L'unione (europea) fa la forza. E' necessario accellerare
l'integrazione e la convivenza con regole comuni e
condivise.
4 giugno 2014 12:25 - aramsiv
Se non si taglia drasticamente nel pubblico non ci
salveremo, nel mio piccolo comune ad esempio su 4500
abitanti ci sono ben 22 persone da stipendiare, le quali
lavorano 36 ore settimanali, poi fanno un sacco di
straordinari, non si sa perchè, buoni mensa da 10 €. al
giorno e ricchi premi incentivanti (da 4-5-6 mila €. hai
poi voglia di bloccare gli stipendi), con 3 responsabili da
15-16 mila €. all'anno oltre lo stipendio, una P.M.I
fallirebbe in un mese!!!!!! è qui che bisogna tagliare per
non parlare delle forze armate, chi controlla? gli italiani
non riusciranno mai a sanare la situazione, verrà
sicuramente la Troika come in Portogallo e la Grecia, allora
ci saranno veri tagli ai succhiatori e lazzaroni cher non
vanno mai in pensione se non a 85-90 anni, per forza non
hanno mai lavorato!!! mandioamoli in miniera e vediamo se
non fuggono in pensione appena possono (parlo di
giudici-generali-magistrati-notai-avvocati- ecc.-ecc.
21 maggio 2014 18:37 - Mobertos
Ragazzi siete caduti proprio nella trappola costruita da
questi criminali dell'euro e vi state dividendo su un tema
che può essere facilente risolto con una vera
informazione...
io, a parte tutto, mi faccio i migliori auguri che tutti
quelli che hanno voluto portare l'Italia a questa situazione
siano condannati da tribunali appositamente istituiti... la
storia li ha già condannati...
qui non esiste buona fede e l'incompetenza andrà punita
comunque, non ci sono scuse...
19 maggio 2014 9:52 - massimo1062
lucki sono d'accordo con lei ,il problema del reperimento di
ulteriori risorse si scontra col fatto che gran parte delle
stesse se le magneranno a champagne e puttane e non ultimo
col fatto che noi cittadini non abbiamo nessun tipo di
controllo effettivo sul sistema di spesa pubblica,che ne so
magari come in svizzera referendum propositivi.qui siamo in
un enorme pollaio e ci vomitano addosso norme su norme che
nessuno comprende e di cui nessuno sente il bisogno.altro
che democrazia.la democrazia contiene all'interno il seme
dell'oligarchia piu' schifosa ed abbietta e da noi questo
seme purtroppo non ha solo germogliato ha creato una
foresta.non so se esistano soluzioni perché non credo che
esistano sistemi migliori della democrazia ,anche se questa
e' valida ed ottiene buoni risutati per piccole comunita non
certo per enormi aggregati di esseri umani quali l'italia.se
in piu' per giunta ci ostiniamo a accollarci per buonismo
una fracca di africani poverissimi e contemporaneamente
tassiamo i ricchi che non possono far altro che andarsene,
be il risultato mi sembra abbastanza scontato e cioe'
poverta diffusa dal socialismo fallimentare e distribuzione
egualitaria della miseria .
17 maggio 2014 18:55 - lucki
Si anche io sono convinto che non bastano le riforme e lo
spending,e che ci vuole una terapia d'urto.
Facile dirlo,temerario farlo perchè pedone non ha spiegato
che per i prossimi anni dobbiamo abbattere il rapporto
debito/pil entro il 60%,
Occorrerebbero fondi extra bilancio e la germania non
sarebbe d'accordo,ed io pure per il fondato timore che se li
magnino a champagne e puttane.
17 maggio 2014 11:26 - Joda_mm
@savpg8801 : grazie per il suo punto di vista.
16 maggio 2014 22:04 - savpg8801
Per Mechano che conclude: ...Io comunque da parte mia
renderei ufficialmente l'accumulo seriale di denaro una
psicopatologia da dover curare.....No! una sentenza così
drastica non la farei. In primis distinguerei quali
accumuli, come fatti, quali destinazioni e chi li ha fatti
oltre alla quantità che, come al solito mettendo delle
soglie può privilegiare o uccidere i "border line". Dirò
di più e cioè che l'accumulo se non è nel paiuolo murato
dentro al muro, è comunque investito, sia in titoli che
foraggiano lo Stato o le aziende o altre Istituzioni, oppure
in breve o brevissimo termine e se non si capisce bene serve
imparare che è utilizzato attraverso gli intermediari che
lo usano per prestarlo, reinvestirlo, ecc. . Perciò
ricircola.
Quello che dice Mechano è semplicemente l'enunciazione di
una condizione di creditorietà un po' come quella di un
mutuante che offre danaro al mutuatario sotto compenso di un
interesse. Cioè è come dire che "l'accumulante seriale"
(anche se mi sfugge il significato di sottofondo) fa impresa
prestando denaro e (se tutto va bene=possibilità di rischio
d'impresa) ricevendolo indietro con qualche utile (tra
l'altro grassamente tassato): Esclusione, quindi, di una
sindrome psicotico-patologica.
Ben dice, invece, Joda_mm che si riconduce, per quanto
riguarda il semplice risparmiatore, all'obiettivo di serena
vecchiaia con sicura possibilità di spendere o di
conservare magari donando, da "de cuius" a qualche opera
pia, di aiuto a figli e nipoti, di spese per manutenzioni o
servizi non più in grado di esercitare da solo
ecc.ecc.ecc.
---
Circa la ...decrescita felice... slogan già studiato e
portato avanti da più parti, ma non condiviso dalle
maggioranze per le limitazioni che porrebbe, io sono
favorevole(goccia nel mare) ma tutto ciò comporterebbe
enormi risorse per istruire la gente a fare a meno di quasi
tutto l'attuale conquistato(ancorchè effimero), come si
faceva un tempo.
Oggi non è sicuramente più possibile visto l'arrivismo
come stile di vita e il consumismo imperante che presuppone
la benedetta(dai gabellatori) e maledetta (dai pensatori
più parchi) "crescita" forzata.
Joda, con gli esempi citati, ma che potrebbero essere
elencati all'infinito, dato il sistema liberal-capitalistico
attuale, primariamente fa notare come potrebbero essere
poste in rovina quasi tutte le fabbriche di tassazione
mancandone i cespiti. Stato in bancarotta o condotto solo
da volontari e senza fondi con la gente che si accontenta di
poco?
Dovremmo ristudiarci l'economia di altri mondi.
Qualcosa, tuttavia si può fare (anche se io sono dell'idea
che non vale il poco meglio di niente, tipo un ponte fatto
per il 60% che non serve a nulla) cioè cominciando ad
educare a minori pretese per tutti e a minori spese
improduttive e non strutturali evitando di porre ridicoli
monumenti ad ogni incrocio o fare improbabili giardinetti
meta di sporcizia e cartacce. Ma l'arrivismo e la smania di
avere tutto e di più sono difficili da domare.
16 maggio 2014 17:46 - Joda_mm
@Mechano and @savpg8801: grazie delle risposte.
Un ragionamento analogo, seppur non rientra nella
fattispecie, potrebbe essere fatto per l’evasione fiscale
dove comunque fanno “girare del denaro”. Ora lasciando
perdere il livore e l’ingiustizia di chi non evade,
sarebbe interessante sapere se un cittadino di questi,
diventasse imprenditore si comporterebbe con altrettanto
etica. Cioè mi sembra un po’ ingenuo ritenere che se uno
sceglie di intraprendere un lavoro dipendente allora è
onesto (perché non può evadere) e sarebbe altrettanto
onesto se intraprendesse una professione dove ha maggiore
possibilità di farlo o per complemento sarebbe disonesto se
intraprendesse queste ultime professioni. Sul fatto che uno
accumula delle ricchezze non posso ritenere che come Paperon
de Paperoni accumula denaro nel suo forziere per farci il
bagno; il suo patrimonio sarà costituito da immobili che
hanno creato ricchezza per chi li hanno costruiti e mantiene
e beni per chi vi abita, azioni societarie che è denaro
investito in aziende che producono e creano lavoro e
ricchezza e PIL e via discorrendo. Sulla velocità con cui
circola la moneta, le transazioni con carta di credito o
pagamenti on linee (per citarne alcuni) sono certamente
capaci di far “girare il denaro” con maggiore efficacia.
Sono le spese citate come “mirate” a cui mi riferivo :
forse sarebbe più saggio investire in ricerca, costruire
ferrovie, attrattive turistiche che non in ponti non finiti
o ospedali mai finiti costati mld di euro a vantaggio solo
di qualche “affarista intrallazzatore”. Sulla patologia
clinica della tendenza all’accumulo forse. Tanti
preferiscono dormire sonni tranquilli per risparmiare denaro
per imprevisti, per i figli, una vecchiaia serena piuttosto
spendere e spandere in modo indisciplinato. Come tutte le
cose della vita è una filosofia di vita che per qualcun
altro vista come patologia, per altri commentata con : “ha
vissuto da povero per morire da ricco”.
Allego un copia & incolla di un simpatico brano di Maurizio
Pallante.
“Un vasetto di yogurt prodotto industrialmente e
acquistato tramite i circuiti commerciali, per arrivare
sulla tavola dei consumatori percorre da 1.200 a 1.500
chilometri, costa 10 euro al litro, ha bisogno di
contenitori di plastica e imballaggi di cartone, subisce
trattamenti di conservazione che spesso non lasciano
sopravvivere i batteri da cui è stato formato.
Lo yogurt autoprodotto facendo fermentare il latte con
opportune colonie batteriche non deve essere trasportato,
non richiede confezioni e imballaggi, costa il prezzo del
latte, non ha conservanti ed è ricchissimo di batteri.
Lo yogurt autoprodotto è pertanto di qualità superiore,
costa molto meno, non comporta consumi di fonti fossili e di
conseguenza contribuisce a ridurre le emissioni di CO2, non
produce rifiuti.
Tuttavia questa scelta, che migliora la qualità della vita
di chi la compie e non genera impatti ambientali, comporta
un decremento del prodotto interno lordo (Pil): sia perché
lo yogurt autoprodotto non passa attraverso la mediazione
del denaro, quindi fa diminuire la domanda di merci, sia
perché non richiede consumi di carburante, sia perché non
fa crescere i costi dello smaltimento dei rifiuti.
Ciò disturba i ministri delle finanze perché riduce il
gettito dell'Iva e delle accise sui carburanti; i ministri
dell'ambiente perché si riducono gli stanziamenti dei loro
bilanci e non possono più sovvenzionare le fonti
energetiche alternative nell'ottica dello "sviluppo
sostenibile"; i sindaci, i presidenti di regione e provincia
perché non possono più distribuire agli elettori i
contributi statali per le fonti alternative; le aziende
municipalizzate e i consorzi di gestione rifiuti perché
diminuiscono gli introiti di discariche e inceneritori; i
gestori degli inceneritori collegati a reti di
teleriscaldamento perché devono rimpiazzare il combustibile
derivante da rifiuti (che ritirano a pagamento) con gasolio
(che devono comprare).
Ma non è tutto.
I fermenti lattici nello yogurt fresco autoprodotto
arricchiscono la flora batterica intestinale più di quelli
acquistati e fanno evacuare meglio. Le persone affette da
stitichezza possono iniziare la giornata leggeri come
libellule. Pertanto la qualità della loro vita migliora e
il loro reddito ne ha un ulteriore beneficio, perché non
devono più comprare purganti. Ma ciò comporta una
diminuzione della domanda di merci e del Pil.
Anche i purganti prodotti industrialmente e acquistati
tramite i circuiti commerciali, per arrivare nelle case dei
consumatori percorrono migliaia di km. La diminuzione della
loro domanda comporta dunque una diminuzione dei consumi di
carburante e un ulteriore decremento del Pil.
Ciò disturba una seconda volta i ministri delle finanze e
dell'ambiente, i sindaci, i presidenti di regione e
provincia per le ragioni già dette.
Ma non è tutto.
La diminuzione dei rifiuti e della domanda di yogurt e
purganti prodotti industrialmente comporta una riduzione
della circolazione degli autotreni che li trasportano e,
quindi, una maggiore fluidità del traffico stradale e
autostradale. Gli altri autoveicoli possono circolare più
velocemente e si riducono gli intasamenti. Di conseguenza
migliora la qualità della vita. Ma diminuiscono anche i
consumi di carburante e si riduce il Pil.
Ciò disturba una terza volta i ministri delle finanze e
dell'ambiente, i sindaci, i presidenti di regione e
provincia per le ragioni già dette.
Ma non è tutto.
La diminuzione degli autotreni circolanti su strade e
autostrade diminuisce statisticamente i rischi d'incidenti.
Questo ulteriore miglioramento della qualità della vita
indotto dalla sostituzione dello yogurt industriale con
yogurt autoprodotto comporta una ulteriore riduzione del
Pil, facendo diminuire sia le spese ospedaliere,
farmaceutiche e mortuarie, sia le spese per le riparazioni
dei veicoli incidentati e gli acquisti di veicoli nuovi in
sostituzione di quelli non più riparabili.
Ciò disturba una quarta volta i ministri delle finanze e
dell'ambiente, i sindaci, i presidenti di regione e
provincia per le ragioni già dette.
Chi avrebbe detto che un semplice yogurt può fare tutto
questo? Il "Movimento per la Decrescita Felice" propone
allora una visione diversa da quella dello "sviluppo
sostenibile" che continua a ritenere positivo il meccanismo
della crescita economica come fattore di benessere,
limitandosi a proporre di correggerlo con l'introduzione di
tecnologie meno inquinanti. Il Movimento per la Decrescita
Felice ritiene invece che debba avvenire una riduzione del
Pil mediante una riduzione dei consumi, da perseguire sia
con l'eliminazione di sprechi, inefficienze e usi impropri,
sia con l'eliminazione dei consumi indotti da
un'organizzazione economica e produttiva volta alla
sostituzione totale dell'autoproduzione di beni con la
produzione e la commercializzazione di merci.
Nei paesi lasciati in stato di indigenza, un reale e
duraturo miglioramento della qualità della vita non potrà
esserci riproducendo semplicemente il modello dei paesi
industrializzati, ma solo con una crescita dei consumi che
non comporti una progressiva sostituzione dei beni
autoprodotti con merci prodotte industrialmente e
acquistate. Una più equa redistribuzione delle risorse a
livello mondiale non si potrà avere se la crescita del
benessere di questi popoli avverrà solo sotto la forma di
crescita del Pil, nemmeno se fosse temperata dai correttivi
ecologici dello "sviluppo sostenibile". Che del resto è un
lusso perseguibile solo da chi ha già avuto più del
necessario da uno sviluppo senza aggettivi”.
16 maggio 2014 17:13 - Mechano
@Joda_mm
L'economista Warren Mosler dice che denaro creato e poi
sperperato che finisce accumulato ingiustamente, ma fermo in
istituti bancari non crea problemi.
Cioè facciamo qualche esempio...
Lo Stato può dotarsi di meccanismi che gli comunichino
tutti i conti dormienti e il denaro dei depositi bancari. E
provare anche a calcolare i fondi spariti in paradisi
fiscali.
Quindi un imprenditore miliardario ma che fa una vita sobria
perché molto tirchio e non spende nulla, non crea problemi
al sistema.
Perché lo Stato può continuare a stampare/creare il denaro
che il miliardario ha tolto dalla circolazione ma tiene
inutilizzato. Quel denaro non è perso.
E lo Stato comunque lo compensa con altra creazione di
denaro.
Nel momento in cui l'imprenditore si compra un sacco di beni
e servizi e mette in circolazione il denaro, lo Stato ha
meccanismi per accorgersi che la massa monetaria attiva è
in aumento. E con la tassazione la riduce. Cioè tassa per
riequilibrare.
Quindi la spesa malsana se sotto controllo, non causa
problemi.
Certo è antipatica, è ingiusta. Ma ai fini del
funzionamento del sistema monetario è gestibile.
Di sicuro gli investimenti vanno mirati. I principali e più
importanti sono istruzione e ricerca
scientifica/tecnologica, ammodernamento di
infrastrutture.
Io comunque da parte mia renderei ufficialmente l'accumulo
seriale di denaro una psicopatologia da dover curare.
16 maggio 2014 16:35 - savpg8801
E' vero... In conclusione : se faccio debiti per acquistare
dei beni che aumentano la produttività della nazione è un
debito sano, se faccio debiti per alimentare sprechi,
tangenti, intrallazzi mafiosi di cui l’Italia è un
esempio nel mondo è un debito guasto....
Il debito non è sano o insano semplicemente.
Il debito deve creare tangibilità atte a produrre altre
tangibilità che a loro volta non vengano tramutate in fumo.
Una impresa che produca gastronomia o servizi o viaggi o
visite a fiere o mostre non produce beni durevoli che diano
sicurezza di rimborso e sicurezza di gettito oltre a
benessere. Una volta passata la moda o i gusti che possono
cambiare o le disponibilità reali del consumatore, tutto
finisce. L'investimento e la spesa sull'effimero sono
negatività.
Un comune, ad esempio, se investe sull'abbellimento o sugli
arredi urbani per farsi crescere punti o per attirare
turisti, butta via i soldi pubblici, magari derivati da
debito.
Molte realtà ragionano in questo modo, anche se la cultura
o il divertimento sembra siano producenti, ma per le finanze
pubbliche non lo sono neppure alla lunga. E i debiti
crescono. Lo stato fa la stessa cosa.
16 maggio 2014 15:48 - Joda_mm
@Mechano : buon giorno,
mai detto che il denaro possa essere stampato
all’infinito. Se non ricordo male, molti paesi, hanno
tolto la parità aurea per poter stampare più denaro della
relativa capacità di conversione in oro. Stampare denaro
fino al limite indicato come il valore di tutta la nazione,
mi sembra anacronistico; se stampasse denaro anche per i
patrimoni personali dei cittadini significherebbe che il
patrimonio dei privati verrebbe confuso con le garanzie
dello Stato nei confronti di terzi. A questo punto quale
sarebbe il problema del debito pubblico italiano se la
ricchezza privata degli italiani è abbondantemente
superiore a questo ? Qui qualcuno poi potrebbe sostenere,
che è proprio grazie alla capacità del privato che il
paese ha accumulato tale ricchezza, l’evidenza dei numeri
indica infatti che la gestione dello Stato si è dimostrata
fallimentare avendo accumulato un debito tale che non ha
prodotto altrettanto manifesta ricchezza. Mi spiego : la
Germania ha un debito pubblico maggiore di quello italiano,
ma per questo ha ricostruito un’intera nazione (la ex DDR)
rendendola mediamente dotata di servizi, infrastrutture,
ospedali, scuole ottimi che ora stanno producendo e ripagano
l’investimento. In Italia, per i soldi spesi, l’elenco
dei servizi, infrastrutture ecc… non solo è inferiore, ma
intere regioni del SUD non sono neppure commensurabili. Per
l’ammontare dei soldi spesi per la ricostruzione in
seguito ai vari terremoti (Campania, Erpinia ecc…) i
sarebbero costruite case con rubinetti d’oro, invece
l’evidenza non è questa.
La ricostruzione economica della Germania attuata da Hitler
era basata sulla politica Keynesiana; vennero costruite
strade come infrastrutture verso l’Olanda, Danimarca,
Francia, Polonia … da noi questa ora non è più possibile
in virtù del rapporto di vincolo debito/PIL. Per decenni
l’hanno attuata alimentando il debito pubblico, solo che
in Germania oltre agli effetti moltiplicativi Keynesiani,
hanno realizzato anche delle infrastrutture che erano e sono
produttive, da noi solo cattedrali nel deserto che dopo aver
esaurito gli effetti moltiplicativi sono per l’appunto
totalmente inservibili. In conclusione : se faccio debiti
per acquistare dei beni che aumentano la produttività della
nazione è un debito sano, se faccio debiti per alimentare
sprechi, tangenti, intrallazzi mafiosi di cui l’Italia è
un esempio nel mondo è un debito guasto.
16 maggio 2014 13:29 - Mechano
@Joda_mm
Non è vero che il denaro sia stampabile e vada stampato
all'infinito.
Le Teorie Monetarie Moderne per esempio, contrariamente a
chi le critica, non dicono questa cosa!
C'è un obiettivo che va perseguito nella stampa del denaro,
cioè la piena occupazione. Con la piena occupazione tutto
il paese è attivo e produce beni e servizi scambiabili con
gli altri paesi.
Raggiunta la piena occupazione si smette di stampare denaro,
e si fa leva sulla fiscalità e altri sistemi che bilancino
i redditi, cioè diano maggiore equità sociale e
distribuzione della ricchezza.
Il limite teorico alla stampa di denaro è arrivare al
valore di tutta la nazione cioè sommando potenziale
produttivo, beni demaniali, riserve in oro e diamanti,
aziende, ed altro.
Poi ci sono paesi imperialisti come gli USA che possono dire
io stampo all'infinito dollari e tu li devi accettare sennò
ti invado e ti bombardo, anzi ora non ti invado, ti bombardo
coi droni che è anche più facile e avveniristico.
Se sei un paese industrializzato con gente istruita che sa
fare tante cose, hai porti e vie di comunicazione, hai
limiti più elevati di creazione di denaro e speranza che
questo venga accettato a livello internazionale dagli altri
paesi.
L'inflazione ha effetti molto più blandi in questo caso ed
anzi spesso è pure utile, cioè svaluti un po' in periodi
in cui vuoi favorire le esportazioni.
Un paese africano non può fare lo stesso perché prima deve
creare tutte queste cose, ossia una popolazione istruita ed
infrastrutture produttive e di comunicazione. E poi potrà
sperare di avere credibilità monetaria.
Durante la Germania di Hitler il suo ministro dell'economia
Shacht fece stampare un sacco di denaro ma non accadde come
in Weimar, come mai?
Perché in Weimar si sperava di ripagare debiti di guerra
stampando carta straccia. I creditori prontamente la
rivendevano allo scoperto causandone il crollo di valore.
Con Shacht/Hitler la cartastraccia si diede alla gente
tedesca, insieme con ideologie balorde di imperialismo. E i
tedeschi in cambio di questi "meravigliosi" quanto inutili
pezzi di carta iniziarono a costruire strade, armamenti ed
un apparato militare fomidabile.
Il denaro è la leva che muove la gente. Capisci?
15 maggio 2014 21:23 - savpg8801
Quando si comincia a teorizzare, fare analisi, confronti,
statistiche, addurre rimedi che altri hanno posti in essere
favorevolmente e che anche noi in Italia potremmo fare,
incolpare l'euro come il virus di tutti i mali, le teorie
monetarie le più disparate enunciate dai più grandi
oratori, dottori e filosofi.......
Stiamo con i piedi per terra e smettiamola di fare
dietrologie o citare esempi remoti e giammai riconducibili
al nostro Paese.
Come è nato il debito pubblico, ovvero il credito dei
possessori delle quote di esso, poco importa, al momento.
Dieci miliardi in più o in meno non sono il problema.
Quello che preoccupa è l'incognita che il D.P. produce su
chi lo possiede ed anche su chi non lo possiede o vorrebbe
possederlo.
Perchè?
Cosa rappresenta questa incognita se non che il Debito non
venga restituito alla scadenza(alle scadenze) creando la
sfiducia nel Paese da parte dei propri cittadini
sottoscrittori e da parte di quelli esteri; risultato è che
ogni altra attività economica, anche non strettamente
legata al debito, si blocca per effetto panico come ben
dimostrato negli scorsi anni.
Tutta la propaganda sullo spread (oggi salito di ben quasi
20 punti base-panico + crollo delle borse per effetto panico
su divulgazione risultati PIL -ma io credo più in un fatto
speculativo "sic et simpliciter") ha dimostrato che,
limitatamente alle decine di nuove collocazioni(derivate
ovviamente da scadenze equivalenti e da rinnovare) dicevo,
la propaganda recitante il grande vantaggio di pagare meno
interessi (da molti così creduto erroneamente causa cattiva
informazione)ma non per tutto il debito, ha solamente illuso
il Popolo.
Quei pochi interessi in meno risparmiati SOLO sulle nuove
emissioni evidenziate da spread calante, sono serviti a
quasi nulla.
Perchè allora il D.P. aumenta?
Chi spende nello stato centrale e periferico tutti questi
miliardi in più che ogni mese vanificano gli sforzi fatti
dagli ultimi governi, anche risparmiando?
Anzichè teorizzare facciamo, se c'è qualcuno capace,
l'analisi spicciola giorno per giorno di come questo debito
aumenti ed elenchiamone le poste.
E non è affatto vero che, come altre realtà evidenziano,
il debito pubblico sia una bazzecola su cui non piangere
come quando, negli anni '90 si pagavano interessi su cct
anche del 16% ed oltre e non è accaduto default. Adesso che
un cct paga l'1% come la mettiamo?
15 maggio 2014 20:41 - lucillafiaccola1796
i BOT servono solo a lasciare i Papp Ones
incollati con l'ttack alle poltrone
c'è solo da grillarli
cri cri cri cri
!!!!!!!
15 maggio 2014 17:32 - Mechano
@mariagrazia3828
Dr.ssa Maria Grazia, sulla creazione arbitraria di sterline
la smentisce la stessa Banca d'Inghilterra
Sull'indigenza della popolazione, evidentemente c'è una
precisa volontà politica nell'abbassare la media di servizi
e benessere della popolazione.
Ma è un andazzo generalizzato in Europa che è stato
evidenziato da economisti come Alain Parguez e molti altri,
che indicano nel desiderio di un Neo-Feudalesimo di tipo
mercantile delle famiglie più ricche in Europa che non
vedono di buon occhio troppo progresso civile, troppo
benessere tra la popolazione, che diviene più istruita,
più consapevole, meno controllabile come quando è ammalata
e disperata.
(Alain Parguez Prof. Emerito Università Besancon -
Francia).
15 maggio 2014 13:05 - Joda_mm
Faccio una riflessione, la quantità di denaro circolante in
Italia ai tempi della lira era determinata da quanta valuta
in lira veniva stampata. Le lire in circolazione
determinavano il prezzo al quale la merce veniva scambiata.
Se avessero stampate più lire sarebbe stato
“annacquato” il valore della lira e pertanto i prezzi
sarebbero saliti: gli effetti sarebbero stati
inflazionistici. Nell’euro la quantità di denaro
circolante nel paese non è determinata da quanta ne stampa
il paese Italia, ma quanta possibilità ha il paese Italia
di attrarre gli euro di altri paesi euro; trattandosi di un
gioco a somma zero si deve fare in modo che la bilancia dei
pagamenti verso l’Europa con valuta euro sia in attivo
(sono più quelli che entrano che quelli che escono). Se la
banca centrale puntasse a stampare più denaro, chi più chi
meno, ciascun paese potrebbe disporre di più denaro e gli
effetti inflazionistici renderanno il debito accumulato di
“minor valore”. Ma il denaro stampato dovrebbe veramente
entrare nel circuito di chi procure ricchezza reale a basso
tasso d interesse, e non fatto gestire a banche che, o
acquistano titoli di stato che rendono il 4% con denaro che
pagano allo 0,20%, oppure “prestano” denaro alle imprese
al 7-9% quando lo pagano sempre lo 0,2%.
In Italia, gli effetti della tassazione e dell’aumento di
questa su qualsiasi bene tassabile ha effetti devastanti nel
medio-lungo periodo, seppur raccoglie risorse nel breve. Non
capire che chi può (nel senso di coloro che possono),
trasferisce gli euro in paesi che rendono più attraente e
meno opprimente l’investimento (per brevità dove la
burocrazia è meno assillante, pressione fiscale più
favorevole, giustizia più celere e meno incerta ecc…) è
sottrarre euro al paese Italia per destinarli altrove.
15 maggio 2014 11:48 - massimo1062
dott.pedone stavolta il suo discorso e' aria fritta ,che
significa terapia d'urto non convenzionale ? Il debito non
e' un problema se e' di uno stato con sovranita' monetaria
,ma perché si ostina a raccontare il contrario.Oppure se e'
di una confederazione di stati che insieme alla cessione
della propria sovranita' monetaria ottengono dalla
confederazione dei chiari meccanismi di regolazione dei
surplus monetari all'interno della confederazione
stessa,cosa che l'euro non e'.E lei queste cose le sa
benissimo.L'euro non e' rappresentativo di una
confederazione di stati cosi come descritta ma e'
semplicemente una moneta di un grande mercato dove ogni
stato pensa ai propri interessi e per come sono state
costruite le regole di regolazione della moneta noi italiani
siamo stati molto penalizzati.questi sono fatti e non fuffa
.lei per cortesia ci spieghi in modo chiaro che intende per
terapia d'urto non convenzionale .grazie.
15 maggio 2014 11:47 - mariagrazia3828
"Danimarca, Svezia, Islanda, Ungheria, Inghilterra, oltre
all'euro hanno la propria moneta, non hanno i problemi di
macelleria sociale che stanno imponendo a noi!" Cosa glielo
fa pensare? Vedo che non legge i giornali esteri. In Gran
Bretagna, per esempio, la fame (intesa proprio come
malnutrizione) è diventata, negli anni della crisi, un
problema di salute pubblica al punto da suscitare l'allarme
del British Medical Journal, la più autorevole rivista
scientifica del paese (nonchè d'Europa: qui il link
all'articolo per chi può accedere
http://www.bmj.com/content/347/bmj.f7157) ripresa,
naturalmente, da tutta la stampa britannica (qui, per
esempio, l'Independent
http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/food-poverty-i
n-uk-has-reached-level-of-public-health-emergency-warn-exper
ts-8981051.html "La povertà da fame ha raggiunto livelli di
pubblica emergenza in Gran Bretagna, mettono in guardia gli
esperti") E si parla di raddoppio dei ricoveri ospedalieri
correlati alla malnutrizione di cui in Italia, facendo il
medico da oltre trent'anni, ho solo sentito parlare da
vecchi colleghi che ricordavano il dopoguerra. Forse è
meglio documentarsi un po' di più...
15 maggio 2014 10:12 - neru
"Sia chiaro, il debito pubblico è un problema grande. Non
stiamo dicendo (come sostiene qualcuno) che il debito
pubblico sia un falso problema e che può crescere
all'infinito senza arrecare alcun danno. Stiamo dicendo,
invece, che l'ammontare del debito pubblico non è il fatto
più rilevante che possa determinare il default o meno di
una nazione.
Come dimostra il caso del Giappone, si può avere un debito
pubblico anche molto più alto di quello attuale dell'Italia
e non avere la benché minima preoccupazione di default."
Caro Pedone, lei prima fa una affermazione in un senso e
poi, subito, la smentisce nel senso oposto. Il debito
pubblico in un Paese a sovranità monetaria non è un
problema se, sopratttutto, la si smettesse di bere la grande
menzogna che rappresenti pro-quota il debito dei suoi
cittadini e non il loro credito. Ripeto, in uno Stato con
sovranità monetaria, nessun debito deve essere restituito
dai suoi cittadini. O lei pensa veramente che i cittadini
giapponesi, tanto per rimanere al loro esempio,
restituiranno la montagna di debito pubblico accumulata? Si,
noi della MMT siano tra quelli "come sostiene qualcuno" che
pensano che il bebito pubblico sia proprio un falso
problema. Sullo stimolo della domanda e contro questa (per
noi crininale e voluta) austerity siano d'accordo. Ma senza
un ritorno dello Stato sovrano che riprenda a spendere a
deficit saremo destinati alla povertà e alla dissoluzione.
Tutto il resto è aria fritta.
15 maggio 2014 10:09 - Mechano
Il debito pubblico non costituisce problema quando è
titolato in moneta sovrana ed è nelle mani degli abitanti
di quello Stato.
Il debito pubblico, se è in moneta sovrana è chiamato
erroneamente debito, ed è il denaro che lo Stato crea
letteralmente dal nulla ed ascrive a passivo quando emette
questa moneta e la utilizza per pagare appalti, stipendi
ecc.
Ma quando lo Stato paga queste cose trasferisce quel denaro
nelle tasche delle aziende e dei dipendenti pubblici che ha
pagato, che quindi si trovano quelle cifre nel loro
attivo.
L'economia di tutto il settore non-governativo si muove e
prospera proprio grazie a quella moneta.
Il pareggio di bilancio è un'emerita cazzata perché impone
allo Stato il rientro di quel denaro, che lo deve
necessariamente sottrarre al settore non governativo
togliendogli la moneta per gli scambi.
Lo Stato immette €100 nel circuito ma poi deve pareggiare
e ti deve togliere quei €100.
Ma che idiozia è questa?
Con l'Euro le cose peggiorano perché l'Euro è una moneta
straniera. Lo Stato la deve chiedere in prestito e la deve
pure restituire con gli interessi. Ed inoltre deve
sottostare alle regole degli enti che gliela forniscono
(mercati finanziari ed isituzioni centrali dell'EU).
Lo Stato che non può emettersi la sua moneta viene
trasformato in una gallina costretta a chiedere uova in
prestito ad un'altra gallina. Un'idiozia!
Danimarca, Svezia, Islanda, Ungheria, Inghilterra, oltre
all'euro hanno la propria moneta, non hanno i problemi di
macelleria sociale che stanno imponendo a noi!
In questa associazione la ADUC non potete venire ad
ingannare la gente con le solite menzogne in campo
economico. Ci siamo persone che ci stiamo informando su
questi argomenti.
Dato che le istituzioni antitrust non funzionano più in
questo paese, non potete venire incompetenti o individui
corrotti a venire a castrare anche le uniche istituzioni che
ci sono rimaste per difenderci dal mercatismo e dal
neoliberismo sfrenato!
Preparatevi da gente non corrotta oppure andatevene via!
15 maggio 2014 8:15 - alessandro6902
Ottimo articolo ma non mi è chiaro in città si
articolerebbeuna terapia non convenzionale.