Salve, ho notato che l'avvocatessa Emmanuela Bertucci, da
mesi giustemente stà portando alla ribalta il fenomeno dei
così detti Buy & Share.
Io sono un appassionato di finanza e uomo di legge, (nondico
il mio ruolo all'interno della giurisdizione), e sono
rimasto estereffato da questo nuovo business emergente.
Dopo varie ricerche approfondite, soprattutto sulla
piattaforma Telegram, dove questo fenomeno ha preso piede in
maniera sproporzionata, anche grazie alla nota forma di
privacy che garantisce questo social,ho riscontrato diversi
punti:
1.Tutto parte da un format americano ben noto, e dal
presupposto che la cabala dei numeri è a sfavore di questo
sistema, ovvero ci saranno sempre più persone senza
prodotto super scontato, rispetto a chi ha ricevuto questo
privilegio.
2.Il guadagno facile piace a tutti, e quindi raccolte le
dovute informazioni, anche il ragazzo di 18anni, acquista un
dominio, si appoggia ad un server, apre una srls con
capitale sociale da 1€, conto in banca ed pronto con meno
di 300€ ad intraprendere questo business. Ora però
mancano gli ordini, e come fare ad attirare tante perdone?
Su telegram esiste un gruppo che si chiama SHOPPAZZI, nato
ad inizio di dicembre, dove gli admin hanno capito come
"sfruttare" questo tipo di sistema. Ovvero, i signori,
essendo gestori di un gruppo che conta circa 2000 iscritti,
dove per tutto il giorno si parla solo di buy & share, dove
acquistare, dove raccolgono testimonianze di avri utenti,
hanno deciso di cotattare i vari propietari dei siti, per
"offrire pubblicità" in cambio di prodotti. Semplicemnete,
senza conoscere nè chi siano i proprietari dello shop che
stà aprendo, nè se la società sia "reale" od intestata ad
un prestanome, indirizzano i loro utenti ad una corsa
sfrenata all'acquisto presso la nuova apertura dello shop in
questione, in cambio di spedizione anticapatd di
prodotti.
E' capitato che qualche sito "sponsorizzato" da SHOPPAZZI
dopo 20g abbia chiuso, senza spedire merce a nessuno, tranne
che agli amministratore del suddetto gruppo Telgram.
3. Il rischio di piramidalità, secondo la legge, che non
può essere liberamente interpretata, ma bensì applicata
alla lettera, sovviene nel momento in cui, i proprietari
dei siti buy & share, bensì sponsorizzare la loro azienda,
si affidano agli utenti per la vendita, ovvero il così
detto "porta un amico". Infati gli utenti per ricevre subito
il prodotto, invece di aspettare la lista di compensazione e
i suoi tempi, facendo acquisare 3 amici ricevono subito, i
quali a loro volta, entrati in lista, hanno la possibilità
di ricevere subito invitando altre 3 persone. QUESTA MIE
CARI SI CHIAMA PIRAMIDE, CATENA DI SANT'ANTONIO.
4.Ho notato uno shop, shark phone a Napoli, che addirittutra
con una pubblicità su fb in cui compare il pugile di
Marcianise Clemente Russo, invita le persone ad andare in
negozio, prenotare il prodotto in CONTANTI, e portando 3
amici di ricevere subito.
5. Analogo metodo viene utilizzato da Zuami, Drlowprice,
priceshock, gemshop, bazaza(che dalla visura risulta una
società sportiva intestata ad un polacco), balzarshop,
giftprice, ecc...
6. Ultimo punto, anche se non da sottovalutare, parecchi di
questi shop, durante il business del DAY-ONE, ovvero il
giorno di apertura, dove tutti gli utenti fanno a gara per
arrivare primi e quindi accaparrarsi subito il prodotto,
vengono inseriti nelle prime 100/150/200 posizioni, "ordini
fantasma" che verranno compensati da ignari acquirenti che
ambiscono alle prime posizioni, non facendo nient'altro chè
rimpizzare le tasche dei proprietari.
In conclusione, dalle mie ricerche durate circa 6 mesi, in
cui mi sono imbattutto in siti Buy & Share, ho visto nuove
aperture e il dilagarsi del fenomeno, ho contato sulle dita
di una mano le aziende che a mio parere sono oneste, e
credono seriamente in questo business, mettendoci la faccia,
creando sempre nuove iniziative per portarlo avanti con
trasparenza, e che danno sempre una via d'uscita al cliente
che non vuol più restare in lista.
1 febbraio 2018 18:31 - VDonvito
a scrivere stronzate si e' sempre in tempo: Stronzate come
questa:
"E comunque, visto che ci siete, perchè non tirate in mezzo
anche Girada che è il precursore di tutto ciò? Vi dico io
perchè: perchè ADUC altro non è che un blog da 4
soldi!".
Blog non e'. Se poi' e' da quattro soldi, perche' ci vieni a
scrivere le tue stronzate, pagato da qualcuno? Sarebbe
meglio tu lo ignorassi.
30 gennaio 2018 12:33 - sghellix88
Niente, semplicemente la vostra strategia "A dò cojo cojo"
(spero si capisca) non è ben fondata.
Non capite di cosa si tratta e fate fantomatiche denuncie
consci del fatto che ad oggi i siti di Buy&Share sono legali
in quanto chiunque può uscire dalla lista e/o riscattare
l'oggetto. Di fatto, se aspetti ricevi l'oggetto scontato
altrimenti può tranquillamente uscire e acquistarlo come in
un normale negozio (anzi, in moltissimi casi lo si riscatta
ad un prezzo agevolato).
E comunque, visto che ci siete, perchè non tirate in mezzo
anche Girada che è il precursore di tutto ciò?
Vi dico io perchè: perchè ADUC altro non è che un blog da
4 soldi!
29 gennaio 2018 18:31 - Davide85cs
Ma chi ha scritto l'articolo? Gentilmente prima di scrivere
un esposto, rileggetelo almeno in 2 persone. Decidetevi
quando è stata aperta la partita iva? Cosa c'entra due
amici.it con sytshare???
Il prezzo pieno di ogni prodotto è visibile sul sito!! Può
essere scelto nella pagina di ogni singolo prodotto. Cosa fa
di illegale sytshare? Vi sembra un sito piramidale? Beh non
lo è poiché i consumatori possono decidere quando vogliono
di abbandonare la lista riscattando a prezzo di mercato il
prodotto. Prima di fare denunce , informatevi!