E' stata eletta, siamo in Democrazia, ha esperienza da
vendere, rappresenta classi sociali senza laurea ma con
grossi problemi, meglio di lei chi? un giovane laureato che
non ha mai lavorato e non ne conosce i problemi, o un
avvocato parlamentare di carriera che ha passato la vita a
barcamenarsi per essere rieletto.
11 settembre 2019 9:59 - DanieleA
Brava Annapaola, grazie!
8 settembre 2019 14:18 - savpg8801
Milioni di persone giovani, di ogni ceto sociale, a quelle
epoche hanno concluso solo il percorso elementare ed anche
quello medio. Posso solo dire che le scuole medie (parlo
delle mie dal 1950 al 1954) erano un salto (non solo per
l'esame di ammissione) notevole per la gran parte degli
allievi che, e per i quali, provenendo da una scuola
elementare a insegnante unico/a, da famiglie in gran parte
di basso ceto, e quindi bisognose di braccia più che
intelletto, da scarsità di cultura generale che si limitava
a quello che accadeva nella propria strada e che non
interessava quasi nessuno, ci fossero mire e priorità più
importanti che acculturarsi.
Quindi l'allieva/o (bisogna sempre menzionare i generi
altrimenti ci sono permalosità) doveva fare i conti con una
necessità importante di adeguarsi a realtà quali
insegnanti plurimi con le proprie esigenze e metodi (non
ultime le differenziazioni di "ceto") con materie difficili
quali specialmente il latino, ecc.
Non è troppo dire che, a quell'epoca, una buona formazione
media poteva equipararsi(a livello di crescita mentale) a
un'attuale mediocre scuola superiore visti i livelli spesso
osservati in gente che ne esce(salvo naturalmente il mondo
social e dello smartphone).
Lo stesso dicasi e sentito da qualche tempo asserire, che la
formazione di diplomati dell'epoca (liceo, l.scientifico,
Istituti tecnici e poco altro) parlo di anni fino al '70 ,
ha quasi le caratteristiche di quelle di una media
Università attuale. Qualche eccezione c'è.
In un Istituto ove, per esempio, si studiavano due lingue
straniere, cinque anni di materie economiche e tecniche
specialistiche, quattro anni di diritto, statistica,
economia politica, un quinquennio di letteratura italiana e
straniera, chimica, scienze, un Dante e compagni per anni e
anni di intensità ora impensabili, più storia-geografia ed
altre materie, il tutto severamente e con la reale
possibilità per molti di essere bocciati e
rimandati....realmente.
Tutto ciò è rilevabile da chiunque abbia poi lavorato e si
sia trovato a dover formare e ad insegnare a nuovi elementi
sul luogo di lavoro e a dover constatare che qualche
perplessità sorgesse sul "come" diversi avessero conseguito
diplomi o lauree.
Quindi non basiamo troppo i giudizi sulla valenza
"superiore" di un diplomato-laureato rispetto a un
licenziato medio.
In definitiva la storia informa che spesso le grandi menti,
le grandi scoperte, i grandi studi sono scaturiti da oscuri
figli del popolo, da "esecrati fai da te", da elementari ma
cocciuti ricercatori spesso non alla ricerca del solo danaro
e nemmeno del prestigio, ma di motivazioni personali o
sociali o anche di nulla.
Che ce ne facciamo di un medico-chirurgo che ha imparato a
mente un trattato di fisiologia ma per applicarla dovrà
farsi dieci-venti anni di esperienza sul campo? Cosa che
molti hanno fatto prima e poi approfondito invertendo la
scaletta.