Certo, Osvaldo, e lo stesso e' accaduto quando hanno
indotto a sostituire le caldaie a gasolio con quelle a
metano, e potrebbe accadere con le installazioni di
fotovoltaico (addirittura obbligatorie per legge) da
recuperare con il conto energia (e se poi all'improvviso
lo tolgono?). Paolo
4 gennaio 2008 0:00 - Disilluso
Egr. Sig. Donvito, prima di tutto bisogna detassare, poi
eventualmente liberalizzare. Ma veramente e non
accorpare come è stato fatto finora, consentendo ai soliti
grossi gruppi di far man bassa del mercato che si
liberalizza. Io continuo a ripetere che bisogna
diminure la spesa pubblica IN PRIMIS! Creare un sistema
pubblico che funzioni veramente e che punisca chi fa il
furbetto (e sono moltissimi). Finchè non si
intreprende seriamente questa strada, si possono solamente
prendere in giro le persone facendole parlare di problemi
secondari. Ricordiamoci che se le accise sul gasolio
(motore dell'intera economia) sono altissime è perchè
dobbiamo mantenere un CARROZZONE SMISURATO! SE SCENDE
IL PREZZO DEL GASOLIO (DELLE ACCISE), SCENDONO TUTTI I
PREZZI.
4 gennaio 2008 0:00 - certo
non ricordo il nome del "coglione" che prima
dell'avvento dell'euro diceva che con la lira la
fine era quella dell'Argentina. "Gli aunisa an
cancar"
4 gennaio 2008 0:00 - Rovere Osvaldo
Buon giorno a tutti,gradirei sapere,se qualcuno è in grado
di rispondermi a questa mia semplice domanda: tanti anni fa
si diceva di acquistare auto a gasolio,che anche se il
prezzo era più caro,il Gasolio costava meno e inquinava
meno della benzina.Ora che le auto diesel sono molto
più diffuse di un tempo,ecco che subito le cose
cambiano,il gasolio costa quasi quanto la benzina. Dato
che non mi pare che la produzione del gasolio sia diventata
improvvisamente più cara della benzina,credo che in
fondo ci sia una grossa speculazione e che i ns
cari ministri tacciono e volutamente ignorano. Capaci solo
di fare tante parole ma nessun fatto concreto per
aiutare chi li ha eletti. Cordiali saluti a tutti
e buon anno. diventata più onerosa
4 gennaio 2008 0:00 - Paolo 1
Il nostro Donvito continua a delirare sulle
liberalizzazioni. Gli Stati Uniti sono da due secoli e mezzo
il paese piu' liberista del mondo e i prezzi non fanno
che aumentare, a Manhattan il terreno costa sei miliardi di
volte piu' di quando gli Olandesi lo comprarono dagli
Indiani. E nel nostro piccolo vediamo ogni giorno come le
privatizzazioni e liberalizzazioni portino solo aumenti di
prezzi e rogne, da acqua-gas-elettricita' a Trieste via
via dappertutto, e mi associo a Anna, a me i decreti Bersani
di liberalizzazione hanno comportato solo un aumento da 4 a
10 euro l'anno di ricarica minima Wind per il cellulare,
bel risultato. Meglio tornare al regime di prezzi
amministrati e al CIPE, il libero mercato serve solo a
quegli speculatori che portano il petrolio a 100 dollari il
barile, fanno raddoppiare il prezzo della pasta (al
Pennymarket, dove vanno dei poveracci...) e cose del genere.
e la UE con le sue imposizioni vada a quel paese.
Paolo
3 gennaio 2008 0:00 - anna
Con la liberalizzazione, di fatto cominciata già prima di
Bersani ho avuto solo problemi e scocciature. I beni comuni
non possono essere gestiti da ditte che pensano solo al
profitto e il monopolio che potrebbe esercitare un grande
capitalista potrebbe essere anche peggiore perchè le
associazioni dei consumatori sono impegnate chi più e chi
meno a battagliarsi fra di loro o a denigrare chi
s'impegna a fare quello che si è sempre detto solo in
parola, al posto di difenderci. La cosa triste
dell'articolo di cui sopra è che nemmeno il Ministro ci
salverà dall'arroganza delle banche, delle
assicurazioni e degli affitti in nero.
2 gennaio 2008 0:00 - cesare pili
Buongiorno e, buon lavoro, vengo a chiedere se avete notizie
più approfondite in merito agli incentivi sulla
rottamazione della propria vettura, senza l'acquisto di
un'ulteriore vettura;tutto questo in riferimento agli
abbonamenti annuali o triennali stando alla finanziaria
dell'anno 2007, del mezzo pubblico di trasporto locale
del comune di residenza. >Vi ringrazio e buon lavoro.