"Prima si fa il proprio dovere, poi si protesta e si vota di
conseguenza."
Concordo pienamente con la necessità di fare il proprio
dovere.
Però permettimi.... perché la RAI si sostituisce allo
stato per l'esazione ed il sollecito di pagamento del
canone?
Se è vero che detta RAI riceve il corrispettivo della
fornitura di un servizio pubblico (è non mi pare che poi lo
faccia tanto) dovrebbe ricevere un TOT a fronte dell'analisi
di quanto servizio pubblico effettivamente faccia, ossia un
importo fisso e predeterminato (o concordato, se si vuole) e
non già una percentuale sugli incassi.
Quello che ancora impropriamente viene chiamato "canone RAI"
in realtà è una "tassa sul possesso di apparecchi idonei
orendibili idonei alla ricezione di trasmissioni via onde
radio".
Essendo una TASSA dovrebbe essere tassativamente (mi si
perdoni il gioco di parole) esatta dallo stato ed incamerata
nel bilancio pubblico.
21 novembre 2012 15:33 - tapo
Anche se concordo con le critiche fatte alla rai ed alla sua
gestione che, non dimentichiamo, dipende dalla spartizione
selvaggia del potere che e' in uso mnel nostro Paese, non
condivido che questo possa giustificare il mancato pagamento
di una tassa. Si continua ad affermare l'Italia come il
Paese dei furbi, dove chi non paga non si vergogna , ma
addirittura giustifica la mancanza colpevolizzando lo stato.
Prima si fa il proprio dovere, poi si protesta e si vota di
conseguenza.
21 novembre 2012 13:06 - graziano1225
Certo la crisi evidenzia ancora di più tale tipo di
evasione, chi non può taglia il canone. Del resto ritengo
giusta tale evasione, perchè se si hanno pochi soldi e
comunque si vuole rinunciare a vedere i canali RAI a favore
di altri canali anche con tanta pubblicità sono costretto a
pagare il canone comunque e questa è già
costrizione/violenza.
Aggiungo inoltre che visto le autolimitazioni economiche di
ministri/assessori ecc. non sarebbe male se la RAI
diminuisse il canone tagliando i compensi faraonici dei loro
dirigenti nonchè delle Mummie varie che si aggirano tra i
palinsesti con format da terzo mondo. Fatta eccezzione per
pochi esempi e che non giustificono un esporso, ripeto,
considerovole rispetto alla qualità ricevuta.