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24 luglio 2018 15:47 - Cristina Ciccarelli
Concordo con l'autore dell'articolo perché il nocciolo della questione è saper governare -gestire- l'innovazione che la tecnologia ha portato, ho sempre elogiato il web perché è uno spazio libero dove le persone si confrontano ed il confronto è centrale e fa la differenza sostanziale in contesti extraweb dove regna l'arroganza e l'omerta quindi corruzione.

la diffusione di info errate -fake news- è una strategia speculatrice vera e propria, sono comportamenti voluti per distorcere una realtà, per incentivare la vendita del prodotto y piuttosto che x, per screditare un azienda una persona con competenze che da fastidio ad una rete corrotta ad un partito ad una società opaca ad una pubblica amministrazione di clientelari ecc, .........sorge spontanea una domanda, come mai ci sono persone verso le quali le fake news -disinformazione- non hanno mai trovato spazio, indipendentemente dal web?

la risposta che mi sono data è che ci sono menti attente -sveglie- a ciò che accade, a ciò che leggono, che vedono e ascoltano, hanno spirito critico sanno argomentare e sanno dire NO.

esiste una vera e propria scuola di formazione per manipolare l'opinione pubblica livellando le opinioni portandoli a fare tutti le stesse identiche dichiarazioni -come tabule rase- la scuola dell'ingegneria sociale che ha accordi con determinati business perché tutto ruota intorno ai soldi.

È il cd sistema settario e se ti confronti con queste menti hai l'impressione di parlare con gente mentecatta, sono sconcertanti, si offendono se esprimi la tua opinione senza remore e se ti opponi alle falsità che dicono come dischi rotti.

è una società nel degrado totale, si salvi chi può
13 aprile 2018 20:57 - NN1999
Beh, non è proprio giusto che affermi che non veda, in quel momento ero interessato ad altro e ho glissato l'argomento esprimendo qualcosa che non pensavo.
13 aprile 2018 14:14 - NN1999
Internet è stata un'invenzione molto importante, al pari della scoperta dell'uso del fuoco e dell'agricoltura: siamo tutti connessi allo stesso momento e in quel preciso istante. Non vedo come internet abbia aumentato la ricchezza in tutto il mondo, mentre ora è possibile eseguire operazioni (mediche) a distanza. Internet è molto di più che 'flusso di informazioni', le quali sono sterili susseguirsi di parole. Inutile stare a dire che cosa è internet, ma rimane pur sempre uno strumento che ciascuno di noi usa come vuole. Non so perchè, ma mi viene in mente il film Il nome della rosa. Narra la vita di alcuni monaci in un monastero. Quei monaci vivevano una vita che osservava delle regole abbastanza rigide, e non c'era tempo per nessun ozio. La vita era regolata da un abate abbastanza severo che stabiliva cosa doveva essere giusto e osservato e cosa no, era il capo di un micromondo che non si preoccupava di vedere la dimensione reale del creato. E secondo lui era nel giusto, poichè la scoperta di nuovi piaceri della vita portò anche nuove sofferenze. In apparenza. Il micromondo che cercava di gestire faceva parte di un mondo più vasto e soggetto alle medesime regole in cui piaceri e sofferenze erano ugualmente presenti. La liberazione del sapere portò ad una nuova libertà, senza che significasse un automatico benessere per tutti, perchè questo è soltanto il risultato dell'operato di ognuno di noi.
12 aprile 2018 19:06 - VDonvito
E' un punto di partenza: oggi si sta meglio di ieri (checche' ne dicano nonni e genitori). Muore meno gente, siamo piu' ricchi... in tutto il mondo, e questo grazie a Internet. Si tratta, quindi di come governare il nuovo e non farsi sopraffare da altre anomalie del tempo che corre oggi.
12 aprile 2018 11:06 - NN1999
Io so bene che cosa succedeva prima di internet. Prima, informarsi su qualsiasi argomente era molto difficile, non era pensabile che per ogni minima sciocchezza si dovesse comperare un libro, nè tantomeno era plausibile recarsi in biblioteca e trovare un libro qualsiasi sull'argomento e non troppo vecchio. Le informazioni giravano per sentito dire, da una persona a un'altra, con tutte le distorsioni che ciò comportava dopo ogni singolo passaggio. La società era anche molto più semplice, i cellulari non esistevano o erano molto poco diffusi e comunque relegati alla loro funzione primaria, ovvero permettere di telefonare. Allora esistevano le figure di spicco che in televisione, per radio o sui giornali plasmavano l'opinione pubblica, poichè non c'era modo di assimilare criticamente le informazioni ricevute.
Internet ha cambiato il modo di interfacciarci con la società e col mondo. Basta un calcolatore e una connessione per entrare in un mondo vasto, infinito. Ma la società, nel frattempo, è diventata più complessa, poichè tutto il Mondo è diventato più complesso. È richiesta, di conseguenza, la gestione di maggiori e più complesse informazioni, ma il tempo a disposizione è rimasto invariato. Probabilmente anche il sistgema e la formazione scolastica non sono adeguati. Forse. Comunque, la società odierna mi sembra che viaggi ad una velocità maggiore, tutto deve essere fatto sempre più di fretta, intravedendo una certa correlazione con l'aumento della velocità delle connessioni internet. In una società così veloce non c'è tempo per gli approfondimenti, e basta il primo risultato ricevuto dal nostro motore di ricerca per sapere ciò che ci serve. Le critiche che vengono mosse al nostro nuovo mondo sono principalmente: l'aumento della pigrizia, la maggiore condizionalità, la ricerca delle informazioni che rafforzano le nostre già formate convinzioni. Io dico tranquillamente che è sempre stato così, anzi in passato era peggio, le notizie false erano difficilmente scopribili. Prima, nessuno si preoccupava di approfondire le notizie ricevute, ritenedo che l'amico o la figura autorevole avessero svolto il lavoro per loro. Anche allora la mancanza di informazioni plasmava la nostra volontà, e anche oggi ci sono in giro notizie più o meno volutamente false. Anche allora le nostre convinzioni personali erano la forza motrice della dialettica. La scuola, oggi, è in grado di preparare un bambino a vivere in questa società? Non saprei, in quanto la scuola di un bambino è principalmente la famiglia, e secondariamente la gente. Oggi, i bambini nascono in una famiglia i cui genitori potrebbero appartenere alla generazione pre internet (anche nel 2000 chi aveva internet e per cosa?), per non parlare dei nonni, i quali, si sa, affermeranno sempre che il loro mondo era comunque il migliore. I bambini si ritrovano a dover vivere in una terra di mezzo, e man mano che crescono diventa sempre più difficile comprendere ciò che i genitore e i nonni dicono. Forse è tutta questa società che si trova a vivere tra il passato e il futuro compiuto. Per finire, oggi non ci sono più i ricordi di un passato più o meno lontano, delle guerre e di quando non c'era nemmeno da mangiare. Oggi è tutto alla portata di mano, e ci permettiamo addirittura il lusso di non fare vaccinare i nostri figli. Il problema non è come fare per criticare il mondo in cui viviamo, ma è quello di far capire in che mondo dobbiamo abbiamo vissuto e in che mondo dobbiamo vivere, indipendentemente dalla esistenza o meno di internet.
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