“Ricordate la battaglia per il deficit del 2019 ? Il
governo gialloverde lottava per ottenere un misero 2,4% nel
rapporto tdeficit/pil mentre l’Europa ci concedeva
soltanto un ridicolo 2,04%. Bene. Ieri sono arrivati i dati
Istat: il deficit del 2019 è stato del 1,6%. Ossia 0,4% di
deficit in meno rispetto a quanto imposto dalla UE. Il che
in soldoni vuol dire che avremmo potuto spendere 8 miliardi
in più o fare dei tagli di tale importo per fare respirare
i cittadini e le imprese e non l’abbiamo fatto”.
Qui tutto l’articolo:
Virus, MES e deficit (F. Amodeo)
di Francesco Amodeo
Le 8 lezioni che il Coronavirus ci ha dato sull’Europa e
sul neoliberismo
1) La numero 1: Un paese senza sovranità monetaria può
gestire le questioni ordinarie e forse le crisi bancarie ma
non può gestire situazioni di gravi emergenza, di crisi, di
epidemie o pandemie. Non ha i mezzi per farlo.?2) Il sistema
monetario europeo è congegnato per sacrificare i popoli
sull’altare del Dio mercato. L’aumento dei tassi di
interesse per finanziarsi, a cui sono soggetti in questi
giorni i paesi più colpiti dall’emergenza come
l’Italia, dimostra che, invece di dare soccorso agli stati
colpiti, drenano via le risorse verso i mercati
finanziari.?3) Il Coronavirus ci ha insegnato che i
burocrati europei sono degli sciacalli disposti a
sacrificare il paese purché non si sforino i loro vincoli.
Non ho sentito dire, per esempio, che a causa
dell’emergenza è sospesa la contribuzione dell’Italia
al Mes, anzi stanno approfittando della confusione generale
per ultimarne la riforma. Non ho sentito dire che è sospeso
il pareggio di bilancio, o i vincoli del fiscal compact. Non
ho sentito dire nemmeno che l’Italia può interrompere la
sua contribuzione netta all’Europa. Noi ci troveremo anche
quest’anno a mandare in Europa molti più miliardi di
quelli che riceviamo nonostante abbiamo una epidemia in
corso ed ospedali non attrezzati?4) L’unione europea
intesa come popoli uniti e solidali non esiste. I francesi
hanno appena dimostrato con lo spot sulla pizza quanto
possano essere spietati nei nostri confronti e quanto non
perdano occasione per contribuire a mettere in ginocchio il
made in italy e l’immagine del nostro paese.?5)
L’apertura dei confini voluta dall’Unione europea è
solo una questione retorica ed ipocrita. I confini devono
essere spalancati se servono per portare migranti in Italia.
Ma se la questione Coronavirus nel nostro paese dovesse
continuare a prendere piede, ci ritroveremo i confini
europei blindati per gli Italiani.?6) Al netto delle
emergenze bancarie per le quali hanno istituito per lo meno
3 fondi e tante diverse risoluzioni. Non esiste un fondo
nato per salvare i popoli dalle emergenze. Non esiste un
commissario capace di gestirle dopo aver coordinato i
diversi paesi, con risoluzioni univoche e condivise. Vige la
regola del si salvi chi può.?7) La retorica del razzismo e
del fascismo che sappiamo bene che non esiste e che
fortunatamente non tornerà più, viene usata però contro
chiunque voglia mettere in campo azioni di buon senso per
tutelare la popolazione, come l’esigenza di mettere in
quarantena le persone che tonavano dalla Cina, e chiudere i
porti. Stiamo già subendo le conseguenze drammatiche per
aver ritardato la prima soluzione, e sono certo che anche la
chiusura dei porti agli sbarchi, avverrà quando sarà
troppo tardi, perché farlo prima verrebbe considerato
razzista da parte della UE e dei suoi sudditi italiani.?8)
Il coronavirus ci ha insegnato che chi crede nel sogno
europeo non è un sognatore ma uno che non si è mai
svegliato.
?
Deficit: il gioco delle tre carte
Ci siamo fatti fregare ancora una volta.?L’Unione Europea
ci ha rifilato nuovamente il gioco delle tre carte; i nostri
politici complici si sono finti giocatori della medesima
partita, distraendoci.?Ricordate la battaglia per il deficit
del 2019 ? Il governo gialloverde lottava per ottenere un
misero 2,4% nel rapporto tdeficit/pil mentre l’Europa ci
concedeva soltanto un ridicolo 2,04%. Bene. Ieri sono
arrivati i dati Istat: il deficit del 2019 è stato del
1,6%. Ossia 0,4% di deficit in meno rispetto a quanto
imposto dalla UE. Il che in soldoni vuol dire che avremmo
potuto spendere 8 miliardi in più o fare dei tagli di tale
importo per fare respirare i cittadini e le imprese e non
l’abbiamo fatto.?Come ci sono riusciti? con un semplice
trucco contabile con i complici giusti a fare da piantone
nei ministeri.?Hanno sovrastimato le spese e sottostimato le
entrate, non per un errore tecnico, che sarebbe stato troppo
eclatante ma per una scelta politica. Noi ci siamo fidati
ancora una volta dei dati preliminari della Unione Europea e
dei tecnici compiacenti. Ed abbiamo bruciato 8 miliardi di
un deficit che era già di per sé ridicolo al 2,04%.?Ora
l’Unione europea farà comparire di nuovo la carta
vincente nel mazzo per dimostrare che abbiamo perso perché
non siamo stati abbastanza bravi e non perché siamo stati
vittima di un imbroglio.?E cosa hanno pensato di fare?
accordare un misero 0,2% di deficit in più (circa 3,6
miliardi) per far fronte all’emergenza coronavirus. Ma
come abbiamo visto, noi avremmo avuto ancora a disposizione
uno 0,4%. Loro fingono di concederci un ridicolo 0,2% che
come al solito era già nostro.?
La fregatura del MES
Con il Mes l’Italia ha sottoscritto per 125 miliardi di
euro ad un fondo per salvare le banche di altri paesi. Ne ha
già versati 15,vale a dire 15 Mila Milioni di euro.?Nei
fondi che hanno preceduto il mes e tramite accordi
bilaterali ne avevamo gia versati altri 43. Ossia 43 Mila
Milioni di Euro (metto il grafico nei commenti).?Per il
Monte dei Paschi di Siena, i Monti Bond prevedevano 4
miliardi dei cittadini uno sull’altro.?Ogni anno diamo
all’Europa circa 11 Miliardi di euro e ce ne restituiscono
solo 6.
Per l’emergenza coronavirus, invece, l’Unione Europa ha
autorizzato lo 0,2% di deficit.?Sapete cosa vuol dire? Solo
3 miliardi e mezzo per far fronte ad una epidemia. Ma non
solo. Questi soldi non è che ce li hanno dati loro, come
abbiamo fatto noi in tutti i fondi che ho spiegato prima, ma
ci permettono di spenderli a deficit. Ossia di prenderli in
prestito pagando gli interessi.?Questa è l’Unione
Europea.
2-5 Marzo 2020?https://www.francescoamodeo.it/
4 marzo 2020 11:32 - f7555
Bé, in compenso di Europa, abbiamo questa:
(Tratto da Atlanticoquotidiano)
Più Europa per cosa? Quando non fa danni, l’Ue è
assente
di Max Del Papa, in Politica, Quotidiano, del 3 Mar 2020,
04:12
Il senatore vivente Mario Monti, che i media di regime
chiamavano “Supermario”, ottimo burocrate ma professore
dimenticabile, uomo di governo catastrofico, uno che come
cura da cavallo ammazzava il cavallo, insiste: “Ci vuole
più Europa”. Una fissa quasi sessuale, preoccupante. Ci
vuole più Europa, mantra in sé insignificante, che può
significare tutto e niente: sarebbe da chiedere lumi al
professore, più Europa in che senso? Per cosa? Il progetto
europeo nacque già tarato, sciagurato. Un tasso di cambio
demenziale, grazie all’omologo Prodi, utile alla Germania
per scaricare sul continente i costi della riunificazione.
Un asse franco-tedesco evidente da subito, a scapito in
particolare della fascia mediterranea. Parametri esoterici,
buoni a distruggere chirurgicamente precisi sistemi-paese,
al di là delle pecche nazionali, e sono finalmente uscite
le telefonate coperte a dimostrare un cinismo criminale: i
greci? Ma sì, che crepino tutti, così noi ci spartiamo le
spoglie. Sono usciti anche certi tweet da cosca, in cui i
mammasantissima si rallegrano dei processi all’italiano
Salvini in questi termini precisi: bene, distruggerlo, farlo
fuori, è solo l’inizio, la magistratura saprà finire il
compito. Toni da centro sociale, da sardine o da fotografi
fuori di testa.
Ma in concreto non c’è un solo aspetto di cui si possa
dire che l’Europa è stata non si dica risolutrice ma
almeno presente. La gestione dei migranti dopo anni è
ancora al palo dei vertici, dei brindisi, “adesso si fa
sul serio, adesso si cambia passo”. L’hanno cambiato,
hanno rimesso in Italia un governo di sinistra e gli sbarchi
sono decuplicati, siamo sempre a Pozzallo, a Lampedusa.
Sulla sicurezza contro il terrorismo islamista nessuna
azione se non quella del fatalismo e del conformismo, dei
gessetti, dei palloncini, se ammazzano un giovane ingenuo
come Antonio Megalizzi l’Europa gli costruisce sopra
un’aura di santità, inspiegabile quanto ipocrita, stando
bene attenta a non specificare da chi è stato abbattuto e
in quali circostanze. Dove sta l’Europa sulla questione
Regeni? Sul coordinamento di forze di controllo e di
polizia? Su una azione di coordinamento economico razionale?
Dove si è mai vista l’Europa Unita in supporto di una
Italia ottusamente lasciata a cavarsela da sola, qualsiasi
cosa le accada, meritata o meno? E andrebbe anche bene, se
non che le soluzioni che siamo chiamati ad adottare da soli
vengono inesorabilmente complicate, disinnescate. Anche
sull’ultima emergenza, legata al coronavirus, non si è
visto lo straccio di una presenza e l’analista e
ricercatore Lorenzo Castellani ha giustamente notato: non
un’idea, un progetto, una direzione, una strategia,
l’Unione ha brillato per inesistenza.
Più Europa per cosa, senatore Monti? Per la censura delle
idee e degli scritti? Per il genderismo infantile? Per il
petalosismo Erasmus? Per la metastasi di raccomandazioni,
adempimenti, tributi, normative, procedure astruse che
finiscono di distruggere la vita a cittadini e aziende? Per
il rigore fasullo sui conti, per il feticismo dei bilanci,
per i patti e le clausole manicomiali? Per potenziare questo
curioso, malsano ibrido, iperliberista in economia,
sovietico sui diritti personali e civili? Più Europa dove,
come se l’Europa Unita non è mai stata tanto disunita,
discordante?
Di Europa c’è senz’altro bisogno e l’Europa esiste
nella sua storia, nei suoi lasciti sempre più rinnegati,
cosa che il cardinale in fama di reazionario Robert Sarah
non si stanca di ripetere per quanto il Papa socialista
Bergoglio non si stanca di dimenticare; l’Europa sta anche
nelle sue contaminazioni rigeneranti, nel suo faticoso ma
irresistibile progresso democratico, liberale, civile e
questo è pacifico, non aspetta la scoperta dell’acqua
calda dei professori mediocri; ma l’Europa di Bruxelles è
una sclerosi, un’astrazione, una profezia in eterna attesa
di avverarsi. Un gioco da tavolo, un Monopoli per
superburocrati da nessuno nominati ma che, mandato dopo
mandato, disabituano i singoli stati all’onore e
all’onere delle decisioni urgenti e tempestive. Decisioni
politiche, decisioni di governo. “Ci deve pensare
l’Europa” è un altro mantra, come “Ci vuole più
Europa”, puntualmente sconfessato dai fatti: come fa a
risolvere qualsiasi cosa un sovraorganismo che nei fatti non
esiste?
La presunta inevitabilità dell’Unione è come la presunta
genialità di Morgan: alzi la mano chi ricorda un suo
successo. Diremmo che questa Europa autoreferenziale c’è
quando si tratta di vietare, di impastoiare, di distruggere
ma si rende latitante non appena si verifica un qualsiasi
accadimento complesso. A meno che il senatore a vita non
intendesse fare propaganda elettorale per il partito
sorosiano di Emma Bonino, altra microastrazione. A meno che,
con “ci vuole più Europa”, quanto a dire più nulla,
più vuoto pneumatico, non intendesse parlare di sé,
lanciarsi all’ambita, meritatissima carica di prossimo
presidente della Repubblica italiana.