I vigili urbani sono al servizio del Comune dal quale
dipendono. Se circolano "veline" con le quali sono invitati
ad essere "inflessibili" significa che devono fare cassa e
loro si adeguano.
Fare la multa in prossimità della fermata di un mezzo
pubblico è un furto, almeno a Roma, perchè fra strisce
gialle continue ed a zig zag, ci vogliono almeno 40 metri
(venti prima e venti dopo la palina segnaletica della
fermata) di spazio, affinchè il bus accosti al marciapiedi,
come prevede il codice della strada. A Roma ci sono strisce
gialle di pochi metri, quando non ci sono proprio.
A Firenze all'uscita dall'autostrada, lungo via Etruria,
larga abbastanza e senza incroci, c'è un'incomprensibile
limite di velocità a 50 Km., costituendo una autentica
trappola per chi è lanciato, diciamo a 60-70 Km, verso la
città.
La posa di autovelox sulla strada deve essere autorizzata
dal Prefetto. In via Cristoforo Colombo, appena fuori Roma,
c'è una postazione non autorizzata che sforna multe a getto
continuo, senza entrare nel merito della taratura, della
omologazione e di tanti altri condizionamenti dei quali i
comuni se ne fanno un baffo.
Ad un mio controllo circa la verifica della capacità
giuridica di un ausiliario del traffico, ho appurato che
l'ordinanza del sindaco, con la quale era stato autorizzato
a fare multe NON ESISTE. Potrei continuare, ma mi fermo qui
per mancanza di spazio.
18 aprile 2012 15:16 - renzo1391
Comunque non solo i vigili hanno il loro "codice
personale".
Vivendo a Roma è di ogni momento l'incontrare auto "pseudo
blu" che muffola accesa passano impunemente sulle corsie di
emergenza, come ad esempio quelle due o tre "autoblu" che al
mattino percorrono la Roma-L'Aquila proveniendo da Tivoli (o
Ponte di nona?) sulla corsia di emergenza per snobbare i
poveri disgraziati che, loro si, stanno in fila per mezz'ora
o più.
Scommettiamo che si tratta di un giudice, od anche solo di
un autista, che per non alzarsi mezz'ora prima nel rispetto
di tutti gli altri, se ne fregano a si inventano "urgenti
ragioni di servizio"? POSSIBILE CHE CI SIANO TUTTI I GIORNI
CHE DIO COMANDA?
18 aprile 2012 15:05 - renzo1391
Perché l'estensore dell'art. parla del "suo personale
codice della strada" quando tutti o quasi i vigili urbani lo
applicano (questo "codice personale")???
Non vede come le auto di servizio sono sempre (o quasi
sempre) in sosta agli incroci, in barba ai fatidici 8 metri?
A volte addirittura (Roma, via Tiburtina) addirittura
parccheggiati in testa al marciapiede che divide la corsia
centrale dalla laterale?
18 aprile 2012 13:00 - E.t.ar.
Se l'autore dell'articolo non fa il vigile , però
sicuramente è un suo parente ,o frequenta il circolo
ricreativo dei vigili urbani.
18 aprile 2012 9:44 - Joda_mm
Infrangere una regola per “motivi di servizio” e poi
sanzionare altri per la stessa mancanza o anche meno gravi
spesso un palese esempio per fare cassa (es. sanzionare chi
tocca con lo pneumatico la striscia bianca del parcheggio)
pone una riflessione di buon esempio e di buon senso. I
motivi di servizio, per carità, spesso ci sono, ma è il
buon esempio che nel nostro paese manca COMPLETAMENTE.
Il potere, in ogni sua forma nella piramide gerarchica,
spesso è l’arroganza di violare le regole perché si ha
la possibilità di farlo, di sentirsi diversi, superiori a
chi è, da loro, chiamato ad osservarle. Mi limito al codice
della strada : il sindaco Tosi in autostrada viaggia ai 160
Km/h perché solo così può scoprire se qualcuno lo insegue
!!! Il ministro Alfano con tagliando assicurativo scaduto
perché nessuno tra i poliziotti ha il coraggio di
sanzionare un pezzo grosso. Nel suo piccolo un vigile che
parcheggia in doppia fila o nel posto disabili per motivi di
servizio, poi si scopre che va ad acquistare il pane o al
bar per un caffè.
Il buon esempio e il rispetto delle regole si deve mostrare
proprio dall’alto e la mancanza di queste punita in modo
esemplare perché se le regole sono uguali per tutti così
deve essere proprio per tutti e invocare sempre delle
eccezioni per qualcuno che non si sente facente parte dei
tutti.
18 aprile 2012 8:50 - carlo9852
mi viene il dubbio che chi ha scritto queste righe sia un
vigile urbano.
come si fa a mettere sullo stesso piano un cittadino che
lascia l'auto in sosta vietata con un vigile che faccia
altrettanto?
è evidente che il secondo approfitta della propria
posizione che gli garantisce una sorta di impunità.
e in ogni caso, uninfrazione commessa da che deve far
rispettare la laegge è molto più grave di quella commesa
da un sempice cittadino.
un poliziotto che compie una rapina è colpevole come
chiunque altro o lo è di più?
chissà cosa ne pensa questo bravo articolista?