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13 novembre 2024 7:20 - f7555
Belpietro, su La Verità di oggi: "Parlando con i giornalisti durante il convegno per i sessant'anni di Md, Silvia Albano, che fra l'altro è uno dei giudici che ha firmato le sentenze sui migranti trasferiti in Albania, oltre a negare che le toghe abbiano ingaggiato un braccio di ferro con il governo, ha spiegato che lei e i suoi colleghi vogliono solamente poter svolgere il proprio lavoro, "che significa", riporto il suo pensiero tra virgolette, "interpretare le leggi e valutarne la compatibilità con la Costituzione". Ecco, basta questa semplice dichiarazione per capire che ad andare in contrasto con la Carta su cui si regge la nostra Repubblica, non sono questa o quella forza politica e nemmeno l'esecutivo, ma chi crede che ai giudici tocchi "interpretare le leggi" e valutarne la valutarne la compatibilità con i principi democratici su cui si regge il Paese. No, la Costituzione non affida alla magistratura il compito di interpretare le leggi, ma quello di applicarle. E, allo stesso tempo, non spetta al singolo giudice valutare se una legge sia in conflitto con la Costituzione, come sostiene Albano, perché per questo c'è la Corte costituzionale.
Le parole del presidente di Md gettano una luce inquietante sull'evoluzione della giurisdizione in Italia. Perché spiegano quale sia il convincimento di alcune toghe le quali, invece di attenersi alla separazione dei poteri tra legislativo e giudicante, vorrebbero invadere il campo che è proprio del Parlamento, ovvero di chi rappresenta gli italiani i quali - è bene ricordarlo - sono l'unico sovrano della Repubblica".
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