caro Mastrantoni, RIPETO, PER SOTTOLINEARLO, una partedel
tuo topic quote La soluzione che proponiamo e'
quella di indizione del referendum lo stesso giorno delle
elezioni europee perche' i seggi sarebbero aperti in
tutta Italia. Chiediamo al presidente del Consiglio, Silvio
Berlusconi, di evitare lo sperpero di denaro pubblico,
cioe' del contribuente. unquote HEI RAGAZZI
SAREBBE FANTASTICO!!!!!!! MA NON CREDO CHE DA QUELLE
PARTI CI SENTANO.... TROPPI INTERESSI SOTTO.... E SAI QUANTI
DI QUEI MILIARDI STANZIATI PER LE ELEZIONI, HANNO UN EFFETTO
BOOMERANG? Anche se penso che dovremmo continuare a
sostenere i referendum, e POI NON E' VERO CHE GLI
ITALIANI IMPEGNATI PREFERISCONO IL MARE ALLE VOTAZIONI,
videntemente voi siete molto giovani e non sapete che tanti
anni fa' fu indetto un referendum sull'ABOLIZIONE
DELLE SOVVENZIONI AI PARTITI - Fu un apoteosi di
partecipazione e di VITTORIA DEL NO - risultato? Vi sembra
che i partiti si reggano da soli? Ed è forse, dopo questo
referendum che gli italiani hanno preeferito andare al
mare!!!!!!
4 aprile 2009 0:00 - De Pravato
Scocciato, infatti così potrebbe funzionare, così funziona
davvero.
Nel piccolo, e nel grande.
Un
esempio grande?... O il Signore fa funzionare il suo
territorio con soddisfazione del più, o i più, sentendosi
più forti gli tagliano la testa e al posto suo ci mettono
un altro Signore.
Un esempio piccolo? Il tecnico
comunale del paesino Austriaco è l'unico responsabile
della concessione delle licenza edilizia. Sta lui a
conoscere le leggi (paesaggistiche, storiche, ambientali
ecc) e lui ti firma il progetto, beccandosi un bello
stipendio. Al primo sgarro che fa, va a spasso, e col cazzo
che torna a fare il tecnico comunale!
In Italia,
s'è mai visto un responsabile che paga?... al massimo
si trova un capro espiatorio
4 aprile 2009 0:00 - KS
[da: Danilo] Ora chiediamo al governo
e dice: "Andate al mare con questa bella giornata,
invece che a votare!" *******
Piove,
governo ladro...
4 aprile 2009 0:00 - scocciato
A me non mi si rizzano, per queste ragioni, neppure altre
cose, oltre ai peli. Cominciamo a ragionare seriamente
su questa faccenduola dei numerini che creano alibi. Venti
milioni di elettori beccano un numerino in meno, quindi
vanno a casa scornati, Hanno in mano il tappo per salvare la
nave che affonda, ma il numerino in meno glielo
impedisce. De Pravato,Danilo, mah,.. non ho una
definitiva ricetta, lasciatemi criticare il modo che, per un
numerino, può rendere rassegnati milioni di promotori di
ottimi ed indispensabili progetti, ma che vengono vanificati
da quel numerino in meno. Stò criticando il sistema
dei numerini che tutto riesce a tacitare togliendo il
pensiero all'elettore illudendolo con parvenze di
giustezza. Abusano di quella orrenda frase
"bipartisan" che viene pronunciata malamente in
tutte le maniere, ma anche se fosse tri o quater-partisan il
concetto dovrebbe calzare comunque. La realtà valida
sarebbe quella di colloquiare fra parti ristrette
(Parlamento), purtroppo primariamente determinate da azioni
di numerini, ma che agissero con logiche non riconducenti a
supremazie determinate dal solo antefatto di aver vinto( o
perso) col fatidico numerino. De pravato, hai capito
come potrebbe funzionare? Discutiamo tu ed io, ci mettiamo
d'accordo e il popolo zitto!! Lo compensiamo con i soldi
risparmiati dalle mancate votazioni, a questo punto inutili.
3 aprile 2009 0:00 - mah
libere votazioni sono un sistema primordiale?
a
questo punto allora forse meglio adottare la linea "de
pravato". più snella e senza discussioni.
3 aprile 2009 0:00 - danilo
STOP! Ora chiediamo al governo e dice: " andate al mare
con questa bella giornata, invece che a votare! "
Così è deciso, la corte si ritira.
A me
mi si rizzano i peli...a voi no?
Danilo.
3 aprile 2009 0:00 - De Pravato
Bravo Scocciato!... così mi piace!...
Ma in
concreto, come si fa?...
Data una legge, che
stiamo ancora a discutere se sia buona o cattiva, se la
vogliamo o no, tutti assieme diciamo:
STOP!...
ora chiediamo a "Scocciato" e decide lui?...
Potrebbe essere una buona soluzione, lo ammetto.
Ma pensa un po' se invece si dicesse:
STOP!... ora chiediamo a "De Pravato" e la comanda
lui?...
A me mi si rizzano i peli... a te no?
3 aprile 2009 0:00 - scocciato
Il guaio è che, in "democrazia", ci si affida
all'ago della bilancia, alla scelta sui numeri e non
sulla bontà o meno delle richieste, a stupide scelte basate
sul fatto che chi vince con i numeri ha ragione e
l'altra parte è cretina perchè ha avuto il numerino
determinamte in meno in quanto l'elettore, incontinente,
è andato a pisciare. Quì si discute su princìpi
aritmetici e non sulla validità di proposte siano esse
abrogative o propositive. Non siamo allo stadio dove il
buono viene fuori magari su autogol, o su una rete fortuita.
Le leggi e il Popolo di una nazione sono cosa seria! Si
discute sui numeretti e non sui contenuti. E'
indice di piccolezza mentale. Se un'abrogazione (ma
anche una legge votata in Parlamento) è buona, valida,
necessaria, improcrastinabile, irrinunciabile, meritevole,
non dovrebbe essere basata sui numeretti spesso determinati
da uno che va a prendersi il caffè;--- io ho sette colpi
alla pistola, tu ne hai sei, quindi perdi e muori a
prescindere da tutto--. Sistemi primordiali.
1 aprile 2009 0:00 - gigi
Caro Scocciato hai dimenticaro quello dell'ABBONAMENTO
televisivo? Allora si che il parlamento funzionò! In 4 e
4e8 s'inventò LA TASSA DI POSSESSO!
2 aprile 2009 0:00 - danilo
no. questa non l'ho capita.
danio.
2 aprile 2009 0:00 - mah
dai danilo, non far finta di non capire quello che ha detto
de pravato.
1 aprile 2009 0:00 - De Pravato
Danilo... proprio stronzo lo sei... ma ti darò
un'altra possibilità!
Così potrai
esprimerti al tuo meglio...
Si può andare anche
sezione per sezione ad incendiare i seggi... e così ti
sei apparato con di Pietro!
2 aprile 2009 0:00 - mah
ok danilo, mi pare che de pravato intendesse: 1) voto
sì 2) voto no 3) non me ne frega niente /non
ritengo utile il quesito e quindi non voto
tu
contesti che tra il gruppo 3 rientrino anche quelli che non
vanno per altri motivi, ma per me ci sta che se un quesito
non raggiunge il 50% dell'interesse non venga
considerato.
ci sono certamente delle storture,
ad esempio se il quorum viene raggiunto ed il sì prende il
50% più uno allora di fatto il quesito passa con il 25% dei
voti dell'elettorato. mentre se il referendum
raggiunge il 49%, con tutti che votano 2, ecco che il
referendum non passa nonostante il 49% dell'elettorato
si sia espresso a favore. in un caso il 25% vince,
nell'altro caso il 49% perde. un po' strano, anche
se ovviamente sono casi limite ma ci si può comunque
avvicinare.
2 aprile 2009 0:00 - IVAN
Danilo, il DeP (che per inciso ammette di non
essere stronzo COME te, e sono d'accordo...) ha
parlato di "risposte" intendendo
"reazioni", non numero di crocette.
E
con un po' di paterna volontà si può tradurre il suo
punto 3 ("Non voglio proprio parlarne, la vostra
proposta non mi interessa") con
"ASTENUTI".
Quindi, sia pur con un
po' di contorsioni verbali, il suo ragionamento fila
(come la bava delle lumache):
50% -1 astenuti =
Quorum raggiunto; 25% favorevoli a mantenere la
legge... 25% +1 contrari... Morale: legge
abrogata col 25% +1 degli aventi diritto al voto.
Naturalmente è un autorete partecipare ad un
Referendum abrogativo solo per dire "le cose mi stanno
già bene come sono"; per tanto così, basta
restare a casa facendo fallire il Quorum sul nascere.
(Come dire a un pugile: "Se rifiuti
l'incontro sei già campione a tavolino. Ma se accetti
di salire sul ring puoi far vedere come incassi le
mazzate.")
2 aprile 2009 0:00 - De Pravato
Grazie, mah di aver avuto la pazienza di spiegare
all'amico Danilo l'ovvietà della mia semplice
considerazione.
Riguardo a te, hai ragione.
I numeri giocano strani scherzi, ma la democrazia si basa
tutta sui numeri anzi sulle maggioranze, e sui strani
riflessi che sono capaci di assumere.
Ti
raccomando una simpatica analisi "I Para-doxa della
Democrazia" fatta da Odifreddi nel suo libro
"C'era una volta un Paradosso"
Odifreddi come persona mi sta sulle palle, ma come
matematico è un valore!
E riguardo a quelli che
non vanno a votare... non possiamo certo dire niente, visto
che niente sappiamo!... ecco perché dobbiamo considerarli
inesistenti!
2 aprile 2009 0:00 - danilo
cronologicamente avevo postato a dep " no, questa non
l'ho capita " prima che fosse pubblicato verso me
"dai danilo, non far finta di non capire quello che ha
detto de pravato."da mah.
in realtà non
avevo capito la storia di andare a bruciare i seggi che mi
avrebbe parificato a di pietro.
effettivamente
una disquisizione matematicamente approfondita sul quorum
non l'avevo ponderata, anche se il mio 33.3periodico era
una evidente forzatura nell'interpretare le ragioni di
De Pravato.
Nonostante mi fosse già chiaro da
tempo che ai referendum vince chi non vota, vi ringrazio dei
vostri sforzi a ricondurre la questione in termini meramente
scientifici.
danilo
3 aprile 2009 0:00 - mah
vedo che ci siamo capiti tutti.
comunque
nell'intervento precedente al posto di "2"
intendevo votare "sì" (in modo che il 49% degli
elettori si esprimesse con il 100% per il sì, ma referendum
non valido per mancato raggiungimento del quorum).
chiaro che per chi sostiene il no... andare a votare
potrebbe voler dire tirarsi la zappa sul piede... col suo
voto si potrebbe consentire di raggiungere il quorum e
quindi far vincere il sì (spesso il sì vince, ma il quorum
non si raggiunge)
3 aprile 2009 0:00 - De Pravato
Hai ragione anche tu, mah! Ma quello è un effetto
secondario, non certo esclusivo dei referendum!
In realtà chi non va a votare (indipendentemente dal
perché non ci vada e di come interpretino
"l'astensionismo" i perdenti di tutte le
votazioni) dice semplicemente: "Io me ne fotto, fate
voi" e quindi non ha diritto di pretendere
niente.
Nel caso dei referendum, (provocati da
una "volontà" di singoli cittadini) quel "me
ne fotto" si estende anche ai singoli firmatari della
petizione (i 500.000 per intenderci), e quindi equivale ad
un diniego a trattare l'argomento. Capito perché
significano "no"?...
Nel caso specifico
3 aprile 2009 0:00 - De Pravato
PS..... però adesso non dirmi che a vincere è sempre
il "signor +1"... dai, per piacere!...
3 aprile 2009 0:00 - De Pravato
Non ci sei ancora, Danilo, scusa!
Se ad un
referendum vanno ai seggi il 50% + 1 (degli aventi diritto),
e di questi il 50% + 1 (dei votanti) dice "si" o
"no", rispettivamente vince il "SI"
ovvero il "NO".
Se vai a contare le
persone, sono il 25% + 1 degli italiani iscritti nelle liste
elettorali...
Pochini?... forse!... Ma sono
queste le norme che regolano la Democrazia. Quella stessa
Democrazia che vi siete fatta con la Resistenza, coi
Partigiani Martiri ed Eroi, col Voltafaccia, con le
innumerevoli elezioni che avete indetto dal 1946 ad oggi...
Spreco di tanta carta e tanti alberi da far arrossire i
Verdi!
1 aprile 2009 0:00 - danilo
De Pravato, è sicuro quello che scrivi? immagino di si ,
visto che lo hai evidenziato in neretto. Ciò vuol dire
che sulla scheda troverò tre caselle, di cui solo su una
potrò apporre una croce per esprimere il mio pensiero in
merito al quesito referendario. Ne consegue che questa
volta il quorum sarà raggiunto con il 33,3 periodico % dei
votanti più 1.
Spero di non averti
frainteso.
Danilo.
1 aprile 2009 0:00 - De Pravato
come al solito, poca chiarezza. Cerchiamo di farla, se vi
interessa.
Abbiamo mezzo milione di italiani (sui
sessantacinque complessivi) che dice a tutti:
"'Sta legge non ci piace,e vorremmo cancellarla;
che ne dite?..." (questo perché in Italia il
referendum è solo abrogativo).
Le risposte
possibili sono tre: 1 - Si, voglio
abolirla 2 - No, voglio che resti così com'è
3 - Non voglio proprio parlarne, la vostra proposta non mi
interessa.
Ora, l'Italia dice di essere
un paese democratico, cioè dove la comanda la maggioranza
dei cittadini.
Per cui, se non si raggiunge il
quorum (50% degli aventi diritto al voto + 1 voto)... non se
ne discute proprio. Se invece il quorum si raggiunge,
allora si va a vedere cosa decide la maggioranza di quelli
che hanno accettato di esprimersi.... E si fa come dicono
loro.
Ecco perché una legge può essere
cancellata col 25% dei si + 1 degli aventi diritto al
voto.
Che c'è di sbagliato o di difficile da
capire?...
Vorremmo forse che i proponenti
fossero 400.000, o 600.000 o 5.000.000... si può fare,
facendo proporre la modifica ai propri delegati in
Parlamento o in altri modi... ma cambierebbe qualcosa?
1 aprile 2009 0:00 - scocciato
Che se li vanno a ciurlare in droga, fumo, discoteche,
telefonini, alcool,mode consumistiche, fast food, viaggi
all'estero, ecc. con i miei risparmi e che lo stato
regala per niente con sempre più il sospetto della non
validità. Paghiamo milioni di politici, spesso (se va bene
) scaldasedie. Facciamo lavorare costoro GRATIS. Eppoi, non
è il Parlamento che deve fare le leggi? Cosa abbiamo votato
per infilare su questi rappresentanti del Popolo se poi
dobbiamo richiamare sempre il Popolo a decidere? A che
è servito, per esempio, quello per l'abolizione del
nucleare se poi si torna alla carica per rifare di nuovo
questo sbaglio in favore del consumismo esasperato dalla
smania di crescere e sprecare? Spenderemo di nuovo risorse
per rifarlo e poi per ri-abolirlo?
1 aprile 2009 0:00 - gigi
tra gli innumerevoli sperperi non sarà la spesa del
referendum a farci fallire, senza contare che quasi
l'intera somma finirà nelle tasche di, non ceratamente
milionari, giovani.
21 marzo 2009 0:00 - Supervik
Chi ha paura dei referendum? ....le nostre tasche !!!!
18 marzo 2009 0:00 - mah
danilo, il problema che adesso è così, perciò finchè non
viene cambiata la costituzione il quorum è previsto.
la realtà è che lo strumento referendario è stato
usato a sproposito ed a ripetizione per questioni non certo
fondamentali che hanno finito per logorare l'istituto
stesso.
un referendum dove i votanti sono il 30%
ed il sì vince al 70% vuol dire che per il sì si è
espresso il 21% degli elettori. evidentemente la questione
interessa poco, ed il referendum è stato previsto per
questioni più importanti rispetto a quelle viste di
recente.
prendiamocela anche con chi ne ha
abusato sperperando denari pubblici.
detto
questo, io a certi referendum non mi sono presentato per
pura scelta. se una cosa mi interessa ci vado a votare,
election day sì o no.
18 marzo 2009 0:00 - danilo
rispondo a Mah:
I quesiti referendari propongono
due sole possibili scelte: SI oppure NO ; NON SAPREI non
compare sulla scheda ed è giusto che chi non è interessato
all'argomento non faccia quorum ed invalidi la
votazione.
secondo me, naturalmente.
In ogni caso è inutile continuare a parlarne, tanto le date
non sono state unificate e gli astensionisti vinceranno di
nuovo. con buona pace della casta dei politici.
un saluto,
danilo.
18 marzo 2009 0:00 - alfonso scala lombardo
E se rendessimo un pò più difficile l'abuso
referendario, portando a 5 milioni o più la raccolta delle
firme per indirlo il referendum? E se, raggiunto
quell'ammontare di sottoscrittori, rendessimo il
referendum un pò più vincolante eliminando il quorum?
E se richiedessimo le firme digitali da depositare per la
raccolta e per il voto presso tutti gli uffici pubblici,
lasciando in pace le scuole? E se, costrettivi
impegnassimo per legge, le scuole solo durante le vacanze
(natalizie o pasquali o estive)? E "poiché la
lotta politica ( un pò dappertutto) non si fa più tra dx.
e sn.. ma tra chi guarda la TV, senza una risposta e chi
accede alla rete..." (Kerckove)perché non impedire
sprechi di sorta e costi intollerabili, rinviando tutta la
questione nei confronti televisivi e nulla di più?
18 marzo 2009 0:00 - leonardo
per Danilo, hai centrato l'argomento.
18 marzo 2009 0:00 - mah
"In ogni caso l'istituzione referendaria così come
è concepita è quanto di più antidemocratico possa
esistere:anche in passato è bastato che l'invito ad
andare al mare visto la bella giornata ha invalidato il
pensiero ed il volere di migliaia e migliaia di cittadini
impegnati e che a quelle questioni ci credeva."
errore. se il 51% della popolazione è d'accordo e
va a votare "sì", il referendum passa perchè
raggiunge il quorum e potenzialmente il 100% dei voti
positivi!!!! se non si è in maggioranza allora è
giusto che non si vinca, se si è in maggioranza e non si va
a votare... beh allora inutile prendersela con chi è
contrario e non è andato a votare!