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10 giugno 2020 10:03 - renato9969
Io se fossi un commerciante cercherei a tutti i costi di tenermi il cliente, una volta bollato come "CARO" il cliente non torna più, specialmente in questo periodo di tempo in cui i soldi girano meno e ce ne sono di meno. E' vero che si hanno più spese, ma è anche vero che se riesci a gestire bene gli acquisti e le promozioni, puoi avere più clienti e quindi non solo più guadagno ma anche prezzi mediamente inferiori alla concorrenza. Quale è la morale? Semplicemente che ci saranno molti dei più furbi, che hanno aumentato che inevitabilmente chiuderanno, lasciando i loro clienti a chi ha saputo gestire l' opportunità.
4 giugno 2020 22:08 - savpg8801
Chi ha macinato un po' di scienze economiche, ma ormai tutti se ne sono accorti, sa che i criteri della formazione dei prezzi sono molteplici. A seconda delle strategie adottate da ogni singolo , diciamo per ora, commerciante, il consumatore vede aumentare, stazionare, diminuire, indurre con offerte, sconti, o mascherare i prezzi con esempio un etto e 48 grammi a un euro e 57 cent. Molti supermercati fanno questo perchè il consumatore non sta a calcolare; prende e carica sul carrello a seconda se privilegia il prezzo o il peso. Inutili le prediche di stare attenti al costo al kg, al peso netto sgocciolato o all'acqua che vendono in salamoia, alla composizione in etichetta e paragonare se la crema spalmabile è il 13,5% di nocciola e costa tot o l'altra confezione magari diversa di peso o più reclamizzata al 10% e costa tit o quanta anilina c'è. Si cerca di farlo diventare matto e così carica il carrello e paga magari col pos senza neppure guardare lo scontrino.
Direi che il tutto si riconduce al libero mercato e ognuno la vede come vuole. Il verduraio in piazza diceva che per lui è meglio portare una cassetta di mele e venderla a 10 € piuttosto che portarne 10 da vendere a 1 €. Il barbiere diceva che lui ha spese fisse e di sopravvivenza e , bando ai tariffari, se non fa pagare tot barba e tot capelli ci rimette e parametra anche alla quantità di clientela. Poi se non guadagna abbastanza, chiude. Infatti le leggi economiche recitano"l'impresa marginale deve fallire". Anche se adesso negli ultimi provvedimenti si va verso a criteri di risanamento di Stato.Se guardiamo poi agli errori di valutazione, qui cascano dieci asini. Il commerciante dovrebbe veramente invogliare a farsi e a conservarsi il cliente e a non essere suo sfruttatore....anche con un carattere di approccio gentile e accondiscendente che più nessuno ha.
Una considerazione ultima è, però, che in questi mesi di chiusura totale i risparmi di molte categorie di cittadini, ovviamente quei tanti a reddito fisso e non aleatorio, hanno risparmiato tantissimo denaro, non spendendolo. Poco, si può dire, influenzato, magari, dagli acquisti a domicilio. Ma sono miliardi. Se si conteggiano anche solo i pensionati, saranno 15/20 milioni? O i lavoratori a reddito certo, ebbene soldi ne hanno risparmiati parecchi accrescendo i loro risparmi. Pensate solo a chi andava al bar a prendersi due caffè (prezzi da oreficeria) al dì, in tre mesi ha risparmiato duecento euro solo lì. Moltiplicate per tutto il resto........
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