I pagliacci hanno sempre divertito la gente. La gente vuole
qualcuno da ammirare, da seguire, per goderseli e sperare
sulle promesse. Quindi riuscire a fare questo è appagante,
fa sentire protagonisti, risveglia la vanità che in ogni
modo è anche in noi del popolo.
E vedersi rispecchiati in qualcosa o qualcuno che ha fatto
presa su tanti ci rende anche noi, popolani, protagonisti
anche se indiretti.
Come ci rende partecipi e protagonisti il battere le mani a
un concerto, a un comizio, a un talk-show, a una conferenza,
a un funerale(baggiana consuetudine), a un barzellettiere,
all'apparire di un personaggio in quanto abbiamo fatto, pure
noi, la nostra parte, in sharing. Oppure quando qualcuno che
"conta" ci promette qualcosa di ambìto, che ci interessa.
Ammiriamo uno che ci paga il caffè, che ci assicura di
calarci le tasse, che ci libera dal peso delle oppressioni
della vita quotidiana, che ci futurizza un aumento dello
stipendio o maggior libertà di quanta non ne possediamo
già adesso, ad abundantiam. o per turare le buche stradali.
Per rifarci della nostra mediocrità esistenziale vengono a
fagiolo quelli che ci fanno sperare nel nostro "IO"
affinchè emerga dandoci la possibilità (alla meno) di dar
loro consensi (il voto o il favorevole commento, o
l'ammirazione palese) e di farli giungere a compimento del
loro piano di "salvataggio" .
Ma, invero, è tutta teoria. L'emersione del Popolo è
comunque passiva, gregaria quando va bene.
Il vero vincitore è pur sempre il cerebro-leader, chi sa
tenere il banco, chi suona meglio il piffero.
Questi emergenti sono persone superiori, da NOBEL, anche se
non in letteratura, in medicina, o per la pace.
Anche se solo per premiare un utilizzo dell'encefalo
maggiore della infima, bassa mediocrità che appartiene a
noi Popolo comune che non sa fare altro che commentare,
bofonchiare, dare giudizi, passare per saputo e sparare:se
ci fossi io.....
In fondo, chissà perchè, il Popolo ammira uno che fa un
colpo da dieci milioni, ma sputerebbe addosso al ladruncolo
di una scatoletta di tonno.
Il primo è un professionista bravo e meritevole di plauso,
il secondo è un balordo da dieci anni di galera.
Vai te a capire il Popolo.
Quindi, caro Grillo, non ho esaltato le panzane o le verità
da te dette, ma ho voluto solo comunicarti che hai buon
gioco sulla gente e lo sai bene. Solo di questo ti dò
atto.
In fondo, solo e spesso neppure, esiste una reale verità.
L'evoluzione, come in natura, dei comportamenti umani va a
seconda di un andamento caotico e temporale.
Lo spread a settecento di qualche anno fa fece cadere un
governo anche se si diceva che non era un problema. E
infatti non lo fu perchè qualcuno ricominciò a comprare
titoli di stato e molti seguirono l'andazzo. In poco tempo
ridiscese e si reinnescò un processo favorevole: più soldi
per il dp, più giudizi di benevolenza dalle compagnie di
rating, più interesse per gli investitori,
ridimensionamento dei fenomeni speculativi, apporto di
notevoli capitali esteri, maggiori consumi, più adorata
crescita, maggior inflazione con direzione almeno al
proclamato 2%, aumento di prezzi con aumento delle tasse
versate allo Stato, maggiori ordini industriali e
commerciali, maggior fiducia dei consumatori, più
occupazione, ecc. tutto questo portò all'uscita(si disse)
dal tunnel della grande crisi dell'ultimo decennio.
Purtroppo è tutto fumo. Ma non dimentichiamo che ogni
fenomeno, inevitabilmente, può dipendere anche dalle parole
pronunciate dagli imbonitori professionali.
Il soggetto di cui al presente articolo può essere uno di
loro.
Starebbe al popolo gregge, non col semplice atto di voto che
riempie la bocca di "democrazia" e così sia, ad opporsi con
ridimensionamenti terapeutici di queste figure. Ma il Popolo
non è ancora maturo e dubito che lo diverrà mai.
2 ottobre 2018 12:54 - annapaola
In questa fotografia il naso di Grillo sembra quello di un
pagliaccio.
Ma il trucco non c'è. E' Grillo al naturale.
Un pagliaccio al naturale.
Altro che comico!
1 ottobre 2018 20:35 - Cristina Ciccarelli
Chi è staccato dalla realtà solitamente si chiama persona
alienata cioè che vive in un mondo falsato, ovattato da
qualcosa, anche 10 anni fa c'erano molte persone alienate
infatti ne ho incontrate diverse, sembrano vivere nell'era
industriale o negli anni 70 terminata da decenni - infatti
parlano al passato e spesso per deriderli dicevo "c'era una
volta...", sembrano resistenze verso i cambiamenti socio
economici in atto da tempo, interagire con queste menti è
sconcertante perché è come parlare con muri di gomma o
sputa parole.