Con miliardi di problemi che sussistono nel mondo anche solo
contandone uno per capo (qui lo vedi maschile ma guarda un
po') o capa o capessa (meglio??) anche questa sciocca ed
ipocrita lotta dei femminili e maschili è proprio uno
strambo esercizio accademico di piagnone e piagnoni. Così,
tanto per raddoppiare anzichè semplificare, adesso si
comincia pure a pensare alla precedenza della definizione
(pertanto lavoratrice e lavoratore, alunna e alunno,
scocciata e scocciato e via così. Passo io alla rotatoria o
passi tu che vieni da destra...no io dalla
sinistra.....Nooooo adesso vediamo se c'è la femmina al
volante allora, per deferenza ma neanche per riequilibrare
male sorti dei secoli precedenti, prescindiamo da codici e
imposizioni varie e diamoLe il passo. Conquista della
parità? A chi? All'individua (s.f.) o all'individuo (s.m.)
....ma noooo il Palazzi lo cita come agg. dal latino
individuus(indivisibile) Allora? Chi compone una frase e
guarderà il vocabolario si dovrà porre il dubbio se usare
un aggettivo o un sostantivo; ma "individua" non
c'è...vedete....a causa di questo becero maschilismo non ci
hanno mai pensato che esistono anche le femmine (ma in
realtà esistono e come!). Nella mia attività c'è un
associato ( o associata?) (pps=participio passato) che fuma.
Come faremo mai a capire se maschio o femmina? se non
specificandone l'identificativo finale di genere? Proprio
così non va. La lingua italiana(come altre) si è evoluta
nel tempo e nello spazio. E' una sorta di evoluzione
darwiniana per cui le cose che non hanno modo di proseguire(
vuoi geneticamente, vuoi perchè non producono discendenza,
vuoi perchè non hanno ragione di essere per cui non
prendono piede) sono destinate a morire. La lingua (vedasi
adesso tante altre bellezze cacofoniche come "io crediamo
che me la cavo, grazie per avercI seguitO, o esterismi o
sigle o simboli, ecc. che stanno prendendo il sopravvento
perchè le maggioranze le adottano e le trasmettono
(democrazia verbale) é il risultato di mode, abitudini,
retoriche, simpatie comunicative, ecc. Quindi la lingua
imposta non avrà seguito. La lingua implorata da pianto e
paure di essere messi/e da parte o di non parificarsi o
emergere abbastanza, non avrà seguito. E neppure la saputa
analisi di improbabili movimenti da accademici o politici o
generi fobici che lottano, non per questioni serie e
produttive, ma per banalità.
27 ottobre 2021 9:53 - mariagrazia3828
Perché l'italiano è il latino di oggi e in latino non ci
sono nomi al maschile per le donne? Tipo la Madonna è
advocata nostra non advocatus e le Grazie sono ministrae
delle arti e non ministri? Ragion per cui chiamare senatore
una senatrix o re una regina o direttore una direttrix è
sempre stato scorretto? invece il finto maschile dei plurali
con nomi maschili e femminili è una conseguenza della
fusione tra maschile e neutro che in italiano è sparito,
tanto èvero che si segue la stessa regola anche per le cose
che non hanno sesso? Tipo piatti e posate sono statI messI
in lavastoviglie?
25 ottobre 2021 18:31 - savpg8801
Si stanno rompendo le anime?, o gli animi?, con queste nuove
mode di separazione linguistica con accademici dibattiti uno
più insulso dell'altro. Dopo anni di spinta alle quote
rosa, si sta ritornando sui propri passi perchè anche
questa risoluzione non porta frutto. L'obbligatorietà, per
favorire la contentezza di propugnatori e propugnatrici, ha
dimostrato che anzichè equilibrare e promuovere la forzosa
parità di genere, spinge alla scontentezza e a una maggior
repulsa e divisione. Per capire queste cose non è
necessario essere degli analisti psichiatrici. Basta
osservare che anche molteplicità di esseri/esseresse
femminili respingono queste considerazioni inventate da
movimenti ruffianistici e barattieri. In una chiesa, per
ottemperare a qualche richiesta di parità, oltre al già
conosciuto nuovo lessico che al posto di "fratelli" deve
recitare Fratelli e Sorelle, è apparso questo: il Credo
durante la Messa viene recitato in coro o, al massimo, un
comma si e un comma no alternato dall'officiante e dalla
platea dei fedeli. Bene...si è provveduto ora ad alternare
i commi o le frasi di questo lezionario a turno dagli uomini
e dalle donne. Quindi interpretazione di divisione anzichè
di unione e parità. E, anche per altre situazioni,
arriveremo al paradosso che anzichè parificare, si esaspera
alla divisione. Bel colpo!
24 ottobre 2021 21:38 - annapaola
La lingua tedesca ha una parola speciale per indicare
fratello e sorella: GESCHWISTER.
(Fratello = Bruder; sorella = Schwester)
E inoltre una anche per indicare figli e figlie insieme,
cioé KINDER.
(Figlio = Sohn; Figlia = Tochter).