Credo di più allo studio dell'effetto del 5G sui topi della
dottoressa Fiorella Belpoggi che da 40 anni lavora nel mondo
della ricerca scientifica, che non agli studi sponsorizzati
da chi il 5G lo vende. Come sempre conta di più il vile
business che non la nostra salute.
12 luglio 2020 15:16 - enniusfirst
Sul timore paventato che "Verranno installate migliaia di
antenne a breve distanza (250 metri l’una dalle
altre).",
leggiamo quanto scrive Altroconsumo.
"Che ci saranno più antenne, più piccole, molto più
vicine fra loro è vero. Ma che questo sia in automatico
uguale a “danno maggiore per la salute”, no.
Quando parliamo di antenne, intanto, non bisogna pensare al
classico enorme traliccio: si tratterà di dispositivi
simili a delle scatole, di dimensioni ridotte, che verranno
applicati ad esempio su lampioni, palazzi o semafori. La
loro moltiplicazione sarà necessaria perché le onde del
5G, viaggiando a frequenze molto elevate, sono più
"fragili" e hanno una minore capacità di diffondersi
attraverso l’aria, superando ostacoli quali la vegetazione
e gli edifici.
Quindi, per non perdere il segnale, dovranno essere
installate più antenne, più capillari ma - allo stesso
tempo - di minore potenza rispetto alle precedenti, proprio
perché le antenne saranno più vicine e dovranno coprire
celle, cioè porzioni di territorio, più piccole (oltre
alle antenne, parte della copertura sarà garantita anche da
satelliti nello spazio).
Questo significa che – ha sottolineato anche l’Istituto
superiore di sanità – le potenze utilizzate dal 5G
saranno più basse di quelle utilizzate fino ad ora nelle
telecomunicazioni mobili e che le onde si fermeranno a un
livello molto superficiale della pelle."
10 luglio 2020 22:02 - mauro2048
Lei signor Mastrantoni Primo non sa nulla del 5G perciò è
la persona meno indicata per valutare se fa bene o male alla
salute.
La normativa italiana attuale impone limiti per
l’irradiazione elettromagnetica del 4G pari a 20
volt/metro e 6/volt metro nelle zone ad alta presenza
umana.
Il 5G si basa su frequenze più elevate (che si propagano a
minor distanza) molto probabilmente a 61 volt/metro cioè 10
volte in più rispetto a oggi.
Verranno installate migliaia di antenne a breve distanza
(250 metri l’una dalle altre).
La nuova rete viaggerà sfruttando onde radio differenti dal
4G e frequenze più alte.
Ci troviamo perciò in una situazione completamente nuova
che prima di essere imposta alla popolazione dovrebbe essere
vagliata da studi scientifici seri e indipendenti, che
escludano la pericolosità della tecnologia 5G sulla salute
umana prima di introdurla permanentemente nel nostro
ambiente di vita.
Lei invece produce solo disinformazione accettando tutto a
scatola chiusa, si ricordi quello che ha prodotto
l’amianto in Italia prima di essere proibito, anche quello
era innocuo per la salute.
Se il sindaco Falcomatà sta dalla parte della salute dei
suoi concittadini per precauzione, sarebbe da applaudire non
da biasimare come fa lei.
Le bufale è lei che deve smettere di raccontarle.