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20 agosto 2015 18:31 - lucillafiaccola1796
tutte scuse per fotterci i risparmi
Guai a chi tocca i contanti
la guardia di finanza contro gli evasori SIAMO NOI !
Chiediamo lo scontrino fiscale, la ricevuta fiscale, la fattura, il preventivo su carta intestata e firmato in umido dal "sofferente". Se vi danno un pezzetto di carta col prezzo ed ci scrivono + IVA, sparategli...vi stanno prendendo per le guance di $trenzi er bucia !
E se proprio volete risparmiare, il prezzo deve essere congruo e senza fattura è il 50% del prezzo congruo...
ragionate il cervello è un muscolo che si sviluppa con l'ESERCIZIO !!!!
20 agosto 2015 11:59 - Alessandro Pedone
Il primo stato al mondo a sperimentare un meccanismo molto simile a quello proposto nell'articolo è l'Equador:

http://www.dineroelectronico.ec/
11 maggio 2012 9:03 - JOKER
RISERVA FRAZIONARIA DUMMIES


Poniamo che di questi tempi vi venga in testa un'idea del tutto balorda: decidete di andare in banca a ritirare gran parte dei soldi che riposano sul vostro conto corrente. Non so, forse, stupidamente, siete convinti che essi possano stare più al sicuro da qualche altra parte. Forse, spaventati da trasmissioni demenziali che propongono il divieto di usare il contante, avete pensato che sarebbe meglio darsi una mossa e prelevarne una parte finchè si è in tempo.

In fondo non importa la ragione, voi semplicemente avete avuto questa balzana idea di andare in banca a prelevare parte dei vostri soldi in contante.

Entrate dopo aver svuotato almeno due volte le tasche nel portaoggetti, vi presentate allo sportello e reclamate il vostro ammontare costituito da almeno quattro cifre. Per ammontari più modesti non perdete neanche tempo, ricordatevi che c'è sempre a disposizione il bancomat, meraviglia del progresso e frutto dell'ingegno imprenditoriale, il quale vi offre il vantaggio di non costringervi a svuotare le tasche prima di unirvi agli altri clienti con il numerino in mano e in attesa di essere serviti.

Lo sportellista di banca, piuttosto allarmato soprattutto nel caso in cui l'ammontare richiesto sia non di quattro, ma addirittura di cinque cifre, chiama subito il direttore che arriva ansimando e comincia: la legge di qua, le disposizioni di là, la circolare di sopra, per l'antiriciclaggio di sotto, però ci voleva il preavviso... bla bla bla.. insomma per farla breve è chiaro che il vostro malloppo non ve lo sganciano volentieri. Leggendo alcune esperienze pubblicate sul web, qualche cliente più esuberante a questo punto si incazza pure alzando la voce e dicendo: «Ma stiamo scherzando?? Quei soldi sono miei, ho diritto a riaverli»!

A tal punto i casi sono due: o sganceranno quanto richiesto con evidente malumore, intimoriti soprattutto dagli schiamazzi che state facendo, oppure, rivelandosi ben più tosti e ostinati di quanto aveste creduto in prima battuta, vi convinceranno a ritornare un altro giorno.

In questo secondo caso, quando tornerete qualche giorno dopo potrete finalmente mettere le mani sul conquibus tanto a lungo trattenuto. Contenete però la vostra gioia, soprattutto nel caso in cui l'ammontare prelevato superi abbondantemente i venti o trentamila euro. La possibile visita di cortesia della Guardia di Finanza a casa vostra potrebbe infatti suscitare qualche perplessità e abbattere la vostra soddisfazione. Benché pare pongano solo qualche innocua domanda sulle ragioni della detestabile azione appena commessa, la sensazione di sentirsi implicitamente considerati al livello di uno sporco evasore, di un pericoloso bandito, di un esecrabile spacciatore, ai più non risulta affatto gradita.

In ogni caso, dopo aver portato a termine con successo la vostra balorda azione di ritirare il contante dalla banca, prendetevi qualche secondo e fate lavorare il cervello, fermatevi cioé a riflettere e ponetevi la seguente domanda:

DI CHI ERANO VERAMENTE QUEI SOLDI che figuravano a saldo del vostro conto corrente e che siete andati a reclamare con tanta tracotanza??

Sembra una domanda stupida, e invece si tratta di una delle domande più importanti del mondo.

Ponendoci questa domanda, infatti, caschiamo diritti di fronte all'INGHIPPO giuridico più eclatante e ben celato di tutti i tempi che tanti disastri sociali ed economici ha creato negli ultimi secoli.

Ripetiamo bene la domanda: DI CHI SONO VERAMENTE QUEI SOLDI che figurano sul vostro conto corrente??

Vediamo cosa recita la legge, cioè l'articolo 1834 del codice di civile:

"Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi"

ATTENZIONE alle sfumature: la banca ne acquisisce la proprietà! Cioè quei soldi SONO per legge DELLA BANCA che è tenuta a restituirli a RICHIESTA DEL DEPOSITANTE (?!?depositante???!!) con l’osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi (avevano ragione sul preavviso, avevano ragione loro!).

In altre parole, questi soldi finchè non vi presentate a riprenderli e finchè effettivamente non ve li consegnano in mano, SONO di PROPRIETA' della banca benchè risultino apparentemente VOSTRI nel VOSTRO saldo di conto corrente.

E qua nella testa dei meno distratti sorge spontanea una bella domanda. Nel momento in cui la banca era DIVENTATA PROPRIETARIA dei VOSTRI soldi che avevate versate sul VOSTRO conto corrente, cosa diavolo ci aveva fatto? Li aveva messi da parte per custodirli, o li aveva usati per svolgere i propri affari?

Formuliamo la domanda in altra maniera.

Quei soldi presenti sul vostro conto corrente sono davvero a vostra disposizione (con l'osservanza del periodi di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi) o sono stati prestati dalla banca a qualcun altro. E in tal caso, per quanto tempo li ha prestati?

Suvvia! Siate onesti! Se non siete proprio degli ingenuotti degni di un quadro naif, non potrete che dare la risposta giusta!

Ovvio che quei soldi la banca li ha prestati a qualcuno! Altrimenti come farebbe la banca a pagarvi gli interessi (peraltro ormai ridicoli) sulle giacenze di conto corrente? Ma allora, perchè avete schiamazzato dentro la banca reclamando i soldi all'istante! Stando così le cose, VOI non siete un DEPOSITANTE. VOI quei soldi li avete PRESTATI alla banca, non li avete DEPOSITATI in banca.

Riprendo dalle lezioni di Huerta de Soto:

"Se qualcuno venisse da noi e ci dicesse: «deposita i soldi presso di me, te li custodisco per bene, te li lascio sempre a completa disposizione e in più ti pago anche gli interessi», senza dubbio ci suonerebbe come un ottimo affare. Ma per credere che sia tutto vero bisognerebbe essere degli idioti. E' ovvio che c’è l’inganno, che c’è il trucco. Eppure sono proprio gli stessi termini che ci propone il banchiere e che accettiamo nel contratto di conto corrente".

Capito il trucco? Ci chiamano depositanti, la legge stessa ci definisce depositanti, ma in realtà noi siamo dei prestatori, siamo dei mutuanti!!!

Quindi se la banca questi soldi a sua volta li ha prestati a qualcuno (e non li ha prestati certo per 3-4 giorni o per una settimana), come diavolo fa a poterli restituire così, su due piedi, su improvvisa richiesta, o a distanza di qualche giorno, a chiunque si presenti in banca per ritirarli??

Ohibò. Signori, forse state cominciando ad avere qualche legittimo sospetto che fa sorgere altre domande.

Forse a questo punto vi chiederete anche, ma quando paghiamo o preleviamo con il bancomat una cifra inferiore, non vale lo stesso ragionamento? Come facciamo a disporre di una cifra che in realtà è di PROPRIETA' della banca e nel frattempo è stata prestata a qualcun altro magari per un periodo di tempo di due o tre anni? Ma che razza di magia è questa?

Insomma se questi euro li abbiamo prestati alla banca, e la banca li ha prestati a qualcun altro, essi sono quindi in mano o nel conto corrente ANCHE di qualcun altro.

Come fanno quindi gli stessi dannati euro ad essere a vostra disposizione anche sul vostro conto corrente?

Ancora una volta, quindi, chiediamoci: DI CHI SONO VERAMENTE QUESTI SOLDI?? Chi è il vero proprietario di questi fantomatici soldi? VOI, LA BANCA o il SOGGETTO TERZO al quale sono stati prestati?

Il bello, o il brutto, vedete voi, è che la banca quegli stessi soldi li ha prestati non a uno solo, ma ad altri nove soggetti ciascuno dei quali, proprio come fate voi li tiene su un conto corrente ed esattamente come voi pensa di essere il legittimo proprietario e pensa di disporne liberalmente (almeno fino alla scadenza del termine convenuto dal prestito concesso dalla banca).

QUINDI LA RISPOSTA QUALE E'?

CHI HA IL PIENO DIRITTO DI PROPRIETA' SU QUESTI SOLDI?

SONO DIECI SOGGETTI TUTTI CONTEMPORANEAMENTE?

E' possibile mai questa assurdità??

AHIME'... signori, questa assurdità è possibile: questa magia non è niente altro che la riserva frazionaria. Un paradosso frutto di un aborto giuridico creato appositamente per concedere al banchiere un privilegio unico ed estremamente potente.

La riserva frazionaria è anche la ragione per cui da che mondo è mondo si verificano forti cicli economici, accompagnati da devastanti crisi bancarie e sistemiche. Non sono gli speculatori, non sono i terremoti, non sono i commercianti o gli evasori, non sono la globalizzazione. i CDS, gli spread, lo short selling, o qualche altra diavoleria. E' la riserva frazionaria!

Con la Tragedia dell'Euro, con la crisi del Dollaro, con la crisi globale di questo III millennio siamo solo davanti al peggior ciclo e alla peggiore crisi di tutti i tempi. L'immensa forza devastatrice che questa crisi porta con sé e di cui abbiamo appena visto una prima leggera manifestazione nel 2008 e una seconda ancora leggera in questi ultimi mesi, è resa possibile dall'intervento sistematico delle banche centrali che per quasi 100 anni hanno posticipato il giorno della resa dei conti: quello in cui i 10 presunti proprietari della stessa cifra di denaro si presenteranno allo stesso sportello per richiedere lo stesso ammontare di denaro.

Ammontare di denaro, tuttavia, che non è più niente, solo un numero, al più un pezzo di carta colorato riproducibile a volontà dalla banca centrale. Però, quella riproduzione fisica a volontà, necessaria per soddisfare solo la metà di quei 10 proprietari, avrebbe conseguenze devastanti. Non a caso, con la scusa di fare la guerra a quegli appestati meglio noti come evasori fiscali, da qualche tempo è partita la campagna mediatica mirata a vietare, tassare, o abolire il contante.

E' infatti togliendo alla gente l'ultima pretesa di rivalere la proprietà del denaro su qualcosa di fisico, cioé smaterializzando al 100% il denaro, che l'aborto giuridico sottostante alla riserva frazionaria potrebbe essere tenuto nascosto ancora a lungo, mentre gli inevitabili effetti negativi ad esso collegati potrebbero essere posticipati ancora per qualche anno.

La sostanza tuttavia non cambia, il problema sotto c'è, si è stratificato per cento anni, oggi è enorme, la sua risoluzione sarà dolorosissima, e continuando a posticiparla con qualche escamotage tipo tassare o vietare il contante non si farà che aggravarla ancora.

Quindi se ancora non l'avete capito, questa crisi, questa enorme crisi non è niente altro che il risultato di una TRAGEDIA GIURIDICA. Al fine di privilegiare l'attività bancaria rispetto a ogni altra attività commerciale, per motivi ben noti a chi del tutto idiota non è, la legislazione sul contratto di deposito bancario ha lasciato una ampia e drammatica zona di grigio sulla proprietà del denaro che si muove attraverso il sistema bancario.

Se ogni conflitto, problema, crisi, è sempre riconducibile ad una cattiva definizione dei diritti di proprietà, la proprietà sul denaro bancario rimane totalmente indefinita e confusa a causa di un contratto che non costituisce né un deposito né un prestito ma vuole essere entrambe le cose allo stesso tempo. Questo è l'errore più tragico di tutti che sta a monte di qualunque problema economico del passato e del presente.

Se volete saperne di più e ancora non l'avete fatto, leggetevi uno in fila all'altro Cosa è il Denaro e La Tragedia dell'Euro, sono testi alla portata di tutti che dovrebbero essere letti da tutti già in età scolare. I principi e i concetti in essi contenuti dovrebbero essere noti a tutti coloro che hanno un conto in banca; dovrebbero fare parte della cultura di ogni indignato che si rispetti e che vuole evitare di tirarsi solo la zappa sui piedi; purtroppo, all'alba del terzo millennio, sono principi e concetti che neanche una persona su centomila conosce o sospetta minimamente.


http://www.usemlab.com/index.php?option=com_content&view=art icle&id=759%3Ariserva-frazionaria-per-dummies&catid=21%3Ascu ola-austriaca-di-economia&Itemid=177
13 febbraio 2012 21:03 - JOKER
Per Cepu ed Efraim

In questo periodo non ho molto tempo o voglia di spaccare il capello in 4 con confronti troppo serrati...anche perché noto che in alcuni casi siamo un po' distanti...

Ad ogni modo, sarei senz'altro contento se tra qualche tempo le mie perplessità si dimostrassero infondate...ma ahimè temo non sarà così.

Buona prosecuzione.
13 febbraio 2012 13:31 - efraim
@Cepu,
così si combatte molto di più la delinquenza alla radice, soprattutto se si considera che solo una parte (e direi non la peggiore) della delinquenza è illegale. Con questo metodo diventa impossibile per un disoccupato fare miliardi senza che si possa chiedergliene conto (se non li si vuole beccare, manco con le carte di credito...), senza che possa nascondersi dietro il malcontento di tutti i puttanieri e furbacchioni che non vedono al di là del proprio naso, né dovendo affrontare la giusta ribellioni di quanti, per ragioni che se vuoi ti posso argomentare senza scie chimiche o discorsi paranoici, ritengono che sarebbe pegio che pericolosissimo permettere ai poteri forti di avere una percezione precisa non tanto dei comportamenti individuali, quanto della loro somma. In breve diventeremmo troppo facilmente completamente eterodeterminabili, condizionabili nel complesso pur sentendoci e potendoci comportare come asolutamente liberi singolarmente, vittime di un'asimmetria informativa terrificante e facili prede di chiunque possa avere la tentazione di accrescere poteri già cospicui nell'interesse dei medesimi.
A parte il fatto che è un diritto, per chi vuole, andare con prostitute libere e consenzienti (il che non significa che non lo trovi quantomeno tristemente alienante) e fare uso delle droghe che preferisce, anche se non sono quelle legali,nei limiti in cui non danneggia il prossimo, con questa proposta il contrasto della criminalità reale diverrebbe facilissimo, necessariamente molto più sviluppato anche in uno stato corrotto, inesorabile in caso di politici non estremamente indegni, senza che i criminali, insieme a chi spera in un mondo decente, avessero facile presa su masse di puttanieri e furbetti magari inconsapevolmente autolesionisti che, a quanto pare non sono un'esigua minoranza e altrimenti otterranno di cadere nella padella piena di brace: carte di credito intrusive per tutti, ostacoli a farne a meno per onesti e poveracci, ma non proibizione assoluta del vecchio contante in favore del nuovo, con conseguente mantenimento della possibilità piena di evadere e delinquere per i grandi delinquenti ed evasori, proprio come già avviene.
13 febbraio 2012 11:28 - Cepu
Efraim, al punto in cui siamo, è molto più importante combattere la delinquenza alla radice, piuttosto che lasciare ampia tutela per i peccatucci che il contante consente, come andare a prostitute, consumare sostanze proibite, eccetera.

La recente riesumazione della social card va probabilmente in questa direzione, pur con tutti i difetti dovuti alla gestazione impulsiva e approssimativa.
13 febbraio 2012 11:02 - efraim
@Cepu,

per quanto sia evidentemente d'accordo sul fatto che eliminare il vecchio contante sia essenziale, sono d'accordo con JOKER: il controllo sociale che si propaga ovunque è un pericolo enorme. Quel che forse non è facile capire è che questa proposta è un modo per impedirlo (nel proprio ambito), non per favorirlo. Qui non c'entra, ma il controllo enorme dei dati personali offerto dalle moderne carte di credito, oltre che intrusivo nella vita privata è davvero pernicioso per la libertà, ancor più per quella collettiva che per quella personale. Il fatto è che ciò è determinato dalla tracciabilità delle transazioni che, nel caso di questa proposta, viene totalmente a mancare, non si può diffondere come farà e, anzi, può perfino essere ridotta rispetto a ora.

@JOKER,
se non riesci a capire, posso cercare di spiegare meglio perché, logicamente, questa proposta non c'entra nulla col tentativo di ridurre il contante al fine di aumentare la tracciabilità e dunque il controllo di multinazionali, finanza e governi sulla vita privata dei cittadini, anche se dovresti dire cosa non ti torna delle argomentazioni a cui non hai risposto con ulteriori obiezioni. Se non vuoi capire che questo non c'entra con quello che significa l'abolizione del contante, anzi, è un modo per mantenerne i vantaggi (gratuità e anonimia dell'uso, maggiore indipendenza da poteri privati) offrendone altri equivalenti con le nuove forme di scambio e altri ad esse precluse (l'eliminazione dell'evasione, con esse possibile solo in caso di eliminazione totale di ogni contante, cosa contro cui è e sarebbe giustissimo ribellarsi) o comunque non vuoi o non sei in grado di dialogare con argomenti attinenti, non sono in grado né trovo motivo per risponderti ancora.
Se vuoi propagandare qui la tua contrarietà a cose che non c'entrano nulla con la proposta (che per inciso è addirittura una delle poche possibilità, anche se evidentemente remota potenzialmente efficace, per contrastarne il dilagare),vedi tu: se nessun altro ti risponderà e capiterà ancora qualcuno a leggere questo articolo, chi troverà come ultimi e avrà la pazienza di leggere commenti che non c'entrano nulla, ce l'avrà anche per andare a vedere quelli precedenti e se c'è qualche motivo per cui non ricevono risposte.
12 febbraio 2012 23:08 - Cepu
Joker, ho amici commercianti, e quando Prodi ha introdotto la soglia progressiva di tracciabilità fino al minimo 100 euro (dal 1/7/2009), ho assistito a scene di panico.

Come pure, la procedura elettronica per le lettere di dimissioni. Gente che si stracciava le vesti.

Poi è arrivato Tremonti, abrogando tutto, e hanno stappato bottiglie in quantità !!

Indubbiamente, limitare l'uso del contante sarebbe un toccasana, per la nostra nazione.

Gli svantaggi sono poca cosa, dia retta.
12 febbraio 2012 20:39 - JOKER
Efraim e gli altri lettori mi perdoneranno se in questo caso affido i miei interventi ad un link che riporta quanto segue:

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http://www.mainfatti.it/Stati-Uniti/FBI-diventa-anche-tu-del atore-Paghi-in-contanti-Sei-un-terrorista_042171033.htm

FBI: diventa anche tu delatore. Paghi in contanti? Sei un terrorista

Negli Stati Uniti anche pagare un caffè in contanti comincia a diventare pericoloso, perché si potrebbe venire denunciati all'FBI come "sospetto terrorista". Il programma CAT diffonde 25 volantini ai commercianti più disparati, per aiutarli a divenire dei "delatori".

Chissà che un giorno, tanto per dimostrare quanto l'Italia sia equa nei confronti anche degli Stati Uniti, questa "democratica" idea non giunga anche nel Bel Paese, che sta cominciando solo ora a cercare di "mettere al bando" l'uso del contante, ufficialmente per combattere l'evasione fiscale. Negli States, invece, il problema è apparentemente più serio, visto che chi si arrischia di acquistare anche solo un caffè con la moneta cartacea potrebbe essere segnalato come sospetto terrorista. L'FBI ha infatti messo in circolazione una serie di volantini, ben 25, che descrivono quei comportamenti che farebbero sospettare di essere di fronte ad un sospetto terrorista. Questi volantini sono stati distribuiti a diverse categorie di commercianti, invitando i gestori delle imprese in questione, o chiunque veda un "atteggiamento sospetto", a contattare il Joint Regional Intelligence Center (JRIC), dell'FBI.

"Ogni volantino è stato progettato per un particolare tipo di business", afferma Linda Lewis, una analista politico ed un ex pianificatore per il governo degli Stati Uniti. I volantini rientrano del programma Communities Against Terrorism (CAT), ed elencano tutte quelle "attività sospette" degne, secondo l'FBI, di essere denunciate. Tra queste, appunto, l'uso del contante per pagare un caffè, ma non solo. I sospetti terroristi, infatti, se entrando in un internet cafè e scelgono di utilizzare per la propria navigazione un provider nazionale, tipo AOL o Comcast, allora potrebbero essere denunciati al JRIC. Ancor più sospetti, poi, se si sceglie di navigare in maniera anomina, come attraverso un proxy, perché "chissà quali complotti si potrebbero ordire ai danni degli Stati Uniti d'America" verrebbe da pensare.

Ma non è tutto: operazioni su internet sospette sono per esempio comunicazioni tramite VOIP e ricerche di informazioni su "polizia" e "governo", senza contare la pericolosità di venir scoperti se si cerca di "ottenere fotografie, mappe o diagrammi di percorsi stradali, impianti sportivi o luoghi abitati". Negli Stati Uniti anche cercare di tenere riservata una e-mail, o cercare di non far vedere a terzi la propria password mentre si acquista on-line sta diventando rischioso, perché un bel giorno potrebbe bussare alla porta l'FBI che potrebbe chiederti "se non hai niente da nascondere, perché tuteli la tua privacy?". Ma anche comperare all'ingrosso, o "grandi" quantità di alimenti, è sospetto per l'FBI, che in un apposito volantino "addestra" gli imprenditori a spiare i loro clienti.

Come spiegato, sono 25 i volantini che rientrano nel programma Communities Against Terrorism (CAT), pensati addirittura per i negozi di tattoo, di noleggio auto e hobbystica, tutti scaricabili in PDF sul sito "Public intelligence". Sembra inoltre che il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti d'America (Department of Homeland Security) stia educando il cittadino a pensare che molte attività ritenute fino a poco tempo fa piuttosto banali, nonché svolte da milioni di persone, siano in realtà "segni di potenziali attività terroristiche". Tra queste, l'utilizzo di una videocamera, di macchina fotografica o di un apparecchio di registrazione in pubblico ma anche lo scrivere un qualcosa su un pezzo di carta (per arrivare ad estremi del tipo indossare felpe e guidare furgoni). Molti sociologi e non solo, negli States, cominciano a pensare infatti che le autorità federali USA stiano facendo sprofondare l'America in una società in "stile sovietico", o meglio ancora "orwelliano", dove i figli arrivano a denunciare i genitori al Grande Fratello (quello di 1984, naturalmente).

Fabrizio Laure

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Forza...mettiamo anche qui le rane a bagno nella pentola dell'acqua tiepida (con la scusa dell'abolizione del contante per combattere l'evasione fiscale) e poi aumentiamo pian pianino la temperatura...vedremo che fine fanno (facciamo) le rane...
12 febbraio 2012 17:40 - efraim
@JOKER,

ognuno ha le idee che gli pare, a me interessa solo se espone argomenti privi di controargomenti esaustivi per sostenerle. Perciò eviterei di rispondere, non fosse che l'ultimo tuo offre lo spunto per chiarire un'altra differenza fondamentale fra la valuta elettronica pubblica e le "misure antievasione" intraprese dal governo in carica.
Colpire l'evasione di chi non se la potrebbe ufficialmente permettere, piuttosto che limitare l'uso del contante a vantaggio delle banche per chi non assuefatto a delinquenze maggiori da nascondere sono iniziative che possono solo in piccola parte contrastare l'emorragia di risorse pubbliche e favorire invece che contrare i protagonisti delle ruberie più ingenti e dannose. Il come e il perché mi paiono evidenti e credo che basti pensaci per capirlo. Se però qualcuno avesse dei dubbi, posso argomentare.
10 febbraio 2012 21:48 - JOKER
Ringrazio ancora efraim per il tempo e l'impegno che sta dedicandomi con le sue lunghe e ragionate risposte...

Rimango sempre dell'idea già rappresentata in precedenza...

Da qualche parte ho letto che Monti pare voglia abbassare a 300 € l'utilizzo del contante...

Vedremo quanta evasione fiscale ridurrà e di conseguenza pure le tasse che tutti noi siamo costretti a pagare per colpa di questi ignobili evasori utilizzatori del contante...

Senz'altro arriveremmo al 20-25% circa come in Svizzera...
10 febbraio 2012 9:03 - efraim
@JOKER,

detto che non mi interessa di CHI sia l'idea e quale, ma solo se è buona, eviterei di cominciare a discutere tutti gli argomenti che tratti (per me ce ne sono di peggiori in ogni caso, fra l'altro, ma per chiarire se ci confondiamo perderemmo chissà quanto tempo, sempre ammesso che si riesca a nutrire la voglia condivisa di capirsi e arrivare al vero).

Rispondo alle tue domande: se, come ha detto Pedone, il contante è solo il 5% della massa valutaria in circolazione, come fa a costituire più del 90% dell'evasione? Come ti ha risposto Pedone, per esempio e per davvero (anche se averei mutato tutti gli accenti etc. la sostanza è quella, soprattutto se teniamo conto che si parla di "evasione fiscale" e non dei mali sistemici in generale: ce ne sono di ben peggiori al mondo, ma questo è enorme e fare benaltrismo è come dire che la cura contro il cancro non serve perché ci sono dolori più profondi e comunque si muore). Se non capisci la sua spiegazione, comunque cristallina ed esaustiva, o se non vuoi, è inutile che spenda fiumi di parole. Ma spero non sia così, prova a rileggerla senza mettere insieme l'evasione fiscale con tutti gli altri crimini finanziari.

Cominciamo a preparare la strada l'impianto di chip sottocutanei? Mah, mi pare che ci si diriga in quel senso più con le impronte biometriche in generale che con questo, che somiglia di più a mettere nel telefono fotocamera, registratore, email etc. ma la questione è un'altra. Infatti, se vuoi installarti un chip (o usare le impronte digitali o l'iride o quel che ti pare) per aprire le tue serrature al tuo passaggio, bello o brutto che sia per gli altri, sono affari tuoi: che c'è di male? Il problema per te e per la collettività è se qualcun altro ha il controllo del chip o lo può usare per controllarti. Se no, sono solo affari tuoi, se sì, è un pericolo per la libertà pubblica anche se tu sei d'accordo. Fin qui ci siamo?
Ebbene, sotto quale categoria rientra la proposta che stiamo facendo, a differenza dei pagamenti con carte di credito ovunque esse siano? Non dirmi che te lo debbo spiegare. Son certo che sei capacissimo di capirlo.

Per il resto, in breve, se hai delle obiezioni serie su quel che non funzionerebbe o che sarebbe pericoloso, ti ascolto. Se hai motivi per dire che non sarebbe conveniente, utile e giusto, pure. Se non sai fare altro che dire che ci sono ben altri problemi, grazie, lo so, ma ha senso contrapporli a questa soluzione solo se conosci dei modi altrettanto semplici, privi di rischi, alla portata di tutti, immediatamente comodi e convenienti per risolverli.




Poi guarda, per non voler dare l'impressione di chi si sottrae al dialogo, rispondo anche al resto una volta per tutte, ma se proprio ti interessa, parliamone altrove, perché con questo discorso sono cose che non c'entrano nulla. Se vuoi, sai come trovarmi, io no, quindi ti rispondo qui per l'ultima volta su tutto ciò che con l'articolo non c'entra nulla.
Ti chiederei quali nazioni oggi non si avvalgano della banca centrale, a parte forse la Kirghisia di Agosti (mica la Kirghisia reale, ovviamente), anzi, te lo chiedo (non dico controllata da questo o quello, senza banca centrale proprio che "presta" il denaro). Fatto sta che se vuoi cantarne le magnifiche e progressive sorti ti ascolto volentieri. Personalmente, ti suggerirei la lettura d Marx (non condivido in toto le sue analisi, ancor meno le sue "proposte", ma c'è già un grande spessore e intelligenza dei problemi reali): scopriresti argomenti sensati per argomentare le cose giuste che sostieni (a voler credere ai complotti, scommetterei che han finanziato le riviste su scie chimiche e signoraggio per contrastare e rendere ridicolo e dal sapore paranoico chi critica gli elementi reali, ancor più devastanti, del loro operato...). E' davvero buffo sentirmi accusato di connivenza con la finanza ma ancor più se se ne considera il peggior crimine il signoraggio delle banche centrali: ma stai scherzando? Ma senza stare a guardare tutte le invasioni e le stragi compiute senza altra ragione plausibile che i diritti da capitale, qualcuno vuole azzardarsi a sostenere che la finanza abbia tratto più benefici dal signoraggio (non dico la leva finanziaria, il signoraggio, che ci vuol confusione mentale per considerarli la stessa cosa) che, per fare l'ultimo esempio, dall'LTRO? Da quello attuale e da quello in programma, strettamente legati ai problemi, per quanto virtualizzati, dell'economia reale, quella su cui incide pesantemente l'evasione concreta?
Comunque non c'entra: che il signoraggio sia o meno uno specchietto per le allodole, è innegabile che i problemi fondamentali del mondo siano prodotti dallo strapotere e dai privilegi di banche, multinazionali etc. e che facciano leva sulla leva, sulle delocalizzazioni (anche dei capitali) e così via. Come li risolviamo? Se ti interessa, ho molte idee (e ti farà piacere che contemplano la sparizione anche del signoraggio) e se qualcun altro ne ha non vedo l'ora di ascoltarle - purtroppo, a parte chi sostiene il socialismo di stato e il ritorno a piccole comunità rurali (sperando che non si affermino quelle aggressive), finora non ne ho trovate, né ho riscontrato interesse a pensarci concretamente. In ogni caso, anche nel migliore, non può che trattarsi di roba a lungo termine. Se non cominciamo a fare un po' di giustizia, a darci una svegliata per capire che non siamo per forza condannati a lamentarci e basta, a contrastare concretamente il divaricarsi della forbice sociale, ancor più visti gli squilibri nei conti nazionali che favoriscono le speculazioni, faremo di sicuro sempre più fatica anche a fare dei passi nelle direzioni davvero più importanti. Qui si parla di fare un po' di giustizia, conveniente per tutti tranne che per i grandi ladri (si capisce vero che ogni ladro che ruba 200 milioni ruba il doppio di centomila furbetti che ruban 1000 e che a loro conviene dover evitare, se possono impedirlo a lui?): centinaia di miliardi all'anno - l'ultima manovra, quella Monti, è stata di 5, quella Amato, la più pesante della storia italiana, lasciando stare l'inflazione il fatto che allora battevamo moneta - certo che c'entra - fu da meno di 45...

Il Titanic: altri non saranno d'accordo, ma ritengo più che probabile che ci si stia piuttosto a bordo, con il timone bloccato e senza pilota. Ho dedicato la mia vita a cercare di trovare navi diverse e il modo di trasbordare. Fatto sta che adesso mi pare tardi per riuscirci, anche se fosse chiaro a tanti come fare, cosa che finora a nessuno è interessato capire. E non dico dare retta a me, ma trovare e produrre alternative sensate vivibili (a parte il suddetto socialismo di stato e il ritorno alla vita rurale sperando che non imperversino "barbari"). Se siamo sul Titanic per davvero e il timone è bloccato, allora forse non c'è più tempo per costruire alcuna alternativa e, a parte le isterie di chi strepita che moriremo tutti, è indispensabile concentrarsi a proporre un modo che possa funzionare per raddrizzare la nave che rischia seriamente di inclinarsi per colare. E' il modo migliore per guadagnare tempo e così poi, magari, forti del risveglio di chi si è dato da fare per raddrizzare la nave comunque destinata ad affondare, rendendosi conto che se ci si mette può fare qualcosa di concreto, oltre a lamentarsi o distrarsi, cercare di costruire zattere solide, trovare la rotta e il modo per farne navi migliori per tutti e che non portino nessuno alla catastrofe, tutto quello che serve. Almeno quando qualcosa è sicuramente estremamente conveniente per la stragrande maggioranza della popolazione, facile e a portata di mano, ho pensato...
A vedere certe reazioni, devo dire che no, forse ho peccato di ottimismo, ché ha già vinto Tafazzi (oddio, se invece hai proposte migliori e più promettenti, ti posso garantire con tutta la sincerità di cui dispongo che le considererò con attenzione scevra da pregiudizi, sia chiaro).
Mica sono sicuro, forse ha ragione chi sostiene che la situazione non sia così tragica eh, ma mi pare difficile per questo Paese resistere alle bordate annunciate da nubi minacciose, anche non stesse facendo la barba alla chiglia con gli iceberg, senza alleggerire la pressione su chi rischia di esplodere e ripartirla con chi finora l'ha derubato sentendosi un giusto perché ci sono ladri peggior (e legali). Soprattutto, come darci quella svegliata necessaria per cercare di risolverli, i problemi, invece che lamentarsene tanto per (non) fare, magari facendo confusione sulle ragioni.
9 febbraio 2012 13:06 - JOKER
Ringrazio efraim della lunga risposta e del tempo che mi sta dedicando, ma rimango sempre della MIA idea.

Finché non si cambia il "manico", IO ritengo inutile cercare di migliorare la "lama"...

- Evasione gigantoscopica derivata dal signoraggio primario!
- Sistema di indebitamento anomalo di emissione moneta da restituire con interesse ad entità private!
- Intreressi ritornati allo stato in percentuali ridicole!
- Leggi e decreti fatti ad hoc per sottrarre ricchezza alla collettività!
- Evasione immensa delle slot machine ancora in alto mare (eppure le transazioni sarebbero dovute avvenire in trasparenza...salvo poi scollegare le macchine); come mai non l'hanno ancora voluta recuperare?
- Grande distribuzione, per lo più a capitale straniero, che non emettono scontrini fiscali e possono effettuare le comunicazioni telematiche con 3 mesi di ritardo rispetto agli incassi...ma però secondo gli studi di settore (chissà perché)!

Se come scritto da Pedone in altro comunicato, le banconote sono circa il 5% dell'intera massa monetaria in circolazione, quanta evasione fiscale avverrà mai all'interno di quel misero 5%?

Che facciamo? Cominciamo a preparare la strada anche qui all'impianto di chip sottopelle al posto delle carte di credito?

Basta vedere come cambia (si riduce drasticamente) la tassazione in quelle nazioni che hanno mantenuto la sovranità monetaria e non chiedono moneta a debito alle banche centrali...in quei casi i problemi sollevati in questo thread non si pongono per nulla...

Ad ogni modo se si vuole star qui prospettando una sorta di lucidatura dei pomelli del Titanic, fate pure e buon lavoro (o buon divertimento); io la mia l'ho detta e ribadita!
8 febbraio 2012 12:40 - efraim
@JOKER,

senza bisogno dei link che hai postato, personalmente sono da sempre più che d’accordo sul fatto che siano ben altri i problemi maggiori del mondo e della nostra nazione, fra i quali quelli legati alle incredibili masse valutarie (solo i derivati in circolazione…) e, anzi, ho dedicato la mia esistenza a cercare di trovare e produrre soluzioni a essi che con questa c’entrano ben poco (una soluzione sistemica non può che emergere dal basso, perifericamente, e affermarsi per proliferazione risultando davvero migliore, come insegnano tutti i cambiamenti reali della storia umana e naturale, in tempi senz’altro lunghi, soprattutto se si pensa all’incubazione), ma anche a fare il possibile per contrastarli in tutti i modi insufficienti disponibili (se vuoi sapere della mia vita, cercami fuori di qui), solo che tutto ciò non c’entra affatto con questo discorso, che ha una sua assoluta rilevanza attuale a prescindere.
Mi spiego: che si sia pessimisti o ottimisti, è un fatto che il nostro Paese è in una situazione critica, sia per cause di natura globale e attualmente fuori dalla nostra portata, che per cause e peculiarità contingenti. Fra queste ultime c’è senz’altro l’evasione fiscale classica, quella che non c’entra affatto con la maggioranza delle cose che indichi (mettere una società fantoccio in Lussemburgo non è nemmeno evasione, le operazioni tipo quella di Unicredit non vengono conteggiate nelle stime più basse e in quelle che superano i 300 miliardi non figurano che nell’ordine di quel che supera tale cifra, più o meno) e che si fonda sull’uso del contante sia per l’evasione riguardo ad attività per il resto legali che per quelle criminali in tutto e per tutto. Le prove sono irrefutabili e volendo parlarne non sarebbe male documentarsi, se se ne dubita.
Ora, sono convinto che i problemi principali siano altri, ma se questo è un problema, se è giusto risolverlo, se si può fare senza gli ostacoli che rendono attualmente impossibili soluzioni più radicali, magari favorendole, e senza rischi collaterali e magari con benefici aggiuntivi, allora è tanto importante risolverlo quanto più è rilevante. E lo è: in soldoni si parte da stime di 120 miliardi (esclusa l’economia criminale che così non solo sarebbe un po’ più facile contrastare, ma che pagherebbe comunque le tasse su tutto ciò che volesse scambiare con l’esterno, e si parla almeno di altre decine di miliardi) ad altre che, compresa quella, arrivano quasi al triplo, all’anno. Chiamala “perdita di tempo”… nessuna manovra finanziaria può valere tanto… e si tratta di nuove tasse, di tagli alla spesa pubblica utile a tutti in favore di quella utile a pagare gli interessi ai finanzieri, non di abbatterle!

Allora vediamo: è un problema? Sì. Le tasse comunque servono, più della metà se ne va in spesa sociale (sanità, istruzione, pensioni, strade, servizi, etc.) e, visto che c’è qualcuno (in maggioranza i più poveri) che è costretto a pagarle per tutti, non solo è giusto, finché la giustizia è tale se è uguale per tutti, ma conviene anche che le paghino tutti in proporzione: a) la pressione fiscale su chi deve pagare è ormai eccessiva e quantomeno rischia di compromettere a breve la sostenibilità stessa del sistema (può convenirti, egoisticamente, farti il SUV facendoti elemosinare le strade dai poveracci, ma quando rischiano di non esserci più i soldi per le strade ti conviene fare la tua parte…), mentre l’enorme riduzione della pressione fiscale da un lato basterebbe a farlo convenire a chiunque non sia proprio un grandissimo ladro, senza contare i conseguenti benefici economici nella domanda e nella competitività sistemica che fanno convenire la cosa anche a quest’ultimo, anche se la situazione generale non fosse a rischio Grecia b) un’altra grossa componente delle tasse va a pagare gli interessi sul debito acquisito, di cui una bella fetta è servita a garantire la crescita e il benessere dei nostri genitori, nonché le clientele politiche che hanno permesso di mantenere il Paese nell’orbita occidentale, facendola chiaramente pagare a tutti con gli interessi nel momento in cui i paesi del blocco “socialista” sono collassati… attualmente però non siamo nelle condizioni di evitare di pagare questi interessi (salvo un crollo repentino e globale del sistema capitalistico, oggi sposato anche dalla Cina “comunista”… altrimenti, spremuti giovani, pensionati, statali, toccherà a tutti gli altri, furbi compresi, se non si sono già comprati una casetta in Norvegia e contano che lì non si sviluppi la caccia allo straniero…); soprattutto, far emergere il sommerso è un modo immediato e a costo zero per ridurre questa componente (a partire dal famoso spread, come spiegato più volte) e farla pagare soprattutto a chi ci guadagna sopra direttamente o come indotto, riducendo il carico che ne subiamo concretamente, senza limitarci a lamentarcene.
Detto che è molto rilevante, conveniente e giusto (a meno di riuscire a considerare giusto farsi scudo di corpi innocenti, indifesi e meno scaltri per scappare dai colpi di aguzzini al cui desco non si evita di sedersi a raccoglier qualche briciola), resterebbe da vedere se questo si può fare senza pericoli aggiuntivi, invece con benefici considerevoli in molti sensi (compresa la tutela dai rischi delle monete elettroniche private che altrimenti imperverseranno), ma son tutte cose che abbiamo abbondantemente spiegato e mi pare tu abbia ben compreso o, almeno, hai smesso di obiettarvi.
Resterebbe da capire se ce la potrebbero lasciar fare, se capissimo in tanti che è nel nostro interesse e molti fra questi pensassero che vale la pena darsi da fare per realizzarla con urgenza. Questo è un problema di visione del mondo: dipende da se e quanto si valuta in situazione critica il sistema vigente, da quanto si crede che lo sia per via di un complotto malvagio o del semplice dispiegarsi delle logiche sistemiche (nelle quali un certo livello di complotto, secondo alcune visioni, può essere inevitabile indipendentemente che a farlo siano i massoni, i sassoni, gli alieni o tutti gli alienati cui può capitare di trovarsi potenti). Per come la vedo io, se non è certo nell’interesse dei poteri forti (altrimenti ci avrebbero ben pensato, ché questo metodo applicato alla Grecia, l’unico paese davanti a noi nella classifica dell’evasione come qui intesa – e lasciamo stare quel che sarà di noi – sarebbe stato senz’altro l’unico per evitargli perdite di centinaia di miliardi, che però, nel complesso…), non li contrasta nemmeno in modo tremendo e, anche avessero proprio deciso di portare i paesi occidentali al collasso come crede qualcuno, gli offre addirittura l’opportunità di fare più utili nell’immediato, tentazione cui si sono sempre dimostrati sensibili.
Certo, quanto più ci fosse un complotto, tanto più vorrebbero evitare che la gente si svegli e che si renda conto che, a mettercisi anche un po’, “sì se puede” non solo lamentarsi e protestare, ma anche fare qualcosa di giusto e valido. Questo nel caso li costringerebbe a investire ancora molto per alimentare gli strumenti anestetici di distrazione di massa, col rischio che qualcuno ci prenda gusto e magari inizi anche a chiedersi se e come è possibile affrontare e risolvere i problemi fondamentali. Che poi è il motivo per cui ho smesso di dedicarmi a quelli e, anche in virtù di una percezione di necessità, urgenza, necessità da un lato ed oggi evidente possibilità comoda e conveniente che credevo sarebbe stata più diffusa, ho smesso di dedicarmi ad affrontare i primi per mettere l’accento su questa opportunità, non certo sostanziale ma senza dubbio giusta, convenientissima e “immediatamente” realizzabile, cui peraltro penso da almeno un decennio e le prime volte cui ne ho accennato su internet, sempre nella cornice di ben altri discorsi, risalgono al 2004…
Ben altri sono i problemi, senz’altro, ma quelli non può bastare a risolverli un piccolo sforzo comune. Questo sì, se ci mettessimo.

@DorisL,

ho apprezzato molto il tuo commento, tanto che mi pareva migliore di qualunque risposta sarei stato capace di darti.
7 febbraio 2012 21:56 - JOKER
@ efraim (post 30 gennaio 2012 - 18:29)

Mi scuso per la prolungata "latitanza". Probabilmente, anzi, siete andati oltre...

Ma io volevo soltanto far presente che NON è agendo su un'esiguità della massa monetaria in circolazione (contanti) che si risolverà l'immensa evasione fiscale che si può tranquillamente creare con tutta la rimanenza di denaro elettronico già in circolazione...con il bene placido dei nostri bravi legislatori che lasciano delle "fessure" nelle normative.

Con alcuni video-link postati in precedenza e con le pulci fatte ai bilanci delle banche centrali, si evince chiaramente come si creano fondi neri o massiccie evasioni/elusioni fiscali.

Disquisire ulteriormente sull'utilità di rendere elettronico tutto il denaro per combattere/eliminare l'evasione fiscale, mi sembra una gigantesca perdita di tempo che lascio tutta quanta a chi la vuole portare avanti.
5 febbraio 2012 18:22 - DorisL
Sì, forse questa crisi si risolverà con metodi tradizionali, o forse, più probabilmente, non si risolverà affatto. Certo, sarebbe bello uno stato virtuoso costituito solo per mezzo della virtù stessa, ma vediamo come questo sia quantomeno difficile o improbabile. Prepariamoci a rapportarci con persone che saranno refrattarie al ragionamento, che non pensano con la testa, ma con le viscere e a quel punto, per come la vedo io, trincerarsi nella torre eburnea dell'onestà a tutti i costi sarà tanto eticamente bello quanto molto rischioso. Probailmente ne varrà la pena. La penso come voi, credo che voi abbiate ragione, ma vorrei il metodo proposto potesse passare dal livello teorico a quello pratico, dimostrandosi valido (come ritengo sia) nei fatti e non solo sulla carta. Sperando che quel millimetro al giorno non finisca per somigliare troppo all'immobilità.
Da parte mia, visto che ritengo serva una maggiore diffusione della notizia, mi impegnerò a far conoscere ai miei contatti questo articolo e quelli contenuti su salviamolitalia.com
3 febbraio 2012 11:40 - Alessandro_Pedone
@DorisL
Comprendo il suo sfogo e probabilmente ha anche ragione.
Uno dei tanti problemi di questa Italia è il livello impressionante di ignoranza.
Ciò nonostante io ho sempre creduto, e credo tutt'ora, che il fine NON giustifica i mezzi, ma che i mezzi prefigurano il fine.
Se uso mezzi cattivi per tentare di ottenere un fine buono, ciò che otterrò è un fine cattivo.
Personalmente ne sono convinto e mi sono sempre comportato così nella mia vita.
Sono perfettamente consapevole che così facendo parlerò sempre ad una fetta minoritaria di persone, ma preferisco questo a non sentirmi a posto con la mia coscienza.
Qui in Aduc mi occupo principalmente di combattere contro le Banche che tirano fregature ai risparmiatori e lo faccio allo stesso modo, cercando di non fare il demagogo come fanno in molti, ma di usare la ragione e valutare le reali possibilità che ci sono nei singoli casi.
Qualche anno fa scoppiò una caso che riguardata letteralmente centinaia di miglia di persone (il famigerato 4You) e noi valutammo che il prodotto era illegittimo per come era stato progettato. Avevamo ottime argomentazioni, ma la maggioranza delle altre associazioni volle accordarsi con la banca e porre in essere dei tavoli di conciliazione. Noi portammo avanti la nostra battaglia (ci sono i vari scritti che ho pubblicato negli anni a testimoniarlo) e continuammo a farlo, anche pagando dei prezzi personali: http://www.aduc.it/articolo/banca121+testimonianza+inutile+t estimonianza_19238.php.
Altri andarono ad eleggiare la banca all'assemblea degli azionisti per come si era comportata con i tavoli di conciliazione (ovvero tirando la seconda fregatura ai risparmiatori con l'aiuto di questi che passano per i paladini della lotta alle banche). Recentemente è scoppiato un altro caso (il Convertendo BPM) dove - secondo noi - non ci sono gli estremi per fare una class action, ma dire di fare una class action attira molte persone e giornalisti così altre associazioni hanno pensato bene di proporre una class action, vedremo nei prossimi mesi come andrà a finire, ma se - come non mi auguro, ma temo - la class action verrà dichiarata inammissibile nessuno se ne accorgerà e quelli che hanno proposto la class action rimarranno nella testa delle persone i veri "paladini" della lotta alle banche.
Poiché non strillo come fanno altri, mi ritrovo persone che usano il nostro sito per scrivere che gli altri sarebbero i veri paladini della lotta contro le banche, mentre noi saremmo in qualche modo complici e compiacenti.
Per questo dovrei cambiare atteggiamento e prendere in giro le persone come fanno altri? Non ci penso neppure!
Io sono convinto che la demagogia sia un'arma che prima o poi ti si rivolge contro.
Potrà anche essere utile per un po' di tempo, ma per prima cosa chi la cavalca viene distrutto dentro (e - francamente - faccio volontariato per aiutare gli altri, ma non sono disposto a distruggere me stesso) e secondariamente prima o poi tutto il castello costruito viene travolto.
Preferisco quindi, parlare a quella piccola fetta di persone che può/vuole usare la testa.
Gli altri, si sfoghino pure nei forum che mettiamo anche a loro disposizione.
Le persone a cui noi cerchiamo di rivolgersi, quelle con la testa, sono perfettamente in grado di capire e distinguere.
Chi, invece, non sa farlo... mi spiace per loro.
Venendo al tema della moneta elettronica pubblica. Io penso che il tema sia ancora troppo avanzato per sperare di vederlo realizzato a breve.
Ciò non significa che non possiamo fare nulla.
E' necessario fare prima di tutto la maggiore informazione possibile. Serve prima un profondo lavoro culturale per far capire alle moltissime persone che, in buona fede, sono restie che è straconveniente per loro e per tutta la società.
Non penso che la moneta elettronica sia l'unica soluzione per salvare l'Italia. L'Italia - secondo me, è solo un'opinione personale - si salverà da questa crisi con i mezzi tradizionali. Fra qualche mese, probabilmente entro il 2012, nessuno parlerà più della crisi dell'Italia.
Ma la necessità di una moneta elettronica pubblica rimarrà e spero che le persone favorevoli saranno un po' di più di oggi.
Un millimetro, nella direzione giusta, ogni giorno! Questo è l'obbiettivo.
Non importa se la strada da percorrere è lunga o corta. L'unico modo che conosco per arrivare alla meta e mettere un piede davanti all'altro.
Nel percorso ci saranno i vari oppositori. Questi di dividono in due categorie: gli ignoranti ed i benaltristi.
Gli ignoranti (nel senso che ignorano) in molti casi sono irrecuperabili, almeno nel breve termine. Quando il tema sarà culturalmente maturo salteranno sul carro anche loro e ci diranno che siamo troppo timidi ed accomodanti nel portare avanti la battaglia.
I benaltristi sono quelli che dicono che il problema è più complesso, che serve altro, che le soluzioni "semplicistiche" non funzionano, ecc.
E' sempre stato così. Si guardi a quanto tempo ha impiegato il concetto di Tobin Tax per entrare a far parte del dibattito pubblico.
La realtà è che il concetto di moneta elettronica pubblica è ancora troppo avanzato.
Il vero timore è che le banche ed il mercato possano arrivare molto prima ad imporre nei fatti la moneta elettronica privata.
Questa è una possibilità reale e per questo che bisogna cercare di far passare il più possibile il concetto che moneta elettronica non significa necessariamente carte di credito e bancomat.
Probabilmente sarà l'ennesima battaglia persa, ma io sono convinto che anche le battaglie perse debbano essere combattute.
3 febbraio 2012 10:32 - efraim
@DorisL,
parlo per me: non so come risponderti. Ammettendo che tu abbia ragione, cosa che non ho i mezzi per negare né per affermare, ci sono da fare tre considerazioni. La prima è che ci vuole un certo tipo di talento, per fare come dici (che non so se avrei), la seconda è che bisogna immedesimarsi, credere che sia giusto e valido fare i demagogi e la terza è che lo ritengo comunque sbagliato: non credo che il fine giustifichi i mezzi (oppure sì ma, dato che la Storia non ha fine, ogni fine è un mezzo e viceversa); accettare di adoperare certi metodi mi pare come indossare l'anello del potere del Signore degli Anelli, qualcosa capace di corrompere l'animo più integro e degno e, dunque, ciò che esso può produrre.
Insomma, non so se potrei neanche volendo, non mi va e non lo trovo giusto.
Questo non significa arrendersi: se troverò le forze e magari lo sprone e il sostegno di qualcuno (difficile ma non impossibile) cercherò di produrre altri contenuti (magari anche video, ma onesti) e di farli arrivare a persone oneste e capaci di muoversi, realizzando quell'associazione di cui si è talvolta parlato qua e là. Penso che il numero possa fare molto per convincere chi non ha la capacità o la voglia di ragionare e spero che si possa raggiungere un certo numero senza bisogno di mezzi come, per dire, un concorso che offre la possibilità di vincere uno smartphone di punta (col pretesto che hanno la tecnologia NFC) da estrarre fra tutti coloro che fanno il "mi piace" e si iscrivono sui social network. Né penso che un numero così raggiunto porterebbe da nessuna parte, senza un gruppo autenticamente motivato.
Se, come è possibile, questa idea non dovesse riscuotere interesse pur essendo davvero un'opportunità concreta, semplice, praticabile, priva di controindicazioni, conveniente senza paragoni e addirittura salvifica, dunque per l'ignavia o stolidità di chi la incontra, oppure se si dimostrasse che c'è qualche ragione forte, magari non logica ma psicologica, oltre alla ovvia impopolarità di ogni idea davvero nuova, per rifiutarla, ebbene, allora potrei magari cedere all'idea del concorso, ma solo per diffondere la verità, non certo mistificare. A quel punto, più probabilmente, mi dedicherei a altre idee che ritengo valide.

Del resto, se siamo come dici, anche se oggi così fosse ancora possibile salvare il nostro Paese dal default, difficilmente se ne può diffondere la consapevolezza prima che sia troppo tardi. Non credo alle proprietà taumaturgiche dei traumi, anzi, penso che, se si è miopi, il dolore non fa che accecare. Ma che ce lo saremo meritati, anche a non rendersene conto, sarà vero.
2 febbraio 2012 18:28 - DorisL
Secondo me efraim e Pedone hanno evidentemente ragione. E, personalmente, dato lo stato del debito pubblico, il bisogno di recuperare almeno 45 miliardi all'anno per onorare gli impegni e rientrare nei parametri vitali europei - chiaro, così tanti solo se non si fa emergere il sommerso - l'insostenibilità sistemica che sarebbe enorme anche se non ci si mettesse lo spread, il fatto che l'unico modo per salvarsi altrimenti sono più tasse e proprio non ce la si fa a sostenerle, chi le paga, penso anche che sia vero che se non introduciamo in fretta questa cosa siamo destinati al fallimento nazionale. E questo vuol dire guai per tutti. Certo, di più per i poveracci, che a togliergli altri cento euro non posson più mettere insieme il pranzo con la cena, ma come entità pure di più per i "furbi", i ladri, parlamentari, imprenditori, speculatori finanziari o palazzinari che siano: perderanno di sicuro ciascuno gran parte del loro patrimonio, per tacere degli "onesti" commercianti o professionisti, che facilmente perderanno più o meno tutto.
Solo che c'è quel "se" scritto da efraim in un commento più sotto: se ci si mette qualcuno con un po' di capacità sia di intendere che di volere. Ecco, parliamoci chiaro, non prendiamoci in giro: di gente davvero così non se ne trova. Forse in passato o altrove, chissà, non conosco abbastanza la storia e il mondo; ma qui guardiamoci in faccia...Chi è cresciuto senza pubblicità martellante e televisione idiota ormai è vecchio, sconfitto e se ne è dimenticato, se anche aveva imparato. Ragionare giustamente considerando tutti gli aspetti non basta, anzi, praticamente non serve affatto a convincere nessuno.
C'è bisogno di urlare, sbraitare, fare slogan. Come un Bossi, un Beppe Grillo, un capopopolo che accusa gli altri capipopolo di essere populisti loro. Se lo fate, magari convincete qualcuno e allora sì, potremmo anche salvarci in zona Cesarini (di metafore calcistiche dovete infarcire i discorsi). Altrimenti è solo una presa in giro: indicarci la strada giusta e dirci "andiamo?". Ma lo sapete con chi avete a che fare? Dovete spingerci, anzi, trascinarci!
E non rispondete civilmente ai critici, né agli stupidi né a quelli che non vogliono capre: copriteli di contumelie, umiliateli, meglio ancora se li censurate così chi si avvicina non vede che c'è qualcuno che storce il naso. Non fate articoli: se proprio dovete spiegare qualcosa, fatelo in dei video con voci carismatiche e appassionate, con immagini suadenti, dipingendo tutto non bello come sarebbe, ma molto di più: la verità non conviene, neanche se è conveniente. Siamo così abituati a essere imbrogliati che facciamo automaticamente la tara ai discorsi che sentiamo e se uno dice cento ascoltiamo venti e ci aspettiamo dieci. Se avete cento da offrire, promettete almeno mille, così magari qualcuno che vi segue lo trovate.
Non parlo per me, che a quel punto facilmente sarò schifata e mi defilerò. Ma io non ho mai partecipato a una manifestazione, a uno sciopero, a niente di sociale - figurarsi se potrei organizzarlo o promuoverlo - e quelli come me non sono da considerare nemmeno. Dovete coinvolgere la maggioranza di quelli che han voglia di muoversi, di farsi salire il sangue alla testa, di trovare una passione. E gente così la trovate solo urlando.

P.S. Sono stata sul sito "salviamol'italia.com" e lì ho letto di quell'idea di fare una specie di superlotteria (200 volte il montepremi maggiore mai raggiunto dal superenalotto) con premi garantiti per i primi sostenitori di questa proposta. Certo che è meschina e proposta così non va, ma le reazioni finora mi fanno pensare che messa giù bene, con banner, pubblictà, musichette sceme, testimonial famosi etc. sarebbe proprio quello di cui ci sarebbe bisogno. Perché non ne avete più parlato?
2 febbraio 2012 13:32 - efraim
Un momento, distinguerei le questioni per non far confusione, altrimenti si rischia di fare confusione e chiamarla buonsenso: da un lato qual è la differenza fra il denaro elettronico come carta di credito nello smartphone e quello pubblico qui proposto? Io ne vedo solo due: 1) le carte di credito costano tanto e ci guadagnano le multinazionali (mentre creano bolle pericolosissime, ma non sono ancora nella cronaca, quindi sorvoliamo) 2) le carte di credito tracciano i consumatori e i loro consumi in modo molto intrusivo, peggio delle fidelity card (con conseguenze che qualcuno può anche desiderare, qualcuno se lo fanno le multinazionali, qualcuno se lo fanno autorità nazionali) mentre questo no. Se non si costringe nessuno ad usarli, entrambi questi strumenti sono comodi, sicuri, veloci, facili da usare al punto da facilitare - altro che complicare - la vita anche ad anziani, bambini, disabili e, facendoli in un certo modo, ottimi anche per tenere sotto controllo i propri conti.
Dall'altro lato possono questi strumenti azzerare l'evasione fiscale? Entrambi, ma solo a un patto: che sostituiscano il vecchio contante del tutto. Infatti, c'è chi propone di farlo anche con le carte di credito (si veda la Gabanelli nell'articolo citato da Pedone nel post precedente). Solo che con le carte di credito il primo problema sarebbe grosso per chi non ha tanti soldi (una tassa in più, anche se da dare alle banche, come le assicurazioni obbligatorie) e il secondo, come fanno notare interlocutori come JOKER, diventerebbe enorme: in pratica lo Stato - e le ditte - avrebbero a disposizione uno strumento panoptico, da grande fratello orwelliano, con cui controllare tutti in tutto. Se spesso l'occasione fa l'uomo ladro, forse è anche più facile che faccia il governante dittatore...
Con la moneta elettronica vera e propria non ci sarebbe né l'uno né l'altro problema, per niente. Si potrebbe azzerare l'evasione anche tracciando le spese di ciascuno molto meno che oggi o per nulla proprio (con corrispondente crescita, però, dei rischi di corruzione, criminalità, etc.).

E' desiderabile tutto ciò? Dipende da se e quanto si considera che la giustizia debba essere uguale per tutti o, comunque, che l'evasione fiscale sia un problema ormai insostenibile per il nostro Paese e eliminarla l'unica possibilità non solo per rendere migliore la vita di tutti, abbassare le tasse per davvero e di tantissimo, contrastare senza paragoni corruzione e criminalità etc. ma anche per salvare il nostro Paese dal fallimento, con tutto ciò che comporta per ciascuno di noi anche a non volerlo vedere. Di controindicazioni non ce ne sarebbero nemmeno per banche e multinazionali, a conti fatti, di costi non se ne parla - anche a ricevere tutti, cittadini e non, uno smartphone gratuito da 500 euro (assolutamente non necesario), si spenderebbe una tantum meno di un quarto di quel che si guadagnerebbe; a fornire un buono per l'acquisto che copra un modello base integrabile da chi vuole di meglio si starebbe tranquillamente dentro l'1% dei costi: non c'è attività legale che offra guadagni simili! - di rischi nemmeno, anzi, molta più sicurezza e privacy, se non forse per i latitanti che, anche se non gli sarebbe del tutto impedito, potrebbero fare molta fatica a guadagnare nuovo denaro, soprattutto se non avessero complici e sostenitori (e potendo comunque spendere quello che hanno già). L'unico problema è per chi ruba a tutti la sua parte di contributi, ma solo per chi riesce a rubare molto di più di quel che guadagnerebbe a dover pagare molte meno tasse, vista la capacità contributiva e la progressività del sistema fiscale. Insomma, può essere un problema solo per i grandi ladri, quelli che rubano alla colletività più di 10.000 euro l'anno o suppergiù, per intenderci; ladri che quindi guadagnano molto e non si vergognano di farsi pagare sanità, pensioni, infrastrutture etc. dai poveracci (e fra questi sarebbe un problema soprattutto per i più incapaci, quelli che non guadagnerebbero molto di più in un mercato più ricco e florido).

Per finire una considerazione personale che si basa sulla mia comprensione della realtà economica, che finora si è rivelata corretta e che, se continuasse a esserlo, significa solo che anche dal punto di vista più egoistico fermare l'evasione fiscale conviene anche a questi ladri, o furbi che dir si voglia. Non si tratta di giudicarli o di riconoscersi più o meno abbietti e miserabili, pur con tutti i loro lussi - cosa che comprendo ma non condivido (non giudico nessuno) - volendo li si può pure ammirare e invidiare: è che non possiamo più permettercelo, come collettività. Se questi continuano (continuate) a far gravare i debiti (dei cui frutti spesso fan scorpacciate molto più corpose) sui tartassati per forza o per onestà, questi non riescono più a sopportare il crescente peso fiscale, andiamo avanti nella spirale recessiva e il Paese collassa, innescando un effetto a catena internazionale, in modo che non basterà neanche aver rubato qualche milione (e averlo protetto con una scaltrezza che è di pochi davvero, difficilmente alla portata di chi è abituato a rubare le caramelle ai bambini) per riuscire a scappare in Norvegia o in qualche villa ben protetta ad Antigua...
2 febbraio 2012 10:22 - mauro5833
Non saprei davvero in tutta la mia abilità dialettica esporre un'idea più agevolmente e scorrevolmente di quanto ha fatto andree qualche post prima di questo.
Il mio apprezzamento va senza esitazione a quei paragrafi pieni di buon senso :D
1 febbraio 2012 23:02 - isaluna
A me dispiace per gli scettici. Mi dispiace per chi è pessimista, per chi è sfiduciato, per chi è rassegnato. Per chi non sa andare oltre le critiche, le recriminazioni, il piangersi addosso, la rabbia. Per chi spende la propria intelligenza e il proprio tempo in diatribe in fin dei conti sterili, per denigrare magari chi invece ha il coraggio di elaborare proposte e tentare strade. Mi dispiace la cecità di chi non sa vedere che esistono soluzioni e che c'è tanta gente, in Italia, che a questo punto ha voglia davvero di cambiamento, di impegnarsi, di respirare aria nuova.
Mi dispiace per loro, perchè danneggiano tutti, anche me.
1 febbraio 2012 20:40 - efraim
@andree0070 (e isaluna e savpg8801),

la moneta elettronica può senz'altro essere fatta in altri modi, in particolare come sta avvenendo ovunque (in Giappone sono più avanti) in un modo che, come direbbe non a torto JOKER, serve prima di tutto a far guadagnare di più le grosse multinazionali finanziarie e, come fa notare andree0070, è comunque comodissimo e desiderabile per chi non si pone il problema almeno finché si tratta di entità multinazionali e non di autorità nazionali (anche se comporta il tracciamento totale dei dati, ma ciò da molti è percepito come meno pericoloso se viene effettuato da multinazionali che sui nostri dati ci lucrano apertamente, ma senza spiattellarcelo in faccia con malagrazia, piuttosto che dai governi che chi vota elegge - e forse è addirittura vero, chissà, di sicuro è più facile esserne convinti; personalmente trovo pericolosi gli uni e gli altri - comunque parlare degli effetti di tutto ciò esula).
Personalmente, tendo a considerare sempre molto meglio che le novità si affermino in virtù della propria convenienza intrinseca; ma in questo caso c'è un ma: così facendo, non si risolverebbe il problema dell'evasione e, se non lo si fa, stando le cose come stanno, anche dal punto di vista più egoistico e miope (o delinquenziale, a seconda dei punti di vista), saranno più che verosimilmente guai per tutti, anche per chi oggi può evadere. La pressione fiscale su chi le tasse le deve pagare (o pur potendo evaderle è così onesto da scegliere di non farlo) sta diventando oggettivamente insostenibile, con ricadute inevitabilmente pesanti anche per coloro che non si vergognano e, anzi, magari si fanno un vanto che a pagargli l'istruzione, la sanità e la pensione provvedano i più poveri e privi di possibilità o i meno furbi. Certo, navigando a vista, facendo l'inchino col decanter a garganella e così via il problema si può non considerare, ma non è che il naufragio si evita per questo. Insomma, anche nel senso più meschinamente utilitaristico, il problema sussiste concreto, senza dover mettere in mezzo considerazioni etiche o da "anime belle".
Ma lasciamo da parte le considerazioni sia su quel che sarebbe giusto, sia su quel che sarebbe conveniente per chiunque mirasse al proprio interesse egoistico in una situazione come quella attuale (volendo si può capire altrove e a non volerlo si riesce comunque) e consideriamo le obiezioni per le quali sarebbe meglio far sviluppare la moneta elettronica non come strumento a disposizione della collettività per eliminare l'evasione, ma solo come l'alternativa gradevole e conveniente che è.
Corruzione, inefficienza e logica del furbo: la logica del furbo verrebbe impedita, la corruzione faicilissimamente resa molto più difficile, l'inefficienza non viene intaccata da provvedimenti del genere (ma niente vieta che lo sia da altri).
Quantità e entità di tasse e balzelli: ovviamente questo (o qualcosa di analogo, se qualcuno lo escogita) è l'unico modo per abbatterli drasticamente (adesso non ho il tempo di andare a recuperare i dati, ma a fronte di una evasione stimata fra i 120 - escluse le attività illegali che così sarebbero comunque rintracciate ai fini fiscali, anche se potrebbero sfuggire, ma non in modo indolore, agli accertamenti sulla loro natura - e i più di 300 miliardi, si hanno solo per citare le principali, un'IRPEF di meno di 150, un'IVA attorno ai 100, un'IRAP sui 34, un'IRES suppergiù sulle stesse quote di quest'ultima... a farci due conti semplici siam capaci tutti) con tutti i benefici del caso, anche per i più disonesti e truffaldini fra quelli che non rubano solo perché ci guadagnano molto di più di quanto comunque farebbero a rubare alle vecchiette e ai bambini.

Se proprio vogliamo fare discorsi astratti sulla "identità nazionale", sulle caratteristiche culturali suppostamente immutabili dei popoli (chiunque conosca la storia delle due Germanie può ridere o piangere a seconda), proviamo a notare come un popolo suppostamente meschino, inane, smidollato, miope, stolido, egoista, come lo pretende essere chi lo (o si) disprezza sostenendo che, anche fosse la soluzione ai suoi problemi non potrebbe accettarla... per di più immutabilmente... ecco notiamo magari anche come difficilmente un popolo tanto bue avrebbe il nerbo di contrastare provvedimenti anche solo blandamente imposti (si veda il fumo nei locali pubblici: non ci credeva nessuno ci saremmo adeguati, sregolati come siamo); ancor meno se si tratta di salvare non solo la Nazione e il futuro dei propri figli, ma il valore dei propri risparmi, investimenti e così via.
Il tutto, si badi, senza andare a fare i conti in tasca a nessuno, senza stare a vedere se Tal dei Tali spende 10 euro per leggere le poesie di Brecht invece che quelle di Bondi (o viceversa, ci mancherebbe) o per farsi una canna o quel che gli pare.
Non solo: senza che chi oggi fa da cuscinetto sociale che attutisce, attirandolo, il malcontento (ormai sostituito dalla sempre più anch'essa prescindibile "casta") debba subire quello che si programma altrimenti, non secondo complottismo, ma sulla scorta dei dati effettivi (la penalizzazione dei parvenu che non si possono permettere di evadere credibilmente, SERPICO come paventa savpg8801 e tutto ciò che plausibilmente in un contesto recessivo ricaccerà i piccoli borghesi nel ruolo che gli può competere considerando la globalizzazione, i moderni sistemi di persuasione, controllo etc.)
E tutto gratis, senza dover pagare ditte che forniscono servizi (da alcuni molto graditi) e carpiscono informazioni (da alcuni cedute gratuitamente e volentieri) che decidono poi di utilizzare nel modo più lucroso per loro (non che qui si sia già nelle condizioni in cui versano i fruitori di certi servizi digitali nel più vicino Medio Oriente, né che si possa dire con certezza che ci finiremo; né, ancor meno, che la cosa debba preoccupare coloro che sono bendisposti a accettare eventualmente qualunque dittatura supinamente - a guardare la Storia suppergiù la maggioranza della popolazione di qualunque Paese per molti lustri).

Certo è, sarebbe, una costrizione, cosa contro la quale in linea di principio sarei sempre disposto a battermi, ma se penso a quello cui saremo altrimenti costretti singolarmente e come collettività - e non secondo le strisce che annusa chi crede si sia vittime di scie chimiche sparse dagli aerei, ma sulla base di provvedimenti pubblici già deliberati e in corso di attuazione - e se guardo al "cosa" si costringerebbe a fare, faccio fatica a capire come si possa, a mio avviso, non capire.
1 febbraio 2012 20:36 - savpg8801
La differenza sta solo fra i sogni e la realtà
.dice isaluna......per diventarlo presto, nella pratica- uno strumento in grado di eliminare tutta l'evasione, compresa quella criminale, ........già...questo fa parte dei bei sogni che tutti vorremmo si avverassero, noi buoni e bravi e onesti cittadini(spero proprio di esserci anch'io). Il resto fa parte della realtà e, da come si rileva in maniera palese e spesso supposta, ma a ragione, in gran parte della popolazione, della spinta contraria operativa e da consolidati tornaconti criminali; la criminalità non si combatte da parte degli onesti con esempi, o qualche denuncia(sempre pericolosamente rischiosa per chi la fa) o comportamenti distaccatamente omertosi o dichiarazioni di esecrazione mediatica o di risoluzioni più penalizzanti per tutti piuttosto che per i veri destinatari.
Quante risoluzioni sono state adottate inutilmente penalizzando le masse per punire solo alcuni!

La criminalità è mille volte più efficiente, strategicamente preparata, immediata nelle reazioni, professionale nelle azioni, capace e risolvente molto più di tavoli di bravi studiosi e filosofi illuminati, sempre in ritardo sulle decisioni e spesso inopportuni nelle scelte.
Tutti sappiamo chi sono gli uni e gli altri.
Mi dispiace per isaluna, ma l'uovo di Colombo in questo caso non sta in piedi. Forse la sinergia di altre strategie potrebbe essere in parte risolutiva, ma questa, presa come panacea, sicuramente NO; perlomeno per lo scopo per essa ventilato.
1 febbraio 2012 17:14 - isaluna
Premesso (ma mi pare che nessuno qui abbia mai sostenuto il contrario) che certamente la soluzione dei problemi sociali e politici di un paese passa attraverso misure ben più ampie e articolate, mi pare si tratti fondamentalmente di una questione di percezione: vincolo o miglioria?
Credo che al di là della semplificazione e della comodità che un sistema di pagamento di questo tipo potrebbe comportare nella vita quotidiana, sia sufficientemente palese -o comunque finirebbe per diventarlo presto, nella pratica- uno strumento in grado di eliminare tutta l'evasione, compresa quella criminale, e di garantire equità fiscale sia interesse di tutti i cittadini, soprattutto quelli onesti e meno abbienti, molto più che dello stato inteso come entità astratta e ostile. E se lo stato in fin dei conti non siamo noi, come forse dovrebbe essere, se davvero siamo nelle mani di ladri, sta a noi domandarci perchè e trovare il modo di cambiare le cose.
Ma questo è un discorso molto più ampio e complesso, appunto...
Non riesco proprio a vedere a quali disastri si potrebbe andare incontro introducendo la moneta elettronica. Vedo invece la situazione disastrosa in cui si è ridotta l'Italia e a quali disastrose soluzioni, sulla pelle di tutti, si sta ricorrendo per cercare di tirarla fuori. E credo che sì, alla fine sarebbe proprio la gente, di fronte alla prospettiva di una maggiore giustizia, e di maggiori risorse da investire per il bene comune, a percepire i vantaggi più dei vincoli, e a decretare il successo della moneta elettronica.
1 febbraio 2012 17:04 - savpg8801
Eggià il Gia ppone.
Altre teste. La tecnologia elettronica nasce e si sviluppa con gli USA vent'anni prima di noi quando comunicavamo con i piccioni.
Ma l'Italia è unica dal lato opposto. Quando nelle fabbriche di auto ci fu recessione, gli ingegneri andavano in catena di montaggio a montare bulloni.
Fallo fare ai nostrani.
In Germania, quando ci fu recessione, per lavorare tutti si tagliarono gli stipendi tutti.
Fallo fare ai nostrani.
Da noi una riga di doveri e cento pagine di diritti.
Prima di modificare le nostre teste verranno altre dieci crisi e i governi, ci spilleranno altri soldi per sanarle(invano) e senza capire che non si sana la mala con borsellini elettronici perchè dovrebbero far tutto tracciabile, ma questo non lo vuole fare nessuno, solo qualche inventore di nuove teste. Vedi mo' quali utopie gli studiosi di queste trovate cercano di inculcare nella gente. e mi viene pure il dubbio che siano tanto sognatori e sprovveduti che non conoscano neppure il vecchio adagio "dei conti senza l'oste".
Sostengo il post di andree0070.
1 febbraio 2012 15:15 - andree0070
La moneta elettronica può essere fatta come in altri paesi dove è già utilizzata (es. il Giappone) partendo dai bisogni e dai comportamenti dei cittadini, e non come imposizione dall'alto per far comodo a uno Stato inefficiente rapace e controllato da LADRI.
In Giappone si è diffusa come metodo comodo e veloce per pagare le piccole transazioni quotidiane, appoggiandosi a strutture esistenti (card di pagamento dei mezzi pubblici per esempio) e diffondendosi a macchia d'olio per la sua versatilità.
Ovviamente NON E' obbligatoria e sostitutiva del contante per svariati motivi, non ultimo perché come tutte le tecnologie che si sono sviluppate nel tempo si affianca a quanto già esistente e sono gli utenti a decretarne il successo.
Pensare di sostituirla tout court al denaro contante è superficiale e semplicistico, e se gli stati la imporranno sarà un disastro.
Le soluzioni a problemi sociali si sviluppano su diversi fronti contemporaneamente... nella fattispecie sperare che gli italiani paghino le tasse "per forza" è una cosa ridicola, se non si risolvono i problemi di motivazione (corruzione e inefficienza dello Stato) culturali (la logica del furbo, invariabilmente poi premiata dallo Stato stesso con condoni e controlli inesistenti) ed economici (la pletora di tasse e balzelli non proporzionati e non correlati alla realtà produttiva-sociale). Aumentare i vincoli e i metodi di "repressione" è solo un modo per aumentare la rabbia verso l'apparato... i modi prevaricatori del fisco verso le persone in difficoltà oggettiva e chi compie errori evidentemente in buona fede, vedi Equitalia, ne sono una causa contemporanea ben nota a tutti.

Si alle nuove tecnologie che migliorano la vita, no a un ulteriore obbligo, ce ne sono già troppi e non sono serviti a nulla.
1 febbraio 2012 13:22 - efraim
@realmente,

realmente, alle questioni che poni, la maggior parte delle risposte è: dipende; da noi. Sulle varie domande:
- Credo che si possa realizzare solo tramite una grande mobilitazione dal basso; per parte mia, se insisto su questa proposta in particolare è perché sarebbe importantissima per tutti come altre, ma questa senza contrastare troppo i poteri forti mondiali (anzi, in un certo senso convenendogli), quelli davvero grandi, quelli che le leggi se le fanno fare su misura; anche per questo non risolve affatto tutti i problemi, ma mi pare fattibile. Pur non essendo complottista (credo), non ritengo però che questa possa essere un'iniziativa su cui premerebbero spontaneamente. Ancor meno i finanzieri, i politici e gli imprenditori nostrani, in particolare i più collusi con le mafie (il più grosso potere economico nazionale). Credo però che se qualcuno ci mette un po' di capacità sia di intendere che di volere, si possa spargere la voce, creare gruppi, coordinarsi e creare una mobilitazione che porti alla stesura e alla raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare e a una mobilitazione civile capace di imporre pacificamente (siamo ancora in una democrazia occidentale) a chiunque sieda in parlamento di approvarla, se vuole restarci. Il vantaggio per tutti coloro che non sono grandissimi ladri e disonesti mi pare troppo grande ed evidente per impedire la comprensione della cosa alla maggioranza delle persone, una volta che si sia creata quella soglia critica che trasforma l'idea di qualcuno in un progetto di gruppo, in una prospettiva percorribile. Certo, bisognerebbe che prima qualcuno, avendole, adoperasse autonomamente e con vigore le suddette capacità.
- Credo che si dovrebbe cominciare dal parlarne in giro, dal diffondere quanto si è scritto qui e altrove e dal produrre anche di meglio, chi è capace, possibilmente coordinandosi con chi già ha cominciato e senz'altro cercando di contattare tutte le realtà più o meno organizzate che coagulano la crescente esasperazione, magari a partire da quelle che si conoscono e frequentano, se ce ne sono. E' pieno di gruppi che protestano contro la piega che sta prendendo il Paese senza sapere che proporre di concretizzabile per cambiarla: se fra questi c'è gente capace di comprendere la validità e l'assenza di controindicazioni di questa proposta da qualunque punto di vista per cui la giustizia debba essere eguale per tutti, allora ci possono essere le forze per creare e alimentare una mobilitazione efficace: se si ha qualcosa in cui sperare, è più facile impegnarsi e trovare gente disposta a condividere lo sforzo.
- Non so se sia necessario un periodo di sperimentazione: metodi di pagamento analoghi, solo più complicati e invasivi, si stanno già diffondendo al mondo. Né ci sarebbero problemi per anziani e categorie svantaggiate, anzi. Ma si può fare senz'altro in moltissimi modi: per fare un esempio, basta rifornire tutti gli esercizi commerciali di strumenti per incassare adeguati, offrendo prima opzionalmente a richiesta i portafogli elettronici (o smartphone adeguati) gratuiti a tutti, dando poi la possibilità di versare tutti i propri vecchi contanti e cambiarli con i nuovi rinunciando alla possibilità di incassarne altri fornendo vantaggi - come una diversa pressione fiscale - a chi lo fa e concentrando i controlli del fisco su chi recalcitra. Non credo ci sarebbe nemmeno bisogno di imporre per legge una riduzione del vecchio contante incassabile e depositabile: prima della scadenza tassativa per legge sarei sicuro che sparirebbe.
1 febbraio 2012 12:30 - efraim
(@haisemberg, ti avevo risposto e sarei lieto tu leggessi e, magari, mi rispondessi)

@carlo9852,

Quali complicazioni e perché di grazia? Ti pare che con una carta di credito si possa evitare di far sapere a chi la gestisce etc. dove, quanto e con chi spendi e incassi (e spesso anche per che prodotto)? Oppure credi che questo potrebbe accadere in qualche modo con il metodo qui proposto? Oppure hai una nozione che non c'entra con questo di "tracciabilità"?
Se me lo spieghi mi fai un favore, così evito di perdere tempo con un'idiozia che proprio non comprendo.

@savpg8801,
partendo dalla fine e parlando della proposta come la capisco io, se il fornitore lo paghi con moneta elettronica, lui paga le tasse sul suo reddito. Se vuoi commerciare su quel che ti dà hai diritto ai vantaggi relativi. Altrimenti ti paghi per esempio l'IVA acquistando e, con moneta elettronica, pure le tasse su quel che incassi come reddito estemporaneo; si capisce?
Venendo al resto del tuo discorso, detto che se fosse verosimile nulla vieterebbe, anzi, di procedere gradualmente, sarei proprio curioso di sapere se qualcun altro la vede come te e se la tua percezione deriva dal tuo modo di fare "equazioni".
Stiamo ai 270 miliardi di cui parli tu (potrebbero essere di più, ma secondo le stime più stretta anche la metà). In Italia ci sono 40 milioni di contribuenti, dei quali 30 milioni pagano imposte dirette, la stragrande maggioranza meno di 7000 euro. Ebbene, per quei 30 milioni che le tasse le pagano recuperare quei 270 miliardi significherebbe guadagnare 9000 euro all'anno! (4000 stimando solo 120 miliardi, più di 10.000 con recuperi sopra i 300).
Si potrebbe spiegare meglio, ma in breve è chiaro che recuperare l'evasione, anche mantenendo tutto invariato, porterebbe il nostro Paese dai vertici della classifica mondiale della pressione fiscale agli ultimissimi posti (almeno finché non ci copieranno gli altri, costituendo per una volta un esempio positivo da seguire e offrendo alle nostre ditte specializzatesi prima potenzialità enormi sui mercati esteri). Non possono che derivarne maggiori risorse per le famiglie, maggiori investimenti esteri, maggiore turismo, maggiore credibilità internazionale, competitività etc. Senza contare gli enormi benefici nel contrasto di criminalità, corruzione etc.
Realmente riesci a pensare seriamente che tutto ciò non controbilancerebbe abbondantemente i maggiori costi per i delinquenti che pagano i dipendenti 4 euro all'ora in nero e che la delusione di chi non potrebbe più rubare, né dovrebbe più pagare imposte spropositate, porterebbe molta gente a smettere di lavorare?
Che oggi una fetta crescente della nostra economia sia ridotta in condizioni simili pare innegabile, così come che andando avanti così, con una pressione insostenibile per gli onesti e la possibilità di evaderla per i più ricchi e furbi, le cose peggioreranno ancora (o miglioreranno le prospettive di lavorare in scantinati bui al nero per le briciole lasciate da padroni che possono arricchirsi di più forti della crescente disperazione, se preferisci), ma a me pare più sensato cercare di sopprimere la schiavitù offrendo opportunità decenti, che con tutte quelle risorse non possono che fiorire, invece che sostenere che non si devono fermare i grandi ladri e i peggiori sfruttatori perché gli sfruttati non troverebbero più lavoro. La cosa avrebbe un minimo di consistenza logica solo se questi sfruttatori guadagnassero come gli sfruttati e non ci fossero alternative, né possibilità, equilibrando e rendendo più equo il sistema.
Non si possono risolvere i problemi della competitività internazionale con i paesi ad altissimo tasso di sfruttamento senza mettere in discussione le modalità in cui si danno libero mercato e globalizzazione (il che è un altro discorso) ma è indubbio che, comunque, un sistema più competitivo ha più possibilità di reggere ai problemi che vi si danno. Bisogna scegliere, a livello di sistema nell'economia liberista, su quale competitività puntare: quella di chi fa le cose meglio di sicuro ha solo da guadagnare da tasse più basse e eguali per tutti, quella di chi riesce a stare sul mercato (o comunque guadagna di più e poi porta tutto in Svizzera) solo perché ruba e fa concorrenza sleale no, effettivamente. Se è favorire costoro che vuoi, fai proprio bene a opporti a provvedimenti come quello che proponiamo.
1 febbraio 2012 10:46 - realmente
Moneta elettronica: i vantaggi mi sembrano chiari, potrebbe valer la pena provare. Quel che mi domando è: come si potrebbe realizzare concretamente un cambiamento di questa portata? Da dove si comincia? Chi dovrebbe prendere l'iniziativa? Si dovrebbe indire un referendum, dovrebbero prendere l'iniziativa le forze politiche?
E poi occorrerebbe forse un periodo di sperimentazione. Quanto tempo ci vorrebbe? E nel frattempo?
Troppi dubbi, forse, troppe difficoltà.
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