Gentile Toio68, grazie per le sue osservazioni. Nel libro di
Malkiel, il rapporto tra casualità dei movimenti del
mercato e sua efficienza è il seguente: il mercato reagisce
in modo rapido ed efficiente alle nuove informazioni
disponibili sui titoli, ma sono le modalità ed i tempi con
cui tali informazioni diventano disponibili ad essere
casuali (veda anche nel mio testo sopra).
Trova poi in me un estimatore dei libri di Joel Greenblatt.
Il libro che lei cita a me sembrò (se ricordo bene)
soprattutto una critica alla modalità di pesare gli indici
sulla base della capitalizzazione di mercato dei componenti.
Un libro molto interessante dello stesso Autore è "Il
piccolo libro che batte il mercato azionario": è
presentato, in modo semplice ma molto rigoroso, il metodo
per investire su azioni sottoquotate. Si può naturalmente
applicare o meno il metodo suggerito, ma il libro fa
comunque comprendere molto bene la logica (quanto mai
sensata) applicata. Probabilmente farò un Invito alla
Lettura su di esso.
27 gennaio 2017 11:09 - Toio68
Confesso di non avere ancora letto il libro. Trovo però
contraddittorio sostenere che i mercati finanziari siano
casuali ma efficienti: per essere efficienti, i mercati non
dovrebbero essere casuali. D’altra parte, se fossero
efficienti come si spiegherebbero le bolle finanziarie?
Recentemente mi è capitato di leggere l’ultimo libro di
Joel Greenblatt, purtroppo non ancora tradotto in Italiano:
The Big Secret For The Small Investor (Il grande segreto per
il piccolo investitore). In questo testo, il simpatico
professore americano sostiene che investire ad indice è
inefficiente. Greenblatt parte dalla tesi opposta a quella
dei mercati efficienti: sostiene al contrario che “Mr.
Market” (per usare il termine coniato da Ben Graham quasi
settanta anni fa) è dominato più dall’emotività che dal
caso, e in ogni momento ci sono titoli sopravvalutati e
altri titoli sottovalutati. In parole semplici, tutti si
accalcano a investire sul titolo del momento, mentre i
titoli di buone aziende finiscono per un certo tempo nel
dimenticatoio. Finché poi i mercati non si accorgono
dell’errore, e i corsi dei primi crollano e quelli dei
secondi volano (spesso dandosi il cambio). Ora, investire ad
indice vuole dire investire su un certo numero di titoli in
proporzione alla loro capitalizzazione di mercato. Siccome i
titoli sopravvalutati tendono a crescere come
capitalizzazione rispetto a quelli sottovalutati, quello che
si ottiene è di investire di più sui titoli sopravvalutati
e di meno su quelli sottovalutati. Il professore consiglia
quindi di investire in titoli dividendo in parti uguali il
capitale sui titoli scelti: in questo modo, sostiene, si
ottiene un portafoglio meno rischioso, più redditizio e
meno volatile. Ovviamente il libro cita vari studi che
dimostrano la validità di questa affermazione. Addirittura
Greenblatt consiglia (e questo sarebbe il grande segreto)
addirittura di investire di più nei titoli sottovalutati e
di meno in quelli sopravvalutati. In altre parole, di
investire di più sulle azioni che si possono comprare a
prezzo di “saldo” e di meno quelle che vanno a ruba e il
cui prezzo vola alto. Questo è il sistema che gli ha
permesso di essere uno dei gestori di hedge fund di più
grande successo di sempre. Ora, lungi da me consigliare al
risparmiatore medio di investire come un fondo speculativo,
cosa che richiederebbe oltretutto conoscenze finanziarie
notevoli. Il suo ragionamento però secondo me non fa una
piega.
25 gennaio 2017 11:30 - Corrado Festa
Gentile Federico6198, grazie, vedrò di dedicare un Invito
alla Lettura al libro che ha segnalato.
20 gennaio 2017 19:02 - federico6198
Compreremo anche questo grazie per la sgnalazione, visto che
siamo in tema di consigli sui libri finanziari consiglio
anche : Entro Io E Il Mercato Scende: Come Diventare Un
Investitore Libero.
Un ringraziamento a tutti i professionisti che collaborano
con aduc investire ed un saluto a tutto il popolo di
investire informati a quelli consapevoli e non sperando che
lo diventino