Ciao luciana1719,
ti mostro un'analogia tra l'Europa dell'Euro e il Ghana di
fine '800.
In Ghana a fine '800 arrivarono gli inglesi, e videro che
era un posto eccezionale per produrre cotone.
Ma i ghanesi che vivevano in maniera tradizionale in
simbiosi con la natura non avevano certo bisogno di lavorare
per gli inglesi, non se lo sognavano neppure di fare gli
schiavi per quei signori.
Allora gli inglesi imposero la propria moneta, la sterlina,
poi tassarono in quella moneta e per chi non pagava le tasse
c'era prigione e confisca dei beni (tipo l'Equitalia
insomma).
Il lavoro per procurarsi le sterline lo davano solo i
monopolisti della moneta, e ti pagavano quello che dicevano
loro per fare quello che volevano loro, ossia lavorare per
la produzione di cotone.
Veniamo alla Grecia.
Arriva l'Euro una moneta straniera in mano franco-tedesca, e
si viene ovviamente subito tassati in Euro.
A quel punto i trattati europei che impongono il pareggio di
bilancio impoveriscono e portano alla fame la gente.
Poi scende il ministro tedesco Shultz che dice ai greci che
se vogliono aziende e lavoro devono fare zone franche dove
non ci sono né tasse né diritti per i lavoratori.
Subito dopo Shultz arrivano le multinazionali (per lo più
tedesche) che offrono ai greci 300 euro al mese di
stipendio, non un euro di più!
Che strana analogia vero?
Sembra quasi che ci sia la stessa mano anche se inglese
prima e tedesca dopo. Come se un certo tipo di economia e
monetarismo fosse ben conosciuto e tramandato di generazione
in generazione...
14 maggio 2014 17:04 - luciana1719
Leggere queste falsità fa davvero indignare:ma come si fa a
sostenere che:l'euro non ci ha impoveriti,che la Germania
non sia favorita, anzi conduca i giochi,che uscire dal
sistema euro sarebbe catastrofico ecc.?! questo è ciò che
sostiene la Troika e compagnia bella,ma la realtà è che
siamo al collasso come non mai! invece di fare propaganda a
una finta europa sarebbe meglio INFORMARSI veramente a mente
aperta da economisti competenti e ONESTI! (v.il sito
goofynomics, e voci dall'estero ecc.)
14 maggio 2014 9:32 - Mechano
Caro Mastrantoni, lei sconfessa gli insegnamenti di Michal
Kalecki, uno dei massimi economisti del dopoguerra.
Kalecki diceva chiaramente che ridurre il costo del lavoro
lascia meno denaro in tasca alle persone. E meno denaro da
spendere diminuisce la domanda aggregata, e quindi trascina
al ribasso tutto il mercato con ulteriore crisi delle
aziende per i prodotti invenduti.
E la maggior parte degli imprenditori ed industriali
continua a ripetere le stesse idiozie che lei ha scritto,
mostrando come lei non sia che un "ripetitore" di quelle
medesime idiozie.
14 maggio 2014 6:39 - sauro1251
Euro/dollaro 0,89 petrolio 89 dollari al barile quindi
petrolio a 100 euro al barile, nel 2008 euro/dollaro 1,50
circa
Petrolio 150 dollari al barile uguale 100 euro al barile,
benzina però aumentata quasi del doppio. Nessuno commenta
questa notizia come mai? Chi acquista il carburante se ne
accorge comunque. Nel 2002 fatture luce circa 80/90 euro
ogni due mesi, con lampade ad incandescenza, nel 2014 con
lampade a risparmio energetico fatture quasi raddoppiate.
Come mai? Non ditemi che l'euro ci ha arricchiti, perché
non ci credo
14 maggio 2014 6:30 - sauro1251
Non so chi abbia fatto questi conti, sono certo di una cosa
che dal 2002 al 2014 il mio potere di acquisto è diminuito
fortemente, considerando poi che l'euro doveva contrastare
il dollaro per l'acquisto del petrolio, una bella e grossa
cazzata marchiata EU. Mi spiego meglio, nel 2002
8 maggio 2014 19:53 - lucillafiaccola1796
ma tutte queste merde oops merci prodotte delocalizzatamente
ce le dovremmo comprare Noi Contribuenti Pezzenti
Italiani?
Va che vadan a aar stì marpionne del aaaz!
8 maggio 2014 15:06 - Cepu
Senza andare in germania, qui in italia per anni hanno
girato a mendicare i CO CO CO, tra i sorrisi dei
sindacalisti compiacenti.
Se un polacco costa 9 e rende per 20, l'italiano che costa
24 deve rendere almeno 50, giusto ? Come in germania;
produrre qualità migliore.
8 maggio 2014 11:06 - sPid
Allora cosa facciamo? Imponiamo all'operaio italiano di
costare come uno polacco? Meglio ancora, spostiamo
direttamente la produzione in
Polonia? Spostiamo tutte le aziende italiane in Polonia?
Adottiamo il modello tedesco dei minijob che sta producendo
un esercito di precari sottopagati da 500 euro mensili senza
diritti sindacali?
Il modo migliore per arrivare a conclusioni sbagliate è
considerare dati parziali, solo quelli che fanno comodo.
Nella fatispecie, l'autore dell'articolo non fa menzione del
livello di disoccupazione che non accenna a diminuire e che
è uno dei più alti dal dopoguerra. Si dice che i salari
sono aumentati, ma si tace sul fatto che il potere
d'acquisto reale è diminuito. Da quando abbiamo l'euro è
crollata la capacità di risparmio degli Italiani. Aumenta
il numero di famiglie in stato di povertà. Crollano i
consumi. Chiudono le piccole e medie aziende. Questi dati
non contano?
Il punto qui non è l'euro con il cambio fisso, ma i vincoli
imposti nell'eurozona. Avendoli sottoscritti, qualsiasi
governo che volesse fare "i compiti a casa" non potrà mai
regalare 80 euro in busta paga senza aumentare il prelievo
fiscale sui risparmi dei cittadini, inclusi pensionati,
casalinghe e disoccupati. In nome del rispetto di tali
vincoli non si esita a tagliare sanità e pensioni. In nome
di questa eurozona, lo Stato italiano deve spendere una
parte consistente della spesa pubblica per il MES e per
pagare gli interessi sul debito pubblico, interessi che sono
fuori controllo. Siamo arrivati al punto che la vita di una
famiglia di fatto dipende dai mercati (vedi spread). Dal
prossimo anno dovremmo pagare 50 miliardi l'anno per 20 anni
grazie al Fiscal Compact che il nostro parlamento ha
sottoscritto, dal momento che abbiamo aderito
all'eurozona.
Accettare l'euro significa accettare i vincoli imposti da
Bruxelles. Se non si possono cambiare questi vincoli,
perchè uno Stato membro si oppone (senza far nomi), l'unica
possibilità è quella di uscire dall'euro in modo tale che
lo Stato italiano riacquisti il controllo completo sulla
propria moneta. Chiaramente, questo non basta.
Invito a leggere la mia risposta all'articolo:
http://www.aduc.it/comunicato/elezioni+europee+fuori+dall+eu
ro+si+cresce+piu+no_22196.php
Invito anche a consultare il link
http://www.memmtveneto.altervista.org/ dove questi temi sono
trattati con argomentazioni concrete, suffragate da serie
storiche reali che provengono da fonti ufficiali (Banca
d'Italia, FMI,...). Per il resto che ogniuno sia libero di
trarre le proprie conclusioni.