Mi domando se un anno fa qualche “esperto” di borsa
avrebbe ipotizzato, con un ragionamento consequenziale e non
giocando pati o dispari, che la borsa sarebbe salita oltre i
massimi del 2008
7 marzo 2024 11:34 - Toio68
Qualsiasi azienda ha momenti migliori e momenti peggiori, e
i mercati tendono ad iper-reagire alle notizie. Si scopre
che Tesla ha un vantaggio competitivo nel settore delle auto
elettriche? Il prezzo delle sue azioni va in orbita come se
le auto elettriche le dovesse vendere tutte lei. Si scopre
che anche i Tedeschi e i Cinesi sanno fare le auto
elettriche? Il prezzo delle azioni Tesla crolla, come se
adesso di auto Tesla non dovesse venderne più neppure una.
Questo è quello che intendeva Ben Graham quando parlava
delle pazzie di "Mr. Market", e questo andamento ondulatorio
è quello che Howard Marks chiama il "pendolo" dei mercati.
Per questo conviene comprare le azioni quando sono state
buttate via come un mozzicone di sigaro (altra immagine di
Graham) e lasciare stare quelle sulla bocca di tutti (oggi
NVIDIA). Perché probabilmente le prime sono state
sottovalutate e le seconde sopravvalutate. Probabilmente,
non sicuramente. Le statistiche confortano questo sistema di
scelta dell'investimento azionario. Mediamente e
storicamente un portafoglio di azioni con multipli bassi
performa meglio della media, un portafoglio di azioni con
multipli bassi performa peggio della media. P/E, P/B, P/S,
P/CF, EV/EBITDA... funzionano più o meno tutti bene (con
qualche distinguo). Poi si può andare in profondità con
metodi come DCF o come l'EPV di Bruce Greenwald, che però
sono metodi più qualitativi che quantitativi ed hanno meno
base empirica. Ma l'idea di fondo è quella di comprare le
azioni quando costano meno. Il value investor insomma
aspetta per comprare che ci siano i saldi, ed evita di
comprare sotto le Feste. Come dice Joel Greenblatt, non c'è
bisogno di avere ragione tutte le volte: basta avere ragione
la maggior parte delle volte. Funziona.