Bisogna partire dai presupposti, in ogni ragionamento, per
stabilire quale sia la ricchezza e a cosa serva, come è
fondamentale definire il concetto di povertà ed analizzarlo
profondamente.
Partiamo da quest'ultimo e vediamolo sotto la luce giusta,
quella che stabilisce la scienza statistica e cioè che sia
esaminato per fascie omogenee, secondo la legge dei grandi
numeri(per valida osservazione) e che abbia i requisiti
della veridicità e con la necessaria elaborazione
matematica.
E', dunque, inaccettabile elencare "gli italiani poveri e
quelli ricchi(o ricchissimi)" in modo generico.
Chi sono gli italiani poveri? Come vengono enumerati? Quali
sono i criteri di definizione? Sono quelli che si desumono
dall'ufficialità dei redditi(es: chiaramente un pensionato
al minimo (o due nella stessa famiglia-nucleo familiare?)
che abita in casa sua fatta in tempi migliori-risparmiando,
o quello che deve pagare l'affitto perchè non si è mai
preso il "lusso" di risparmiare, tribolare, sacrificarsi, ma
si è concesso altri lussi? Oppure il povero che non ha mai
lavorato (vedere poi se lo ha voluto veramente o sia stato
sempre mantenuto) o ne è stato escluso ancora giovane per
licenziamento o chiusura.
Poi il grande capitolo di chi svolge attività in "nero",
sconosciuto dal fisco e da tutte le ufficialità, ma che
figura,per la comunità, un povero totale che beneficia di
ogni tipo di assistenza (tasse un iversitarie, sussidi,
esenzioni per sanità, scuole, ed anche tanto altro come i
trentacinque euro/die ai nomadi, ecc.) e che sarà uno dei
beneficiari anche dei futuri redditi di inclusione, di
cittadinanza o, chiamiamoli meglio, di regalia aggiuntiva.
Le statistiche ufficiali fanno di ogni erba un fascio,
pongono il cognito e l'incognito sullo stesso piano mettendo
una soglia ipotetica che, se superata, sei a reddito degno,
se al di sotto, sei un disgraziato. Non si possono,
pertanto, fare queste asserzioni "sic et sipliciter" . Pena
anche di disincentivare la ricerca attiva di lavoro e di
escluderne la rassegnazione, tanto per campare me lo dà il
Governo(noi, poi) e che se sbaglia si dimette e basta.
Si correrà il rischio (più che altro una certezza
indefinibile) di regalare soldi a chi non se li merita, o di
toglierli all'onesto che, se appena oltre border line, ma
sfortunato, malato, con problemi familiari, ecc. sarà
costretto a veramente tirare la cinghia per arrivare a
degna vita.
Togliamo, quindi e finalmente il modo di ragionare per
generalità.
O è povero, o non lo è anche se sappiamo che ogni povero
potrebbe avere maggiori posibilità di degna vita solo se
risparmiasse, ed evitasse di sperperare in cose altamente
voluttuarie e che sono tantissime ben evitabili.
--
Il concetto di ricchissimo è la sinistroide affermazione
dell'invidioso che vorrebbe la condivisione (tanto ora di
moda) dei suoi beni.
L'imprenditore ricco (alcuni ora lo sono solamente per
fortunate e ben riuscite vicende imprenditoriali in settori
contemporanei) come, per esempio in tempi meno moderni
quello dei petrolieri o delle produzioni di grande
richiesta-tempo per tempo- come l'e-commerce, l'informatica,
i global siti social, ma anche i farabutti finaziari, è
colui che, nel bene o nel male, ha fondato branchie
economiche redditizie che finchè "vanno" gli danno enormi
profitti,. Però possono anche cadere in rovina.
Comunque sia, l'imprenditore ha i suoi rischi(ed anche
quelli legati al mondo del lavoro a cui dà almeno
occupazione(affari di giustizia o meno, a parte),
l'imprenditore ha necessità di forti capitali per
incrementare le attività o salvarle nel caso di problemi;
una vera e propria assicurazione, un fondo di garanzia per
Stato per tassarlo o non aver problemi in caso di
default(vedansi tante realtà), consumatori, dipendenti;
Insomma dovrebbero essere elucubrazioni di altri tempi
odiare il padrone ricco e tentare di dividersi le sue
ricchezze per, poi, sperperare tutto.
Vedete quali e quante altre dimenticate ipotesi ci sono
dietro alle promesse di pagare redditi a tutti i cittadini
pedissequamente?
E sono, poi, giusti i criteri di valutazione, dal momento
che si vanno a spendere i soldi dei cittadini stessi che le
tasse le hanno pagate tutte onestamente?
Quindi io considero quelli che fanno queste proposte, dei
"pataca" elettorali smaniosi di portare a casa consensi.
I regali come i novanta euro di poco fa del PD cosa hanno
prodotto? Sono stati dati giustamente solo a chi ne ha
veramente (qui sta il punto) assoluta necessità per non
andare nella tomba o a tutti senza approfondire e mantenersi
la leadership politica, poi sfumata??
Questo potrebbe ri-accadere. Quando si spendono i soldi
pubblici(che sono sempre insufficienti) meglio non sparare
pataccate, ma farci bene i conti senza suscitare onde
emotive e questo solo dopo che si avrà il comando, non
prima per ottenere consensi.
14 marzo 2018 10:07 - jj2006
Bisogna negoziare le condizioni, senza dubbio, ma il divario
tra poveri e ricchi sta diventando sempre più grande, in
modo osceno; per me, il reddito di base (di cittadinanza,
...) è solo una compensazione per l'ingiustizia della
politica neoliberale. C'è forse un motivo valido che Bill
Gates e Jeff Bezos hanno più soldi del mio vicino di casa.
Ma non c'è un motivo valido che loro guadagnino oltre
100,000 volte quello che guadagna il mio vicino, che forse
è "solo" un impiegato delle ferrovie ma segue comunque un
lavoro onesto.
14 marzo 2018 8:31 - salvatore4407
Come sempre ogni proposta del M5S viene trasformata in una
bufala perchè all'opposizione conviene dire semplicemente
che non si può fare.
Intanto il reddito d'inclusione (copia malfatta del reddito
di cittadinanza)è nato solo perchè il PD visto la
difficoltà di dare dignità a 10 milioni di poveri ha fatto
l'operazione "zuccherino" che consiste del dare
l'impressione di fare cose importanti a qualche centinaio di
migliaia di poveri, invece è stata solo la solita manovra
elettorale per assicurarsi altro consenso e dare l'elemosina
a una minima parte di poveri. I risultati si vedono dopo le
elezioni.
il M5S ha dato invece una svolta importante perchè non solo
lo farà ma ha già fatto concretamente in alcuni comuni
amministrati con le scarse liquidità del comune stesso.
Prima di parlare, ogni persona dovrebbe andare a leggere la
proposta del reddito di cittadinanza che non è solo aria
dalla bocca.
In poche parole, il reddito non è per tutti, non ci
vogliono centinaia di miliardi, le coperture sono state
indicate nella proposta, è fatto per consentire la dignità
alla maggior parte delle persone, attivato
contemporaneamente a misure di ricerca di lavoro per chi
percepisce il sussidio, e se trovato il lavoro, colui che
percepisce il sussidio, non accetta il lavoro gli viene
negato il sussidio.Andatevi a leggere la proposta per intero
prima di parlare.E'un progetto serio, già presente nella
maggior parte dei paesi europei.Saluti
10 marzo 2018 11:24 - savpg8801
Dopo gli sconti, gli incentivi, le rottamazioni, le
esenzioni, gli abbuoni fiscali, le regalie, i 5-8- per mille
a chiunque, che hanno determinato debiti per lo stato e
maggiori tasse per i cittadini, ecco spuntare l'ennesimo
regalo equivoco.
Fosse che qualcosa andasse veramente e s o l o ai
poverissimi per forza o a chi non è capace o in grado di
lavorare (e senza altri redditi riconoscibili e non occulti,
in famiglia o in nero o da attività malavitose od elusive)
questo reddito ventilato da movimento che non è stato
rischiesto, sarebbe anche un atto di pietà ben accetto.
Visto e considerato che, invece, sarà -se effettuato -
l'ennesimo regalo specie a chi non se lo merita, in aggiunta
a tutti quelli che già ci sono, invito le forze realistiche
(ma ce ne sono in democrazia? ) a bloccare in ogni modo
questa ennesima prevaricazione.