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18 luglio 2019 18:44 - savpg8801
17 luglio 2019 16:17 - bertollini2660
Mi permetto di dissentire, quando avevamo la Lira prendemmo l'Oscar come Moneta più solida del Mondo, mentre attualmente la situazione è questa: ........

Ma caro commentatore, si parla di 60 (sessanta) anni fa. ed io avevo vent'anni, studiato ragioneria, lavorato già in attività economiche. Io mi ricordo le euforie della gente (ma non di tutti perchè anche allora il lavoro non era offerto così abbondantemente come ora molti credono e vanno per intuizione) quando finalmente a rate potevano comprare la Vespa 190/200 mila lire, il TV rotondo B/N a un canale con la nebbia a 180 mila lire, e qualcuno tra i più fortunati la prima 600, poi la 500 che non funzionavano mai, bollivano(la 600) ecc.
Guardatevi pure le apoteosi esultanti di qualche interessato filmato di allora !
Si veniva dal nulla del dopoguerra e si era ricominciata la ricostruzione, per forza con tanti sacrifici e lavoro sacrificante (non certo come adesso) si riusciva a condurre una vita accettabile. Se la paragoniamo ai tempi nostri in cui si ha e si pretende tutto, si aveva solo quel poco più di nulla, ma si era contenti più di adesso.
E non c'erano tutti quei raffronti attuali, no statistiche paragonative e omogeneamente confrontabili, specie con paesi europei peraltro decisamente divisi in due blocchi.
L'occidente, con frontiere ferree, commerci pochi con dazi enormi, valute le più diverse con cambi spesso fissi.Per anni e anni ci volevano 750 lire per 1 marco. L'economista di un tempo faceva meno fatica a coordinare le transazioni e a programmare produzioni ed import/export.
Il Giappone era contingentato. La Cina era ancora un mistero, Il blocco Sovietico "apriti cielo", Il petrolio per quel poco che si usava non faceva oscillazioni. La benzina però cresceva al ritmo delle auto che si immatricolavano, ma quasi solo italiane.
Le produzioni di elettrico e di elettronico(quel poco) veniva dalla Germania(Grundig, Telefunken, ecc.) dall'Olanda(Philips) da Singapore e Hong Kong un po' di radioline, componentistica elettronica ecc. (la prima radiolina a transistor Sony (anche Sanyo) uscì nel '61 la comprai a 10000 lire di contrabbando e me la portai in leva militare. Rammento che un pacchetto di nazionali costava 80 lire e uno "americano" di contrabbando 100/120 lire. Fate un po' i conti! Un caporale prendeva 100 lire al giorno.
Questo ed altro ancora era il boom che ha fatto guadagnare lo pseudo oscar (più che altro stabilità temporanea) della famosa moneta chiamata lira. E se si andava all'estero cambi comunque vessativi...alla faccia dell'oscar. Nel '65 in auto feci un giro di 5000 km in tutta Europa. Bagagliai disfatti, austriaci in ricerca di contrabbando di banane, tedeschi, belgi olandesi, francesi, spagnoli, svizzeri ...sempre cambiare, ma non lire...dovevi munirti di dollari perchè solo quelli prendevano. E delle lire non sapevano che farsene, non le conoscevano neppure e non le avrebbero mai potute realizzare. Non c'erano bancomat, carte di credito ecc.Bello? Non mi sembrava ai miei tempi.
No raffronti, no globalizzazione, no liberismo spinto commerciale-finanziario, solo primi pensieri di Europa con l'ERP, la Comunità Europea, la CEE, ecc. i famosi del dopoguerra Piani di cui Marshall, ecc, per portare ossigeno(poi anche dipendenza) e tanto altro ancora.
E allora, per forza, quando si parte da zero (o sotto zero) anche il minimo scatto di benessere crea un ipotetico precedente su cui confrontare un mondo mille volte diverso com'è adesso con realtà embrionali e separatamente locali come allora. Quindi NON confrontabile.
Come sbagliano quelli che paragonano la crisi anni 20 con quelle di adesso. Confrontare lira di 60 anni fa e rievocarla con "nostalgia" è pura utopia e mancanza di senso di realtà.
Bella allora l'inflazione degli anni 90 con tassi a due cifre in cui un cct raggiungeva anche il 16, 17 %? E c'era ancora la lira, no?
Un ricordino sufficientemente dimostrativo: https://www.corriere.it/cronache/14_agosto_30/era-l-anno-mir acolo-economico-la-seicento-due-premi-nobel-5a182758-3002-11 e4-88f9-553b1e651ac7.shtml (controllare gli spazi)
Lasciamo a Cesare quel che era di Cesare e cerchiamo di vedere bene il nemico prima di sparare.
17 luglio 2019 16:17 - bertollini2660
Mi permetto di dissentire, quando avevamo la Lira prendemmo l'Oscar come Moneta più solida del Mondo, mentre attualmente la situazione è questa:
Governo, sempre Forte con i Deboli e sempre Debole con i Forti !
I conti sono destinati a peggiorare sempre fino al nostro fallimento, anche dissanguando completamente il popolo (e lo stanno facendo). Se non siamo TITOLARI della Moneta non possiamo guidare ne inflazione, ne svalutazione. I SOLDI LI STIAMO COMPRANDO DA UN PRIVATO E NON POTREMO MAI PAGARLI PERCHÉ IL FORNITORE APPLICA UN TASSO CHE DOVREMMO PAGARE CON ALTRI SOLDI STAMPATI CON ALTRO TASSO! Se poi si preferisce far finta di non capire, tentando di dare la colpa sempre all'avversario politico e mai al meccanismo perverso che ha una precisa DATA di inizio e delle chiare FIRME sugli accordi, possiamo solo augurarci di morire presto per abbreviare l'agonia !
Vi invito a leggere copiando questo Link. Grazie.
https://www.studiostampa.com/2010/03/unione-europea-e-stati- uniti-deuropa.html
15 luglio 2019 21:11 - savpg8801
Sembra natura umana il perseguire e seguire le negatività. Le cose positive non interessano. L'informazione socio-giornalistica, tv, radio, e reale da caffè e club ed anche del popolaccio di tutti noi è improntata sulle notizie scabrose, cattive, macabre, negative, delinquenziali, ecc. e le buone non generano audience.
Vero quel che asserisce Vincenzo. Si evidenzia solo ciò che produce negativismo. Il bello e il buono non sembrano far parte dei fenomeni della vita sia essa economica, sociale, ecc.e non fanno scoop.
Mi ricordo di un concessionario commerciante di automobili allorchè uscì un primo modello di Autobianchi a trazione anteriore (che io comprai) e un altro tizio anche lui cliente, ebbe un incidente e ruppe qualcosa di anteriore che, secondo lui, era una negatività nel posizionamento nell'auto. La diatriba si concluse quasi nel fallimento dell'azienda. Il concessionario disse che contava di più uno che dicesse male più che cento a dire bene. Non vendeva più macchine!
Uno va in tutti i posti a propagandare, i cento non vanno in nessun posto. E la gente, si sa, è gregaria.
Similitudine concettuale che calza con l'articolo di Donvito.
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