17 luglio 2019 16:17 - bertollini2660
Mi permetto di dissentire, quando avevamo la Lira prendemmo
l'Oscar come Moneta più solida del Mondo, mentre
attualmente la situazione è questa: ........
Ma caro commentatore, si parla di 60 (sessanta) anni fa. ed
io avevo vent'anni, studiato ragioneria, lavorato già in
attività economiche. Io mi ricordo le euforie della gente
(ma non di tutti perchè anche allora il lavoro non era
offerto così abbondantemente come ora molti credono e vanno
per intuizione) quando finalmente a rate potevano comprare
la Vespa 190/200 mila lire, il TV rotondo B/N a un canale
con la nebbia a 180 mila lire, e qualcuno tra i più
fortunati la prima 600, poi la 500 che non funzionavano mai,
bollivano(la 600) ecc.
Guardatevi pure le apoteosi esultanti di qualche interessato
filmato di allora !
Si veniva dal nulla del dopoguerra e si era ricominciata la
ricostruzione, per forza con tanti sacrifici e lavoro
sacrificante (non certo come adesso) si riusciva a condurre
una vita accettabile. Se la paragoniamo ai tempi nostri in
cui si ha e si pretende tutto, si aveva solo quel poco più
di nulla, ma si era contenti più di adesso.
E non c'erano tutti quei raffronti attuali, no statistiche
paragonative e omogeneamente confrontabili, specie con paesi
europei peraltro decisamente divisi in due blocchi.
L'occidente, con frontiere ferree, commerci pochi con dazi
enormi, valute le più diverse con cambi spesso fissi.Per
anni e anni ci volevano 750 lire per 1 marco. L'economista
di un tempo faceva meno fatica a coordinare le transazioni e
a programmare produzioni ed import/export.
Il Giappone era contingentato. La Cina era ancora un
mistero, Il blocco Sovietico "apriti cielo", Il petrolio per
quel poco che si usava non faceva oscillazioni. La benzina
però cresceva al ritmo delle auto che si immatricolavano,
ma quasi solo italiane.
Le produzioni di elettrico e di elettronico(quel poco)
veniva dalla Germania(Grundig, Telefunken, ecc.)
dall'Olanda(Philips) da Singapore e Hong Kong un po' di
radioline, componentistica elettronica ecc. (la prima
radiolina a transistor Sony (anche Sanyo) uscì nel '61 la
comprai a 10000 lire di contrabbando e me la portai in leva
militare. Rammento che un pacchetto di nazionali costava 80
lire e uno "americano" di contrabbando 100/120 lire. Fate un
po' i conti! Un caporale prendeva 100 lire al giorno.
Questo ed altro ancora era il boom che ha fatto guadagnare
lo pseudo oscar (più che altro stabilità temporanea) della
famosa moneta chiamata lira. E se si andava all'estero cambi
comunque vessativi...alla faccia dell'oscar. Nel '65 in auto
feci un giro di 5000 km in tutta Europa. Bagagliai disfatti,
austriaci in ricerca di contrabbando di banane, tedeschi,
belgi olandesi, francesi, spagnoli, svizzeri ...sempre
cambiare, ma non lire...dovevi munirti di dollari perchè
solo quelli prendevano. E delle lire non sapevano che
farsene, non le conoscevano neppure e non le avrebbero mai
potute realizzare. Non c'erano bancomat, carte di credito
ecc.Bello? Non mi sembrava ai miei tempi.
No raffronti, no globalizzazione, no liberismo spinto
commerciale-finanziario, solo primi pensieri di Europa con
l'ERP, la Comunità Europea, la CEE, ecc. i famosi del
dopoguerra Piani di cui Marshall, ecc, per portare
ossigeno(poi anche dipendenza) e tanto altro ancora.
E allora, per forza, quando si parte da zero (o sotto zero)
anche il minimo scatto di benessere crea un ipotetico
precedente su cui confrontare un mondo mille volte diverso
com'è adesso con realtà embrionali e separatamente locali
come allora. Quindi NON confrontabile.
Come sbagliano quelli che paragonano la crisi anni 20 con
quelle di adesso. Confrontare lira di 60 anni fa e
rievocarla con "nostalgia" è pura utopia e mancanza di
senso di realtà.
Bella allora l'inflazione degli anni 90 con tassi a due
cifre in cui un cct raggiungeva anche il 16, 17 %? E c'era
ancora la lira, no?
Un ricordino sufficientemente dimostrativo:
https://www.corriere.it/cronache/14_agosto_30/era-l-anno-mir
acolo-economico-la-seicento-due-premi-nobel-5a182758-3002-11
e4-88f9-553b1e651ac7.shtml (controllare gli spazi)
Lasciamo a Cesare quel che era di Cesare e cerchiamo di
vedere bene il nemico prima di sparare.
17 luglio 2019 16:17 - bertollini2660
Mi permetto di dissentire, quando avevamo la Lira prendemmo
l'Oscar come Moneta più solida del Mondo, mentre
attualmente la situazione è questa:
Governo, sempre Forte con i Deboli e sempre Debole con i
Forti !
I conti sono destinati a peggiorare sempre fino al nostro
fallimento, anche dissanguando completamente il popolo (e lo
stanno facendo). Se non siamo TITOLARI della Moneta non
possiamo guidare ne inflazione, ne svalutazione. I SOLDI LI
STIAMO COMPRANDO DA UN PRIVATO E NON POTREMO MAI PAGARLI
PERCHÉ IL FORNITORE APPLICA UN TASSO CHE DOVREMMO PAGARE
CON ALTRI SOLDI STAMPATI CON ALTRO TASSO! Se poi si
preferisce far finta di non capire, tentando di dare la
colpa sempre all'avversario politico e mai al meccanismo
perverso che ha una precisa DATA di inizio e delle chiare
FIRME sugli accordi, possiamo solo augurarci di morire
presto per abbreviare l'agonia !
Vi invito a leggere copiando questo Link. Grazie.
https://www.studiostampa.com/2010/03/unione-europea-e-stati-
uniti-deuropa.html
15 luglio 2019 21:11 - savpg8801
Sembra natura umana il perseguire e seguire le negatività.
Le cose positive non interessano. L'informazione
socio-giornalistica, tv, radio, e reale da caffè e club ed
anche del popolaccio di tutti noi è improntata sulle
notizie scabrose, cattive, macabre, negative,
delinquenziali, ecc. e le buone non generano audience.
Vero quel che asserisce Vincenzo. Si evidenzia solo ciò che
produce negativismo. Il bello e il buono non sembrano far
parte dei fenomeni della vita sia essa economica, sociale,
ecc.e non fanno scoop.
Mi ricordo di un concessionario commerciante di automobili
allorchè uscì un primo modello di Autobianchi a trazione
anteriore (che io comprai) e un altro tizio anche lui
cliente, ebbe un incidente e ruppe qualcosa di anteriore
che, secondo lui, era una negatività nel posizionamento
nell'auto. La diatriba si concluse quasi nel fallimento
dell'azienda. Il concessionario disse che contava di più
uno che dicesse male più che cento a dire bene. Non vendeva
più macchine!
Uno va in tutti i posti a propagandare, i cento non vanno in
nessun posto. E la gente, si sa, è gregaria.
Similitudine concettuale che calza con l'articolo di
Donvito.