Complimenti per le cause vinte ma non mi sembra che ci sia
motivo di gioire se è vero che, come voi stessi affermate,
i cittadini ingiustamente colpiti e costretti a sopportare i
costi e le ansie di una causa, non sono stati ancora
rimborsati dal comune di Firenze nonostante le vittorie in
tribunale.
Ora, se la prima causa data del 1998 e i soldi non sono
stati ancora scuciti dal comune di Firenze a distanza di
"soli" 18 anni, mi sembra che l'unica cosa da fare sia
dedurre che non viviamo più in una democrazia e neanche in
una dittatura ma in un regime misto e confuso in cui è il
più forte a farla da padrone, la si potrebbe chiamare una
junglocrazia.
La Vs. associazione, che sarebbe indubbiamente benemerita in
situazioni normali, in queste circostanze anarchiche, ha il
"demerito" di non essere abbastanza potente da riuscire a
fronteggiare incisivamente i lupi e i serpenti della jungla
in cui viviamo.
La tutela del consumatore, però, è tale solo se il
consumatore viene efficacemente reintegrato di ciò che ha
perduto per l'ingiustizia sofferta in tempi brevi altrimenti
si riduce ad una promessa di giustizia che però non si
appaga mai realmente e deve accontentarsi di riconoscimenti
di facciata (le vittorie in Tribunale) che il lupo di turno,
comunque, disconosce e che pertanto si trasformano ipso
facto in vittorie di Pirro.
Non so indicare una soluzione, non posso però non notare
che la portata e utilità delle associazioni di consumatori
esce fortemente ridimensionata da questi episodi al punto
che non si capisce bene quale sia il loro ruolo reale, se
quello di motori di giustizia per il cittadino, come
dovrebbe essere, o, alla fine, di involontari
fiancheggiatori del regime, in quanto paghi di vittorie
platoniche e di nessun effetto pratico.