Orario di 40 ore settimanali = 5 giorni lavorativi.
2 giorni alla settimana di festa (come adesso), ma uno (non
obbligatoriamente Sabato o Domenica) a scelta del Datore di
Lavoro; l'altro (parimenti non necessariamente Sabato o
Domenica) a scelta del Dipendente.
Sarebbe felice chi vuole andare in Moschea il Venerdì, chi
in Sinagoga il Sabato, chi in Chiesa la Domenica e chi "al
Diavolo" in qualsiasi altro giorno.
25 aprile 2018 7:23 - tadiottof
Mettete in rilievo le contraddizioni, ma la realta' sta nel
calendario che e' obsoleto: risale a Gregorio Magno.
E' ora di riformare il calendario inserendo un giorno
festivo durante la settimana, che potremmo chiamare seconda
domenica e lasciando inalterati i nomi dei giorni feriali:
prima domenica, lunedi', martedi', mercoledi', seconda
domenica, giovedi', venerdi', sabato.
In questo modo si rimane nella tradizione e le beghine, o i
beghini, possono andare a messa due volte.
Sarebbe un vantaggio per la produzione: si evita di avere
due giorni di festa uniti, il sabato e la domenica.
L'idea mi e' venuta al tempo delle 40 ore; eravamo nel 1970
e al lavoro c'erano colleghi che avevano il calendario nel
taschino per programmare i "ponti", con un giorno di ferie
facevano a volte 5 giorni di festa.
Ecc. ecc. Ci sarebbero anche altri vantaggi.
L'avevo proposto a Luca Cordero di Montezemolo che l'aveva
passato ad un suo collaboratore ma si sara' dimenticato di
chiedere il risultato dell'analisi.