L'unica cosa che un vero consulente dovrebbe vendere
realmente è il suo lavoro, fatto di competenza, serietà ed
integrità.
La asimmetria informativa tra clienti e promotori è
disarmante, ed unita ad atteggiamenti opportunistici dei
primi secondo l'italianissima convinzione di essere sempre
piu furbi degli altri alimenta nei secondi tecniche di
vendita della peggior specie.
La consulenza a parcella o la indicazione ed attribuzione
chiara dei costi potrebbero fare molto per elevare la
professionalità di una intera industria e restituirle
dignità.
5 novembre 2015 18:17 - merendero
Condivido con Lei molti aspetti delle cose che ha scritto.
Purtroppo non tutta la manovalanza finanziaria nello
svolgimento del proprio lavoro dedica la giusta attenzione
alla pianificazione finanziaria delle esigenze dei clienti.
Probabilmente quando crescerà il livello culturale
finanziario e si andrà verso la consulenza a parcella si
apprezzerà di più la condivisione di un progetto con uno
specialista del settore. Alla luce delle mie esperienze sono
felice di avere come riferimento un promotore finanziario
che offre soluzioni di risparmio gestito piuttosto che un
dipendente di banca che piazza fondi collocati a campagna o
obbligazioni subordinate.
5 novembre 2015 10:22 - gm da legnano
Grazie per l'onestà e la chiarezza di questa denuncia.
Vorrei rimarcare l'aspetto per me più ripugnante e
criminoso del gioco: il rifilare bidonate in successione
tradendo la fiducia che hai riposto nel family banker.
costui ti tradisce proprio in casa tua dove annulli ogni
attenzione perché ti senti in un luogo protetto e allenti
la tua attenzione e diffidenza.
Ben cornificato e mazziato senza pietà proprio nel luogo
più sacro che ti sei costruito
.
4 novembre 2015 20:59 - savpg8801
La finanza è commercio. Il commercio è obbligo di vendita.
La vendita deve avere l'acquirente.
Ogni perito commerciale a dirla alla grossa, ma anche il
contadino, l'uomo della strada, il piazzarolo, il bottegaio,
sanno queste cose.
Ogni settore ha i propri luoghi formativi.
Quello che dice Pedone è vero (magari per l'amico il
consulente allenta la presa) ma, forse, non ha mai
visto(data la giovinezza e beato lui) le tecniche degli
imbonitori da piazza di qualche decennio fa.
Magari in qualche film.
Le prime cose che si imparano nell'affrontare questi mondi,
sono la diffidenza e la "non fiducia"; come il poliziotto
inquirente che non crede mai a quanto gli racconta
l'inquisito.
Del resto anche ai bambini si insegna di non avere mai
fiducia di nessuno, pena eventuale insorgenza di grossi
problemi.Pedone coglie nel segno, non perchè certi
comportamenti siano cosa nuova, ma perchè i clienti(in
questo caso di prodotti finanziari) sono, non
necessariamente inesperti, ma impossibilitati a considerare
tutto ciò che loro viene proposto e a decidere avendo letto
dei criptici prospetti informativi, magari in dieci minuti,
non capendoci nulla. E spesso, non ci capiscono neppure gli
stessi venditori che(per mie esperienze) sono stati sgamati
su punti che avrebbero dovuto conoscere. Ma, sappiamo,
nessuno è perfetto.
4 novembre 2015 19:01 - lucillafiaccola1796
Complimenti Alessandro! Molto ben scritto...ed efficacemente
esplicativo. Ci hai descritto perfettamente le "Vanne
Marchi" ancora in circolazione sotto altre forme. Tu che sei
Onesto e capace, potresti fare il Consulente Anti
Frode...
Grazie