La così chiamata"ricchezza" è un'arma a doppio taglio, una
chimera, un uovo filosofico ed è effimera. Si rincorre la
ricchezza per molti motivi. Lo Stato per procurarsi risorse
allo scopo di ritornarle ai cittadini (ma non sempre) sotto
forma di sempre maggiori servizi ma che spesso sono inutili,
mal gestiti, erogati senza criterio...quindi rubati al
contribuente e alla sua fiducia. Il cittadino utilizza la
ricchezza per i suoi bisogni essenziali o superflui che
siano, ma purchè ne sia in possesso di questa ricchezza.
Gioco forza e direi in modo fisiologico la ricchezza è in
mano di pochi. Questo dà modo a pochi di creare impresa e
lavoro per tutti gli altri. Se la risorsa fosse distribuita
a tutti nulla di economicamente grande e importante si
potrebbe fare. Ed è proprio l'economicamente grande e
produttivo che dà alle masse la possibilità di accettabile
sopravvivenza purchè tutti collaborino, non pongano
richieste invidiose, stiano al loro posto e...giustamente
tutti contribuiscano alla gestione della loro comunità
chiamata"Stato" senza evadere.
Andare a cercare contribuzioni patrimoniali , anche solo da
pochi e magari fra i pochi ci sono i risparmiatori per scopi
di previdenza e precauzione futuri, è errato anche se si
motiva semplicemente di andare a cercare ""da chi li ha"
senza discernere perchè li abbia. Interventi che non
risolvono nulla e intaccano la fiducia del cittadino e
l'avversione verso lo Stato e i suoi politicanti.
Possedere patriimonio, a meno che non sia creato
fraudolentemente o in maniera delinquenziale, non è reato,
anzi comprova un sacco di motivazioni encomiabili. Oltre
quanto detto, molti patrimoni vengono devoluti per fini
nobili ed assistenziali alla fine del possessore, altri
servono per creare attività future, altri sono investiti in
sostegno di imprese sotto forma di bond o di obbligazioni a
sostegno del debito pubblico degli stati, ed ancora
accumulate con sacrifici, privandosi di tutto, per creare
fonti di sostegno future per disabilità o disgrazie
familiari, e non da ultimo attinenti alle costituzionali
intenzioni che attribuiscono allo Stato la tutela del
risparmio, fonte di deposito perchè, attraverso i sistemi
bancari o altro, siano di ausilio a chi ne abbia bisogno.
Chissà perchè il sempliciotto possa sostenere che chi ha i
soldi debba essere tassato; non ci si può fermare,
nell'analizzare i fenomeni, al solo mero e temporaneo
"status" temporale. Oggi ore 20 guardo se hai un capitale
ergo ti dichiaro colpevole e ti punisco (o ti tasso
impropriamente).
15 maggio 2020 14:37 - NN1999
"Occorre capire come si fa a produrre ricchezza."
Ottima frase. È tutto scritto nell'articolo 1 della
Costituzione, primo comma: L'Italia è una repubblica
democratica fondata sul lavoro (sto andando a memoria). E
non è un caso che sia il primo comma del primo articolo:
non c'è nulla di più importante nel dare un lavoro
dignitoso (che significa anche retribuito adeguatamente, ma
ci sono casi in cui in una famiglia entrambi i coniugi
abbiano un lavoro più che dignitoso) a una famiglia. A
parte questo articolo, mi sembra naturale che una società
debba promuovere il lavoro.
Io inquadro tutte queste misure come misure al sostegno del
lavoro. Data la situazione, per quanto mi riguarda c'è poco
da dire. Potrei anche dire che in certe situazioni vedo
disparità di trattamento, come se ci fossero ancora le
classi sociali. Un esempio: se una famiglia è incapiente
non potrà usufruire in pieno del bonus vacanze, il 20%
andrà perso. Per non parlare poi di Alitalia, ancora soldi
buttati per niente, per mantenere uno status di classe
(antichi errori che paghiamo ancora oggi).
Per quanto mi riguarda, per produrre ricchezza serve un
fisco giusto. Ma per averlo serve che tutti paghino le
tasse. Ma non basta informatizzare il fisco, serve
informatizzare i sistemi di pagamento, come la moneta. Anche
a livello europeo e mondiale. Avere un fisco che fa pagare
tutti è il primo passo per un sistema giusto. Consentirà
anche una programmazione migliore, perchè si conosceranno
con maggior precisione le risorse a disposizione da
destinare dove ce n'è bisogno. Ora il tutto è più una
giungla, il che comporta sprechi: non è giusto dare soldi a
chi li ha sottraendoli a chi non li ha.
Bisognerebbe riconsiderare la fattibilità della
patrimoniale, temuta da chi ha, ovvero non dalla maggior
parte dei cittadini.
14 maggio 2020 20:51 - savpg8801
Metto anche qui una mia osservazione:
Una cosa incomprensibile è che lo Stato dia dei regali di
questo genere ai privati cittadini, come altri per
monopattini o bici o altre cose; e tempo addietro ai giovani
per cultura, computer o altre regalie che chissà siano
state spese "ad hoc". Questi mesi di prigione hanno fatto
risparmiare a tutti(si tutti perchè anche chi non ne ha
presi tipo negozi, artigiani, professionisti ecc. non ne ha
spesi non solo per forza, ma anche per loro necessità) un
sacco di soldi...miliardi di euro che non hanno spesi,
miliardi che in gran parte hanno tenuto nei conti.Bello che
qualcuno ne facesse la conta. E' chiaro che la parrucchiera
che andava tutti gli anni in gita alle Maldive in questo
periodo non li ha risparmiati semplicemente perchè non ne
ha guadagnati (ma solo nel suo bilancino dare-avere). Però
benzina, automezzi, riparatori di ogni genere, e neppure
ticket sanitari, gite di piacere, cene ristoratrici, viaggi
e vacanze, settimane bianche rosse e gialle, parrucchieri/e,
palestre, bar, caffè brioches e cappuccini, aperitivi,
movide, discoteche, musei e parchi a tema, acquisti di
abbigliamento costosi o meno ma spesso inutili
(dimostrazione che nessuno è morto per questo oltre al
covid19), pane al forno costosissimo dimostrato dal fatto
che la gente se lo faceva in casa finendo la farina ai
market......ecc.ecc. Insomma lo Stato che aiuta chi ha
bisogno mi sta bene, e se vaglia bene chi ne ha veramente
bisogno....ma che si metta a fare regalie assurde solo per
riavere, forse, voti alle prossime elezioni e gli starebbe
pure bene che non glie li dessero, questo NOOOOO.