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14 marzo 2018 15:12 - savpg8801
Bisogna partire dai presupposti, in ogni ragionamento, per stabilire quale sia la ricchezza e a cosa serva, come è fondamentale definire il concetto di povertà ed analizzarlo profondamente.
Partiamo da quest'ultimo e vediamolo sotto la luce giusta, quella che stabilisce la scienza statistica e cioè che sia esaminato per fascie omogenee, secondo la legge dei grandi numeri(per valida osservazione) e che abbia i requisiti della veridicità e con la necessaria elaborazione matematica.
E', dunque, inaccettabile elencare "gli italiani poveri e quelli ricchi(o ricchissimi)" in modo generico.
Chi sono gli italiani poveri? Come vengono enumerati? Quali sono i criteri di definizione? Sono quelli che si desumono dall'ufficialità dei redditi(es: chiaramente un pensionato al minimo (o due nella stessa famiglia-nucleo familiare?) che abita in casa sua fatta in tempi migliori-risparmiando, o quello che deve pagare l'affitto perchè non si è mai preso il "lusso" di risparmiare, tribolare, sacrificarsi, ma si è concesso altri lussi? Oppure il povero che non ha mai lavorato (vedere poi se lo ha voluto veramente o sia stato sempre mantenuto) o ne è stato escluso ancora giovane per licenziamento o chiusura.
Poi il grande capitolo di chi svolge attività in "nero", sconosciuto dal fisco e da tutte le ufficialità, ma che figura,per la comunità, un povero totale che beneficia di ogni tipo di assistenza (tasse un iversitarie, sussidi, esenzioni per sanità, scuole, ed anche tanto altro come i trentacinque euro/die ai nomadi, ecc.) e che sarà uno dei beneficiari anche dei futuri redditi di inclusione, di cittadinanza o, chiamiamoli meglio, di regalia aggiuntiva.
Le statistiche ufficiali fanno di ogni erba un fascio, pongono il cognito e l'incognito sullo stesso piano mettendo una soglia ipotetica che, se superata, sei a reddito degno, se al di sotto, sei un disgraziato. Non si possono, pertanto, fare queste asserzioni "sic et sipliciter" . Pena anche di disincentivare la ricerca attiva di lavoro e di escluderne la rassegnazione, tanto per campare me lo dà il Governo(noi, poi) e che se sbaglia si dimette e basta.
Si correrà il rischio (più che altro una certezza indefinibile) di regalare soldi a chi non se li merita, o di toglierli all'onesto che, se appena oltre border line, ma sfortunato, malato, con problemi familiari, ecc. sarà costretto a veramente tirare la cinghia per arrivare a degna vita.
Togliamo, quindi e finalmente il modo di ragionare per generalità.
O è povero, o non lo è anche se sappiamo che ogni povero potrebbe avere maggiori posibilità di degna vita solo se risparmiasse, ed evitasse di sperperare in cose altamente voluttuarie e che sono tantissime ben evitabili.
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Il concetto di ricchissimo è la sinistroide affermazione dell'invidioso che vorrebbe la condivisione (tanto ora di moda) dei suoi beni.
L'imprenditore ricco (alcuni ora lo sono solamente per fortunate e ben riuscite vicende imprenditoriali in settori contemporanei) come, per esempio in tempi meno moderni quello dei petrolieri o delle produzioni di grande richiesta-tempo per tempo- come l'e-commerce, l'informatica, i global siti social, ma anche i farabutti finaziari, è colui che, nel bene o nel male, ha fondato branchie economiche redditizie che finchè "vanno" gli danno enormi profitti,. Però possono anche cadere in rovina.
Comunque sia, l'imprenditore ha i suoi rischi(ed anche quelli legati al mondo del lavoro a cui dà almeno occupazione(affari di giustizia o meno, a parte), l'imprenditore ha necessità di forti capitali per incrementare le attività o salvarle nel caso di problemi; una vera e propria assicurazione, un fondo di garanzia per Stato per tassarlo o non aver problemi in caso di default(vedansi tante realtà), consumatori, dipendenti; Insomma dovrebbero essere elucubrazioni di altri tempi odiare il padrone ricco e tentare di dividersi le sue ricchezze per, poi, sperperare tutto.
Vedete quali e quante altre dimenticate ipotesi ci sono dietro alle promesse di pagare redditi a tutti i cittadini pedissequamente?
E sono, poi, giusti i criteri di valutazione, dal momento che si vanno a spendere i soldi dei cittadini stessi che le tasse le hanno pagate tutte onestamente?
Quindi io considero quelli che fanno queste proposte, dei "pataca" elettorali smaniosi di portare a casa consensi.
I regali come i novanta euro di poco fa del PD cosa hanno prodotto? Sono stati dati giustamente solo a chi ne ha veramente (qui sta il punto) assoluta necessità per non andare nella tomba o a tutti senza approfondire e mantenersi la leadership politica, poi sfumata??
Questo potrebbe ri-accadere. Quando si spendono i soldi pubblici(che sono sempre insufficienti) meglio non sparare pataccate, ma farci bene i conti senza suscitare onde emotive e questo solo dopo che si avrà il comando, non prima per ottenere consensi.
14 marzo 2018 10:07 - jj2006
Bisogna negoziare le condizioni, senza dubbio, ma il divario tra poveri e ricchi sta diventando sempre più grande, in modo osceno; per me, il reddito di base (di cittadinanza, ...) è solo una compensazione per l'ingiustizia della politica neoliberale. C'è forse un motivo valido che Bill Gates e Jeff Bezos hanno più soldi del mio vicino di casa. Ma non c'è un motivo valido che loro guadagnino oltre 100,000 volte quello che guadagna il mio vicino, che forse è "solo" un impiegato delle ferrovie ma segue comunque un lavoro onesto.
14 marzo 2018 8:31 - salvatore4407
Come sempre ogni proposta del M5S viene trasformata in una bufala perchè all'opposizione conviene dire semplicemente che non si può fare.
Intanto il reddito d'inclusione (copia malfatta del reddito di cittadinanza)è nato solo perchè il PD visto la difficoltà di dare dignità a 10 milioni di poveri ha fatto l'operazione "zuccherino" che consiste del dare l'impressione di fare cose importanti a qualche centinaio di migliaia di poveri, invece è stata solo la solita manovra elettorale per assicurarsi altro consenso e dare l'elemosina a una minima parte di poveri. I risultati si vedono dopo le elezioni.
il M5S ha dato invece una svolta importante perchè non solo lo farà ma ha già fatto concretamente in alcuni comuni amministrati con le scarse liquidità del comune stesso.
Prima di parlare, ogni persona dovrebbe andare a leggere la proposta del reddito di cittadinanza che non è solo aria dalla bocca.
In poche parole, il reddito non è per tutti, non ci vogliono centinaia di miliardi, le coperture sono state indicate nella proposta, è fatto per consentire la dignità alla maggior parte delle persone, attivato contemporaneamente a misure di ricerca di lavoro per chi percepisce il sussidio, e se trovato il lavoro, colui che percepisce il sussidio, non accetta il lavoro gli viene negato il sussidio.Andatevi a leggere la proposta per intero prima di parlare.E'un progetto serio, già presente nella maggior parte dei paesi europei.Saluti
10 marzo 2018 11:24 - savpg8801
Dopo gli sconti, gli incentivi, le rottamazioni, le esenzioni, gli abbuoni fiscali, le regalie, i 5-8- per mille a chiunque, che hanno determinato debiti per lo stato e maggiori tasse per i cittadini, ecco spuntare l'ennesimo regalo equivoco.
Fosse che qualcosa andasse veramente e s o l o ai poverissimi per forza o a chi non è capace o in grado di lavorare (e senza altri redditi riconoscibili e non occulti, in famiglia o in nero o da attività malavitose od elusive) questo reddito ventilato da movimento che non è stato rischiesto, sarebbe anche un atto di pietà ben accetto.
Visto e considerato che, invece, sarà -se effettuato - l'ennesimo regalo specie a chi non se lo merita, in aggiunta a tutti quelli che già ci sono, invito le forze realistiche (ma ce ne sono in democrazia? ) a bloccare in ogni modo questa ennesima prevaricazione.
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