In queste fasi di debolezza l'investitore deve mantenere i
nervi saldi e cogliere l'opportunità per accumulare alle
quotazioni minime raggiunte. I titoli del debito pubblico
italiano in mani estere sono detenuti in gran parte da chi
ha spalle molto larghe, vedi fondi sovrani, cinesi e non
solo. I primi ad avere interesse a che non si verifichino
scelte scellerate dagli effetti disastrosi sono loro,
interessati a non perdere molti quattrini. E hanno molti
modi per raggiungere i loro fini. Keep calm...
30 maggio 2018 15:30 - Alessandro Pedone
@renato9969
Comprendo le sue considerazioni, ma credo che sia proprio il
tipo di argomentazioni che non poterebbero a niente di
buono.
Lo scontro del tipo "loro-sono-cattivi/noi-siamo-poverini"
non porta da nessuna parte.
Ci sono una serie di cose che effettivamente non vanno sia
nell'area Euro che in Europa.
Ritengo però che sia necessario partire dalle molte ragioni
che ci tengono uniti.
Sarebbe necessario in primo luogo dire:
- noi siamo fra le nazioni che hanno fondato l'Europa. Noi
sentiamo che l'Europa è anche casa nostra e mai e poi mai
prenderemo in considerazione di abbandonare questo
progetto.
- una moneta comune (non necessariamente unica) è
necessaria, smontare l'Euro (anche se ha una serie di
errori di fondo) è improponibile per come è stato fatto.
Partendo da queste premesse è necessario evidenziare anche
i problemi che esistono e sono molti, a partire da una Banca
Centrale che non fa, completamente, la banca centrale. A
partire dall'assenza di una politica economico-fiscale
comune, ecc. Qui possiamo avere, legittimamente, idee
diverse fra le varie nazioni, anche perché è normale che
rispecchino interessi diversi. Ma davanti a queste
diversità, ciò che dovremo fare come Italia quando
segue:
1) Fornire legittimità ed autorevolezza accademica alle
nostre tesi. Alcuni dei miti rigoristi che hanno devastato
zone d'Europa dovrebbero finalmente perdere di credibilità
proprio sul piano delle idee. Questo si può fare favorendo
convegni con economisti di fama indiscussa che argomentino
sui problemi della zona euro e sulle possibili soluzioni.
Che la zona Euro sia tecnicamente insostenibile così
com'è, sul piano accademico è una verità che ormai è
quasi scontata. Queste tesi andrebbero promosse in tutta
Europa, a partire dalle nazioni più pro-austerity.
2) Parallelamente a questo, bisognerebbe dire in Europa che
se non troviamo un accordo per cambiare alcune cose che
dobbiamo cambiare è necessario, all'interno dei trattati
attuali, all'interno dell'Euro attuale, ridare zone di
autonomia monetaria da affiancare e non in sostituzione
all'Euro.
In questo modo non c'è alcun timore di un'uscita dall'Euro,
ma riconquistiamo spazi di autonomia. Questo si può fare da
subito. Il "piano B" non può essere l'uscita dall'Euro, ma
la trasformazione dell'Euro da moneta UNICA a moneta COMUNE.
30 maggio 2018 8:19 - renato9969
Più che uscire dall'euro si dovrebbe uscire dalla cecità
di questa Europa che non è unita. La politica sui migranti
ha portato gli italiani all'esasperazione. Lo sforzo lo
dobbiamo fare solo noi questa è l'amara conclusione. Il
Bail-in è stato fatto solo dopo, non a caso, che la
Germania ha salvato le proprie banche ed i soldi dei
tedeschi, a noi invece ci dobbiamo, sobbarcare le spese e
perdere anche i soldi. Germania e Francia hanno potuto
sforare con il debito pubblico, l'Italia NO! Germania e
Francia commerciano ancora con la Russia, all'Italia è
vietato. Così è nato il populismo e l'anti Europa.
Comunque senza l'Italia non c'è Europa è meglio che se lo
mettano in testa a Bruxelles. Se i mercati trascinassero il
nostro bel paese alla rovina finanziaria, dopo una breve
vittoria si accorgerebbero che in nome della finanza e dei
facili guadagni si sono tagliati le palle, non male per i
grandi economisti pensatori. Se l' Italia dovesse uscire
dall'euro anche gli altri paese sentirebbero il dolore che
sentiamo noi.