Lucilla evidentemente si sente CONSUMATORE.
Ultimamente mi capita spesso di incontrare molte persone che
si vogliono reputare consumatori. La cosa mi lascia molto
stupito.
Il consumatore è quell'oggetto che viene drenato,
strapazzato, irretito ed è succube delle multinazionali:
praticamente un idiota.
Forse a costoro piace far parte degli idioti.
Tanti anni fa esistevano solo clienti e fornitori, fra
queste due entità si sviluppava un reciproco dare e avere.
Il rispetto e la stima erano parte di questo
rapporto:"quello è un mio cliente" era una manifestazione
di apprezzamento del fatto che si era stati scelti nel ruolo
di fornitori e viceversa.
Questo accadeva spesso in molti livelli tra aziende o la
semplice massaia che si riforniva dalla macelleria, da
QUELLA macelleria.
Il rapporto aziendale si è trasformato, le nuove vie di
comunicazione hanno portato le aziende a scannarsi per
proporre sul mercato prima e a meno distruggendo spesso
rapporti di fornitura lunghi decenni e invadendo il mercato
con oggetti spesso immaturi e poco funzionali. Il ricorso al
marketing per sanare le azioni poco spiacevoli, i prodotti
guasti ormai vengono considerati normali come funzionamento
(si pensi solo ai computer guasti che si fermano a casaccio
ed è necessario riaccendenderli) ha portato ad un mercato
malsano poco stabile e prono alle novità anche
peggiorative.
Dal punto di vista della distribuzione la situazione è
anche peggio: cessato di esistere il rapporto fiduciario con
il fornitore, l'idiota va a comprare al supermercato, luogo
paradisiaco descritto nei famosi libri di testo infilati
nelle caselle della proposta e letti con un grande
attenzione dal consumatore.
In questo rapporto slegato dove non esiste un contatto,
fosse anche solo verbale, non esistono obblighi per le parti
è valido solo il prezzo apparente, non necessariamente
conveniente, ed il menefreghismo fra le parti che porta il
consumatore in un rapporto di debolezza: essendo il soggetto
più debole è destinato a soccombere.
Non esistendo più la necessità di sentirsi fornitori gli
erogatori di merce si organizzano per massimizzare il
profitto utilizzando sempre più spesso costose leve di
marketing, che non erano a portata dei vecchi fornitori, e
di fatto troppo sottili per essere interpretate dal
consumatore.
Le aziende produttrici in questa situazione tendono a
gestire correttamente, dal punto di vista del profitto,
questa situazione paradossale aggiungendo caratteristiche
che nuocciono alla qualità generale del prodotto ma sono
più facilmente spendibili all'interno di una vendita non
assistita.
Altra caratteristica nuova è la difficoltà, in caso di
qualsiasi problematica, ad ottenere una prima assistenza del
prodotto vista la completa ignoranza di ciò che viene
venduto sul punto vendita e le caratteristiche poco corrette
dell'apparecchio in se.
Giusto per fare un esempio: oggi si vendono macchine
fotografiche con tanti pixel inventati che non esistono
nella realtà, con più sono più il consumatore è contento
nonostante ciò i causi molte volte un peggioramento della
fotografia stessa.
In caso di guasto il prodotto più o meno importato dalla
Cina e' sostanzialmente irreparabile e quello che viene
reputato guasto magari non è che un semplice uso non idoneo
poiché è stato comprato un supermercato che non ha potuto
sconsigliarne l' acquisto.
In realta' le aziende stanno facendo solo il loro sporco
lavoro: accontentare tutte le volonta', anche
autolesionistiche, di chi spende.
Ma forse la gente pensa di essere furba cessando di essere
cliente e divenendo consumatore ma il consumatore è nato
per essere schiacciato, appunto consumato, come un limone
poi da buttare.