Complimenti a chi dice che due figli/coppia dovrebbero
essere l'obiettivo.
Dimentica:
Suore (se rispettose)
preti (se rispettosi)
single non scopanti libere? (alias Zitelle)
donne sterili
uomini sterili
asceti vari...
allora forse il calcolo va rifatto.
Se 1+1 facesse 2, allora la popolazione del mondo
diminuirebbe.
forse sarebbe giusto 1+1=3 ma forse anche 2,5 (come si fa,
però, a fare solo mezzo figlio?)
18 ottobre 2011 20:29 - savpg8801
Quelli che scrivono in queste pagine di ciaccolatorie tanto
per far sera o dal lavoro, o da rincoglioniti pensionati
come me, sono dei proliferati.
Vuoi dire che chi ti/ci ha proliferati potrebbero essere
stati degli irresponsabili senza fare scelte di numero di
figli operando e pianificando a dispetto del "crescete e
moltiplicatevi"? Oppure degli inconsapevoli, magari equi e
solidali e pure informati, ma istintivi irresponsabili
predittori del come il mondo va adesso?
Il mondo sprecone e tronfio delle proprie spavalde
possibilità economiche, magari derivate da debiti immani,
tanto da scartare e fare scelte nobili e signorili degne
solo dei signorotti ricchi di neanche tanto tempo fa, quelli
con la puzza sotto il naso che, adesso, vanta anche il
pidocchio rifatto(detta delle mie parti) o il povero
mendicante o il cassintegrato(con tutto il rispetto)? Certo
che lo si vede da come spesso alcuni sparano grosso e in
modo alquanto strafottentello ed anche in queste righe e in
ogni argomento. Persona oculata e consapevole è colui che
non genera e non prolifera, nevvero? Un figlio è poco, vai
all'estinzione, due sarebbero troppi perchè così non si
cala e tre o più, crimine demografico.
Sottoponiamo il quesito al Pianificatore metodologico e
speriamo che insegni a mangiare patate troppo grosse o a
raddrizzar cetrioli.
18 ottobre 2011 14:11 - savpg8801
D.V.
Da DI' LA TUA
--------------------
Una delle tragiche controindicazioni delle etichette
alimentari
Ma in Europa si spreca troppo, mentre almeno un miliardo di
esseri umani soffre la fame.
In Germania, un terzo dei generi alimentari finisce nella
spazzatura quando è ancora perfettamente commestibile. Ogni
tedesco getta in media 310 chili di generi alimentari in
buono stato all'anno. Colpa della data di scadenza stampata
sulle confezioni: i consumatori la rispettano alla lettera,
e buttano tutto anche con un giorno di anticipo. La
scadenza, indicata con la sigla Mhd, non ha in realtà a che
vedere con la qualità del prodotto. Ora si chiede una
riforma per evitare uno spreco inutile, in un momento di
crisi anche per il mondo occidentale, ma gli industriali si
oppongono. Facile intuire perché.
In Germania si gettano ogni anno 20 milioni di tonnellate di
prodotti alimentari ancora consumabili. Nel resto d'Europa e
in Nord America, ogni cittadino butta almeno cento chili
all'anno. Un terzo delle confezioni viene eliminato senza
nemmeno essere stato aperto. Secondo un sondaggio del
ministero per la tutela dei consumatori, quattro
intervistati su cinque spiegano di aver eliminato i prodotti
dopo aver controllato la data di scadenza.
In realtà quest'ultima ha poco a che vedere con la qualità
del prodotto. Il consumatore crede che un giorno dopo la
scadenza il genere alimentare sia nocivo, se non addirittura
«velenoso», in grado di produrre pericolose
intossicazioni. Invece, l'Mhd garantisce solo che il
prosciutto a fette o lo yogurt siano ancora «al livello di
qualità» garantito dal produttore il giorno del
confezionamento. L'Mhd non va confuso con la data entro cui
vanno consumati generi deperibili come la carne macinata, il
pesce fresco o le uova. Al di là della scadenza, il rischio
di un'intossicazione con questi prodotti è reale. Meglio
essere prudenti.
Per esempio, l'Mhd per la birra in bottiglia o in lattina è
in genere di sei o dodici mesi. In realtà si può berla
anche diversi anni dopo la scadenza indicata. Per lo yogurt,
siamo sui trenta giorni: può essere gustato senza problemi
anche due settimane oltre la scadenza. Per il formaggio in
confezioni di plastica, il limite è di quattro settimane,
ma si può consumare anche dopo un anno. Invece per le
sottilette si può sforare la data solo di un paio di
settimane. I succhi di frutta sono garantiti al massimo per
un anno, ma quelli in bottiglia resistono almeno per un
altro anno ancora, quelli nel tetrapack per otto mesi.
Il ministero è intenzionato a riformare il sistema. La data
di scadenza, si suggerisce, andrebbe sostituita con una
frase tipo «qualità garantita fino a…». Peter Loosen,
della federazione per i produttori di generi alimentari, non
è d'accordo: «La formula è già oggi chiara, indicando
che si può consumare “almeno” fino a una certa data, e
non “assolutamente entro una scadenza”. Bisogna stare
attenti a non confondere il consumatore, creando una falsa
sicurezza».
Ma lo spreco non è causato solo dall'Mhd: quasi metà delle
patate rimane a marcire sui campi perché «esteticamente»
non adatta alla vendita nei supermarket. Altri (Lisbona:
ALTR.LS - notizie) prodotti vengono eliminati ogni sera per
liberare gli scaffali per far posto alle nuove consegne. E,
infine, i consumatori comprano quasi sempre più di quanto
sia necessario.
.....grazie,Roberto Giardina.
Però, vedete come si forma il PIL? Anche con le
sovrapproduzioni!
18 ottobre 2011 11:27 - Sharman*
Consiglio numero 1 per evitare lo spreco di cibo e tutelare
l'ambiente: non proliferate come irresponsabili.
I principali responsabili della penuria di risorse e di
cibo e del continuo inquinamento sono tutti coloro che hanno
fatto più di due figli e hanno quindi contribuito alla
sovrapopolazione, è ciò include africani, terzo mondo,
paesi emergenti e tutti quanti, nessuno escluso, anzi.
Ma di problema demografico sono ormai tanti anni che non se
ne parla più, non si capisce perchè.