Il razzismo fa comodo a molti, sono molto dura contro il
razzismo perché è figlio dell'ignoranza che viene
partorita solo da chi è abituato/a a vivere sempre e solo
fra simili quindi in contesti sociali ristretti ( privati e
professionali ), sono settari perché vogliono un mondo
livellato a loro piacimento.
23 giugno 2018 18:57 - m7teverde8154
Mi sbaglierò, sig. Alessandro, anche perché non ho
particolari competenze né storiche né dialettiche, ma la
prova di quanto lei abbia ragione sta proprio nella
malcelata "animosità" espressa, con quanto scrivono, dai
suoi detrattori... Mi sembra che, per confutarla, si
arrampichino a tutti i costi sugli specchi con il rischio
che ne consegue... Glie lo dico da apolitico e da persona
che - per dirla con Mughini - ABORRE la politica a 480°...
Spero, a grandi linee, di essermi spiegato! NON c'è posto,
nell'universo umano, per il razzismo comunque
configuratooooo o giustificatoooooo!!!
23 giugno 2018 10:48 - giancarlo3171
Preciso meglio il mio pensiero, come mi ha chiesto.
Prima di tutto mi sembrava già chiaro dal mio primo
intervento che non la ritengo in malafede.
Le credo quando scrive di non appartenere ad alcun partito
politico, ma quando scrive "quindi non faccio propaganda" è
una ingenuità.
Qualsiasi scritto e pubblicato ha un significato politico,
anche al di la delle intenzioni.
Per me lei vede il razzismo anche dove non c'è.
Quando Salvini ha detto "I ROM italiani purtroppo ce li
dobbiamo tenere" intendeva "i delinquenti che vivono nei
campi Rom ce li dobbiamo tenere".
Certo Salvini parla come mangia, non usa un linguaggio
politicamente corretto ed è per questo che guadagna
voti.
Dagli altri commenti è chiaro che quello che lei ritiene
razzismo è principalmente disgusto per delinquenza
ostentata e spesso non adeguatamente punita dalla
magistratura.
Naturalmente non nego che il razzismo ci sia, ma in Italia
lo ritengo un fenomeno limitato.
Ci pensi, continuando a scrivere così fa un favore a
Salvini.
23 giugno 2018 10:24 - f7555
Gentile Alessandro, la tua conclusione non mi sta bene, ma
il confronto per me è stato istruttivo, più che sul
contenuto, sul modo di procedere.
Esatto, continuo a non vedere nessuna deriva razzista, vedo
una deriva di egoismo, vedo scarsissimo spirito di pietà,
vedo crescere l’invidia e anche la gelosia, la xenofobia
è straripante; infine il cinismo, che raggruppa tutti
questi sentimenti tutt’altro che caritatevoli; ma il
numero dei razzisti per me è rimasto quello di sempre.
saluti
Lucio
22 giugno 2018 14:12 - Alessandro Pedone
@Filanto_051
Il tema che voleva affrontare l'articolo era sul concetto di
razzismo. Trovo la sua ricostruzione storica un tantino
frettolosa, per usare un eufemismo.
Vuole chiamare "razzismo" buonsenso? Che dirle?
Mi sembra in linea con lo spirito del tempo ed in direzione
esattamente opposta allo spirito dell'articolo che ho
scritto.
Saluti.
22 giugno 2018 14:07 - Alessandro Pedone
@f7555
Ho compreso il suo punto di vista. Quindi la questione
linguistica era tesa a stigamatizzare il "buonismo"
dell'articolo che lei trova insopportabile, anche perché
non ci sarebbe nessuna deriva razzista.
Tutto chiaro. La pensiamo evidentemente in modo
profondamente diverso.
Ciò non significa né che io sia un sofista, né che le non
abbia ragione. Semplicemente opinioni diverse.
Saluti.
22 giugno 2018 10:57 - Filanto_051
Egregio Pedone,
A prescindere dalle disquisizioni che Lei espone, non Le
pare che - al di là del colore della pelle e delle
differenti conformazioni antropolgiche, sarebbe meglio che
ognuno 'si dia da fare a risolvere i problemi a casa
propria?
L'attuale situazione umanitaria non é altro che il
risultato dello sfacelo nel quale è piombato il continente
africano [a causa dell'incapacità di amministrarsi, leggi:
corruzione dilagante];
mi domando allora: dobbiamo continuare ad aiutare gli
africani e, dopo, mantenerli qui, oppure tornare al mero
colonialismo (?)
più che 'razzismo' questo lo chiamerei 'buonsenso'
22 giugno 2018 10:18 - f7555
Gentile Alessandro, mi dai ragione ancora una volta: le tre
parole che hai detto (polisemia, metonimia, sineddoche) sono
degli strumenti retorici, e la retorica va a braccetto per
l’appunto con la sofistica, infatti fu inventata proprio
dai sofisti nel V secolo a.C. A loro volta, la retorica e la
sofistica insieme, danno vita a quell’altra arte che è
l’eristica; di cui si fa larghissimo uso nei salotti
politici principalmente di sinistra, Michele Santoro,
Giovanni Floris, Lilli Gruber; ma non solo di sinistra. E a
quanto pare anche da te.
Solo che c’è un problema. E questo è che l’eristica
funziona solo con la parola parlata; niente affatto (o
quasi), con la parola scritta.
Il motivo che mi ha mosso a parlare è proprio il contenuto
dell’articolo, e insieme, l’ultima frase
dell’articolo: “È il momento di fare qualcosa. Non si
può stare in silenzio a guardare”.
Fino all’elezione di Donald Trump, raramente mi è
capitato di commentare qualcosa; ma dopo, anch’io, come
te, mi sono detto: “È il momento di fare qualcosa. Non si
può stare in silenzio a guardare” quest’ondata di
politicamente corretto, di buonismo e di retorica sofistica
che si è scatenata con una violenza mai vista.
Il tuo articolo, e non c’è né Crusca né non Crusca cui
appellarsi, è un chiarissimo tentativo di estendere il
concetto di razzismo in modo esponenziale, in modo da
poterlo somministrare non solo ai veri razzisti, che secondo
la corretta definizione in Italia non sarebbero che poche
decine di migliaia; ma a un’amplissima platea di egoisti,
di impietosi, di cinici, di poco misericordiosi cittadini; e
financo al mio gatto, fra un po’, che ha avuto l’ardire
di nascere bianco e non nero; o a quel tipo dai gusti
bizzarri che dal gelataio vuole solo panna e ripudia il
cioccolato.
L’articolo, che dici è molto piaciuto, non che su altri
siti internet, ma potrebbe apparire perfino sul N.Y.T. e sul
95 % dei mezzi di comunicazione mondiali, perché alla fine
non è la quantità che conta, è la qualità; lo diceva
anche uno che conosci e che apparteneva al tuo settore:
‘le azione non si contano, si pesano’ (perdona il mezzo
sofisma). Dai retta, la deriva razzista è solo nella tua
testa.
Saluti
Lucio
22 giugno 2018 7:08 - Alessandro Pedone
@f7555
Francamente mi sfugge l'utilità di queste puntualizzazioni
strettamente linguistiche.
Se desidera fare un dibattito su questioni linguistiche mi
trova sempre pronto, ma credo che non sia questa la sede
più appropriata poiché la finalità dell'articolo è
quella di dare un modesto contributo a porre un argine alla
deriva razzista che si sta diffondendo nel nostro paese e
non solo.
Vede, la “corsettina” di cui accenno nell'incipit
dell'articolo che lei commenta su questioni linguistiche è
stata fatta davanti alla Villa Medica di Castello (io abito
molto vicino e ci vado a piedi) dove ha sede l'Accademia
della Crusca... (chissà che non sia stato questo ad
ispirarmi il tema dell'articolo).
Le lascio tre parole di cui le suggerisco di approfondire
bene il significato: polisemia, metonimia, sineddoche. Sono
ragionevolmente certo, confidando nella sua capacità di
giudizio, che al termine del suo approfondimento potrà
constatare che l'uso dell'espressione “razzismo” per
indicare 4 diversi gruppi di fenomeni che conducono,
direttamente e indirettamente, a comportamenti razzisti non
è affatto impropria nella lingua italiana. Se ha dei dubbi,
possiamo sempre chiederlo Accademia delle Crusca:
http://www.accademiadellacrusca.it/it/node/9
Diverso è il discorso sul fatto se ciò sia utile o meno.
Questo lo lascio completamente al giudizio dei lettori.
In un precedente commento mi sono addirittura scusato con
lei nel caso in cui queste mie espressioni abbiamo portato
in lei confusione. Altri lettori hanno apprezzato molto
l'articolo che è apparso anche su altri siti internet. E'
questione di punti di vista. Ciò che è importante, per il
sottoscritto, al di là delle questioni strettamente
linguistiche sulle quali mi sento ragionevolmente certo, è
il contenuto dell'articolo. Su questo ha dei commenti da
fare?
la saluto molto cordialmente con grande simpatia.
21 giugno 2018 11:21 - f7555
Alessandro, non ti accorgi neppure di avermi dato ragione.
Dici: “Per "forme" di razzismo intendevo fenomeni di varia
natura che hanno in comune, come punto di caduta,
incrementare nella società il razzismo”.
C’è sottinteso qualcosa nella tua affermazione: “Per
“forme” di razzismo intendevo fenomeni di varia natura
(CHE NON SONO RAZZISMO) che hanno in comune, come punto di
caduta, incrementare nella società il razzismo”.
Cioè hai voluto elencare 4 fenomeni, che pur non essendo
razzismo, portano al razzismo. Ma se quei fenomeni non sono
razzismo, non puoi chiamarli razzismo, e invece proprio
così li hai chiamati:
Razzismo RETTILE
Razzismo dell’IGNORANZA
Razzismo dell’OPPORTUNISMO
Razzismo dell’INDIFFERENZA
Pretendi, in sostanza, di dimostrare che una “forma” di
razzismo, non è razzismo; così come una “forma” di
pianta non è una pianta?
Con l’esempio delle piante mi dai ancora di più ragione.
Stai facendo la stessa cosa di uno che andato in una serra a
comprare 4 “forme” di piante, pretenda poi di pagarne
solo una, perché, è vero che le “forme” sono 4, ma la
pianta è una sola.
In realtà se compri 4 “forme” di piante o 4 “forme”
di animali, ti porti a casa o 4 piante, o 4 animali. Così
come se parli di 4 forme di razzismo, alla fine hai 4
razzismi.
Hai fatto un bellissimo sofisma, simile a quelli delle
banche che tu combatti giornalmente.
Saluti
Lucio
21 giugno 2018 10:05 - Alessandro Pedone
@gm da legnano.
Rifiutare "i ladri di rame e di auto, i delinquenti, i
maleducati, chi abbandona rifiuti e immondizia dove gli
pare, chi non rispetta le regole della civile convivenza"
non è mai razzismo.
Pensare che queste azioni siano svolte da "certi ceti"
piuttosto che da altri e concentrare le proprie azioni non
sulle PERSONE che commettono quegli atti che lei rifiuta (ed
io con lei!) ma sulla loro appartenenza a qualche gruppo
(etnico, culturale, religioso, o di qualsiasi tipo), questo
sì che è una forma di razzismo.
Io comprendo e CONDIVIDO la sua indignazione verso
comportamenti di INDIVIDUI che rubano, magari sono
maleducati, non hanno rispetto per il luogo dove vivono,
ecc. Individui di questo tipo ci sono sono di diverse
nazionalità. Non c'entra niente essere ROM o Italiani.
Poniamoci il problema di come risolvere questi problemi a
prescindere dall'appartenenza a questo o quel gruppo. Il
fatto è che posto su un piano logico-razionale il problema
non è più un bacino di voti. Il razzista opportunista non
può più sfruttare l'argomento.
Poniamoci i problema di come far diminuire i furti,
benissimo. Facciamolo però razionalmente e partiamo dai
dati, non dalle emozioni. Se partiamo dai dati dobbiamo dire
che i furti sono diminuiti in modo consistente. Nell'ultimo
triennio completo (2014-2017) sono calati di oltre il 20%,
di oltre il 25% sono calate le rapine, di oltre il 25% sono
calati gli omicidi. Questi sono i dati. Non è sufficiente!
Dobbiamo puntare ad eliminarli completamente! Sono
d'accordo. Ma partiamo dai dati.
21 giugno 2018 9:50 - Alessandro Pedone
@F7555 Certamente il razzismo è uno e non 4. Infatti ho
scritto "forme" di razzismo. Così come esistono delle forme
diverse di piante, di animali ecc.
Per "forme" di razzismo intendevo fenomeni di varia natura
che hanno in comune, come punto di caduta, incrementare
nella società il razzismo.
Può darsi che il punto di vista che ho cercato di esprime
sia una inutile complicazione. In tal caso me ne scuso. Non
era mia intenzione.
Grazie per aver espresso il suo punto di vista.
20 giugno 2018 17:18 - gm da legnano
Stavolta, mio stimato Alessandro Pedone, non mi trovi
d’accordo, anche se sull’ignorante convengo che
l’abbia fatta grossa. Ma forse la sua ignoranza può
essere attribuita alla scarsa padronanza del lessico e
dell’etimologia ma l’idea espressa rende chiaramente il
sentire della pubblica opinione relativamente al modo di
sbarcare il lunario di molti disperati.
Non mi sento razzista se rifiuto i ladri di rame e di auto,
i delinquenti, i maleducati, chi abbandona rifiuti e
immondizia dove gli pare, chi non rispetta le regole della
civile convivenza. Non mi sento razzista se rilevo una
concentrazione elevata di reati in certe categorie di
persone.
Cerco di dominare il mio razzismo rettile e quello
ignorante, l'opportunistico e l’ indifferente ma a conti
fatti mi sento indignato e violentemente offeso da azioni
svolte da certi “ceti” che siano questi di razza ariana,
rom, sinti .... politicanti disonesti o anche “grandi”
nazioni criminali dominate da fanatismo religioso.
20 giugno 2018 16:39 - f7555
Gentile Alessandro Pedone, leggendo questo post, mi è
venuta in mente una battuta che ho sentito spesso a Firenze:
ufficio complicazione cose semplici.
Del resto, pare che l’estensione di un concetto a danno
della sua intensione, crei sempre dei problemi, per esempio
rendere difficile se non impossibile una sana dialettica.
Ora, fra le definizioni che ho trovato, la più precisa
secondo me, è quella dell’Abbagnano: Razzismo: “La
dottrina che tutte le manifestazioni storico-sociali
dell’uomo e i suoi valori (o disvalori) dipendano dalla
razza e che esista una razza superiore («ariana» o
«nordica») destinata ad essere la guida del genere
umano”.
Non c’è bisogno di molte parole: il razzismo è uno, non
quattro; se uno rientra nella definizione gli puoi dare del
razzista, altrimenti dovresti limitarti a dargli del cinico,
dell’impietoso, dell’intollerante, dello xenofobo.
saluti
Luciano Marci
20 giugno 2018 16:03 - Alessandro Pedone
@giancarlo3171 - Grazie del suo contributo. Il Ministro
dell'Interno che usa espressioni chiaramente razziste come
"I ROM italiani purtroppo ce li dobbiamo tenere" lo trova un
fenomeno limitato?
Sulla mia presunta "scarsa capacità di giudizio" può
certamente avere ragione, non sta a me giudicarlo.
Per la presunta malafede che - bontà sua - lei mi affibbia
in quantità inferiore alla prima, le assicuro che io non
faccio parte di nessun partito politico e non farò mai
parte di alcun partito politico (quindi non faccio alcuna
propaganda) poiché credo in un modo diverso di fare
politica: la politica delle scelte quotidiane individuali.
Impegnarmi affinché il razzismo, talvolta strisciante e
sempre di più esplicito, venga stigmatizzato è una di
queste scelte che faccio assolutamente senza alcun secondo
fine.
Detto questo, mi piacerebbe che lei esprimesse le sue idee
nel merito, se lo ritiene, oltre ad esprimere (in modo del
tutto legittimo) opinioni sulla capacità e malafede
dell'autore.
Cordiali saluti.
20 giugno 2018 15:14 - giancarlo3171
Articolo convenzionale che drammatizza un fenomeno limitato
per fare propaganda politica.
Opportunismo della condanna del razzismo.
Nell'autore vedo più ingenuità e scarsa capacità di
giudizio che malafede.
Tra l'altro è una propaganda controproducente.
L'aumento delle intenzioni di voto per la Lega lo dimostra.