Quello che ci si deve chiedere, però, è come mai in questa
famosa democrazia, il famoso potere del popolo non prevalga
realmente anzichè fare solo delle lamentazioni. Viene da
pensare che l'esercito di chi approva questo modo di
governare sia molto più numeroso dei dissenzienti anche se,
in rapporto alla totalità, è pure di minoranza.
Chi li ha messi su con l'estremo sacrificio e dedizione di
andare a porre una crocetta su un bel foglio elettorale
quasi sacro veicolo di espressione democratica, doveva(e
malauguratamente deve ancora) credere di aver compiuto
l'atto di riscaldamento del proprio portafoglio, non importa
se a scapito del Paese. E la democratica parte che non ha
votato o che ha votato contro che è pur sempre cittadinanza
italiana con tutti i diritti degli altri (compreso anche
quello di non votare se è vero che lo fanno pure i nostri
bravi delegati camerali) che fine ha fatto?
Chiediamoci: un cibo che non ci piace, si butta via. Sembra
invece che dobbiamo fare come si diceva una volta cioè...o
mangiar quella minestra o.... Ma le parole servono a ben
poco.
2 ottobre 2018 12:52 - annapaola
Sono d'accordo con quanto dice Mastrantoni; le promesse
stratosferiche basate sul niente, la finanziaria
insostenibile e ora il differenziale titoli tedeschi/titoli
italiani alle stelle (ben più di cinque!), che forse
nemmeno si ferma lì.
Su una cosa la penso in altro modo.
Di Maio non è quell'ingenuo zuzzerellone che si vuole far
credere.
No. Quello che sta avvenendo ai nostri danni, ai danni di
tutto il Paese, compresi quei poveri che si dice volere
aiutare, mentre invece se ne aggiungeranno tanti altri, me
compresa, quello che sta avvendendo con questa sciagurata
stupida finanziaria rientra in un calcolo politico di
scardinamento dell'Italia dall'UE.
Solo che, così facendo, si scardina anche l'Italia in sé,
la si manda in rovina. E ho paura che loro lo sappiano
perfettamente.
Perché lo fanno?
Perché bisogna(va) cambiare. Che importa come?
L'importante è cambiare.