Essendo un disabile fisico e psichico (Sindrome di
Phelan-McDermid), per curiosità telefonai alla clinica
svizzera per informazioni (tanto nessuno mi ci
accompagnerebbe). Mi dissero che per patologie psichiche
loro non potevano fare nulla. Rimasi molto sorpreso perché
se c'è qualcuno che ha buoni motivi per rivolgersi a un
servizio del genere, vista l'impossibilità di condurre una
vita dignitosa nella società dei consumi, sono proprio i
disabili e i malati di mente incurabili. Il suicidio di tali
soggetti non è mai una scelta individuale ma un'imposizione
esterna: altro che eutanasia! La mia esperienza dice che
quasi tutti i malati del genere vogliono vivere ma che non
esistono aiuti per chi non ha più nessuno. Questo fatto
dimostra che l'ipocrisia della nostra società è superiore
al suo cinismo.
20 febbraio 2009 0:00 - franco
Cristiani per servire
http://digilander.libero.it/cristianiperservire e-mail
[email protected] Il Presidente I disabili
psichici ancora una volta gabbati. Anche il Parlamento
Europeo chiede l’adozione di norme conformemente alla
“Convenzione sui dirittti delle Persone con Disabilità”
dell’ONU. La “Convenzione sui i diritti delle
persone con disabilità” adottata dall’ONU nel dicembre
2006, elabora i diritti civili e politici delle persone con
disabilità ed alla partecipazione di diritto alla salute al
lavoro ed alla protezione sociale, che il Parlamento Europeo
votando il “Patto per la salute mentale” ( Rel.Evangelia
Tzambazi-PSE EL) sollecita gli Stati Membri all’adozione
delle linee-guida della “Convenzione sui Diritti delle
Persone con Disabilità” dell’ONU.(26.12.2006).
Riconosce il cambiamento radicale di atteggiamento della
società verso queste persone per raggiungere la piena
eguaglianza, considerandoli individui con menomazioni in un
contesto che diventa disabilità. In mezzo a tanto
bailamme di opinioni convergenti o divergenti, sbagliate o
giuste, mi permetto di fare un’osservazione come la
farebbe un qualsiasi cittadino dopo aver letto la
“Convenzione”, che “parla” chiaramente del diritto
del malato in qualsiasi fase, anche terminale, a cui nessuno
può rifiutare assistenza, tanto meno alimentazione e
idratazione. La “concentrazione giusta di rispetto
del caso Englaro, ha messo in ombra le 2000/3000 famiglie
che si tengono ed curano da anni i loro parenti in stato
vegetativo e di cui nessuno ne parla, mettendo totalmente in
ombra altre tragedie, come quelle dei malati mentali e delle
loro famiglie che si devono confrontare quotidianamente con
loro. Il disegno di legge n.2121, votato dal
Parlamento il giorno 20 febbraio 2009, di ratifica della
“Convenzione” ancora una volta non gratifica la
disabilità psichica, perché non è stata riconosciuta
questa particolare “situazione”. Accomunando la
persona con minorazioni fisiche a quella con menomazioni
mentali, senza riconoscere la diversità ( Preambolo lettera
i), ancora continua la non differenza non valutata dal
disegno di legge. Infatti come può un soggetto
handicappato mentale, fra le principali, compiere : a.)
“proprie scelte” art.3/a che richiedono coesione
d’intelletto o responsabilità; b.) “capacità
giuridica” art.12/2; c.) “controllare i propri
affari finanziari ed avere uguale accesso a prestiti
bancari, muti ipotecari “(art.12/5); d.) “la veste
di testimoni in giudizio” art.13/1; e.) “vivere in
maniera indipendente” art.19 ; f. “la piena
capacità mentale” art.26/1 ; g.) “il diritto a
mantenersi attraverso il lavoro comprensivo ed
accessibile” art.27 ; h.) “ di sposarsi”
art.23/a. Ma l’handicappato mentale è in condizioni di
valutare (consenso e volontà) questo “atto” di livello
intellettivo e volitivo consapevole e responsabile al
consenso?.L’eventuale prole non ricade,poi, sulla famiglia
e sulla società? Inoltre sia per l’uomo e nel caso
di violenze alla donna è lecito usare metodologie di
sterilizzazioni per frenare la diffusione di handicap
genetici, anche attraverso interventi e servizi volti a
ridurre al minimo ed a prevenire ulteriori disabilità (
art.25). Ma la sterilizzazione, l’aborto la mascherata
eutanasia non sono forse una precisa menomazione ed una
coercizione della persona, della sua libertà della sua
dignità, senza che il “soggetto handicappato” possa
esprimere la sua volontà? Nel 1994 il Parlamento
Europeo, del quale fa parte l’Italia, ha dichiarato che
“ferite irreversibili non devono essere apportate alle
capacità riproduttive degli individui sofferenti di turbe
mentali” concetto ribadito dall’art.3 della “Carta dei
dirìtti fondamentali della Unione Europea”. Se
queste “enunciazioni” venissero applicate, ripeto ancora
una volta come fatto nelle n/s Petizioni, giacenti in
Parlamento, potrebbe accadere che TUTTI i disabili, specie
gli handicappati psichici, potrebbero subire forme di
eutanasia ed quindi negato non solo un diritto alla nascita,
ma anche alla vita. Previte
http://digilander.libero.it/cristianiperservire