Cara Aduc, perché non iniziate a interessarvi pure di UMBRA
ACQUE?
25 agosto 2009 0:00 - Caro andrea
Cosa significa "l'acqua non si deve pagare perché
non è una merce"?
I servizi si pagano
SEMPRE, magari in maniera collettiva e indiretta: - la
pubblica sicurezza si paga, anche se non ti rimettono
fattura quando denunci un furto; - il pronto soccorso
si paga, anche se non ti chiedono soldi quando ti rompi una
gamba; - la protezione civile si paga, anche se non
devi sborsar nulla quando ti estraggono dalle macerie...
Altra cosa è invece dire che sull'acqua non si
deve LUCRARE (e questo lo condivido): ma un costo per il
reperimento, la potabilizzazione, i controlli, il
convogliamento, la distribuzione, la manutenzione, il
personale, ecc. ci sarà comunque e dovrà essere sostenuto
da qualcuno, no?
Semmai, dovremmo discutere se
sia più giusto pagarlo con le bollette, oppure con la
fiscalità generale, o con quali altri criteri di
compartecipazione e socializzazione dei costi.
E
anche discutere se è meglio far gestire i servizi idrici
direttamente ai Comuni, o tramite municipalizzate, o aziende
pubbliche, o privati non profit, o cooperative, o
multinazionali profit, o... quello che ci pare.
Ma il costo c'è sempre. E i costi si pagano.
ciao
21 agosto 2009 0:00 - Andrea
L' acqua non si deve pagare perchè.... L' acqua non è
una merce..........
21 agosto 2009 0:00 - KEKKUL
E' una indecenza! Quando ci ribelliamo alle arroganze di
questa gente! Quanto guadagna l'amministratore di
Publiacqua?
21 agosto 2009 0:00 - In un mondo razionale....
.... un cittadino dovrebbe poter rivolgersi al proprio
Sindaco, in qualità di membro dell'ATO, per chiedere
tutela.
Ma il Sindaco, oltre che controllore
(tramite l'ATO), è anche controllato (perché il Comune
è azionista di Publiacqua).
Lo stesso vale per
l'ATO Toscana costa e il gestore ASA SpA e (non so, ma
immagino) per altri ATO e gestori, forse anche fuori
Toscana.
Non solo, spesso i gestori sono debitori
verso i Comuni proprietari per le quote spettanti per
l'utilizzo della infrastruttura di rete, per cui da una
parte un Sindaco deve controllare la correttezza del gestore
a tutela degli utenti (tramite l'ATO, che appalta la
gestione di un servizio pubblico essenziale), dall'altra
può essere tentato di "tirare la corda" a favore
del gestore per cercare di farlo incassare e, quindi,
sperare in un incasso successivo del proprio Comune.
Possibile che la legge consenta tanta disinvoltura?