nuove farmacie laddove lo preveda la legge.
La vendita dei medicinali di fascia C fuori dalla farmacia è solo una ulteriore vaccata; si vogliono solo aiutare i corner farmaceutici dei grandi supermercati i quali pensavano di fare chissà quali affari con gli OTC e si sono invece resi conto di aver fatto un bel flop.
Altro che libera concorrenza, con questo trend tutti i farmacisti (attuali titolari e non) finiranno a fare i dipendenti per quei pezzenti delle Coop o della Gdo. Bella roba davvero.....
12 settembre 2007 0:00 - Francesco
Per NORLEVO.

Le chiedo umilmente scusa se così, sui due piedi, non ricordavo il suo intervento del 22 giugno. Sono andato a ripescarlo ed ho capito una sola cosa: il farmacista "ha le spalle coperte da quello che guadagna con il SSN".
Evidentemente solo i farmacisti titolari hanno bisogno di avere le spalle coperte, tutti gli altri no.
Faccia lo sforzo di spiegarmi qual è la differenza in fatto di professionalità tra un farmacista collaboratore ed un farmacista titolare e poi riprenderemo il discorso.
12 settembre 2007 0:00 - NORLEVO
PER FRANCESCO,DA NORLEVO.Ti ho risposto .con la mia del 22 giugno,prima ancora che conoscessi la tua domanda.Non mi venite a parlare di eventuali controlli a tappeto che le autorità competenti farebbero sul regolare svolgimento della dispensazione di farmaci con obbligo di ric. medica.Sarebbe il bordello che oggi vediamo moltiplicato per ....Ma apparte questo,mi domando se sarebbe giusto che un esercizio commerciale per cui si pretende un titolo universitario,debba subire la stessa concorrenza di un qualsiasi altro negozio che puoi gestire anche con la terza media,e senza tutte quelle responsabilità che si hanno nel diriggere una farmacia.Con questo signori non-titolari non crediate che non mi renda conto della vostra difficile posizione.I concorsi si devono svolgere su questo non cè dubbio,e chi ha mancato in tal senso deve essere perseguito per aver cambiato le carte in tavola.La concorrenza si faccia sulla competenza professionale,i prezzi li amministri lo stato.SEpoi ancora pensate che competenza sia una parola eccessiva,ok ABOLIAMO laurea p. organica ecc ecc.Un avvocato libero professionista in pratica non può fallire,il farmacista avendo un fornitore da pagare....
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