Se parli di investimenti di lungo termine, a mio parere, la
domanda è mal posta. Essa dovrebbe essere quando si vende,
non quando si prende profitto. E la risposta è, quando è
arrivato il momento in base allo scopo per cui ho investito,
che potrebbe anche essere mai.
Se fai trading, oppure ti riferisci a singole azioni, beh..
Allora vendi quando vuoi.
14 novembre 2024 15:02 - JeRi
"Vendere solo perché si vedono gli indici aggiornare nuovi
massimi è un modo per ridurre significativamente il
rendimento di lungo termine ottenibile dal mercato
azionario.
È come piantare un albero da frutto, curarlo fino a quando
cresce e si fortifica, per poi abbatterlo prima che produca
frutti, accontentandosi della legna da ardere."
Bella la similitudine. Però c'è anche da dire che nel
lungo termine non è garantito che si ottengano
rendimenti.
Stando alla similitudine, ogni investitore ha i propri
"frutti", ossia i momenti in cui decide di vendere per
vedere realizzato il guadagno. Quello che può essere un
frutto per un investitore, per un altro è ancora una
foglia.
Bisognerebbe evitare di attendere troppo a lungo,
altrimenti: i frutti marciscono e la pianta secca
14 novembre 2024 8:40 - pbigoni
Articolo interessante. Spesso si sottovaluta la componente
psicologica che fa prendere decisioni affrettate mentre
invece l'investitore dovrebbe avere razionalità e nervi
saldi.
Certo è che resta sempre il dubbio di quando è il momento
giusto per vendere e questa è una cosa soggettiva. Se i
mercati sono ai minimi conviene acquistare mentre se sono ai
massimi sarebbe meglio entrare con dei PAC. Ovviamente i
mercati non tendono a salire all'infinito: tra 20 anni da
oggi, chi ci dice che gli indici si siano triplicati? E
allora forse è meglio realizzare mercati alti e mettere
"fieno in cascina" realizzando un guadagno. Perché
altrimenti a mercati bassi ovviamente non si vende
altrimenti si averebbe un perdita, a mercati alti non si
realizza: quindi quando si prende profitto?