Concordo con l'autore dell'articolo perché il nocciolo
della questione è saper governare -gestire- l'innovazione
che la tecnologia ha portato, ho sempre elogiato il web
perché è uno spazio libero dove le persone si confrontano
ed il confronto è centrale e fa la differenza sostanziale
in contesti extraweb dove regna l'arroganza e l'omerta
quindi corruzione.
la diffusione di info errate -fake news- è una strategia
speculatrice vera e propria, sono comportamenti voluti per
distorcere una realtà, per incentivare la vendita del
prodotto y piuttosto che x, per screditare un azienda una
persona con competenze che da fastidio ad una rete corrotta
ad un partito ad una società opaca ad una pubblica
amministrazione di clientelari ecc, .........sorge spontanea
una domanda, come mai ci sono persone verso le quali le fake
news -disinformazione- non hanno mai trovato spazio,
indipendentemente dal web?
la risposta che mi sono data è che ci sono menti attente
-sveglie- a ciò che accade, a ciò che leggono, che vedono
e ascoltano, hanno spirito critico sanno argomentare e sanno
dire NO.
esiste una vera e propria scuola di formazione per
manipolare l'opinione pubblica livellando le opinioni
portandoli a fare tutti le stesse identiche dichiarazioni
-come tabule rase- la scuola dell'ingegneria sociale che ha
accordi con determinati business perché tutto ruota intorno
ai soldi.
È il cd sistema settario e se ti confronti con queste menti
hai l'impressione di parlare con gente mentecatta, sono
sconcertanti, si offendono se esprimi la tua opinione senza
remore e se ti opponi alle falsità che dicono come dischi
rotti.
è una società nel degrado totale, si salvi chi può
13 aprile 2018 20:57 - NN1999
Beh, non è proprio giusto che affermi che non veda, in quel
momento ero interessato ad altro e ho glissato l'argomento
esprimendo qualcosa che non pensavo.
13 aprile 2018 14:14 - NN1999
Internet è stata un'invenzione molto importante, al pari
della scoperta dell'uso del fuoco e dell'agricoltura: siamo
tutti connessi allo stesso momento e in quel preciso
istante. Non vedo come internet abbia aumentato la ricchezza
in tutto il mondo, mentre ora è possibile eseguire
operazioni (mediche) a distanza. Internet è molto di più
che 'flusso di informazioni', le quali sono sterili
susseguirsi di parole. Inutile stare a dire che cosa è
internet, ma rimane pur sempre uno strumento che ciascuno di
noi usa come vuole. Non so perchè, ma mi viene in mente il
film Il nome della rosa. Narra la vita di alcuni monaci in
un monastero. Quei monaci vivevano una vita che osservava
delle regole abbastanza rigide, e non c'era tempo per nessun
ozio. La vita era regolata da un abate abbastanza severo che
stabiliva cosa doveva essere giusto e osservato e cosa no,
era il capo di un micromondo che non si preoccupava di
vedere la dimensione reale del creato. E secondo lui era nel
giusto, poichè la scoperta di nuovi piaceri della vita
portò anche nuove sofferenze. In apparenza. Il micromondo
che cercava di gestire faceva parte di un mondo più vasto e
soggetto alle medesime regole in cui piaceri e sofferenze
erano ugualmente presenti. La liberazione del sapere portò
ad una nuova libertà, senza che significasse un automatico
benessere per tutti, perchè questo è soltanto il risultato
dell'operato di ognuno di noi.
12 aprile 2018 19:06 - VDonvito
E' un punto di partenza: oggi si sta meglio di ieri
(checche' ne dicano nonni e genitori). Muore meno gente,
siamo piu' ricchi... in tutto il mondo, e questo grazie a
Internet. Si tratta, quindi di come governare il nuovo e non
farsi sopraffare da altre anomalie del tempo che corre oggi.
12 aprile 2018 11:06 - NN1999
Io so bene che cosa succedeva prima di internet. Prima,
informarsi su qualsiasi argomente era molto difficile, non
era pensabile che per ogni minima sciocchezza si dovesse
comperare un libro, nè tantomeno era plausibile recarsi in
biblioteca e trovare un libro qualsiasi sull'argomento e non
troppo vecchio. Le informazioni giravano per sentito dire,
da una persona a un'altra, con tutte le distorsioni che ciò
comportava dopo ogni singolo passaggio. La società era
anche molto più semplice, i cellulari non esistevano o
erano molto poco diffusi e comunque relegati alla loro
funzione primaria, ovvero permettere di telefonare. Allora
esistevano le figure di spicco che in televisione, per radio
o sui giornali plasmavano l'opinione pubblica, poichè non
c'era modo di assimilare criticamente le informazioni
ricevute.
Internet ha cambiato il modo di interfacciarci con la
società e col mondo. Basta un calcolatore e una connessione
per entrare in un mondo vasto, infinito. Ma la società, nel
frattempo, è diventata più complessa, poichè tutto il
Mondo è diventato più complesso. È richiesta, di
conseguenza, la gestione di maggiori e più complesse
informazioni, ma il tempo a disposizione è rimasto
invariato. Probabilmente anche il sistgema e la formazione
scolastica non sono adeguati. Forse. Comunque, la società
odierna mi sembra che viaggi ad una velocità maggiore,
tutto deve essere fatto sempre più di fretta, intravedendo
una certa correlazione con l'aumento della velocità delle
connessioni internet. In una società così veloce non c'è
tempo per gli approfondimenti, e basta il primo risultato
ricevuto dal nostro motore di ricerca per sapere ciò che ci
serve. Le critiche che vengono mosse al nostro nuovo mondo
sono principalmente: l'aumento della pigrizia, la maggiore
condizionalità, la ricerca delle informazioni che
rafforzano le nostre già formate convinzioni. Io dico
tranquillamente che è sempre stato così, anzi in passato
era peggio, le notizie false erano difficilmente scopribili.
Prima, nessuno si preoccupava di approfondire le notizie
ricevute, ritenedo che l'amico o la figura autorevole
avessero svolto il lavoro per loro. Anche allora la mancanza
di informazioni plasmava la nostra volontà, e anche oggi ci
sono in giro notizie più o meno volutamente false. Anche
allora le nostre convinzioni personali erano la forza
motrice della dialettica. La scuola, oggi, è in grado di
preparare un bambino a vivere in questa società? Non
saprei, in quanto la scuola di un bambino è principalmente
la famiglia, e secondariamente la gente. Oggi, i bambini
nascono in una famiglia i cui genitori potrebbero
appartenere alla generazione pre internet (anche nel 2000
chi aveva internet e per cosa?), per non parlare dei nonni,
i quali, si sa, affermeranno sempre che il loro mondo era
comunque il migliore. I bambini si ritrovano a dover vivere
in una terra di mezzo, e man mano che crescono diventa
sempre più difficile comprendere ciò che i genitore e i
nonni dicono. Forse è tutta questa società che si trova a
vivere tra il passato e il futuro compiuto. Per finire, oggi
non ci sono più i ricordi di un passato più o meno
lontano, delle guerre e di quando non c'era nemmeno da
mangiare. Oggi è tutto alla portata di mano, e ci
permettiamo addirittura il lusso di non fare vaccinare i
nostri figli. Il problema non è come fare per criticare il
mondo in cui viviamo, ma è quello di far capire in che
mondo dobbiamo abbiamo vissuto e in che mondo dobbiamo
vivere, indipendentemente dalla esistenza o meno di
internet.