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31 maggio 2020 21:10 - savpg8801
Il conto economico di una qualsiasi azienda, ovvero "Perdite e Profitti", una volta chiuso, determina col suo saldo una perdita o un utile. Ora tutti sono ragionieri per se stessi; ovvero ragionieri dell'"avere" e non del "dare". Un po' come in certi statuti del lavoro dove si riscontrano decine di pagine di diritti e poche righe dei doveri.
Accade anche adesso in periodo di crisi derivata da pandemia sanitaria. Se fosse solo per quella, lo Stato se la sarebbe cavata bene. Un po' di soldi per le cure, gli ospedali, i morti, e poco altro. Ma...il giusto zelo adottato chiudendo tutto il vivere delle popolazioni, eccetto qualcuno, e questo provvedimento mai visto prima, ha determinato una crisi di conseguenza mai vista. E forse anche non preventivamente ben quantificata e valutata, c'è chi sostiene perchè, col senno di poi, si potevano fare stop meno drastici. Perchè, appunto, ora i cittadini sono divenuti estremamente esigenti (mi hai messo in galera e adesso me la pagherai) e chiedono il rimborso di tutto ed anche di più ed anche senza averne bisogno. In certi settori tipo l'agricoltura ove ad una calamità che riduce la produzione, tipo siccità, epizoozie, fortunali, o parassitosi ecc. vedeva e vede l'intervento quasi sempre di istituzioni o di assicurazioni per non disarmare la voglia di impresa agricola
in quanto attività fondamentale.
E le misure adottate dagli ultimi provvedimenti credo siano mirate a coprire la quasi totalità delle perdite e dei disagi collegati spandendo a piene mani senza lasciare neanche un minimo di rischio a carico del cittadino che, peraltro ce lo avrà in futuro....ma questo dovrebbe essere il rischio d'impresa come è sempre stato e coperto da adatte forme di fondi e riserve aziendali o risparmi privati volti a sanare esigenze di rischi e perdite impreviste. Nelle crisi degli ultimi dieci anni lo Stato non è mai intervenuto così pesantemente e tanti ci hanno rimesso e basta. Ora i comportamenti sia del chiedere che dell'erogare sembrano effettivamente aver cambiato binario. Adesso, un inaspettato bonus vacanze o biciclette mira più che altro a ottenere consensi che a coprire danni reali. E se, malauguratamente, dovesse ripresentarsi altro fatto del genere, con le risorse messe in campo come adesso, non credo in una altra ripresa.
31 maggio 2020 15:08 - savpg8801
Dal momento che le leggi non possono essere equivoche ma univoche, è come dire accontentare tutti o nessuno. Le leggi o decreti da convertire, hanno permesso a molti di farsi l'ennesima e più moderna bicicletta con la scusa e l'invito di sostituirla all'automobile (mescolando tra l'altro fini di inquinamento con esigenze seguite a problemi epidemiologici). Bene Il tipo di cui parlo non ha alcun bisogno di aiuti dallo stato, non ha perso granchè dalla chiusura, non abita in una città per cui sia d'obbligo preferire la bici al trasporto pubblico perchè è piccola, usa comunque e sempre la macchina, usa questo fiammante nuovo velocipede per farsi qualche giretto anche se ne aveva altro simile.
Morale della favola diciamo che abbia speso mille euro con bonus di seicentomila. Questo bonus ce lo andremo a rimettere noi cittadini per caso? Si perchè il venditore vuole i mille euro in cambio della bici. Il compratore ne pagherà quattrocento, quindi chi scuce gli altri?
Ecco dove: Prendere, esigere, reclamare… ma dare?
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