Sono certo che annapaola abbia espresso alcuni pareri non
per risposta personale e che ringrazio, ma perchè
rispecchiano quelli di, come detto, altra e aggiungo, tanta
parte della popolazione. Come, tuttavia, far comprendere
questi disagi, che sfociano anche talvolta in "disease"
all'opinione pubblica e delle autorità, per, impossibile da
eliminare, ma almeno mitigare questi fenomeni?
Mia moglie pochi mesi fa, a causa proprio di un enorme(anche
i piccoli non sono da meno) cane d'improvviso abbaiante da
una cancellata (la fattispecie è comune) è caduta per
reazione e si è fatta male (anzianità a parte). Fatta
denuncia ai carabinieri con tanto di foto del luogo, hanno
alzato le braccia dicendo che sarebbero andati a vedere.
Cosa è successo di risolutivo, dopo anche mesi? NULLA. Il
cane è ancora lì a far paura e causare qualche infarto.
Aggiungo anche che il proprietario, affacciatosi alla
finestra ha riso e mi ha pure mandato a "quel paese" con
frase peggiore.
Altre volte ho fatto denuncie alle Municipali, alle
associazioni di tutela, ecc.per gli abbaiamenti. La regola
vantata ed esposta è quella che, a loro discrezione e a mio
carico manderebbero un sopralluogo per qualche minuto, con
un fonometro e se il cane non abbaia in quel momento il
fatto non sussiste. Capito come siamo tutelati? Peraltro
sono ormai certo che nulla o quasi si possa fare, data la
più che esponenziale smania di possedere cani, mai vista
prima d'ora. Dato che c'è una industria e un commercio
nella grande e piccola distribuzione anche di indotto al
proposito ad andamento "geometrico crescente"ed anche nella
ormai dilagante pubblicità (basti seguire qualche radio-tv
od altro), l'interesse dello Stato sarà sicuramente
indirizzato a favorire ogni maggior sviluppo del
settore(tasse dirette ed indirette) in contraddizione con
gli effetti negativi di cui si è parlato anche se facessero
ulteriori norme legislative poi inosservate. Credo che Dante
riscriverebbe (in Purg.XVI) "leggi son, ma chi pon mano ad
esse?
24 marzo 2020 9:51 - annapaola
Capisco lo sfogo e l'amarezza di savpg8801. Anche se con
estrema brevità, ha dipinto una situazione di reale stress
e sofferenza umana, di cui ogni padrone di cane dovrebbe
tenere conto.
Io non ho assolutamente paura dei cani, però ho molte
persone amiche che ne hanno tanta e da esse ho imparato
moltissimo, ascoltandone le ragioni. E sempre mi hanno fatto
rabbia quei padroni che lasciano il cane libero e, di fronte
a chi ha paura, dicono: "Ma non fa niente!". In realtà, per
chi ha paura dei cani, il male è già stato fatto.
E poi, l'eccesso di abbaiamento dà noia anche a me, anche
se penso che esso derivi dal disagio patito dai quattro
zampe. Infatti, non tutti coloro che tengono un cane gli
vogliono bene e lo rispettano. E alla assenza di affetto, i
cani, come anche noi umani, manifestano il disagio in un
modo che per gli altri può essere molto sgradevole.
Anche le deiezioni abbandonate sui marciapiedi richiamano
l'attenzione sui padroni che non le raccolgono. E lo stesso
vale per le manifestazioni di aggressività dei cani di là
da un cancello che dà sulla pubblica via. Alle quali
anch'io sobbalzo, perché non me le aspetto.
Per quest'ultimo caso, è possibile segnalare ai vigili
urbani l'indirizzo a cui avviene questa cosa, perché essi
possono intervenire per fare installare uno schermo
(chiamiamolo così) che impedisca al cane di vedere la
persona che passa e quanto meno di fiondarsi contro le
sbarre del cancello. Anche se il cane un'abbaiata la farà
lo stesso, la paura del passante dovrebbe essere almeno
attutita.
23 marzo 2020 19:56 - savpg8801
Quando parleremo di ansia e dello stress umano da
abbaiamento cani (non i loro padroni perchè essi godono a
sentirli e ridono) o da loro deiezioni senza contare di
paure improvvise transitando nei pressi di una cancellata di
marciapiede con rischio di sincope cardiaca o di eventuale
aggressività?