La ricerca specialistica sugli effetti dell'erba magica ci
dice che ...
Da Aduc
USA - Consumo cannabis triplica rischio ipertensione
9 agosto 2017
La marijuana alza la pressione, fin troppo. Il consumo della
sostanza è associato a un rischio triplicato di morire di
ipertensione, secondo uno studio della Georgia University di
Atlanta. In assenza di dati precisi, i ricercatori hanno
'costruito' uno studio di follow up dei partecipanti al
Nhanes (National Health and Nutrition Examination Survey),
tutti intorno ai 20 anni o meno: nel 2005-06 avevano
risposto a domande sul consumo di cannabis e sull'età in
cui avevano provato per la prima volta.
In questo modo l'equipe ha quantificato da quanti anni i
consumatori fumavano la sostanza. Le informazioni ottenute
sono poi state incrociate con i dati di mortalità nel 2011,
provenienti dal Centro nazionale per le statistiche sulla
salute, per verificare l'associazione fra il consumo di
marijuana e la durata con i decessi per ipertensione,
malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Fra i 1.213
partecipanti alla ricerca, quelli che fumavano cannabis (il
57%) mostravano un rischio più alto di morire di
ipertensione, ben 3,4 volte di più rispetto ai non
consumatori, con un aumento anche per ogni anno di utilizzo
(+1,04).
Pur con tutti i limiti dello studio, "questo risultato non
ci ha sorpreso - commenta Barbara Yankey, principale autrice
del lavoro - E' noto che il consumo di marijuana ha diversi
effetti sul sistema cardiovascolare. Stimola il sistema
nervoso simpatico, portando a un aumento del battito
cardiaco, della pressione e della domanda di ossigeno.
Alcuni pronto soccorso hanno riportato casi di angina e
infarto dopo l'uso" della droga. Nessun effetto è stato
rilevato dallo studio sul rischio di morte per patologie
cardiovascolari e cerebrovascolari.
11 dicembre 2017 17:16 - Starfighter23
NON RISPONDERE MIRACCOMANDO CONIGLIO DI MERDA SCAPPA SCAPPA
MERDA
SENTI UN PO DEFICENTE4531 POMPINARO DI MERDA HAI LETTO DI
QUESTO STUDIO FATTO DALLA TUA UNIVERSITA' PREFERITA?
CONFERMA CHE LA CANNABIS FA BENE AL CERVELLO COS'HAI DA
DIRCI IN MERITO UOMO DI MERDA?
La Cannabis può migliorare le funzioni del cervello? La
conferma da uno studio dell’Università di Harvard
LO CONOSCI?
11 dicembre 2017 14:02 - ennius4531
La ricerca specialistica sugli effetti dell'erba magica ci
dice che ..
Da Aduc
AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio:
maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia 10 settembre 2014
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno
elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato
cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza
e sugli effetti del suo uso.
Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet
Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei
danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I
ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello
sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi
secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla
cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di
suicidio, e depressione.
Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis
quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60%
minore di completare la scuola superiore o l'università,
sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte
maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto
volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi
nella vita. "I risultati sono particolarmente tempestivi,
dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si
muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della
cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più
giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund
Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo
uso in adolescenza è associato a una serie di esiti
negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione
personale", aggiunge.
_______________________________________
The Lancet Psychiatry
Young adult sequelae of adolescent cannabis use: an
integrative analysis
Volume 1, No. 4, p286–293, September 2014
Dr Edmund Silins, PhD!L John Horwood, MSc, Prof George C
Patton, MD, Prof David M Fergusson, PhD, Craig A Olsson,
PhD, Delyse M Hutchinson, PhD, Elizabeth Spry, BA, Prof John
W Toumbourou, PhD, Prof Louisa Degenhardt, PhD, Wendy Swift,
PhD, Carolyn Coffey, PhD, Robert J Tait, PhD, Primrose
Letcher, PhD, Prof Jan Copeland, PhD, Richard P Mattick,
PhD,
11 dicembre 2017 0:04 - Starfighter23
NON RISPONDERE MIRACCOMANDO CONIGLIO DI MERDA SCAPPA SCAPPA
MERDA
SENTI UN PO DEFICENTE4531 POMPINARO DI MERDA HAI LETTO DI
QUESTO STUDIO FATTO DALLA TUA UNIVERSITA' PREFERITA?
CONFERMA CHE LA CANNABIS FA BENE AL CERVELLO COS'HAI DA
DIRCI IN MERITO UOMO DI MERDA?
La Cannabis può migliorare le funzioni del cervello? La
conferma da uno studio dell’Università di Harvard
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd
An association between use of cannabis in adolescence and
subsequent risk of schizophrenia was previously reported in
a follow up of Swedish conscripts. Arguments were raised
that this association may be due to use of drugs other than
cannabis and that personality traits may have confounded
results. We performed a further analysis of this cohort to
address these uncertainties while extending the follow up
period to identify additional cases.
Setting 1969-70 survey of Swedish conscripts (97% of the
country's male population aged 18-20).
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Results
Cannabis was associated with an increased risk of developing
schizophrenia in a dose dependent fashion both for subjects
who had ever used cannabis (adjusted odds ratio for linear
trend of increasing frequency 1.2, 95% confidence interval
1.1 to 1.4, P50 times was 6.7 (2.1 to 21.7) in the cannabis
only group. Similar results were obtained when analysis was
restricted to subjects developing schizophrenia after five
years after conscription, to exclude prodromal cases.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration..
Aduc
Legalizzazione cannabis. Cnr: rischi per sviluppo mentale
22 luglio 2016
.... il Dr. Vincenzo di Marzo (1) ricercatore del Cnr tra i
massimi esperti degli effetti che i cannabinoidi possono
avere sul fisico.
Esistono degli studi condotti sull`uomo che indicano che
l`utilizzo continuo, eccessivo, di preparati a base di Thc
possono portare ovviamente effetti sulla cognizione, sulla
memoria e sulla percezione anche di lunga durata", continua
Di Marzo.
Per Di Marzo "si possono avere dei disturbi anche profondi
dello sviluppo neuronale. Questo, ovviamente, ancora una
volta si verifica quando si utilizzano dosi molto elevate di
Thc.
Il Thc come molecola non è un attivatore molto potente dei
ricettori degli endocannabinoidi presenti nel cervello,
però è chiaro che se si consumano alte dosi di Thc si
possono avere degli effetti sullo sviluppo neuronale molto
profondi".
.......
(1) direttore di ricerca presso l'Istituto di. Chimica
Biomolecolare del Consiglio Nazionale delle Ricerche
(ICB-CNR) di. Pozzuoli, Napoli
Primo Ricercatore dell' Endocannabinoid Research Group dell'
Istituto per la Chimica di Molecole di Interesse Biologico
del CNR di Napoli.
E’ fra i 400 scienziati migliori del mondo secondo lo
European Journal of Clinical Investigation
5 dicembre 2017 18:16 - Starfighter23
La Cannabis può migliorare le funzioni del cervello? La
conferma da uno studio dell’Università di Harvard
Poiché vengono condotti sempre più studi sulla cannabis,
inesorabilmente crollano altri falsi stereotipi. Le
politiche (ed i politici) anti-cannabis che si oppongono
alla legalizzazione hanno sempre meno argomenti.
Un nuovo studio della Harvard University, pubblicato in
Frontiers in Farmacologia, ha dimostrato che la cannabis
può migliorare la funzionalità cerebrale tra i
pazienti.
Lo studio intitolato ” Splendore nell’erba” Uno studio
pilota sull’impatto della marijuana medica sulla funzione
esecutiva è il primo studio del suo genere e i suoi
risultati sono promettenti.
Effetto della cannabis sulla funzione del cervello
I ricercatori hanno osservato che, nonostante molti studi,
questi sono i primi in cui le funzioni del cervello sono
state testate prima e dopo le prove.
Lo studio ha scoperto che i divieti sulla cannabis non sono
coerenti con i risultati di molti studi che indicano che la
cannabis abbia valore medico. Inoltre notano che, anche se
la cannabis ha effetti negativi sul cervello in via di
sviluppo, la maggior parte dei pazienti la usa in età
adulta, ed il cervello non è più influenzato dalla
cannabis.
I ricercatori della Harvard University hanno deciso di
indagare se la cannabis possa migliorare la funzione del
cervello. A tale scopo si è scelto un ceppo medico, che nel
suo profilo chimico ha livelli bilanciati di THC e CBD, con
prevalenza del secondo cannabinoide.
Tra questi, si ritiene che alcuni cannabinoidi quali
cannabigerolo e tetraidrocannabivarina abbiano proprietà
neurogene e neuroprotettive, il che significa che sono
coinvolti nella creazione di nuove cellule cerebrali e
prevenire la degenerazione.
Metodi di prova
Lo studio è stato condotto per un periodo di dodici mesi,
in cui 32 partecipanti sono stati sottoposti a test regolari
tre, sei e dodici mesi prima di ricevere la cannabis ad uso
medico.
Per qualificare lo studio, i partecipanti non dovrebbero
essere stati mai a contatto con la cannabis, o 10 anni dopo
l’ultimo utilizzo. La condizione per partecipare allo
studio era quella di avere una malattia diagnosticata come
ansia, depressione o insonnia.
I pazienti sono stati sottoposti a una serie di test quali
il test Stroop Color Word , che mostra una parola come Rosso
, ma deve pronunciare il colore associato alla parola, in
questo caso il verde.
Come può la cannabis influenzare la funzione del
cervello?
Dopo tre mesi di uso medico della cannabis, hanno mostrato
una maggiore capacità di eseguire tutti i test per
accuratezza e velocità, suggerendo che la cannabis abbia
migliorato la funzione del cervello.
I ricercatori hanno riconosciuto che 32 partecipanti erano
un piccolo numero e la ricerca ha impedito la
somministrazione di un placebo, poiché gli stessi pazienti
hanno acquisito la cannabis dai medici. Questo è il primo
studio del suo genere.
“Come investigatore clinico, non mi interessa la ricerca
cattiva o buona, mi interessa solo la verità. Ciò che i
nostri pazienti e gli utenti ricreativi hanno il potere di
conoscere. La gente usa marijuana, il nostro compito è
quello di sviluppare le forme migliori e più sicure del
loro consumo. “ha dichiarato Staci Gruber , direttore
della ricerca sulla cannabis per la ricerca neurologica
(MIND). .
I risultati di questi studi sono promettenti e i ricercatori
continueranno a studiare gli effetti della cannabis sulla
funzione del cervello per confermare i risultati
iniziali.
.
.
.
.
.
.
26 novembre 2017 14:47 - ennius4531
Tra le varie forme di parassitismo c'è anche quella di
imitare i nick name d'altri come fa questo ennio4531 il cui
vuoto mentale si riflette sul vuoto lasciato in coda ad ogni
suo post.
Intanto la ricerca specialistica ci dice che...
Da Aduc
AUSTRALIA - Uso cannabis regolare sotto 17 anni. Studio:
maggiore rischio suicidio e abbandono studio
Notizia 10 settembre 2014
Chi usa regolarmente cannabis prima dei 17 anni ha una
probabilità di oltre il 60% maggiore di abbandonare gli
studi secondari ed è a rischio significativamente più alto
di non completare quelli universitari, di usare altre droghe
e di tentare il suicidio, rispetto a chi non l'ha mai
fumata.
Uno studio australiano del Centro Nazionale di Ricerca su
Droghe e Alcool dell'Università del Nuovo Galles del Sud
conclude inoltre che non vi è un livello 'sicuro' di uso da
parte di adolescenti, e che i risultati educativi più
scarsi e i rischi accresciuti si verificano anche fra chi
usa la droga meno di una volta al mese. Gli studiosi hanno
elaborato i dati di 3765 partecipanti che hanno usato
cannabis, da tre ampi studi di lunga durata sulla frequenza
e sugli effetti del suo uso.
Secondo gli autori della ricerca, pubblicata su The Lancet
Psychiatry, si tratta della dimostrazione più fondata dei
danni della marijuana negli anni dell'adolescenza. I
ricercatori hanno esaminato una serie di aspetti dello
sviluppo fino all'età di 30 anni: completamento degli studi
secondari, conseguimento di una laurea, dipendenza dalla
cannabis, uso di altre droghe illegali, tentativi di
suicidio, e depressione.
Gli adolescenti sotto i 17 anni che assumevano cannabis
quotidianamente avevano una probabilità di oltre il 60%
minore di completare la scuola superiore o l'università,
sette volte più alta di tentare il suicidio, 18 volte
maggiore di sviluppare dipendenza dalla cannabis e otto
volte maggiore di usare altre droghe illegali più tardi
nella vita. "I risultati sono particolarmente tempestivi,
dato che diversi Stati Usa e paesi dell'America Latina si
muovono verso la depenalizzazione o legalizzazione della
cannabis, che la renderebbero più accessibile ai più
giovani", scrive il principale autore dello studio, Edmund
Silins. "Le autorità devono essere consapevoli che un suo
uso in adolescenza è associato a una serie di esiti
negativi sulla salute, sul benessere e sull'affermazione
personale", aggiunge.
___________________________________________
The Lancet Psychiatry
Young adult sequelae of adolescent cannabis use: an
integrative analysis
Volume 1, No. 4, p286–293, September 2014
Dr Edmund Silins, PhD!L John Horwood, MSc, Prof George C
Patton, MD, Prof David M Fergusson, PhD, Craig A Olsson,
PhD, Delyse M Hutchinson, PhD, Elizabeth Spry, BA, Prof John
W Toumbourou, PhD, Prof Louisa Degenhardt, PhD, Wendy Swift,
PhD, Carolyn Coffey, PhD, Robert J Tait, PhD, Primrose
Letcher, PhD, Prof Jan Copeland, PhD, Richard P Mattick,
PhD, ....
25 novembre 2017 1:04 - ennio4531
La Cannabis può migliorare le funzioni del cervello? La
conferma da uno studio dell’Università di Harvard
Poiché vengono condotti sempre più studi sulla cannabis,
inesorabilmente crollano altri falsi stereotipi. Le
politiche (ed i politici) anti-cannabis che si oppongono
alla legalizzazione hanno sempre meno argomenti.
Un nuovo studio della Harvard University, pubblicato in
Frontiers in Farmacologia, ha dimostrato che la cannabis
può migliorare la funzionalità cerebrale tra i
pazienti.
Lo studio intitolato ” Splendore nell’erba” Uno studio
pilota sull’impatto della marijuana medica sulla funzione
esecutiva è il primo studio del suo genere e i suoi
risultati sono promettenti.
Effetto della cannabis sulla funzione del cervello
I ricercatori hanno osservato che, nonostante molti studi,
questi sono i primi in cui le funzioni del cervello sono
state testate prima e dopo le prove.
Lo studio ha scoperto che i divieti sulla cannabis non sono
coerenti con i risultati di molti studi che indicano che la
cannabis abbia valore medico. Inoltre notano che, anche se
la cannabis ha effetti negativi sul cervello in via di
sviluppo, la maggior parte dei pazienti la usa in età
adulta, ed il cervello non è più influenzato dalla
cannabis.
I ricercatori della Harvard University hanno deciso di
indagare se la cannabis possa migliorare la funzione del
cervello. A tale scopo si è scelto un ceppo medico, che nel
suo profilo chimico ha livelli bilanciati di THC e CBD, con
prevalenza del secondo cannabinoide.
Tra questi, si ritiene che alcuni cannabinoidi quali
cannabigerolo e tetraidrocannabivarina abbiano proprietà
neurogene e neuroprotettive, il che significa che sono
coinvolti nella creazione di nuove cellule cerebrali e
prevenire la degenerazione.
Metodi di prova
Lo studio è stato condotto per un periodo di dodici mesi,
in cui 32 partecipanti sono stati sottoposti a test regolari
tre, sei e dodici mesi prima di ricevere la cannabis ad uso
medico.
Per qualificare lo studio, i partecipanti non dovrebbero
essere stati mai a contatto con la cannabis, o 10 anni dopo
l’ultimo utilizzo. La condizione per partecipare allo
studio era quella di avere una malattia diagnosticata come
ansia, depressione o insonnia.
I pazienti sono stati sottoposti a una serie di test quali
il test Stroop Color Word , che mostra una parola come Rosso
, ma deve pronunciare il colore associato alla parola, in
questo caso il verde.
Come può la cannabis influenzare la funzione del
cervello?
Dopo tre mesi di uso medico della cannabis, hanno mostrato
una maggiore capacità di eseguire tutti i test per
accuratezza e velocità, suggerendo che la cannabis abbia
migliorato la funzione del cervello.
I ricercatori hanno riconosciuto che 32 partecipanti erano
un piccolo numero e la ricerca ha impedito la
somministrazione di un placebo, poiché gli stessi pazienti
hanno acquisito la cannabis dai medici. Questo è il primo
studio del suo genere.
“Come investigatore clinico, non mi interessa la ricerca
cattiva o buona, mi interessa solo la verità. Ciò che i
nostri pazienti e gli utenti ricreativi hanno il potere di
conoscere. La gente usa marijuana, il nostro compito è
quello di sviluppare le forme migliori e più sicure del
loro consumo. “ha dichiarato Staci Gruber , direttore
della ricerca sulla cannabis per la ricerca neurologica
(MIND). .
I risultati di questi studi sono promettenti e i ricercatori
continueranno a studiare gli effetti della cannabis sulla
funzione del cervello per confermare i risultati
iniziali.
.
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.
13 novembre 2017 15:44 - ennius4531
Tra le varie forme di parassitismo c'è anche quella di
imitare i nick name d'altri come fa questo ennio4531.
Intanto la ricerca specialistica ci dice che...
(Abstract ).
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
13 novembre 2017 1:57 - ennio4531
La Cannabis può migliorare le funzioni del cervello? La
conferma da uno studio dell’Università di Harvard
Poiché vengono condotti sempre più studi sulla cannabis,
inesorabilmente crollano altri falsi stereotipi. Le
politiche (ed i politici) anti-cannabis che si oppongono
alla legalizzazione hanno sempre meno argomenti.
Un nuovo studio della Harvard University, pubblicato in
Frontiers in Farmacologia, ha dimostrato che la cannabis
può migliorare la funzionalità cerebrale tra i
pazienti.
Lo studio intitolato ” Splendore nell’erba” Uno studio
pilota sull’impatto della marijuana medica sulla funzione
esecutiva è il primo studio del suo genere e i suoi
risultati sono promettenti.
Effetto della cannabis sulla funzione del cervello
I ricercatori hanno osservato che, nonostante molti studi,
questi sono i primi in cui le funzioni del cervello sono
state testate prima e dopo le prove.
Lo studio ha scoperto che i divieti sulla cannabis non sono
coerenti con i risultati di molti studi che indicano che la
cannabis abbia valore medico. Inoltre notano che, anche se
la cannabis ha effetti negativi sul cervello in via di
sviluppo, la maggior parte dei pazienti la usa in età
adulta, ed il cervello non è più influenzato dalla
cannabis.
I ricercatori della Harvard University hanno deciso di
indagare se la cannabis possa migliorare la funzione del
cervello. A tale scopo si è scelto un ceppo medico, che nel
suo profilo chimico ha livelli bilanciati di THC e CBD, con
prevalenza del secondo cannabinoide.
Tra questi, si ritiene che alcuni cannabinoidi quali
cannabigerolo e tetraidrocannabivarina abbiano proprietà
neurogene e neuroprotettive, il che significa che sono
coinvolti nella creazione di nuove cellule cerebrali e
prevenire la degenerazione.
Metodi di prova
Lo studio è stato condotto per un periodo di dodici mesi,
in cui 32 partecipanti sono stati sottoposti a test regolari
tre, sei e dodici mesi prima di ricevere la cannabis ad uso
medico.
Per qualificare lo studio, i partecipanti non dovrebbero
essere stati mai a contatto con la cannabis, o 10 anni dopo
l’ultimo utilizzo. La condizione per partecipare allo
studio era quella di avere una malattia diagnosticata come
ansia, depressione o insonnia.
I pazienti sono stati sottoposti a una serie di test quali
il test Stroop Color Word , che mostra una parola come Rosso
, ma deve pronunciare il colore associato alla parola, in
questo caso il verde.
Come può la cannabis influenzare la funzione del
cervello?
Dopo tre mesi di uso medico della cannabis, hanno mostrato
una maggiore capacità di eseguire tutti i test per
accuratezza e velocità, suggerendo che la cannabis abbia
migliorato la funzione del cervello.
I ricercatori hanno riconosciuto che 32 partecipanti erano
un piccolo numero e la ricerca ha impedito la
somministrazione di un placebo, poiché gli stessi pazienti
hanno acquisito la cannabis dai medici. Questo è il primo
studio del suo genere.
“Come investigatore clinico, non mi interessa la ricerca
cattiva o buona, mi interessa solo la verità. Ciò che i
nostri pazienti e gli utenti ricreativi hanno il potere di
conoscere. La gente usa marijuana, il nostro compito è
quello di sviluppare le forme migliori e più sicure del
loro consumo. “ha dichiarato Staci Gruber , direttore
della ricerca sulla cannabis per la ricerca neurologica
(MIND). .
I risultati di questi studi sono promettenti e i ricercatori
continueranno a studiare gli effetti della cannabis sulla
funzione del cervello per confermare i risultati
iniziali.
.
.
.
.
10 novembre 2017 16:45 - ennius4531
Tra le varie forme di parassitismo c'è anche quella di
imitare i nick name d'altri come fa questo ennio4531.
Intanto la ricerca specialistica ci dice che...
(Abstract) .
Harvard Medical School 16/04/2014
' Nello studio, pubblicato sul Journal of Neurosciences, le
persone che avevano usato cannabis una o due volte la
settimana anche per pochi mesi, sono state trovate avere
cambiamenti nelle zone del cervello che regolano le
emozioni, la motivazione e la dipendenza.
I ricercatori della Harvard Medical School hanno effettuate
scansioni 3D dettagliate sul cervello degli studenti che
avevano consumato cannabis raramente e non erano assuefatti
e li hanno confrontati con quelle di studenti che non
avevano mai consumato la droga.
Due sezioni principali del cervello sono risultate essere
colpite. Ovviamente, più alto il consumo di cannabis dei
soggetti dello studio, maggiori le anomalie cerebrali su
migliaia di soggetti .
L’autore della ricerca , il dottor Hans Breiter,
professore di psichiatria e scienze comportamentali alla
Northwestern University Feinberg School of Medicine, ha
dichiarato : “Questo studio solleva una sfida forte
all’idea che l’uso occasionale di marijuana non sia
associato a conseguenze negative. ...."
Mark Winstanley , chief executive del centro per malati
mentali Rethink , ha detto: “Per troppo tempo la cannabis
è stata vista come sicura, ma come suggerisce questo
studio, può avere davvero un grave impatto sulla vostra
salute mentale . La ricerca mostra anche che quando la gente
fuma cannabis prima dei 15 anni, si quadruplica la
probabilità di sviluppare psicosi. Ma poche persone sono
consapevoli dei rischi.”
University of Texas. 2014
"Fumare marijuana in giovane eta' puo' avere conseguenze di
lungo termine sul cervello, e persino ridurre il quoziente
intellettivo: lo rivela uno studio dei ricercatori della
University of Texas. "
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i
fumatori abituali di marijuana e le altre persone. ..
Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu' pronunciate
sono le differenze", ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio
e professore alla School of Behavioral and Brain Sciences
dell'University of Texas. " .
STUDIO, CANNABIS CAUSA L’INSORGERE DI PSICOSI:
SCHIZOFRENIA E DISTURBO BIPOLARE
GENNAIO 10, 2014
Nel nuovo studio, pubblicato in Schizophrenia Bulletin, i
ricercatori si sono concentrati sui modelli di consumo di
cannabis, il sesso e le relazioni tra tali fattori e
un’insorgenza precoce del primo episodio psicotico .
Lo studio svolto da ricercatori britannici su adulti che
hanno vissuto episodi di psicosi, l’assunzione di
marijuana è stata collegata all’insorgere della
malattia.
Il legame tra l’uso della cannabis e le malattie psichiche
è ormai noto, soprattutto nei casi di schizofrenia.
In questo caso, come riferisce Marta Di Forti , che ha
guidato la ricerca presso l’Istituto di Psichiatria al
Kings College, lo studio associa l’uso quotidiano di
cannabis all’insorgere della psicosi.
“Vorrei cercare di capire perché le persone usano
cannabis, cosa ricevono da questo utilizzo e poi
coinvolgerli spiegando loro come questo può causare danni
al cervello e aumentare il rischio di psicosi “, ha detto
la ricercatrice Marta Di Forti.
Australia ....Centro Nazionale di Ricerca su Droghe e Alcool
dell'Università del Nuovo Galles del Sud ...
Gli studiosi hanno elaborato i dati di 3765 partecipanti che
hanno usato cannabis, da tre ampi studi di lunga durata
sulla frequenza e sugli effetti del suo uso. Secondo gli
autori della ricerca, pubblicata su The Lancet Psychiatry,
si tratta della dimostrazione più fondata dei danni della
marijuana negli anni dell'adolescenza. .." .
Schizophrenia in users and nonusers of cannabis
A longitudinal study in Stockholm County
Stanley Zammit, MRC clinical research fellow,a Peter
Allebeck, professor of social medicine,b Sven Andreasson,
associate professor of social medicine,c Ingvar Lundberg,
professor of occupational epidemiology,c and Glyn Lewis,
professor of psychiatric epidemiologyd.
Participants
50 087 subjects: data were available on self reported use of
cannabis and other drugs, and on several social and
psychological characteristics.
Conclusions
Cannabis use is associated with an increased risk of
developing schizophrenia, consistent with a causal relation.
This association is not explained by use of other
psychoactive drugs or personality traits relating to social
integration.
Da Aduc
Notizia 12 maggio 2016 11:56
USA - Cannabis legalizzata. Incidenti stradali
raddoppiati
Incidenti stradali raddoppiati negli Stati americani che
hanno recentemente legalizzato la marijuana fra chi fa uso
di questa sostanza. Lo rivela l'ultima ricerca della AAA
Foundation for Traffic Safety, secondo cui i limiti di legge
sul consumo di cannabis consentito per guidare sono
arbitrari e non supportati dalla scienza, cosa che potrebbe
tradursi in un pericolo concreto per gli automobilisti.
Washington è stato uno dei primi Stati a legalizzare l'uso
ricreativo di marijuana, e questi risultati sollevano
preoccupazione, dato che almeno altri 20 Stati Usa stanno
considerando di fare la stessa scelta quest'anno. La
Fondazione ha esaminato proprio la situazione dello Stato di
Washington, che ha legalizzato la marijuana nel dicembre del
2012. I ricercatori hanno scoperto che la percentuale di
conducenti coinvolti in incidenti mortali che avevano
recentemente consumato cannabis è più che raddoppiata:
dall'8 al 17% tra il 2013 e il 2014.
E' inoltre emerso che un conducente su 6 coinvolto in
incidenti mortali nel 2014 aveva recentemente usato
marijuana. "Questo aumento significativo è allarmante", ha
detto Peter Kissinger, presidente e Ceo della Fondazione
AAA. "Washington deve servire come 'caso studio' per aprire
gli occhi su quello che può verificarsi negli altri Stati
per quanto riguarda la sicurezza stradale, dopo la
legalizzazione della droga".
Altra ricerca...
La Cannabis triplica gli incidenti mortali sulle strade .
Incidenti mortali che coinvolgono l’uso di marijuana sono
triplicati nell’ultimo decennio, lo sostengono i
ricercatori in Rapporto elaborato dalla Mailman School of
Public Health della Columbia University.
Chi assume marijuana guida più o meno allo stesso modo di
chi ha abusato di alcol, ha spiegato Jonathan Adkins, vice
direttore esecutivo dell’Associazione Governors Highway
Safety. Si altera la capacita’ di giudizio, riduce la
vista e rende una persona più distratta e con più
probabilità di correre rischi durante la guida.
"E ‘un campanello d’allarme per noi nella Sicurezza
stradale”, ha detto Adkins . “La legalizzazione della
cannabis sta per diffondersi ad altri stati. Non è nemmeno
una questione di parte, a questo punto. La nostra previsione
è questa situazione diventerà la norma piuttosto che
l’eccezione”.
Il problema è anche che assumere marijuana, e le altre
droghe, prima di mettersi alla guida non ha lo stesso stigma
che la società ha acquisito nel corso degli anni verso chi
guida ubriaco. “Le persone sanno se chi guida e’ un
ubriaco, ma non credo abbia la stessa consapevolezza verso
chi guida drogato, quindi questo è un problema enorme”,
ha detto Adkins .
“Abbiamo bisogno di sensibilizzare il pubblico sul fatto
che se hai utilizzato qualsiasi tipo di sostanza
psicoattiva, non si dovrebbe mettersi al volante. Dobbiamo
creare quella stessa cultura per cui, come per la guida per
un ubriaco, non è accettabile.”
I risultati sono stati pubblicati on-line il 29 gennaio
scorso nell’American Journal of Epidemiology.
Il team di ricerca ha tratto le sue conclusioni dalle
statistiche sugli incidenti provenienti da sei Stati che
abitualmente eseguono test tossicologici su conducenti
coinvolti in relitti stradali mortali – California,
Hawaii, Illinois, New Hampshire, Rhode Island e West
Virginia. Le statistiche comprendono oltre 23.500 di
conducenti deceduti entro un’ora da un incidente nel
periodo compreso tra il 1999 ed il 2010. "
9 novembre 2017 22:04 - ennio4531
La Cannabis può migliorare le funzioni del cervello? La
conferma da uno studio dell’Università di Harvard
Poiché vengono condotti sempre più studi sulla cannabis,
inesorabilmente crollano altri falsi stereotipi. Le
politiche (ed i politici) anti-cannabis che si oppongono
alla legalizzazione hanno sempre meno argomenti.
Un nuovo studio della Harvard University, pubblicato in
Frontiers in Farmacologia, ha dimostrato che la cannabis
può migliorare la funzionalità cerebrale tra i
pazienti.
Lo studio intitolato ” Splendore nell’erba” Uno studio
pilota sull’impatto della marijuana medica sulla funzione
esecutiva è il primo studio del suo genere e i suoi
risultati sono promettenti.
Effetto della cannabis sulla funzione del cervello
I ricercatori hanno osservato che, nonostante molti studi,
questi sono i primi in cui le funzioni del cervello sono
state testate prima e dopo le prove.
Lo studio ha scoperto che i divieti sulla cannabis non sono
coerenti con i risultati di molti studi che indicano che la
cannabis abbia valore medico. Inoltre notano che, anche se
la cannabis ha effetti negativi sul cervello in via di
sviluppo, la maggior parte dei pazienti la usa in età
adulta, ed il cervello non è più influenzato dalla
cannabis.
I ricercatori della Harvard University hanno deciso di
indagare se la cannabis possa migliorare la funzione del
cervello. A tale scopo si è scelto un ceppo medico, che nel
suo profilo chimico ha livelli bilanciati di THC e CBD, con
prevalenza del secondo cannabinoide.
Tra questi, si ritiene che alcuni cannabinoidi quali
cannabigerolo e tetraidrocannabivarina abbiano proprietà
neurogene e neuroprotettive, il che significa che sono
coinvolti nella creazione di nuove cellule cerebrali e
prevenire la degenerazione.
Metodi di prova
Lo studio è stato condotto per un periodo di dodici mesi,
in cui 32 partecipanti sono stati sottoposti a test regolari
tre, sei e dodici mesi prima di ricevere la cannabis ad uso
medico.
Per qualificare lo studio, i partecipanti non dovrebbero
essere stati mai a contatto con la cannabis, o 10 anni dopo
l’ultimo utilizzo. La condizione per partecipare allo
studio era quella di avere una malattia diagnosticata come
ansia, depressione o insonnia.
I pazienti sono stati sottoposti a una serie di test quali
il test Stroop Color Word , che mostra una parola come Rosso
, ma deve pronunciare il colore associato alla parola, in
questo caso il verde.
Come può la cannabis influenzare la funzione del
cervello?
Dopo tre mesi di uso medico della cannabis, hanno mostrato
una maggiore capacità di eseguire tutti i test per
accuratezza e velocità, suggerendo che la cannabis abbia
migliorato la funzione del cervello.
I ricercatori hanno riconosciuto che 32 partecipanti erano
un piccolo numero e la ricerca ha impedito la
somministrazione di un placebo, poiché gli stessi pazienti
hanno acquisito la cannabis dai medici. Questo è il primo
studio del suo genere.
“Come investigatore clinico, non mi interessa la ricerca
cattiva o buona, mi interessa solo la verità. Ciò che i
nostri pazienti e gli utenti ricreativi hanno il potere di
conoscere. La gente usa marijuana, il nostro compito è
quello di sviluppare le forme migliori e più sicure del
loro consumo. “ha dichiarato Staci Gruber , direttore
della ricerca sulla cannabis per la ricerca neurologica
(MIND). .
I risultati di questi studi sono promettenti e i ricercatori
continueranno a studiare gli effetti della cannabis sulla
funzione del cervello per confermare i risultati iniziali.
17 ottobre 2017 14:26 - robiob
io credo ci sia pure corruzione del personale...non è la
prima volta se fosse successo...quindi inutile mettere
apparecchi di controllo alla fine passerebbero
comunque...certo telefonini ecc....è già qualcosa se non
entrano pistole e coltelli ecc....
ma qualcosa non mi inquadra!