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24 giugno 2009 0:00 - l'utilizzatore finale


ecco un video di febbraio scorso dove l'utilizzatore finale era favorevole a "punire" chi va a puttane

http://tv.repubblica.it/copertina/berlusconi-e-il-ddl-prosti tuzione/34170?video
24 giugno 2009 0:00 - Sabrina

no, non della proposta dilegge.
parlavo dell'articolo di famiglia cristiana. Ne parla persino il sole 24 ore:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2009/06/fa miglia-cristiana-decadimento-morale.shtml?uuid=23f15e4e-600d -11de-b8ec-b5bd5d49d50c&DocRulesView=Libero

te lo copio:

A tutto c'è un limite e «quel limite di decenza», nelle vicende private di Berlusconi, «è stato superato», secondo "Famiglia cristiana". «Non basta la legittimazione del voto popolare o la pretesa del "buon governo" per giustificare qualsiasi comportamento, perché con Dio non è possibile stabilire un "lodo", tanto meno chiedergli l'"immunità morale"», afferma il direttore del settimanale cattolico, don Antonio Sciortino, nelle risposte alle domande dei lettori. «La morale è uguale per tutti: più alta è la responsabilità, più si ha il dovere del buon esempio. E della coerenza, che è ancora una virtù, e dà credibilità alle persone e alle loro azioni».
«Chi ha l'onore e l'onere di servire il Paese (senza servirsene), per di più con una larga maggioranza, quale mai si era vista nella storia della Repubblica - prosegue il settimanale dei Paolini - è doveroso che si dedichi a questo importante compito senza "distrazioni", che un capo di Governo non può permettersi». Non solo: «A maggior ragione oggi, che il Paese è alle prese con una delle più gravi crisi economiche (ma anche morali) che abbia mai affrontato, con moltissime famiglie sulla soglia della povertà, lavoratori senza più occupazione e giovani precari a vita, senza futuro e speranza. Che esempio si dà alle giovani generazioni con comportamenti "gaudenti e libertini", o se inculchiamo loro i valori del successo, dei soldi, del potere: traguardi da raggiungere a ogni costo, anche tramite scorciatoie e strade poco limpide?. Oggi, per "Famiglia cristiana", il Paese più che di polveroni e distrazioni, necessita di maggiore sobrietà, coerenza e rispetto delle regole. E, soprattutto, chiarezza. Non solo a parole, ma concretamente, con i fatti.
La Chiesa, da parte sua, «non può abdicare alla sua missione e ignorare l'emergenza morale nella vita pubblica del Paese. Nessuno pensi di allettarla con promesse o ricattarla con minacce perché non intervenga e taccia. I cristiani (come dimostrano le lettere dei nostri lettori) sono frastornati e amareggiati da questo clima di decadimento morale dell`Italia, attendono dalla Chiesa una valutazione etica meno "disincantata". Non si può far finta che non stia succedendo nulla, o ignorare il disagio di fasce sempre più ampie della popolazione, e dei cristiani in particolare». Don Sciortino si augura che «quanto prima», da una «politica da camera da letto» si passi alla vera politica delle «camere del Parlamento», «restituite alla loro dignità e funzioni. Prima che la fiducia dei cittadini verso le istituzioni prenda una via senza ritorno».

23 giugno 2009
24 giugno 2009 0:00 - la verità
BARI — La replica di Patrizia D'Addario all'accusa del premier di essere stata «mandata e retribuita» è secca: «Smentisco che ciò sia accaduto.

Qualora l'onorevole Berlusconi sia in possesso della minima prova a sostegno della sua affermazione, lo invito a volerla trasmettere all'autorità giudiziaria.

Se così non fosse vorrei pregarlo di astenersi da simili affermazioni».

Reagisce duro la donna.



Dopo essere rimasta «blindata» per una settimana, consapevole che ogni sua mossa sarebbe stata controllata e analizzata parla per rispondere «a frasi infamanti».

E la rabbia monta «perché le altre si spacciano per ragazze-immagine e prendono soldi, mentre io che ho soltanto raccontato la verità vengo massacrata».

C'è soprattutto un punto che Patrizia ribadisce: «Non sono stata io a presentare una denuncia.

Il magistrato mi ha convocata perché voleva sapere che rapporti avessi con Gianpaolo e se lui mi avesse portata a palazzo Grazioli.

È stato in quel momento che ho deciso di ammettere quanto appariva già evidente».



Il pubblico ministero aveva infatti ascoltato centinaia di conversazioni telefoniche dell'imprenditore barese che ingaggiava squillo da portare a feste e vacanze a Roma e a Villa Certosa in Sardegna.

E lei, che in quei colloqui compare spesso, è stata chiamata come testimone.

Non nega Patrizia di aver maturato in
questi mesi risentimento nei confronti del premier «ma solo perché sono stata ingannata.

La seconda volta che l'ho visto, quando ho trascorso la notte con lui, non ho preso soldi: mi sono fidata della sua promessa di aiutarmi a costruire il residence sul terreno della mia famiglia.

È il cruccio della mia vita perché mio padre si è ucciso quando ha capito che non sarebbe riuscito a portare a termine quel progetto.

Ci aveva investito tutti i suoi soldi, pur di realizzarlo aveva accumulato debiti.

Undici anni fa, quando era ormai sull'orlo del fallimento, si è suicidato».

L'inchiesta della Procura di Bari va avanti e trova nuove conferme.

Alcune ragazze hanno ammesso quanto emergeva già dalle intercettazioni: fine settimana trascorsi a Cortina in compagnia di facoltosi clienti nelle suite di alberghi di lusso oppure nella villa di un noto industriale.

E soprattutto hanno confermato il ruolo di un «mediatore» che avrebbe aiutato Tarantini a organizzare le trasferte.

Si chiama Max ed è l'uomo che gli ha presentato Patrizia.

Nelle audiocassette che la donna ha consegnato due giorni fa, la voce di Max è stata registrata più volte.

A metà ottobre 2008 fu lui a dirle che c'era una festa a Roma e poi la portò da Gianpaolo. L'accordo fu chiuso in meno di un'ora: «2.000 euro per una cena da Berlusconi», anche se poi Patrizia ne prese «soltanto 1.000 perché non ero rimasta». Max era ospite nella villa di Tarantini durante la vacanza in Sardegna nell'estate dello scorso anno e a metà agosto partecipò con lui alla cena per una sessantina di invitati a Villa Certosa.

Portarono un gruppo di amici e lì trovarono Sabina Began, la donna ritenuta molto vicina al presidente del Consiglio che gli avrebbe presentato l'imprenditore barese.

Un vorticoso giro di eventi mondani nel quale Patrizia è stata coinvolta e che adesso ha contribuito a svelare.

«Sapevo che mi avrebbero accusata delle peggiori nefandezze — chiarisce — ma io sono inattaccabile perché ho sempre detto la verità e infatti Berlusconi non può negare le circostanze che ho rivelato.


Io non sono in cerca di successo.

Avevo soltanto chiesto un aiuto per finire la costruzione di quel residence.

I ritardi mi hanno costretto a pagare un mutuo altissimo».

La donna — che il Pdl ha candidato alle elezioni comunali con la lista «La Puglia prima di tutto» — spiega che «tutti erano a conoscenza di quello che facevo per mantenere la mia famiglia, visto che da quando mio padre non c'è più sono io ad occuparmi di mia madre, oltre che di mia figlia.

E se ho deciso di raccontare la verità l'ho fatto anche per loro.

Ero stata chiamata dal magistrato e volevo che non ci fossero ombre.

In questi mesi Tarantini mi ha chiesto più volte di tornare a Roma, gli ho detto di no perché il patto non era stato mantenuto.

Lui sapeva che avevo le prove degli incontri e quando casa mia è stata svaligiata ho cominciato ad avere paura.

Ho capito che non dovevo nascondere nulla di quanto era accaduto».
24 giugno 2009 0:00 - Sugar
Onorevole Porretti
questa e' musica per le mie orecchie.
Sarebbe un segno di civilta', UNA MANOVRA ECONOMICA NOTEVOLE PER LE CASSE DELLO STATO, toglieremmo linfa alla criminalita'.
il problema e' che abbiamo una grossa lobby pro-vaticano in parlamento.......... l'Italia, purtroppo, e' lontanissima dall'abbandonare queste tipiche ipocrisie democristiane anni-50.
Sono rassegnato, pero' mi fa piacere vedere che qualche parlamentare almeno ci prova.
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x Sabrina
di quale articolo parli ??
Del disegno di legge??
23 giugno 2009 0:00 - @ sabrina

leggiti famiglia cristiana:

Famiglia Cristiana contro il premier
"Indifendibile, ora parli la Chiesa"

23 giugno 2009 0:00 - Guardian
"Se si dovesse tenere, in Europa, un concorso per scegliere il politico più sessista, vincerebbe senza dubbio Silvio Berlusconi".

Si apre così il duro editoriale del Guardian, dedicato alla figura del premier italiano e all'inchiesta sul presunto giro di squillo messo in piedi da Gianpaolo Tarantini.

E proprio l'atteggiamento verso le donne tenuto da Berlusconi, rappresenta, secondo il quotidiano britannico, "una delle varie ragioni per cui gli italiani non avrebbero dovuto metterlo al potere per tre volte".

E non è la sola ragione, visto che il giornalista inglese elenca "il suo rifiuto di voler ammettere il conflitto tra i suoi affari e gli interessi nei media, da una parte, e il suo ruolo politico dall'altro; i suoi attacchi al Parlamento e al potere giudiziario; l'uso che fa della maggioranza per garantirsi l'immunità dai procedimenti giudiziari; il suo fallimento nell'azione di contrasto al crimine organizzato; la cattiva gestione economica e le riforme illiberali alle quali sta lavorando".

Il Guardian sottolinea anche come il successo di Berlusconi sia "il prodotto, più che la causa, del crollo del sistema politico dell'Italia, che ha fatalmente indebolito sia la sinistra che il centro, lasciando spazio agli opportunisti e agli xenofobi". In conclusione, secondo l'editorialista, "la promessa fatta da Berlusconi, durante le elezioni, di portare stabilità in Italia, significa solo che l'Italia e il resto d'Europa dovranno sopportarlo ancora per un po'".

Il Guardian dedica altri due pezzi alle vicende del premier e una pagina sull'inchiesta giudiziaria di Bari, con una mappa delle varie città italiane relative al giro di prostituzione oggetto dell'inchiesta.

Anche il Times dedica tre pezzi alla vicenda, e in uno punta il dito contro l'atteggiamento del premier verso le donne, titolando: "L'Italia di Berlusconi mostra uno strano di tipo di femminismo". Un premier, quello italiano, che "sembra trattare le donne come delle cose da comprare e vendere per soddisfare il proprio ego". Berlusconi "detiene la seconda carica più alta in Italia (non dimentichiamoci del Papa)" e "sembra aver interpretato il ruolo di primo ministro della Repubblica italiana come una via di mezzo tra un imprenditore di locali notturni e un pezzo di cabaret". Il Cavaliere è, per il Times, una versione "esagerata, fumettistica, del classico stereotipo dell'uomo italiano: vanesio, borioso, chiacchierone, accondiscendente e sessualmente insicuro. "Per molti italiani - scrive la giornalista - il suo flirtare non è un'espressione di insaziabile virilità, ma, come ha sostenuto un mio amico, è chiara evidenza della sua impotenza sessuale". La giornalista prevede che tutta la vicenda del presunto giro di squillo si tradurrà, durante il prossimo G8 a l'Aquila, in "una umiliazione sulla stampa straniera. Farsi trovare con i pantaloni calati davanti al mondo intero è una brutta figura. E, in Italia, è un peccato che non può essere perdonato". In un secondo pezzo, sul Times, si parla di "un Paese che ha dimenticato il femminismo", e viene ripresa la proposta lanciata su Micromega, alle first Ladies, di boicottare il G8.

Lo stesso appello alle mogli dei Grandi, firmato da tre accademiche italiane, viene citato anche dal Daily Telegraph. Che pubblica le foto della Montereale scattate Palazzo Grazioli e titola: "Le donne in bagno tormentano Berlusconi". Su "The Independent", un corsivo, accompagnato dalla foto della D'Addario, si chiede ironicamente perché Berlusconi, un miliardiario, proprietario di televisioni, abbia dovuto pagare per fare sesso, con tutto ciò che ne consegue.

Lo spagnolo El Mundo, oltre a citare l'appello delle accademiche italiane alle First Ladies, riporta un editoriale dal titolo "L'utilizzatore finale", termine utilizzato, riferendosi a Berlusconi, dal suo avvocato, Nicolò Ghedini. "L'utilizzatore finale - scrive il giornale - ha imposto il suo modello di televisione alla società italiana, creando un talk show permanente, senza interruzioni. Berlusconi non è una persona, è un attore che interpreta se stesso 24 ore su 24 davanti alle telecamere. E quando non ci sono le telecamere, recita davanti ad un pubblico pieno di 'veline'".

Il tedesco "Bild", sotto alla foto di Barbara Montereale e della sua amica scattata nel bagno di palazzo Grazioli, titola: "Qui le ragazze si fanno belle per lui". Il giornale cita poi le dichiarazioni rese della Montereale sulle feste con "almeno 30 ragazze nella villa di Berlusconi".

"Die Welt", sempre in Germania, punta sulle perplessità sollevate sulla vicenda dal mondo cattolico: "La chiesa pretende chiarezza da Berlusconi". Il giornalista riferisce di voci che ci sono levate dagli ambienti della chiesa, per criticare "la vita sentimentale e sessuale di Berlusconi". E conclude citando l'ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga, che "al premier ha consigliato, in una lettera pubblica, di non scusarsi con nessuno, ma di smetterla con le sue teorie del complotto" e di dimettersi per andare a nuove elezioni.

23 giugno 2009 0:00 - Sabrina
Ho letto con attenzione il Suo articolo ed a prescidere dalle valutazioni sulla bontà o meno del disegno di legge sulla prostituzione, vorrei evidenziarLe che sino a prova contraria quanto si è letto sui giornali di questi giorni a proposito del premier è- ripeto fino a prova contraria - puro gossip, privo di qualsivoglia riscontro processuale.
Mi rattrista leggere un articolo del genere (intendo dire molto schierato) su un sito come quello dell'Aduc che dovrebbe porsi al servizio del cittadino e non favorire articoli di parte o di partito che dir si voglia.
23 giugno 2009 0:00 - Topesio
Oramai equivale alla scoperta dell'acqua calda. Questi galantuomini al potere non fanno altro che pontificare a sproposito circa le libertà (loro) e le restrizioni (nostre).
Così non è un caso che il nano vada al Family Day (!?!), la Carfagna parli dello sfruttamento del corpo femminile (!?!), la Gelmini di "meritocrazia" (!?!) e Brunetta di non si sa che (!?!)
Bisogna effettivamente avere la faccia come il culo per dimostrare tanto coraggio.
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