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18 aprile 2012 20:04 - angelo41
I vigili urbani sono al servizio del Comune dal quale dipendono. Se circolano "veline" con le quali sono invitati ad essere "inflessibili" significa che devono fare cassa e loro si adeguano.
Fare la multa in prossimità della fermata di un mezzo pubblico è un furto, almeno a Roma, perchè fra strisce gialle continue ed a zig zag, ci vogliono almeno 40 metri (venti prima e venti dopo la palina segnaletica della fermata) di spazio, affinchè il bus accosti al marciapiedi, come prevede il codice della strada. A Roma ci sono strisce gialle di pochi metri, quando non ci sono proprio.
A Firenze all'uscita dall'autostrada, lungo via Etruria, larga abbastanza e senza incroci, c'è un'incomprensibile limite di velocità a 50 Km., costituendo una autentica trappola per chi è lanciato, diciamo a 60-70 Km, verso la città.
La posa di autovelox sulla strada deve essere autorizzata dal Prefetto. In via Cristoforo Colombo, appena fuori Roma, c'è una postazione non autorizzata che sforna multe a getto continuo, senza entrare nel merito della taratura, della omologazione e di tanti altri condizionamenti dei quali i comuni se ne fanno un baffo.
Ad un mio controllo circa la verifica della capacità giuridica di un ausiliario del traffico, ho appurato che l'ordinanza del sindaco, con la quale era stato autorizzato a fare multe NON ESISTE. Potrei continuare, ma mi fermo qui per mancanza di spazio.
18 aprile 2012 15:16 - renzo1391
Comunque non solo i vigili hanno il loro "codice personale".
Vivendo a Roma è di ogni momento l'incontrare auto "pseudo blu" che muffola accesa passano impunemente sulle corsie di emergenza, come ad esempio quelle due o tre "autoblu" che al mattino percorrono la Roma-L'Aquila proveniendo da Tivoli (o Ponte di nona?) sulla corsia di emergenza per snobbare i poveri disgraziati che, loro si, stanno in fila per mezz'ora o più.

Scommettiamo che si tratta di un giudice, od anche solo di un autista, che per non alzarsi mezz'ora prima nel rispetto di tutti gli altri, se ne fregano a si inventano "urgenti ragioni di servizio"? POSSIBILE CHE CI SIANO TUTTI I GIORNI CHE DIO COMANDA?
18 aprile 2012 15:05 - renzo1391
Perché l'estensore dell'art. parla del "suo personale codice della strada" quando tutti o quasi i vigili urbani lo applicano (questo "codice personale")???

Non vede come le auto di servizio sono sempre (o quasi sempre) in sosta agli incroci, in barba ai fatidici 8 metri? A volte addirittura (Roma, via Tiburtina) addirittura parccheggiati in testa al marciapiede che divide la corsia centrale dalla laterale?
18 aprile 2012 13:00 - E.t.ar.
Se l'autore dell'articolo non fa il vigile , però sicuramente è un suo parente ,o frequenta il circolo ricreativo dei vigili urbani.
18 aprile 2012 9:44 - Joda_mm
Infrangere una regola per “motivi di servizio” e poi sanzionare altri per la stessa mancanza o anche meno gravi spesso un palese esempio per fare cassa (es. sanzionare chi tocca con lo pneumatico la striscia bianca del parcheggio) pone una riflessione di buon esempio e di buon senso. I motivi di servizio, per carità, spesso ci sono, ma è il buon esempio che nel nostro paese manca COMPLETAMENTE.

Il potere, in ogni sua forma nella piramide gerarchica, spesso è l’arroganza di violare le regole perché si ha la possibilità di farlo, di sentirsi diversi, superiori a chi è, da loro, chiamato ad osservarle. Mi limito al codice della strada : il sindaco Tosi in autostrada viaggia ai 160 Km/h perché solo così può scoprire se qualcuno lo insegue !!! Il ministro Alfano con tagliando assicurativo scaduto perché nessuno tra i poliziotti ha il coraggio di sanzionare un pezzo grosso. Nel suo piccolo un vigile che parcheggia in doppia fila o nel posto disabili per motivi di servizio, poi si scopre che va ad acquistare il pane o al bar per un caffè.

Il buon esempio e il rispetto delle regole si deve mostrare proprio dall’alto e la mancanza di queste punita in modo esemplare perché se le regole sono uguali per tutti così deve essere proprio per tutti e invocare sempre delle eccezioni per qualcuno che non si sente facente parte dei tutti.
18 aprile 2012 8:50 - carlo9852
mi viene il dubbio che chi ha scritto queste righe sia un vigile urbano.
come si fa a mettere sullo stesso piano un cittadino che lascia l'auto in sosta vietata con un vigile che faccia altrettanto?
è evidente che il secondo approfitta della propria posizione che gli garantisce una sorta di impunità.
e in ogni caso, uninfrazione commessa da che deve far rispettare la laegge è molto più grave di quella commesa da un sempice cittadino.
un poliziotto che compie una rapina è colpevole come chiunque altro o lo è di più?
chissà cosa ne pensa questo bravo articolista?
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