x Lupomar
forse il 2035 è troppo vicino, ma mancano ancora 11 anni...
che non sono pochi. E non so, anche se reputo sia
interessante, se sia meglio puntare sull'uso meno inquinante
dei motori a combustione. Nel frattempo vorrei vedere gli
impegni per questi 11 anni... e ne vedo pochi. Soprattutto,
come dice l'articolo, da parte di chi non fa altro che
intraprendere per il proprio tornaconto costi quel che costi
e, con una faccia di tolla incredibile, chiede che i soldi
dei contribuenti (anche quelli di chi va solo in bicicletta)
aiutino questo business. Non vedo investimenti e, per fare
un esempio "tagliente", hai per caso visto che l'arrivo
delle tecnologie che si applicano con meno forza lavoro
umana, abbia comportato una riduzione degli orari di lavoro
e il mantenimento/incremento di nuovi umani? No, non l'ho
visto, Ma ho visto solo imprenditori che guadagnano di più.
1 novembre 2024 9:31 - VDonvito
x Ebenezer
Articolo di disinformazione? Siccome non condividi alcuni
passaggi quindi è disinformazione? Se io fossi te direi che
sei talebano come quelli che tu chiami tali.
Invece sei uno, autoritario e tendente al pensiero unico
come qualunque altro ideologo di non importa quale cultura,
che esprime idee.
Facci un pensierino su questo, e poi ne riparliamo. Io non
ci sto al gioco di confrontarsi dovendo difendere i propri
spazi più che ragionare sulle questioni.
31 ottobre 2024 17:31 - Ebenezer1949
Lupomar ha perfettamente ragione. Condivido fino all'ultima
virgola. Pensare inoltre che l'auto elettrica possa salvare
il pianeta, quando in altri settori lo si inquina in maniera
mille e mille volte maggiore, è da mipoi oppure da fanatici
ambientalisti. Al di la della questione economica, con un
settore che da eccellenza europea è scaduto notevolmente
perchè produrre motori elettrici è molto più semplice che
produrre motori termici, se si vuole guardare fino in fondo,
dal disegno di un'auto su un foglio, alla sua
rottamazione,non è affatto vero che una vettura elettrica
inquini poi così meno,finchè l'energia per produrre
elettricità non verrà tutta da fonti pulite. Rispetto alle
termiche attuali non si può negare che un piccolo guadagno
ci sia, ma non è talmente grande da giustificare quel
massacro sociale che ci sarà se le case automobilistiche
entreranno in crisi e non si riprenderanno. Non è detto
inoltre, visto che la ricerca va avanti, che da qui al 2035
non vengano sviluppati carburanti in grado di ridurre
ancora, per quanto riguarda l'inquinamento, il gap fra
termiche ed elettriche. Bisogna guardare alla neutralità
tecnologica, ma la finanza green, fidando sull'ignoranza dei
talebani ambientalisti, ha l'elettrico come nuova fonte di
guadagno e perciò ha convinto i governanti europei, con un
vero diktat, a imporre lo stop alla produzione dei motori
termici dal 2035. Sono gli interessi economici della finanza
Green ad aver rovinato il settore, altro che il Presidente
di Confindustria e i "capitalisti suicidi". Che razza di
articolo pieno di disinformazione che mi è toccato di
leggere.
30 ottobre 2024 9:53 - lupomar
Sono tra quelli, d'accordo con Orsini, che ritengono che
l'industria europea del'auto sia in crisi, anche e
soprattutto a causa di scelte ideologiche. Se qualche anno
fa potevano esserci dei dubbi, adesso con il senno di poi,
mi sembra evidente che imporre alla UE, prima e unica area
del mondo un passaggio forzato all'auto eletttrica impedendo
dal 2035 la vendita di auto a motori endotermici sia stata
una cosa priva di senno. Il ragionamento è dovuto al fatto
che abbiamo, anzi avevamo, ormai pochi settori industriali
europei all'avanguardia e uno dei pochi era nella
costruzione di motori endotermici, se si decide di proibirli
prima di tutto dobbiamo pensare a creare le basi per la
nascita, altrettanto all'avanguardia, di un'industria dei
motori e soprattutto delle batterie elettriche. Questo è
stato fatto? Abbiamo ragionato sul fatto che per produrre le
batterie serve una filiera tecnologica che parte da
materiali che la Cina si è accaparrata nel mondo decenni fa
e che noi adesso non abbiamo? Vogliamo per una volta
programmare un passaggio così importante e impattante sulla
vita di milioni di persone? Come spesso si fa si è partiti
dal fondo, semplicemente mettendo un divieto senza
ragionare, portando avanti appunto scelte ideologiche e
irrazionali. Come chiudere le centrali nucleari e riaprire
quelle a carbone. Per inciso le scrivo da possessore
soddisfatto di un'auto elettrica.