Che si espongano le rispettive responsabilità studiate e
codificate asetticamente dai pianificatori e dai redattori
(per ultimi i politici), circa il rispetto di norme del
C.d.S. è cosa buona ed utile.
C'è, comunque da rilevare che queste norme spesso tutelano
maggiormente l'utente forte al posto del debole qual è il
pedone e sue equiparazioni. E di questo, come dalla scheda
ben esposta e preparata circa le sentenze di Cassazione, ci
si è finalmente accorti (non che non se ne siano accorti i
cittadini) a livello giurisprudenziale di logica analitica
degli attori per cui si è data importanza alla
differenziazione fra utenti della strada.
Nelle sentenze si elencano alcuni princìpi che evidenziano,
appunto, i diversi gradi di responsabilità pur lasciando,
per il momento, ancora un certo margine a favore delle
pretese del presuntuoso automobilista.
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Dal link:
Finalmente ed era proprio tempo che anche la Cassazione
emettesse sentenze indirizzate alla tutela del pedone, ma in
esso anche di ogni altro utente debole della strada
(bambini, vecchi, disabili, conducenti qualsiasi mezzo di
presidio per sè o per altri simili utenti).
Da molto tempo si è sempre posta esacerbazione nei
confronti del pedone considerandolo una sorta di provocatore
di incidentalità e non considerando, per esempio, la non
possibile e perfetta rispondenza psico-fisica dell'utente
che, ancorchè cittadino avente comune diritto di circolare
in luogo pubblico, pur non potendosi, ovviamente, pretendere
di dotarlo di sorta di patente come è il permesso di
condurre, per cui si sostengono esami, visite,
autorizzazioni ecc. ..perciò il pedone (includendovi tutto
ciò che non è automobilistico (neppure il ciclista- caso a
parte ed intermedio ha la patente- figurarsi darla a un
bambino, a un qualsiasi casalingo-casalinga che va a far la
spesa, o altri che si vogliono fare la passeggiata e, magari
hanno diabete-problemi cardiaci o altro anche peggio))
ripeto, IL PEDONE lo vogliamo privare del proprio diritto
di cittadino ed essere umano di circolare anche nel mondo e
nelle strade che arrogantemente si sono attribuite al solo
conducente (patentato, ma spesso inabile mentalmente,
insolente, impietoso, egoista e telefonatore dentro la sua
scatoletta di latta) e quindi relegarlo al chiuso?
Quindi finalmente un ripensamento doveroso.
Ma bastava, comunque, l'applicazione puntuale di alcune
norme del CdS, specialmente quelle sui comportamenti e (come
richiamato nell'articolo) agli obblighi di fermarsi
all'occorrenza.