Anch'io dico a volte 'se non si arriva alla vecchiaia
significa che si è morti giovani' quando ho sentito certe
frasi del tipo ' mi raccomando, non ti invecchiare', in
italietta hanno grosse difficoltà anche nel pronunciare la
parola Vecchiaia e sono resistenze mentali di chi rifiuta
l'avanzare degli anni cioè quella fascia sociale non
saggia.
Spesso ho visto gente in avanzata età assumere
atteggiamenti ridicoli, circensi, grotteschi che mi
rievocavano una stolteria sociale incapace di accettare e
n3l contempo ho avuto modo di conoscere molti vecchi saggi
-uomini e donne- con animo nobile e sempre pronti a darti
consigli utili per navigare in mezzo a odio invidia e
guerre, la saggezza conferisce AUTOREVOLEZZA ed ho un
bellissimo ricordo di tutti queste persone sagge che ho
inc8ntrato con occhi pieni di luce e con un buon uso della
parola che avevano alle spalle un vissuto significativo.
In italietta hanno la "sindrome della gioventù
adolescenziale" ed hanno 7nventato le parole 3a e 4a età
proprio perché la parola vecchio o vecchia è un altro
tabù di stampo bo4ghese, ho origini contadine e nel
linguaggio pulito della categoria si usa saggiamente la
parola vecchio/a anche per gli oggetti perché è saggio
riconoscere l'obsolescenza anziché far finta che gli anni
non passino.
La cultura italiana prevalente è stracolma di tabù infatti
il modo di parlare da forti segnali sulle difficoltà nel
riconoscere il cd vecchio dal nuovo, spesso si offendono
perché hanno una padronanza l7nguistica degna della
demenza.
16 gennaio 2018 18:31 - lucillafiaccola1796
Mia Nonna dice: chi non ci arriva [alla Vecchiaia], ci
rimette la Pelle...
15 gennaio 2018 15:09 - savpg8801
Non so se in altre realtà etniche o linguistiche esista
questa mania, o meglio fobia, di considerare inopportune
certe parole o definizioni della realtà della vita e di
conseguenza correggerle modificandone, in definitiva, il
vero significato addivenuto per tradizione , maturazione
linguistica, correttezza e opportunità interpretativa.
Sminuire il significato esatto di certe definizioni,
appunto, quali Terza età anzichè vecchiaia, oppure
diversamente abile anzichè menomato, o, ancora, operatore
ecologico anzichè spazzino, ecc. ecc. ma l'elenco sarebbe
troppo lungo e di vario grado.. . questa mitigazione forzata
perciò , quasi strumentale, è utilizzo di figure retoriche
inappropriate molto spesso; quasi alla ricerca di un
sistema atto a blandire , un climax addolcente, un utilizzo
di eufemismi sospetti, senza arrivare ad iporboliche
spiegazioni ad andamento negativo.
Anche frasi in uso come: assolutamente si (o no), che sono
il contrario di quanto detto prima, sono licenze che
travisano la lingua e la grammatica italiane. Per non
parlare dei congiuntivi che, anche un direttore di un
importante giornale italiano oggi in intervista su Rai3, non
ha utilizzato; credo che "è" come tanti politici fanno, o
" grazie di averci( in plurale) seguito(in singolare)". Ma
l'elenco sarebbe lunghissimo.
Se io sono vecchio non me ne vanto, ma se mi dicessero: sei
un terzista in età, mi arrabbierei.
Mia nipotina pochi giorni fa mi ha definito (pur ridendo),
un v e c c h i o saggio. Chissà come le sarà venuto in
mente, dal momento che i giovani, oggi, disdegnano le
spiegazioni e le raccomandazioni di ogni tipo.