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7 agosto 2014 13:12 - ulmike
Le poste non sono né pubbliche, né private sono un ibrido, terra di nessuno. La prova è che se ricevete un disservizio e scrivete un reclamo queste non sono tenute a rispondere e il difensore civico regionale non ha potere in materia. Non sono un servizio pubblico e non si può presentare in procura della repubblica un esposto contro ignoti per associazione a delinquere finalizzata al ritardo / rifiuto d'ufficio.
Vanno privatizzate e lasciate fallire, la pensione si può ritirare in banca e si possono spedire le rr tramite pec, la cartoline tramite whatapp. Quanto ci costano a noi contribuenti? Quanto guadagna l'AD delle poste?
6 agosto 2014 9:23 - Bista
In Italia quasi tutto finisce in burletta.
E siccome non ci son più duci con cui prendercela la responsabilità è finalmente di (quasi) tutti.
La tolleranza va bene ma a tutto dovrebbe esserci un limite.
A proposito, un dubbio mi assale: ma quegli spiritosi ammantati di pelli di ermellini ammazzati quando si incontrano scoppiano a ridere l'un dell'altro o si prendono veramente sul serio?
Giambattista
4 agosto 2014 10:54 - ennio4531
Sarà bene uscire dai soliti steccati ideologici e guardare in faccia la realtà caso per caso senza glorificare questo e condannare l'altro per puro pregiudizio.

Una cosa è certa ed è che in questi ultimi 10 anni l'incremento delle tariffe dei principali servizi pubblici sono attribuibili ai monopolisti pubblici o i concessionari di servizi pubblici , mentre laddove la concorrenza si è fatta faticosamente strada, vedi servizi telefonici, abbiamo assistito ad una diminuzione dei costi.

" Negli ultimi 10 anni, denuncia l’Ufficio studi della CGIA, le tariffe dei principali servizi pubblici presenti in Italia hanno subito degli aumenti record: l’acqua dell’85,2 per cento, i rifiuti dell’81,8 per cento, i pedaggi autostradali del 50,1 per cento e i trasporti urbani del 49,6 per cento.

Tra le 10 voci prese in esame in questa analisi, solo i servizi telefonici hanno subito una diminuzione: -15,9 per cento. Sempre nel periodo considerato, l’inflazione, invece, è aumentata del 23,1 per cento." .

Cepu, che fa parte della casta dei produttori di energie rinnovabili le cui tariffe statalizzate sono almeno 5 volte superiori a quelle di mercato, scrive pro domo sua....
4 agosto 2014 10:21 - Cepu
Liberalizzare i carrozzoni significa semplicemente sottrarli alle regole vincolanti della PA, per poter meglio spartire e rubacchiare. Privatizzare lauti guadagni, mettere i costi a carico pubblico.

In quest'ottica, molti comportamenti diventano chiari
2 agosto 2014 17:09 - ennio4531
Una volta decisa una liberalizzazione , non si può pretendere che in qualche mese la concorrenza faccia il suo dovere.

Anche perchè altri pezzi dello stato ,questa volta l'ordine giudiziario, provvede in qualche modo a favorire l'ex monopolista o a fornirgli qualche esclusiva.

Ad esempio, la vigente normativa impone che per la notificazione o la spedizione di un atto, nell’ambito di una procedura amministrativa o giudiziaria, debba essere utilizzato il fornitore del servizio postale universale, vale a dire le Poste Italiane.

Per cui la concorrenza si trova spiazzata a fornire tale servizio.

Per ritornare alla sentenza della Cassazione sulla riduzione della tassa rifiuti alle Poste spa in quanto titolari di un 'servizio universale' attinente il servizio postale, ci sarebbe l'aspetto pratico da risolvere visto che in ogni ufficio postale si svolgono anche altri servizi tipo: vendita libri, pubblicazioni, consulenza finanziaria ecc. ecc... .

Quale dovrà essere mai il criterio su cui basarsi per ridurre l'onore del pattume ?
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