Interessante anche questo articolo di Donvito Maxia:
noi, dice, non siamo superstiziosi, ma ...
Ma qualcosa non torna.
L'insistenza sulla mancanza di superstizione, in realtà,
addita qualcosa che si materializza nella seconda
affermazione:
"Senza pensare a una sorta di iella per la vita del papa
(iella che non si addice alla nostra laicità) abbiamo
seguito con attenzione gli incontri del vice-presidente Usa
JD Vance proprio in Vaticano ..."
"Da irriverenti, pur avulsi dai riti della iella, ci vien da
pensare che la morte del papa vaticano arrivi proprio a
fagiolo".
Anche a me pare la stessa cosa.
Ma basta con un papa buono più del papa buono per
antonomasia, Giovanni XXIII, il mondo è cambiato - viva i
ricchi e abbasso i poveri che se la sono voluta, perché si
sa che Dio premia con la ricchezza i suoi eletti e punisce
con la povertà quelli che non gli vanno.
Ma tutta questa gente - non deve aver mai letto l'evangelo
di Luca (16,9-15), quando Gesù mette in guardia i suoi
discepoli dall'adorare Mammona, cioè la ricchezza: «Nessun
servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà
l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà
l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona».