Per quanto fosse attesa, la notizia è comunque pesante da
digerire. Il Giappone, terza economia del mondo, è tornato
in recessione. Colpa del terremoto dello scorso 11 marzo e
del conseguente tsunami, ma anche della pessima gestione
della crisi nucleare di Fukushima, tutt’altro che
risolta.
I dati del ministero dell’economia dicono che nei primi
tre mesi del 2011 l’economia nipponica si è contratta
dello 0,9 per cento, che equivale a un pesantissimo -3,7 per
cento su base annua. Gli analisti avevano previsto una
contrazione contenuta attorno al 2 per cento annuo e una
più rapida capacità di ripresa.
La zavorra principale è senza dubbio l’effetto del
terremoto e dello tsunami, con un conto da 300 miliardi di
dollari di danni diretti e indiretti. Ne hanno fatto le
spese colossi come Toyota, che appena pochi giorni fa ha
annunciato che i profitti sono stati dimezzati a causa dei
danni riportati dagli stabilimenti industriali. Le cattive
notizie non si fermano qui. Il governo nipponico, infatti,
ha annunciato venerdì scorso un pacchetto da 60 miliardi di
dollari per aiutare Tepco, l’azienda che gestisce la
centrale atomica di Fukushima, a fronteggiare la prevedibile
pioggia di richieste di risarcimento danni. L’annuncio
però ha avuto l’effetto di trascinare al ribasso sulla
Borsa di Tokyo le azioni della Tepco (-6 per cento) e quelle
dei principali istituti di credito giapponesi, che
potrebbero essere coinvolti nella gestione di questo
pacchetto di aiuti straordinari. Il governo nipponico si è
affrettato a spiegare che non si tratta di un «bail out»,
di un salvataggio finanziario di Tepco dalla bancarotta, ma
di un modo per "condividere" le responsabilità per la
gestione della crisi nucleare. Oltre a quello di Fukushima,
Tepco gestisce impianti energetici per un’area che pesa
per circa un terzo del Pil giapponese e un suo eventuale
fallimento per ragioni finanziarie sarebbe un ulteriore
colpo per un’economia che ha faticato a uscire dalla
recessione del 2008-2009.
19 maggio 2011 18:50 - lucillafiaccola1796
se magnano tutto... de che controlli stamo a farneticà? se
il tubo voi riparà anche l'idraulico devi sapé fffà!
19 maggio 2011 11:18 - ennio4531
Spero che le stesse verifiche siano fatte sulla solidità
delle dighe molte delle quali costruite nell'anteguerra.
Chi ci assicura che non crollino a seguito di forti
terremoti o schianti di aerei ?
In Italia è bastato lo smottamento di un pezzo di monte per
causare 1400 morti e la sparizione di alcuni paesi ... leggi
Vaiont...